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1 ottobre 2004 0:00 - Massimiliano Polito
> Dare valenza di essere umano all’embrione solo in base alle dimensioni è estremamente
> superficiale, secondo me.

Io ho evidenziato due differenze macroscopiche tra me e un embrione. Non credo di
essere superficiale se dico che due forme di vita cosi' incommensurabilmente diverse tra
loro non possano essere messe sullo stesso piano. L'embrione non e' un essere umano,
dal mio punto di vista, e non lo e' per diversi motivi e te ne ho riportati due che a
me sembrano particolarmente evidenti.

> Lo spermatozoo porta le mie informazioni genetiche, ha un apparato motorio indispensabile al fine
> per cui esiste e basta…..esiste solo per… non ha senso se non….mentre un embrione esiste in quanto
> embrione…e ha senso in quanto tale….è un progetto….

Usi due pesi e due misure. Parlando dello spermatozoo ti fermi a cio' che la cellula e'
in quel momento mentre parlando dell'embrione ti spingi molto piu' avanti e prendi in
considerazione cio' che questo potrebbe diventare, il "progetto" (come lo chiami tu) che
l'embrione porta con se'.

Se decidiamo di prendere in considerazione il "progetto" (ma io preferirei parlare di
potenzialita' perche' l'avere un "progetto" presuppone avere una coscienza del proprio
compito) non possiamo non vedere che anche lo spermatozoo ha in se' il progetto di
un essere umano. Non e' una cellula come tutte le altre, e' una delle pochissime entita'
biologiche, un'altra e' l'embrione, da cui in particolari condizioni puo' nascere la vita
umana.

Lo spermatozoo, esattamente come l'embrione, e' una delle tappe imprescindibili che
ci sono tra l'idea di bambino e un bambino reale che gioca su un'altalena. Il "progetto"
che l'embrione porta con se' e' la continuazione del progetto che gia' lo spermatozoo
portava dentro di se'.

Se seguiamo questo ragionamento a mio parere dovremmo tutelare lo spermatozoo tanto
quanto si vorrebbe tutelare l'embrione.

Se invece ci si ferma a cio' che la cellula e' in quel momento, e io credo sia l'unica cosa
sensata da fare se non vogliamo perderci nei pascoli della metafisica, non possiamo non notare
che nessuna cellula, neanche un embrione che pure e' formato da piu' cellule, e' vagamente
equiparabile ad una forma di vita umana.

Per quanto riguarda la tua citazione dell'agenzia ti sottolineo che il documento che
contiene le conclusioni che tu riporti (l'essere umano esiste gia' 30-40 ore dopo il
concepimento) e' stato redatto da una ventina di embriologisti e genetisti e rappresenta
solo ed esclusivamente il parere di quel gruppetto di persone che ha sottoscritto il
documento. Il Comitato Nazionale di Bioetica per il momento non c'entra niente.

Lasciami poi dire che quando si trattano argomenti di questa caratura etica non mi
sentirei affatto vincolato dalle conclusioni a cui potrebbe arrivare il Comitato di
Bioetica. E comunque di questa parte potremmo discuterne solo quando e se il Comitato
riuscira' a produrre una posizione unitaria (cosa che io non penso potra' mai avvenire).

Saluti,
Massimiliano
30 settembre 2004 0:00 - Stefano
Cara Misa,
Il tuo messaggio e' contraddittorio: sei consapevole del dibattito in corso sull'"umanità" dell'embrione e prendi posizione senza nemmeno giustificarti. Perche' secondo te l'embrione = uomo?
L'embrione ha forse due gambe e due braccia?
L'embrione è un essere pensante e raziocinante?
Qualifichi un essere umano dal corredo cromosomico? (e allora i down sarebbero per caso esclusi dalla razza umana?)
Vorrei capire, insomma, se la tua posizione ha una base razionale o segue pedissequamente i dettami di Santa Romana Chiesa. Il discorso, come dici tu, è molto piu' alto: significa salvare delle vite, vite che sono SICURAMENTE tali. Chi accetta acriticamente l'ipse dixit in qualsiasi aspetto della nostra vita rimarrà sempre in balia dei più forti e dei più astuti.
30 settembre 2004 0:00 - Misa
Rispondo a Massimiliano:
Dare valenza di essere umano all’embrione solo in base alle dimensioni è estremamente superficiale, secondo me. Nel mondo invisibile esistono miriadi di esseri che, pur non essendo umani quindi coscienti di esistere oltre che intelligenti, conducono una vita propria di stupefacente armonia e efficacia.
Lo spermatozoo porta le mie informazioni genetiche, ha un apparato motorio indispensabile al fine per cui esiste e basta…..esiste solo per… non ha senso se non….mentre un embrione esiste in quanto embrione…e ha senso in quanto tale….è un progetto….è come paragonare un braccio all’intero corpo (posso vivere senza braccio ma il braccio non può vivere da solo..non ha senso da solo).

A questo indirizzo http://www.sanihelp.it/tools/ansanews/scheda.php?ID=9458 si riporta un’agenzia di ieri che informa a che punto si è nel cercare di capire (che è la sola cosa che ci deve interessare veramente, senza pregiudizi o, peggio, ideologie di sorta):
“(ANSA) - ROMA, 29 SET - L'incontro di oggi - per sottoporre all'attenzione del Consiglio Nazionale di Bioetica il documento approvato ieri e che porta la firma di una ventina di embriologi e genetisti italiani - ha avuto comunque un ''carattere interlocutorio'', ……………..infatti in gioco ci sono due visioni opposte in tema di procreazione: da un lato vi e' la posizione di coloro secondo i quali l'individuo e' gia' identificabile nel momento in cui lo spermatozoo fa ingresso nell'ovocita, dall'altro vi e' una posizione di maggiore 'apertura' ravvisabile anche nel documento messo a punto dagli embriologi. Nel documento approvato ieri, infatti, gli esperti hanno fissato un termine indicativo per ''l'inizio del nuovo individuo'': e' lo zigote, che si forma a 30-40 ore dall'entrata dello spermatozoo nell'ovocita ed in cui gli assetti cromosomici paterni e materni si congiungono e, sommandosi, danno luogo ad un nuovo genoma. Un termine che offre una possibilita' di mediazione proprio sulla questione della crioconservazione degli embrioni, vietata dalla legge.”

….parla al massimo di 30-40 ore dal concepimento….dopo di chè…(secondo loro)…attenzione c’è un uomo…!

Se cominciamo a parlare di Dio, entriamo nel campo della fede che, per chi ce l’ha, dà certezze che la ragione non potrà mai dare, infatti noi stiamo discutendo solo è necessariamente sul piano della ragione, sul piano scientifico e razionale che non si contrappone alla fede, ma semmai l’affianca.

Quindi concludo quasi come te, se anche non fossi un cattolico, il problema per me
si porrebbe.

Ciao.
30 settembre 2004 0:00 - Massimiliano Polito
Misa ha scritto
> L'EMBRIONE E' UN ESSERE UMANO A TUTTI GLI EFFETTI, O NO?

Mah... faccio giusto un paio di considerazioni.

a) per vedere un embrione devi metterlo su un vetrino e ingrandirlo migliaia di
volte;
b) un embrione sopravvive benissimo a temperature di 200 gradi sotto zero.

Considerate queste differenze non posso che pensare a due possibilita': o e' un
essere umano l'embrione o lo sono io, direi che tutti e due e' impossibile viste
le differenze in gioco. E siccome io "so" di essere un essere umano, direi che
e' l'embrione ad essere qualcos'altro.

Se poi vogliamo dire che l'embrione, quando si verificano tutta una serie di
circostanze particolari, ha in se' le potenzialita' per diventare un essere umano
sono d'accordo, ma questo lo possiamo dire anche, per esempio, di uno spermatozoo
(altra cosa che si vede solo su un vetrino e che sopravvive benissimo ai 200 gradi
sotto zero).

Del resto... se Dio ha creato l'essere umano a sua immagine e somiglianza, si
hanno anche qui due sole possibilita': o Dio assomiglia ad un embrione (quindi
l'embrione e' un essere umano) o Dio assomiglia a me (quindi io sono un essere
umano), che riesca ad assomigliare a tutti e due, per quanto onnipotente, la
vedo molto difficile. Quindi, se anche fossi un cattolico il problema per me
non si porrebbe.

Ciao,
Massimiliano Polito
29 settembre 2004 0:00 - Misa
Secondo me, le chiacchiere si riducono a zero in base a come si risponde a questa semplice domanda (che vincola la coscienza e quindi ogni discorso 'a valle'): L'EMBRIONE E' UN ESSERE UMANO A TUTTI GLI EFFETTI, O NO?
Se la risposta è NO, la legge è pessima e va abrogata (fermo restando che non si può non regolamentare); ma se la risposta è SI......posso io uccidere un embrione-bimbo per togliere la depressione a genitori che non vivono più?.....posso io uccidere un embrione-bimbo per dare la vita ad un altro bimbo?.....(peggio) posso io uccidere un embrione-bimbo down (quindi 'inferiore' ad uno sano (sigh!!)) per dare vita ad bimbo sano?.....posso io uccidere un embrione-bimbo per guarire un bimbo malato?....e cosi via?
Io penso che il monsignore ha parlato 'aggiungendo' l'aspetto sacro della vita umana...donata da Dio..etc.....ma il discorso è puramente (direbbero gli esperti) antropologico, cioè dell'essere umano in quanto tale....la religione o il clero non c'entrano niente.
Il discorso è molto più 'alto' e c'è in gioco molto di più di qualche genitore depresso o (purtroppo) di bambini malati che soffrono, c'è in gioco il futuro della nostra società.....civile...(se vogliamo che rimanga tale)
Grazie e ciao
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