VIVERE DI RENDITA (da report.rai.it) di
Stefania Rimini
Chi sta incassando la rendita
delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni dei servizi
pubblici? Sono i nuovi padroni, che hanno rilevato le
spoglie dello Stato imprenditore oppure sono gli utenti, ai
quali erano stati prospettati servizi più efficienti e
tariffe più basse? Sono i manager degli ex monopoli,
con le loro ricche stock options, oppure le casse del
Tesoro, ansioso di ridurre il debito pubblico?
L'Enel è stato in parte privatizzato e nello stesso
tempo il mercato è stato aperto alla concorrenza: quindi
tariffe minori e servizi migliori. Invece in Italia
continuiamo a pagare la bolletta elettrica più cara
d'Europa. Il fatto è che da 15 anni ci stanno
prelevando il 7% su ogni singola bolletta per incentivare la
produzione di energia rinnovabile e che invece è finito in
buona parte nelle tasche dei petrolieri, come per esempio
Moratti, il patron dell'Inter. Ma anche il Tesoro, in
quanto azionista di maggioranza dell'Enel e
dell'Eni, ha interesse che le bollette non scendano
perché ogni volta che accendiamo la luce o il riscaldamento
finanziamo la riduzione del debito pubblico. Anche nel caso
delle Autostrade l'utente viene tosato come una pecora,
a vantaggio del gruppo Benetton, che si è comprato la
società Autostrade quando è stata privatizzata
dall'Iri nel '99. Da allora i Benetton stanno
facendo rilevanti extraprofitti, ma non hanno accettato che
si faccia un aggiustamento delle tariffe, mentre
l'organo che dovrebbe difendere gli utenti, cioè
l'Anas, ha regalato ai privati della società Autostrade
5 milioni di euro dei contribuenti per promuovere l'uso
del Telepass. Nelle telecomunicazioni, lo Stato è uscito da
Telecom Italia nel '97. Nel '98 è arrivata la
liberalizzazione, cioè gli utenti possono scegliere di
telefonare anche con altre compagnie telefoniche. Tre su
dieci hanno lasciato Telecom ma anche se cambi compagnia,
direttamente o indirettamente devi continuare a pagare il
canone. Intanto la Telecom si ritrova con un debito di 30
miliardi di euro perché nei ribaltoni della privatizzazione
i suoi padroni hanno scaricato su di lei i debiti fatti per
acquisirla, mentre il flusso delle nostre bollette è
servito per ripagare le banche.
29 settembre 2004 0:00 - gianni
Ma quali 40 anni di vita? non mi risulta che l'Enel,
abbia 40 anni di vita. A parte che tutto ciò che è
stato fatto non l'hanno fatto i privati ma noi cioè lo
Stato. Qualcuno dimentica che Enel vuol dire ente nazionale
energia elettrica? Ora privata e non dovrebbe essere
più un ente dello stato. Ma nel nostro paese accade di
tutto come la costruzioni di mega centrali dove ce ne
stavano altre (Brindisi Nord-Cerano), la costruzione di
centrali nucleari e il pagamento da parte del cittadino per
la dismissione ma dimentichiamo qyeste cose? O
piangiamo soltanto quando tutto è paurosamente caro, al di
sopra della media Europea, Ma siamo in Europa? o solo quando
c'è da dare ci siamo? Senza ulteriori commenti.