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8 aprile 2004 0:00 - Marco.
I rumori delle macchine, l'odore del sangue, i lamenti dei loro simili li circondano e li introducono nell'anticamera dell'inferno. Poi, uno alla volta, vengono spinti sui nastri trasportatori, storditi, se tutto va bene e deiugulati, ovvero sgozzati.
Più precisamente gli si pratica un foro nella carotide e si attende che tutto il sangue fuoriesca. Dunque con un compressore sottocutaneo applicato dal retro si scuoiano, e infine vengono macellati.
Poi ci chiamiamo "esseri umani" e andiamo in chiesa a sentire il prete che dice "agnello di dio che togli i peccati dal mondo!"
Rigà! Ammazza che schifo!!!!!!!
Complimenti agli "esseri umani"!
8 aprile 2004 0:00 - MARIO BATTELLI
TRA POCHI GIORNI SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI CI SARANNO MILIONI DI
AGNELLINI.
LA LAC INVIA TUTTI A FESTEGGIARE CON DEI BUONI PIATTI VEGETARIANI.

In Italia vengono macellati, ogni anno, circa 3 milioni e 300 mila agnellini di pochi mesi di età.
La tradizione pasquale crea un incremento vertiginoso delle uccisioni di agnelli: più del 60% degli ovini macellati in Italia, vengono consumati nel periodo pasquale, una tradizione tanto radicata quanto inutilmente crudele.
Quello che succede nei macelli Italiani sembra suggerire che per gli agnellini non è prevista pietà alcuna.
Capretti e agnelli vengono trasportati vivi fino ai macelli, spesso per lunghi tratti e sentieri accidentati, e questo procura loro già uno stress incredibile.
Il consumo di carne ovina non è particolarmente elevato in Italia durante il corso dell'anno, e questo incide fortemente sulle condizioni della macellazione nel periodo pasquale. L'improvviso aumento del carico di lavoro nei macelli rende le procedure delle catene di montaggio molto confuse e questo può far sì che non vengano rispettate. Può anche capitare che si salti la fase dello stordimento preventivo all'uccisione oggi obbligatorio per legge.
La tecnica dell'allevamento estensivo, che rende la vita degli agnellini più sopportabile, alla fine si risolve in una tragedia. Già sfiancati dal viaggio, gli animali vivono ore terribili davanti al macello, prima di essere uccisi. Percepiscono nitidamente quello che avviene intorno a loro.
I rumori delle macchine, l'odore del sangue, i lamenti dei loro simili li circondano e li introducono nell'anticamera dell'inferno. Poi, uno alla volta, vengono spinti sui nastri trasportatori, storditi, se tutto va bene e deiugulati, ovvero sgozzati.
Più precisamente gli si pratica un foro nella carotide e si attende che tutto il sangue fuoriesca. Dunque con un compressore sottocutaneo applicato dal retro si scuoiano, e infine vengono macellati.
Questo avviene nelle aziende dove si rispetta la legge della Repubblica Italiana.
Lo stordimento preventivo degli animali da macello è obbligatorio, ma ci sono pure delle deroghe.
Il decreto legislativo 333 del 1998, recependo la direttiva 93/119 della Comunità europea, consente la produzione rituale della carne per soddisfare le esigenze alimentari dei praticanti religioni diverse ad quella cristiana.
Il massacro sommerso dei cuccioli si perpetuerà, in questo week-end, come ogni anno, quando migliaia di agnelli saranno immolati in nome della tradizione. Neonati che saranno uccisi e macellati all'inizio della primavera, il momento peggiore per morire.
La LAC invita quindi tutti i cittadini a festeggiare la Pasqua con piatti vegetariani.
Nella seconda metà del 1400 un tale Leonardo da Vinci previde un "giorno in cui l'uomo non dovrà più uccidere per mangiare e anche l'uccisione di un solo animale sarà considerata un grave delitto".
Gli agnelli di Pasqua quel giorno, lo stanno ancora aspettando.

LAC Lega Abolizione Caccia - Sezione del Veneto - Via Bellucci, n.16 - 31100 Treviso
7 aprile 2004 0:00 - Annapaola
Trovo sul sito del Gevam (www.gevam.it)questo articolo (News Gevam, n. 28 del 7 aprile 2004)e mi fa piacere condividerlo.

AGNELLO PASQUALE: una tradizione anacronistica

AGNELLO PASQUALE: UNA TRADIZIONE DA ABOLIRE
Fonte: Movimento dell'amore universale mailto:[email protected] http://www.universalismo.it
(di Franco Libero Manco)
Il mondo cattolico usa festeggiare la Pasqua mangiando l'agnello secondo una tradizione che affonda le sue radici nel Vecchio Testamento ed in particolare in Esodo 12,3-14, in cui Mosè, quando stava per abbattersi su l'Egitto la 10^ piaga che avrebbe fatto morire tutti i primogeniti, ordinò agli ebrei di chiudersi in casa e di tingere col sangue di un agnello lo stipite della porta finché non fosse passato l'angelo sterminatore. Ma per la consumazione dell'agnello Mosè impose regole che nessuno del mondo cristiano- cattolico mette in pratica. L'agnello doveva essere senza difetto, maschio, nato nell'anno, essere esclusivamente cucinato intero sulla brace ed essere consumato, con azzimi ed erbe amare, entro la notte: ciò che restava doveva essere bruciato la mattina seguente. Inoltre, bisognava consumare la carne coi fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano ed in fretta.
E' evidente che nessuno del mondo occidentale si attiene a queste regole, pertanto non è in alcun modo giustificabile la tradizione seguita oggi, nata da contingenze estreme a noi distanti milioni d'anni luce.
Tra l'altro c'è da dire che in nessuna circostanza Gesù mangia l'agnello: è difficile immaginare Gesù che sgozza il povero agnellino smarrito per mangiare le sue carni. E non dovrebbe essere pervaso da profondo orrore un cristiano che mangia un mite agnellino nel cui nome il Cristo si è identificato?
Nel Vangelo Esseno della Pace Gesù dice: 'Chi uccide un animale uccide suo fratello' Non uccidete e non mangiate le carni delle vostre prede innocenti se non volete diventare schiavi di Satana: questo è il sentiero della sofferenza e della morte. Non uccidete né uomini né animali perché io vi chiederò conto di ogni animale ucciso come di ogni uomo. E nelle Pergamene del Mar Morto dice ancora Gesù: 'Sono venuto per porre fine ai sacrifici ed ai banchetti di sangue e se non smetterete di offrire e di mangiare carne l'ira di Dio non si allontanerà da Voi. E negli stessi documenti Gesù rimprovera aspramente anche i pescatori: 'Forse che i pesci vengono a voi a chiedere i frutti della terra? Lasciate le reti e seguitemi, farò di voi pescatori di anime.' A conferma di quanto suddetto S. Girolamo scrive: 'Dopo che Cristo è venuto non è più consentito mangiare la carne. Tale autorizzazione è stata aggiunta dalla Chiesa in un periodo di basso profilo spirituale, ma in principio non fu così.'
Quindi una tradizione crudele e
sanguinaria che deve essere abolita perché non trova giustificazione né sul piano storico, né su quello religioso, né tantomeno sul piano morale ma che preclude lo sviluppo della civiltà dell'amore e della giustizia.
7 aprile 2004 0:00 - OTTO BASS
Ma è proprio necessario mangiare queste povere bestie?
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