Premetto che il mio interesse per il vino è da
appassionato. Personalmente non vedo nessun
“poco…..” nel vino novello, anzi, credo che sia un
mondo in crescita nel più ampio contesto vinicolo. È
il “frutto” di un procedimento particolare che vede
crescere la qualità ed il numero dei suoi estimatori ben
oltre il pubblico “giovanile e femminile”. Non è
un vino “leggero” ma di buon corpo e con tenori alcolici
medi dal 11% al 13%; intensi sentori fruttati di mora, il
lampone, il ribes, liquirizia. La “maturazione
carbonica” è una tecnica specifica che non altera le
caratteristiche di freschezza ed i sentori di fruttato, anzi
li esalta. L’acidità, quella buona, è senz’altro
molto spiccata rispetto alle altre tipologie di vino proprio
perché nel breve periodo di tempo non si verificano di
norma “appiattimenti” della freschezza.
Sicuramente, se lo merita, consente incassi veloci senza il
costo finanziario dell’invecchiamento. La qualità e
la tipologia delle uve sono le stesse utilizzate in altre
produzioni che prevedono “l'invecchiamento,
l'affinamento e lo stoccaggio del vino”, quali
Barbera, Cabernet , Cabernet Sauvignon, Corvina, Dolcetto,
Freisa, Lagrein, Lanaiolo, Merlot, Molinara, Rondinella,
Teroldego, Sangiovese tra i principali. Il gusto, in
ogni caso, è l’unico riferimento che conta quando si
acquista un vino. Quindi se si preferisce
esclusivamente “il vino con qualche anno di
invecchiamento” ci si troverà a scegliere in un limitato
settore, del vastissimo mondo del vino, nello spiacevole
ambito di abbinamenti spesso difettosi. Grazie di
questa opportunità.