Io me ne sono andato già una volta, ma lontano da questo
paese, forse proprio per i suoi difetti, non riesco a stare.
4 marzo 2004 0:00 - Michele Paratico
Mi accingo a rientrare in Italia dopo 4 anni in Germania. Lo
dico sinceramente: torno malvolentieri. La Germania non è
il paradiso, e le cose stanno peggiorando, ma prima di
scendere (sic!) fino al gradino Italia ce ne corre. La mia
ragazza è tedesca. Finora ha visitato l'Italia con me e
non ci ha ancora visssuto. Non so come spiegarle che qui da
noi avvengono le cose descritte da Emilio. Non so dire se ce
l'habbiamo nel DNA. Faccio solo notare che qui in
Germania, per esempio, vengono fatti frequentemente i
controlli dei biglietti sui mezzi pubblici, se non paghi il
canone TV (più caro che in Italia) ti arriva il controllo a
casa, la velocitá delle auto è frequentemente controllata
cosí come il tasso alcolico, se si parcheggia nello spazio
riservato ai portatori di handicap nel giro di poche decine
di minuti arriva il carro attrezzi perchè qualcuno telefona
alla Polizia etc etc. Quali controlli si fanno in Italia? I
controlli sono importanti. Stato di Polizia? Non direi.
Piuttosto direi che è uno stato che vigila sulla tutela
degli interessi di tutti, con la collaborazione degli stessi
cittadini: la partecipazione alla difesa degli interessi
collettivi è democrazia! Già Giorgio Gaber lo diceva:
Libertà è partecipazione. Certo, anche se non se ne
parla volentieri, c'è anche qui corruzione a vari
livelli. Ma non è "sistema" come in Italia
(putroppo si deve usare ancora il presente indicativo del
verbo essere...). Anche qui l'amministrazione statale, a
detta dei Tedeschi, non è come dovrebbe essere
(personalmente, farei il cambio subito). Tornando al
punto di partenza: è un questione genetica? Non credo. È
una questione di civiltà. Di accettazione dei controlli
come difesa degli interessi di tutti e, quindi, di
accettazione degli obblighi che l'appartenenza ad una
società civile comporta: "pago il biglitto del bus
(molto più caro che in Italia) perchè sono quasi certo che
mi controlleranno ed è giusto così". È una questione
di partecipazione vera, attenzione per le cose che accadono
intorno a noi. Non è necessario, per esempio, partecipare
attivamente alla politica. Sarebbe già tanto ascoltare con
attenzione ciò che i politici propongono e poi andare a
votare con coscienza, con attenzione, con partecipazione
appunto. E, di tanto in tanto, spegnere la televisione.
Auguri a tutti, ne abbiamo bisogno!
Michele
3 marzo 2004 0:00 - Stefano Zaglio
Mi trovo nella stessa situazione andarmene o restare? Vi
capisco. La mia posizione ora e' questa: Sicuramente
finche' resto partecipo in questa societa' e cerco
di contribuire per il meglio. Nella mia esperienza so
che accorgermene, lamentermene, farne un fatto morale e
sperare serve poco ad esorcizzare le paure. I sistemi che
non sostengono le proprie parti, per leggi naturali,
decadono. Chi ci rimette per primo sono ovviamente le parti
piu' deboli che non sanno come muoversi, cambiare o far
cambiare. Nel mio piccolo cerco di promuovere a me stesso e
chi mi sta vicino un consumo critico su piccole ma costanti
cose come le politiche del "a gratis". Tutti
dicono che nessuno fa niente per niente ma tutti corrono al
"risparmio assoluto". Apprendiamo a valutare cosa
e' utile e quanto e' urgente. Lo spazio e'
quello che e', oltre a riciclare i rifiuti, riduciamone
la creazione. Avevamo acqua potabile e bottiglie di vetro.
Abituiamoci ad autogovernarci piu' che a farci
governare. Il tempo e' anche denaro e il tempo dedicato
al riposo e alla ricarica e' un risparmio sulla
sanita'. Se chi governa cerca di arricchirsi
proporzionalmente alla paura di non sapere sopravvivere...
beh... sviluppiamo criteri orientati alla vita e al vivere
di comunita' e con quelli selezioniamo al governo chi
meglio le rispecchia. State e Fate Bene
2 marzo 2004 0:00 - SERGIO
ANDIAMO A VIVERE IN NUOVA ZELANDA
2 marzo 2004 0:00 - Emilio
Ma gli Italiani sono tutti ladri? Mi auguro di no. Anzi son
più che sicuro che ci sono anche quelli onesti. Ma quanti
hanno la tendenza a truffare? A rubare? L' 80 % ? Il 70
% degli Italiani? Negli anni 70 e 80, non si sentiva altro
che notizie di grandi ruberie da parte di politici e di
grossi scandali, mi ricordo lo scandalo Locheed, lo scandalo
Petroli persino sul sangue del popolo speculò Poggiolini,
funzionario "responsabile " del Ministero della
Sanità. Ma chi se lo ricorda questo Poggiolini ? Anzi oggi
i giovani non sanno neanche chi era. Anzi chi e'.
Perchè dev’essere ancora vivo penso , ma non certo in
galera, semmai si starà godendo oltre ai miliardi rubati,
anche la pensione d'oro dello stato. Se molti italiani
si presero l'AIDS negli ospedali con il sangue infetto,
lo devono a lui. Prendeva tangenti miliardarie dalle
società farmaceutiche. Tutto passato nel dimenticatoio.E
Tangentopoli? Dimenticata? E oggi è cambiato qualcosa?
C'è più coscienza morale? Oggi Previti,Tanzi, Fazio,
altri personaggi "responsabili" che devono
essersi fatto persino i coglioni d'oro.Tutti alti
papaveri super retribuiti che si arricchiscono di miliardi
(pardon, oggi con l’euro si dice “solo” di milioni…)
con i soldi del popolo,coi soldi di tutti. L'INPS in
deficit ? E per forza! con tutti i soldi che i politici e
company si son fregati,...fra poco non ci saranno più
neanche le pensioni per gli onesti lavoratori. Ladri (quasi)
tutti ,di qualsiasi partito o corrente politica. Loro si
arricchiscono e decidono sulla nostra sorte, sulla nostra
salute, sui nostri risparmi, sulle nostre pensioni. In
parlamento quando i signori politici vogliono aumentarsi lo
stipendio o le loro indennità o i privilegi di cui già
godono, lo fanno senza porsi tanti scrupoli o problemi di
bilancio, tanto il sistema per farlo quadrare lo trovano:
aumentare le tasse ai cittadini o inventarne delle nuove.
Poi, dopo una vita al servizio della repubblica e dei
cittadini, si premiano a vicenda, nominandosi senatori a
vita. Certo che non dovranno stringer la cinghia per far
bastare la pensione a fine mese...E' il giusto merito
per chi ha svolto non un lavoro qualsiasi...ma un lavoro
difficile, faticoso, pieno di responsabilità.. Ladri i
funzionari, i dirigenti che hanno sempre più poteri e super
stipendi con indennità varie, ma nessuna responsabilità,
perché la passano liscia comunque se sbagliano, hanno
l'immunità amministrativa.Ladri nella pubblica
amministrazione, nelle regioni, nei comuni, negli appalti
truccati, nella finanza, nelle banche, alle spalle dei
"risparmiatori", dei piccoli
"investitori" che vogliono "investire" i
loro risparmi di una vita...onesta. Gli onesti devono essere
ben spremuti come limoni in ogni posto e ad ogni occasione,
a partire dalle buste paga . E chi più può , più sprema
bene questi fessi impotenti. In Italia un onesto deve
continuamente guardarsi il culo perchè senò lo fottono. Ed
è difficile se non impossibile che ottenga giustizia. Quale
giustizia? Quella che scarcera questi furbi pezzi da 90
appena sono “sensibilmente provati dal carcere” o per
“motivi di salute” ? O la giustizia che scarcera i boss
mafiosi , responsabili di stragi o pluriomicidi in genere?
Pare secondo STRISCIA LA NOTIZIA, che oltre a truffarti in
banca, i furbi italiani ti truffano anche alla pompa di
benzina, ti truffano quando porti la macchina a riparare che
non ha niente e ti chiedono 200/300 euro...ti truffano
quando porti una gomma dell’auto sana e solo sgonfia e ti
dicono che era bucata…, ti truffano quando fai la spesa al
supermarket, ti truffano quando porti un televisore a
riparare che non aveva niente e ti dicono "era
l'alimentazione…., fa 50 euro…", ti truffano
dappertutto. Insomma, secondo questa teoria catastrofica,
sarebbero in forte minoranza gli italiani onesti vittime di
quelli con la tendenza a truffare. Che ce l’abbiano nel
DNA?
1 marzo 2004 0:00 - daniela
SACROSANTE PAROLE.........
sono pienamente
d'accordo con Raffaele e Vincenzo, anche perchè se
certe persone parlassero meno e meno a vanvera ed
agissero di più forse cambierebbe qualcosa,speriamo bene
ragazzi...... Saluti a tutti Daniela
1 marzo 2004 0:00 - Vittorio
Sono assolutamente daccordo con Raffaele. Questo o
quell'altro governo non sarebbe cambiato nulla. In
realtà quello che deve cambiare sono gli italiani!!!!
1 marzo 2004 0:00 - Raffaele
I fatti sono sotto gli occhi di tutti, impossibile non
condividere le considerazioni sul "TILT" del
paese. Non concordo nell'attribuire le colpe a questo
governo e a chi lo ha eletto, non perchè non ne abbia ma
perchè è un'assoluta illusione sperare che un altro
governo, di un altro colore politico, avrebbe fatto qualcosa
di sostanzialmente diverso(ed i fatti passati confermano
anche questo). Io penso che qui sia la chiave di tutto, fino
a quando i politici utilizzeranno l'illusione
dell'ideologia per guadagnare consensi e fino a quando
noi daremo ragione a questo tipo di politica, nulla potrà
cambiare. Mi dispiace vedere nelle diverse occasioni il
"popolo" che si entusiasma di fronte al richiamo
assolutamente strumentale di questa o quell'altra
ideologia, rossa, nera, bianca...che sia. Serve solo ai
politici per non confrontarsi sui problemi veri, sulla
ricerca delle soluzioni che potrebbero far migliorare la
qualità della nostra vita. Problemi in generale di non
facile soluzione quindi meglio una bella rissa sui
comunisti, fascisti, democristiani, ladri, corrotti ecc., e
così intanto tirano avanti a fare il loro mestiere
portandosi a casa dei bei soldini senza alcun rischio. La
soluzione?In sintesi direi: ideologie a parte, tiriamoci su
le maniche tutti quanti e facciamo la nostra piccola parte,
cominciando a non farci più prendere in giro
dall'attuale classe politica.
29 febbraio 2004 0:00 - Michele Picaro
Io mi sono stancato di questo paese. La penso troppo
diversamente dalla maggior parte delle persone. Appena
trovo l'occasione me ne vado! L'irlanda è li
che mi aspetta...
29 febbraio 2004 0:00 - Alfredo Grassino (nuovo socio)
Purtroppo non posso fare a meno di essere concorde con voi,
anche se volendo essere drammaticamente sinceri un popolo
che elegge questo governo forse se le va a cercare.
Sicuramente anche prima le cose non andavano benissimo, ma
negli ultimi anni ho assistito a un degrado e un
imbarbarimento che non pensavo possibili nel ricco nordest.
Come dice Beppe Grillo, "ragazzi speriamo bene".