Per Lalla. Concordo con te su quasi tutto. Ma permettimi un
appunto. E' vero che siamo indifesi sotto tanti aspetti,
soprattutto sul lavoro, ma come consumatori no! Mi dispiace
ma dovremmo difenderci da soli con la nostra grande arma.
E' solo che non lo facciamo, quindi la colpa è solo
nostra. Per il sig. Parisi: nonostante le stima che ho per
questa associazione devo purtroppo contraddirla. Io di
coraggio ne ho, ma se mi licenzio dove la trovo la fetta di
mortadella da mettere in mezzo al pane? Non ho le spalle
coperte.
31 gennaio 2004 0:00 - lalla
Mi dispiace ma non sono d'accordo con il Sig. G. Parisi
ma concordo con il Sig. A. Cipriano, in quanto purtroppo non
tutti possono scegliere il lavoro 'preferito', ma la
magggior parte di chi lavora - soprattutto lavoratori
dipendenti - lo deve fare perchè o non ha le possibiiltà
per mettersi in gioco (mi permetta ma oltre al coraggio ci
vogliono anche le possibiiltà economiche...). Sono
stata alle dipendendeze di varie ditte in qualità di
segretaria di direzione per l'ufficio estero (sono
laureata in lingue straniere) ma purtroppo sono stata solo e
sempre 'sfruttata' da tutti, senza mai avere alcun
riconoscimento soprattutto per il fatto di essere donna, e
mamma, per poi subire continuamente ricatti morali - ora si
dice 'mobbing' dall'inglese - per poter
mantenere il mio posto di lavoro, perchè quando erano le 7
o le 8 di sera, o mi chiamavano al sabato o alla domenica
perchè all'improvviso arrivava una delegazione di
clienti stranieri, guai a rifiutarsi - come guai a stare a
casa in malattia anche se hai 40 di febbre o peggio chiedere
le ferie o peggio ancora chiedere un aumento di stipendio
(anche se meritato ..) - la risposta era sempre
quella:" ... Signora non le va bene così? Prenda,
quella è la porta, fuori ce ne sono più di 100 come lei a
fare la fila ....". Cosa c'è di più
umiliante e di stressante per una persona alla quale fanno
sputare sangue per un misero stipendio, per poi non sentirsi
neanche riconoscere una propria professionalità nè
rispetto della persona che lavora da anni per
quell'azienda...
Alla fine ho dovuto
'mollare' proprio per lo stress: risultato anni e
anni di esaurimento nervoso con relative cure e nonostante
sia a casa da qualche anno, ho ancora gli incubi notturni
dei miei principali che tuttora si comportano in quel modo;
e si può dire che per il settore dell'impiego
'privato' , il trattamento è quello.
Per
non parlare poi dei contratti di formazione e lavoro che
oramai precludono il reinserimento nel mondo del lavoro a
chiunque si trovi per strada - perchè la ditta ha chiuso -
ed abbia più di 35 anni, ma anche coloro che vengono
assunti con quel tipo di contratto - che giudico da sempre
veramente ignobile e discriminante - non sono sicuri di
niente, perchè è talmente comodo farsi pagare i contributi
dallo Stato- da parte dei datori di lavoro - che a nessuno
interessa la professionalità di persone qualificate che
sarebbero in grado di svolgere meglio le mansioni di una
certa importanza; ora si va al ribasso meglio lavorare male
ma spendere meno....con il risultato che tra un po' i
paesi dove si vive peggio che da noi, ci lasceranno 'in
mutande' perchè loro sono sempre più competitivi.
Prendete i paesi dell'est europeo (per non parlare della
Cina e della Corea), credete che da loro sia cambiato
qualcosa??? No, perchè il potere lo detengono sempre quelli
di prima - che magari avranno cambiato nome, ma solo quello
- e la gente viene 'schiavizzata' ancora come quando
c'era il regime comunista, è per questo che sono
competitivi, sempre però a discapito della qualità del
lavoro.
Quindi non è il fatto che sia così
semplice, come uno schiocco di dita, dire:la creatività e
la libertà per crearsi un lavoro che le piace, perchè non
ha il coraggio di licenziarsi....ecc.
Per poterlo
fare bisogna avere le spalle coperte, soprattutto per chi ha
una famiglia da mantenere, e perchè non c'è più
nessuno che ci difende, nè come cittadini nè come
consumatori, perchè oramai siamo nella m........
Infatti questo 'finto benessere' in realtà è
un grande malessere che si riflette non solo sulla salute
dei singoli, ma in tutta la società, volta solo a
rincorrere gli stereotipi di vita proposti dalla televisione
e da tutti i vari media, che ci distruggono prima
psicologicamente e poi direttamente nella vita privata di
tutti noi , stravolgendo anche le più elementari regole di
vita....
Perdonate il finale ma purtroppo è la
squallida realtà, e mi dispiace sapere che c'è gente
che ancora non ci crede..
Sperando in un futuro
migliore.....
Saluti Lalla
31 gennaio 2004 0:00 - Giuseppe Parisi
Rispondo al Signore che fa il disappunto, allargando una
questione di Igiene sociale anche nelle ore di lavoro ...
è una lotta,alla quale non mi associo,anche perchè la
verità stà nel fare il lavoro alla quale si è davvero
portati,e piu propensi. Il fatto è che quel tipo di
Società a cui Lei si riferisce, non ha ma garantito la
creatività di un Uomo, relegandolo a macchina, la
rivoluzione Industriale,è nata con la grande alleanza
nascosta del capitalista, con l'altro che ha fatto finta
di difendere l'operaio , ma che ha fatto i fattacci
suoi. Le Rivoluzioni, non nascono dall'alto, ma dal
basso. Se Lei è davvero capace, si licenzi e ricominci
un lavoro alla quale si sente piu portato. Ma
attento,non vive in un Paese dove le Libertà sono cosi
tutelate, basti guardare in questi ultimi tempi,la
situazione del nostro sistema di credito... Non sono
daccordo con Lei quindi. Ho amici che lavorano 18 ore
al giorno e stanno benissimo, ma si sono scelti loro il
lavoro,non se lo sono fatti scegliere. La felicità
nasce dall'Autodeterminazione,dalla Libertà,dalla
Creatività , il suo Bel Paese è ricchissimo di gente che
si è illusa, con le sue chiacchere ,dando voti a chi poi la
ha resa cosi', ma ci sono ancora Paesi peggiori, vuole
andare a vivere li? Ci pensi. Giuseppe Parisi
Consulente ADUC
30 gennaio 2004 0:00 - Alessandro Cipriano
Che malessere questo "benessere"
Salve,
nel leggere il vostro chiaro e realistico articolo colgo una
lacuna: nello stile di vita io farei particolarmente
riferimento agli orari massacranti di lavoro cui sono
sottoposti i sempre maggiori contratti "non
regolari", tra questi i consulenti, i collaboratori,
gli interinali ed i dipendenti a tempo determinato. Queste
categorie sono sovente sfruttate per più ore al giorno di
quelle previste, che a mio avviso sono già troppe (8), i
motivi li sappiamo, il ricatto per il rinnovo del contratto.
Nella mia esperienza ho visto gente lavorare 10 ore
normalmente, 14 ore spesso e in rari casi due giorni
consecutivi senza lasciare il posto di lavoro. Mi sembra
chiaro che quì le uniche tutele sono per le aziende, per i
padroni, ma non era stata fatta una rivoluzione operaia più
di un secolo fa per queste idiozie? Dov'è finita la
vita, la crescita personale, il tempo per se stessi? Che
malessere questo "benessere"