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17 novembre 2003 0:00 - carlo morelli
un consiglio per Ottobyte:
faccia valutare dal suo cardiologo l'ipotesi di una assunzione controllata e per un tempo limitato di nicotina in gomme da masticare, da usarsi in caso di impellente desiderio di fumare: se non sussiste una controindicazione assoluta può essere un modo per disintossicarsi con minor rischio di recidiva (a patto che il quantitativo assunto sia limitato!) ed ha il pregio di non privare il cuore del vantaggio di risparmiarsi da subito l'assunzione di catrame e di altre primizie tossiche che accompagnano la nicotina nella sigaretta.
Eviti però nel modo più assoluto una assunzione fai da te, priva di prescrizione e monitoraggio da parte del medico.
17 novembre 2003 0:00 - v.donvito
per Duccio
questa e' una notizia che abbiamo pubblicato sul nostro "Usi&Consumi-quotidiano" di alcuni giorni fa. Credo contenga risposta esaustiva a cio' che chiedi.
ciao

Dopo quasi un anno di traversie, il decreto sul fumo nei locali pubblici sara' varato entro dicembre. Diventera' operativo dopo 365 giorni, per dare tempo ai responsabili di attrezzare i locali. Alla fine del 2004, bar, ristoranti, aziende dovranno dunque predisporre stanze blindate per fumatori e adeguare i sistemi di ventilazione secondo criteri rigidi. Le sanzioni saranno concordate tra i ministeri Sanita', Giustizia, Interni.
17 novembre 2003 0:00 - Duccio
Caro Vincenzo, grazie per questi articoli sempre interesanti da leggere.
Questo del fumo è un "cancro" che puo' essere estirpato con la forza e la perseveranza anche di Ministri della Salute come Veronesi e Sirchia che in questa lotta ci credono, non come i precedenti... Volevo chiederti una cosa: ma il famoso regolamento antifumo che dopo 12 mesi dall'entrata in vigore vietava il fumo nei pubblici esercizi è stato pubblicato in gazzetta ufficiale? Io ancora non l'ho visto.. tu ne sai qualcosa??
Grazie di tutto
Duccio
17 novembre 2003 0:00 - Aldo
Egoisticamente, mi basterebbe che negli uffici e nei ristoranti e bar venisse non vietato perchè i cartelli di divieto esistono già, come ad es. nel mio ufficio (pubblico) ma che venisse VERAMENTE IMPEDITO di fumare.
Questo è il vero guaio dell'Italia da sempre: "Le leggi son, ma chi pon mano a elle?" e inoltre: "Quis custodias custodes?"
Cordialità. Aldo B.
17 novembre 2003 0:00 - dario
non sono d'accordo per il fumo, ammesso che si tratti ad un certo punto di dipendenza, per i giovani l'unico scoraggiamento possibile è il prezzo.
Bisogna aumentare ancora il prezzo ma mi sorge il dubbio che non si possa fare questo a riguardo delle entrate tributarie che in caso di successo (minor consumo) potrebbero tracollare.
17 novembre 2003 0:00 - Marco Bensi
Sarebbe troppo facile dire oggi .. l'avevamo previsto!
Il primo aspetto e' quello che il "peso" che hanno le "campagne di dissuasione" sono poco o nulla davanti all'immagine giornaliera che offrono Medici, Insegnanti e tutte le persone che dovrebbero offrire un "immagine" diversa a tutti (non solo i giovani). Mi ricordo quando dal 98 fino 2000 ho frequentato l'Ospedale "Gemelli di Roma" e vedevo come "nugoli di medici e paramedici" fumavano ovunque anche sotto i cartelli "Vietato Fumare". Spero che oggi non accada piu' ... ma vi garantisco e' la verita'!! E succede anche nelle Scuole e Uffici. Un secondo fondamentale sistema e' quello "punitivo" ma come tutti sappiamo ... in Italia c'e' un lassismo verso tutto cio' che e' Regola o Dovere. E' completamete inutile Scrivere dappertutto "Vietato Fumare" e poi non mettere nessuno(Agenti, Carabinieri, Vigili e non persone che lavorano nello stesso Ufficio dei maleducati) a far rispettare le regole e di punirli con pene pecunuiare e non solo... lasciamo qualche segno su una sorta di fedina penale. Aggiungo un ultimo esempio emblematico che mi ha toccato da vicino: Mia Madre e' morta di tumore ed io sospetto che la causa sia il fumo passivo (mia madre non fumava e faceva una vita salubre) che si e' dovuta sopportare per qualche anno in cui ha fatto l'insegnante nelle scuole elmentari. Lei mi raccontava che nelle riunioni di scuola con gli altri insegnanti doveva sopportare che la sala riunioni si riducesse ad una fumeria soffocante. Comunque sono d'accordo che non ci sia nessuna speranza ... come non c'e nessuna speranza per cambiare questo popolo di maleducati che siamo noi Italiani... Altro che tasse sul Fumo signor Sirchia...
17 novembre 2003 0:00 - Ettore Farneti
Vi porto 2 esempi:
1) Ho visto morire mio padre di tumore ai polmoni, probabilmente causato dal consumo di sigarette fin da giovane e non è stato bello.
2) nei ns uffici stiamo combattendo una inutile battaglia contro una collega (noi non fumatori siamo in 4) che continua a fumare inperterrita nonostante le ns proteste nei suoi confronti, nei confronti dei ns capi e del sindacato e dell'ufficio sicurezza; ma fino ad ora senza risultati.
Quando si potrà finalmente applicare la legge che preserva la salute della gente?
Grazie a tutta la redazione.
17 novembre 2003 0:00 - giovanni
perchè non una legge che vieta di fumare in negozi, locali pubblici (bar,ristoranti) banche, uffici postali, nelle proprietà comune dei condomini (ascensori, scale, atri, portinerie) per evitare a persone anziane con problemi di salute (asmatici, cardiopatici ecc,) di subire il fumo passivo di tutti quei soggetti che non vogliono comprendere che fumare in luoghi frequentati da altre persone è solo un segno di grande inciviltà
17 novembre 2003 0:00 - carlo morelli
Ho letto il vostro articolo sul fumo, e' impostato su di un buonismo fuori luogo.
Peccato infatti che quanto si dice del fumo nelle campagne antifumo non sia affatto demonizzazione, come Donvito afferma.
Non so che lavoro svolga e che competenze possieda Donvito, ne da quale base parta per dire che il fumo viene "demonizzato".
Forse intende contestare i dati che a livello mondiale ci fanno contare - approssimando prudenzialmente per difetto -in centinaia di migliaia, per non dire milioni, i morti annualmente per effetto del fumo?
Io sono medico e nel ricordare questi dati innegabili non ho altro interesse che la pena che provo per la stupidità con cui molti uomini si suicidano lentamente con il fumo e, comunque sia, peggiorano notevolmente la loro qualità di vita (è scarsamente noto che tutti i fumatori che scampano il cancro subiscono in ogni caso un pesante peggioramento della propria salute e di conseguenza della qualità di vita, implicante affanno, difficoltà di respiro e progressione verso il cuore polmonare, che non di rado li porta ad un altro tipo di morte, dopo un certo numero di anni di dipendenza dalla droga).
Per rendersi appieno conto della realtà è sufficiente una visita presso un reparto di otorinolaringoiatria (che suggerisco di inserire programmaticamente nel novero delle gite scolastiche, da ripetere almeno una volta per ogni grado di scolarità): tutti o quasi gli operati di pesanti interventi demolitivi, come i laringectomizzati, i glossectomizzati, etc. hanno alle spalle una storia di fumo.
Se una colpa può essere fatta alle campagne antifumo è semmai quella di essere state troppo dolci.
Si, è vero, questo è l'unico punto che condivido (ma con significato diverso):
le campagne antifumo non hanno dato una informazione completa e veritiera. Ma ciò dipende dal fatto che la realtà andrebbe mostrata, come sempre va fatto per trasmettere a chi non la conosce qualsiasi realtà, e la realtà dei danni da fumo è molto peggio di quanto la gente immagini.
Donvito scrive che il fumo "da alcuni viene considerato un male, e che sicuramente lo è per la salute di consumatori e non". Quale ragione lo spinge a relativizzarne il pericolo scrivendo che "da alcuni viene considerato un male"?
Che significato potrebbe essere dato alla sua frase? Che in fin dei conti è sì un male, ma non in assoluto, bensì solo per la salute?
Forse il grave danno alla salute non è sufficiente per annettervi anche un significato negativo di tipo morale, etico, economico, e di tutte le altre categorie logiche pertinenti? Quale altro danno manca perché il fumo assurga nella sua scala di valori a valore nettamente e universalmente negativo?
Ci si consenta di non condividere questo a nostro avviso ben distorto modo di presentare le cose, usualmente tipico di chi - fumatore - nutre interesse a consentire maggiore libertà di pratica di questa tossicodipendenza sociale.
Chi fuma grava sulla spesa sanitaria per quote elevate in massima parte finanziate dai versamenti effettuati da chi non fuma, con un carico di responsabilità analogo a quello di chi diventa in caso di sinistro automobilistico un proiettile per terzi perché si è rifiutato di usare la cintura di sicurezza, e doppiamente danneggia il suo prossimo (per l'onere del danno prodotto a sé e per quello prodotto a terzi)
Ben vengano:
-1) informazione completa obbligatoria, anche brutale, ai giovani, dalla scuola primaria (rapportata ovviamente all'età)fino all'università.
-2) corretta ripartizione della spesa (come in ambito assicurativo privato) e quindi finanziamento da parte dei fumatori della quota di spesa sanitaria da addebitarsi loro (da prelevare direttamente alla vendita del pacchetto di tabacco)
-3) divieti ferrei e sanzioni elevate e certe nei luoghi pubblici, a tutela della porzione restante della popolazione
-4) non se ne parla mai: il delitto quotidianamente commesso nei confronti dell'infanzia, rappresentato dai milioni di bambini condannati senza possibilità di scelta autonoma a storie di asma e tumori per effetto della convivenza in un ambiente domestico in cui uno o entrambi i genitori hanno scellerata abitudine al fumo in presenza di bambini, andrebbe severamente sanzionato e intercettato dai medici di famiglia e dai centri di pronto soccorso con attenzione pari a quella con cui si cerca di intervenire precocemente nei casi di violenza familiare su minori.
La superficialità con cui il genitore intossicato fuma una sigaretta nello stesso ambiente in cui soggiorna un minore ritenendolo un danno minimo (ignorando che i prodotti tossici sviluppati da quella singola combustione rimarranno in quel locale per settimane prima di disperdersi e per mesi negli organi del figlio) non è affatto diversa da quella di chi ritiene che una percossa assegnata d'ogni tanto ai propri figli sia una cosa giusta.
Ringraziando per l'ospitalità invio con preghiera di pubblicazione.
17 novembre 2003 0:00 - Alberto De Angelis
Io sono un ex fumatore, ho smesso x problemi di salute x prima cosa e poi perchè l'odore delle sigarette mi dava nausea e mal di stomaco.
Ora mi trovo ad avere colleghi fumatori ai quali chiedo di non fumare in mia presenza e mi mandano letteralmente a quel paese, che sono un rompiscatole (le parole non sono queste ma credo di rendere l'idea).
Mi capita troppo spesso di essere x strada e trovare gente che non gli importa nulla di importunare gli altri sboffandogli la sigaretta in faccia, io di contro gli vomiterei in tasca ma credo sia un reato.
Non esiste un ristorante o pizzeria o supermercato dove venga effettivamente preso sul serio il divieto al fumo.
Negli stessi locali dell'aereoporto di Malpensa, queli dedicati agli addetti ai lavori x intenderci, nonostante i grossi cartelli nessuno li osserva e li fa rispettare.
Allora io mi chiedo, ma è un problema di civiltà oppure è lecito che io continui a sentirmi il rompiballe del momentro ogni volta che chiedo di spegnere un sigaretta se fumata dove non si può o peggio quando chiedo cortesemente di non farlo xchè io stò male?
Che argomenti ho x far in modo che i cartelli e i divieti vengano rispettati?
Esiste o no questa benedetta legge che vieta di fumare sui luoghi di lavoro e locali publici?
Spero avere presto risposte alle mie domande.
17 novembre 2003 0:00 - ottobyte
Io fumavo, parecchio anche. Poi ho avuto un infarto, leggero, ma pur sempre un infarto e ho smesso di fumare... per un po', poi ho ricominciato, piano, piano.
Poi ho ripreso alla grande. Adesso ho avuto un'angina fortissima che pensavo di morire... e ho smesso nuovamente di fumare... resisterò? ne ho una voglia che ci penso sempre, giorno e notte. bah!?
16 novembre 2003 0:00 - Massimo Manarini
Estrema demonizzazione ha portato a questo? Ma vogliamo far vedere ai giovani le situazioni delle persone che muoiono di cancro ai polmoni? Le facciamo vedere in tv così non ci dormono più la notte? Perchè no? E' inutile girare intorno al problema: facciamo vedere loro in maniera nuda e cruda la realtà. Possono fare cose da esseri grandi e maturi? Ok coerenza. Rendiamoli responsabili (è ovvio e ne sono cosciente che uno di 14 anni non può diventarlo guardando delle immagini) per quanto sia possibile sulla fine potenziale. Tumori problemi salute che se ne va. Ma ci vogliono immagini testimonianze orrori. Veri per altro.
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