> Dare valenza di essere umano all’embrione solo in base
alle dimensioni è estremamente > superficiale, secondo
me.
Io ho evidenziato due differenze
macroscopiche tra me e un embrione. Non credo di essere
superficiale se dico che due forme di vita cosi'
incommensurabilmente diverse tra loro non possano
essere messe sullo stesso piano. L'embrione non e'
un essere umano, dal mio punto di vista, e non lo
e' per diversi motivi e te ne ho riportati due che a
me sembrano particolarmente evidenti.
> Lo
spermatozoo porta le mie informazioni genetiche, ha un
apparato motorio indispensabile al fine > per cui
esiste e basta…..esiste solo per… non ha senso se
non….mentre un embrione esiste in quanto >
embrione…e ha senso in quanto tale….è un
progetto….
Usi due pesi e due misure. Parlando
dello spermatozoo ti fermi a cio' che la cellula
e' in quel momento mentre parlando
dell'embrione ti spingi molto piu' avanti e prendi
in considerazione cio' che questo potrebbe
diventare, il "progetto" (come lo chiami tu)
che l'embrione porta con se'.
Se
decidiamo di prendere in considerazione il
"progetto" (ma io preferirei parlare di
potenzialita' perche' l'avere un
"progetto" presuppone avere una coscienza del
proprio compito) non possiamo non vedere che anche lo
spermatozoo ha in se' il progetto di un essere
umano. Non e' una cellula come tutte le altre, e'
una delle pochissime entita' biologiche,
un'altra e' l'embrione, da cui in particolari
condizioni puo' nascere la vita umana.
Lo spermatozoo, esattamente come l'embrione, e' una
delle tappe imprescindibili che ci sono tra l'idea
di bambino e un bambino reale che gioca su un'altalena.
Il "progetto" che l'embrione porta con
se' e' la continuazione del progetto che gia' lo
spermatozoo portava dentro di se'.
Se
seguiamo questo ragionamento a mio parere dovremmo tutelare
lo spermatozoo tanto quanto si vorrebbe tutelare
l'embrione.
Se invece ci si ferma a cio'
che la cellula e' in quel momento, e io credo sia
l'unica cosa sensata da fare se non vogliamo
perderci nei pascoli della metafisica, non possiamo non
notare che nessuna cellula, neanche un embrione che
pure e' formato da piu' cellule, e'
vagamente equiparabile ad una forma di vita umana.
Per quanto riguarda la tua citazione dell'agenzia
ti sottolineo che il documento che contiene le
conclusioni che tu riporti (l'essere umano esiste
gia' 30-40 ore dopo il concepimento) e' stato
redatto da una ventina di embriologisti e genetisti e
rappresenta solo ed esclusivamente il parere di quel
gruppetto di persone che ha sottoscritto il documento.
Il Comitato Nazionale di Bioetica per il momento non
c'entra niente.
Lasciami poi dire che quando
si trattano argomenti di questa caratura etica non mi
sentirei affatto vincolato dalle conclusioni a cui potrebbe
arrivare il Comitato di Bioetica. E comunque di questa
parte potremmo discuterne solo quando e se il Comitato
riuscira' a produrre una posizione unitaria (cosa che io
non penso potra' mai avvenire).
Saluti,
Massimiliano
30 settembre 2004 0:00 - Stefano
Cara Misa, Il tuo messaggio e' contraddittorio: sei
consapevole del dibattito in corso
sull'"umanità" dell'embrione e prendi
posizione senza nemmeno giustificarti. Perche' secondo
te l'embrione = uomo? L'embrione ha forse due
gambe e due braccia? L'embrione è un essere
pensante e raziocinante? Qualifichi un essere umano dal
corredo cromosomico? (e allora i down sarebbero per caso
esclusi dalla razza umana?) Vorrei capire, insomma, se
la tua posizione ha una base razionale o segue
pedissequamente i dettami di Santa Romana Chiesa. Il
discorso, come dici tu, è molto piu' alto: significa
salvare delle vite, vite che sono SICURAMENTE tali. Chi
accetta acriticamente l'ipse dixit in qualsiasi aspetto
della nostra vita rimarrà sempre in balia dei più forti e
dei più astuti.
30 settembre 2004 0:00 - Misa
Rispondo a Massimiliano: Dare valenza di essere umano
all’embrione solo in base alle dimensioni è estremamente
superficiale, secondo me. Nel mondo invisibile esistono
miriadi di esseri che, pur non essendo umani quindi
coscienti di esistere oltre che intelligenti, conducono una
vita propria di stupefacente armonia e efficacia. Lo
spermatozoo porta le mie informazioni genetiche, ha un
apparato motorio indispensabile al fine per cui esiste e
basta…..esiste solo per… non ha senso se non….mentre
un embrione esiste in quanto embrione…e ha senso in quanto
tale….è un progetto….è come paragonare un braccio
all’intero corpo (posso vivere senza braccio ma il braccio
non può vivere da solo..non ha senso da solo).
A
questo indirizzo
http://www.sanihelp.it/tools/ansanews/scheda.php?ID=9458 si
riporta un’agenzia di ieri che informa a che punto si è
nel cercare di capire (che è la sola cosa che ci deve
interessare veramente, senza pregiudizi o, peggio, ideologie
di sorta): “(ANSA) - ROMA, 29 SET - L'incontro di
oggi - per sottoporre all'attenzione del Consiglio
Nazionale di Bioetica il documento approvato ieri e che
porta la firma di una ventina di embriologi e genetisti
italiani - ha avuto comunque un ''carattere
interlocutorio'', ……………..infatti in gioco
ci sono due visioni opposte in tema di procreazione: da un
lato vi e' la posizione di coloro secondo i quali
l'individuo e' gia' identificabile nel momento
in cui lo spermatozoo fa ingresso nell'ovocita,
dall'altro vi e' una posizione di maggiore
'apertura' ravvisabile anche nel documento messo a
punto dagli embriologi. Nel documento approvato ieri,
infatti, gli esperti hanno fissato un termine indicativo per
''l'inizio del nuovo individuo'': e'
lo zigote, che si forma a 30-40 ore dall'entrata dello
spermatozoo nell'ovocita ed in cui gli assetti
cromosomici paterni e materni si congiungono e, sommandosi,
danno luogo ad un nuovo genoma. Un termine che offre una
possibilita' di mediazione proprio sulla questione della
crioconservazione degli embrioni, vietata dalla
legge.”
….parla al massimo di 30-40 ore dal
concepimento….dopo di chè…(secondo loro)…attenzione
c’è un uomo…!
Se cominciamo a parlare di
Dio, entriamo nel campo della fede che, per chi ce l’ha,
dà certezze che la ragione non potrà mai dare, infatti noi
stiamo discutendo solo è necessariamente sul piano della
ragione, sul piano scientifico e razionale che non si
contrappone alla fede, ma semmai l’affianca.
Quindi concludo quasi come te, se anche non fossi un
cattolico, il problema per me si porrebbe.
Ciao.
30 settembre 2004 0:00 - Massimiliano Polito
Misa ha scritto > L'EMBRIONE E' UN ESSERE UMANO
A TUTTI GLI EFFETTI, O NO?
Mah... faccio giusto
un paio di considerazioni.
a) per vedere un
embrione devi metterlo su un vetrino e ingrandirlo migliaia
di volte; b) un embrione sopravvive benissimo a
temperature di 200 gradi sotto zero.
Considerate
queste differenze non posso che pensare a due
possibilita': o e' un essere umano
l'embrione o lo sono io, direi che tutti e due e'
impossibile viste le differenze in gioco. E siccome io
"so" di essere un essere umano, direi che
e' l'embrione ad essere qualcos'altro.
Se poi vogliamo dire che l'embrione, quando si
verificano tutta una serie di circostanze particolari,
ha in se' le potenzialita' per diventare un essere
umano sono d'accordo, ma questo lo possiamo dire
anche, per esempio, di uno spermatozoo (altra cosa che
si vede solo su un vetrino e che sopravvive benissimo ai 200
gradi sotto zero).
Del resto... se Dio ha
creato l'essere umano a sua immagine e somiglianza,
si hanno anche qui due sole possibilita': o Dio
assomiglia ad un embrione (quindi l'embrione e'
un essere umano) o Dio assomiglia a me (quindi io sono un
essere umano), che riesca ad assomigliare a tutti e
due, per quanto onnipotente, la vedo molto difficile.
Quindi, se anche fossi un cattolico il problema per me
non si porrebbe.
Ciao, Massimiliano Polito
29 settembre 2004 0:00 - Misa
Secondo me, le chiacchiere si riducono a zero in base a come
si risponde a questa semplice domanda (che vincola la
coscienza e quindi ogni discorso 'a valle'):
L'EMBRIONE E' UN ESSERE UMANO A TUTTI GLI EFFETTI, O
NO? Se la risposta è NO, la legge è pessima e va
abrogata (fermo restando che non si può non regolamentare);
ma se la risposta è SI......posso io uccidere un
embrione-bimbo per togliere la depressione a genitori che
non vivono più?.....posso io uccidere un embrione-bimbo per
dare la vita ad un altro bimbo?.....(peggio) posso io
uccidere un embrione-bimbo down (quindi 'inferiore'
ad uno sano (sigh!!)) per dare vita ad bimbo sano?.....posso
io uccidere un embrione-bimbo per guarire un bimbo
malato?....e cosi via? Io penso che il monsignore ha
parlato 'aggiungendo' l'aspetto sacro della vita
umana...donata da Dio..etc.....ma il discorso è puramente
(direbbero gli esperti) antropologico, cioè dell'essere
umano in quanto tale....la religione o il clero non
c'entrano niente. Il discorso è molto più
'alto' e c'è in gioco molto di più di qualche
genitore depresso o (purtroppo) di bambini malati che
soffrono, c'è in gioco il futuro della nostra
società.....civile...(se vogliamo che rimanga tale)
Grazie e ciao