Vivo lontano da Firenze, ma ne sono innamorato: la considero
la città più bella d'Italia e, fin'ora, non ho mai
perso l'occasione per ritornarci per "nutrire"
la mia anima della sua arte, magari stando seduto su un
gradino col naso all'insù... Questa decisione è
assurda e denota l'incapacità di prendersi cura di
tesori così preziosi con un minimo di sorveglianza!
Certamente il "bivacco" non è uno spettacolo
gradevole, ma ritengo si tratti di casi sporadici (che
giustamente vanno sanzionati). Nella maggior parte dei casi
mi sono imbattuto in persone molto civili e ben attente a
non insudiciare il luogo che li ospitava. Mi mancherà
la possibilità di conoscere gente nuova tra il variopinto
"popolo degli scalini", mi mancherà questa
meravigliosa città, ma d'ora in poi eviterò di andarci
perché senza l'elemento umano perde una buona parte del
suo fascino e poi considero profondamente ingiusto che una
persona che desideri sostare per riposarsi debba essere
costretta alla "consumazione obbligatoria" in un
bar (vista la rarità delle panchine). Purtroppo solo
le trovate geniali sono difficilmente imitabili e così
sulla scia di Firenze altre città stanno adottando analoghe
decisioni! Perché non tentare di fermare questa
tendenza con un coro di proteste?
10 agosto 2003 0:00 - Annapaola
Sì, qualche panchina in più a Firenze non guasterebbe
proprio, anche in tempi normali. Ora poi, col divieto di
sedersi sugli scalini delle chiese il problema di dove
riposarsi un pochino o godere con calma la bellezza dei
luoghi si pone ancora di più. Invece, l'amministrazione
comunale ha tolto anche quelle che c'erano. Vedi piazza
Santa Croce che ne aveva diverse e che furono tolte prima
del convegno dei no-global. A quanto ho potuto constatare,
fino a un mese o due fa ne erano state rimesse solo un paio.
10 agosto 2003 0:00 - David
Non potrei essere più d'accordo. La voglia di vietare
(agli altri) è sempre forte in chi vorrebbe comandare e,
non potendo o volendo intervenire sui problemi serii,
guadagna visibilità con questi provvedimenti che per
decenza non commento.