Caro Parisi concordo sul fatto che non ci sia
sufficiente garanzia di riservatezza in sanità sopratutto
perchè le norme vengono sistematicamante violate ( vedi il
caso dell'accesso alle cartelle cliniche nei reparti
universitari) però i poveri medici di base non possono
essere accusati di nefandezze perchè non hanno voluto
chiamare i loro pazienti " numero 23" oppure
" ehilà, lei piccoletto laggiù". Nelle centinaia
di " carte" che hanno imperversato per anni negli
ospedali su richiesta delle più varie associazioni uno dei
"diritti" più gettonati era quello a non essere
chiamati con un numero ma con il proprio nome. E il nome non
è un dato sensibile ...
8 marzo 2004 0:00 - Mariaregina
Concordo pienamente con Orlandofurioso, perchè avevo già
esposto l'argomento o scorso 16 gennaio 04, quando fu
introdotta la nuova normativa sulla privacy, e ve ne riporto
copia per vs. opportuno riferimento, ha pienamente ragione
anche sulla questione dell'inadeguatezza degli studi
medici, perchè anche in quello del mio medico si sente
tutto quello che medico e paziente si dicono al di là della
solita sottilissima parete; tanto che io quando entro sto
molto attenta a bisbigliare e non a parlare normalmente,
appunto per tutelare la mia privacy, chissà poi se tra
tanti problemi che riguardano la sanità, almeno qualcuno
verrà sgravato da noi poveri pazienti, che proprio
'pazientemente' ne dobbiamo subire tante, ma proprio
tante di vessazioni..... se volete scoprirne altre leggete
gli altri articoli di forum di discussione in materia di
sanità,
Saluti a tutti Mariaregina
da: mariaregina Data: 16
Gennaio 2004
Nuove regole per la privacy
Finalmente qualcosa di nuovo e giusto, a parte a dare
pienamente ragione al Sig. Michele Paratico per i
disturbatori telefonici (ragione per cui anch'io ho
dovuto rendere il mio numero 'riservato', perchè
ero stata inserita in una lista di questi disturbatori, che
mi bombardavano di telefonate indesiderate); ma la cosa che
apprezzo di più è la difesa della privacy nel settore
della sanità.
Perchè purtroppo quando si ha una
patologia cronica, io vedo - personalmente purtroppo è il
mio caso - che quando si va agli sportelli degli ospedali
per prenotazioni di visite o esami, ci sono sempre gli
impiegati che fanno qualche commento, o che si parlano tra
di loro o magari a voce alta per parlarsi l'un
l'altro partono con certe esclamazioni
tipo:'....senti qui c'è una signora che deve fare
il tal esame o la tal visita, mi sai dire...ecc', alla
faccia della privacy di chi non vuol fare sapere a tutti i
suoi problemi. Oltre al fatto che magari ti rechi in
farmacia per l'acquisto dei medicinali e succede la
stessa cosa, e vorrei far notare che per chi come me
purtroppo, è soggetto ad una patologia cronica, questi
episodi risultano oltremodo frustranti oltre che
fastidiosi. Per non parlare delle fatture delle
prestazioni sanitarie, per le quali in alcuni ospedali, dove
magari c'è una direzione sensibile al problema, ti
rilasciano delle fatture diciamo 'anonime' , cioè
che riportano solo :'visita di controllo dal Dott. Tal
dei Tali' o 'esami di controllo come da
esenzione' (che già anche quella per gli operatori
sanitari che sono abituati a trattare questi dati, è già
un identificativo); mentre in alcuni ospedali purtroppo mi
è capitato di dover ritirare delle fatture per il pagamento
di visite private e non, che doveva per forza riportare la
tal patologia cronica, cosa che mi infastidisce perchè poi
magari quelle fatture devo presentarle a qualcun altro per
motivi diversi e quindi non mi sta bene che vi sia riportato
sia il codice o peggio il tipo di patologia di cui
soffro. Anche perchè, già è una cosa poco piacevole
per chi soffre di patologie croniche, ma che poi anche
chiunque operi nel ramo o non, possa esserne messo a
conoscenza, la cosa non mi sta bene.
Ringrazio
quindi per aver pubblicato questo avviso, in quanto per la
prossima volta mi avarrò di tale normativa per proteggere
la mia privacy. Grazie per l'attenzione, saluti
M.
8 marzo 2004 0:00 - Orlandofurioso
Abito in un comune piccolo, tutti si conoscono e quindi il
fatto che il medico di famiglia possa chiamarmi per nome é
ininfluente; quello che mi dà fastidio è che nel suo
ambulatorio, e non solo nel suo, dalla sala d'aspetto si
sente tutto quello che si dicono paziente e medico.
Ritengo che questo sia l'aspetto più inaccettabile di
violazione della privacy, quindi invito il legislatore a non
andare a cercare sottigliezze come quella dibattuta, ma
badare al sodo ed emanare norme tassative sull'idoneità
degli studi medici.