COMMENTI
  (Da 1 a 4 di 4)  
1 novembre 2004 0:00 - CARLO MORELLI
Condivido pienamente l’ottima analisi compiuta, fortemente rappresentativa della distribuzione dei poteri lobbistici che determinano i nostri destini, e colgo l'occasione per segnalare una analoga situazione che sta maturando sotto gli occhi di tutti ma che i media sembrano non vedere o non voler cogliere.

La lobby degli odontoiatri non-medici sta sgomitando per ottenere una sorta di esclusiva commerciale: il diritto a sfruttare senza concorrenza la fetta del mercato della salute che ha per centro la bocca (denti, mandibola, mascella).

Per ottenere ciò deve estromettere il suo più pericoloso rivale legittimo, il medico.

La vecchia lobby medica, ormai stanca e disgregata, non si è opposta a ciò in modo adeguato, ed a fare le spese di questa lotta sono sempre e solo i cittadini, cui per effetto di essa verrà negato, nell’ambito della tutela del bene primario della salute, il diritto di ricevere qualsiasi cura da parte di medici per le patologie della bocca, per quanto gravi esse possano essere
( si pensi solo ai numerosi casi di patologie tumorali che annualmente colpiscono il distretto orale, che verranno assegnati d’ufficio alle terapie di operatori non-medici ).

Le scuse per portare a termine questa operazione consisterebbero in una supposta maggiore competenza degli odontoiatri non-medici e nel fatto che la misura sarebbe obbligata e dipendente da norme di tipo comunitario.

In realtà le norme comunitarie specifiche riconoscono da sempre un primato dei medici in ogni terapia medica o chirurgica sull'uomo (DIR 93/16 CEE, DIR 19/2001), e tali norme vengono in Italia di proposito ignorate o, peggio, travisate, mentre si fa finta di sapere che la formazione del medico odontostomatologo, assurdamente tacciata d’essere insufficiente, ha una durata in anni che è circa il doppio rispetto a quella dell'odontoiatra non-medico ( quasi dieci ).

Tutto ciò viene accuratamente tenuto nascosto ai cittadini, in modo che non possano pensare a ribellarsi di questo ulteriore grave sgarbo ai loro diritti, ed a partire dalle conoscenze di base sulla questione è significativo il fatto come quasi nessuno sia a conoscenza del dato secondo cui circa la metà degli operatori italiani legalmente riconosciuti per la cura della bocca non è medico, bensì possieda un diploma in sola odontoiatria.
Dubitiamo che molto spesso persino gli stessi pazienti che ricevono le cure degli odontoiatri non-medici, che pure non sono pochi, non conoscano con esattezza la tipologia del titolo posseduto dal curante e non siano consapevoli di non essere curati da un laureato in medicina.

Circa la scarsa pubblicità fino ad oggi data alla differenza dei titoli e delle relative formazioni potremmo anche chiudere un occhio ( benché ad essa corrisponda una netta differenza in ordine alle tipologie di cura erogabili solo da un medico ), il fatto grave è che da oggi noi tutti, in qualità di pazienti, non vedremo più riconosciuto il nostro diritto a ricevere cure erogate da un medico, neppure in casi di elevata gravità o complessità.

Nulla volendo togliere agli odontoiatri non-medici non è possibile tacere che la loro professionalità non è sufficiente a sostituire tutte le potestà di cura mediche, stante le precise limitazioni di cura che la specifica formazione, e la legge, impongono loro.

Non si tratta di difendere la lobby medica, ma il diritto alla salute: oggi è una parte del corpo umano ad essere smembrata - la bocca -, domani per ridurre i costi si pretenderà di farci accettare cure erogate nei reparti ospedalieri da semplici infermieri e non da medici, o da massaggiatori invece che da medici ortopedici.

Non si tratta di sminuire le professionalità delle altre categorie di operatori della sanità, il cui prezioso ruolo riconosciamo pienamente, si tratta di comprendere che la diagnosi iniziale e le cure complesse è opportuno coinvolgano prioritariamente la professionalità medica, e ciò per evitare mancate o tardive diagnosi, terapie inadeguate, insufficiente garanzia di assistenza verso le categorie a rischio, come i cardiopatici o le donne in gravidanza, nelle quali l’operazione medica non è mai una semplice misura tecnica, delegabile a terzi, anche se adeguatamente preparati e legittimati a curare.

La bocca è il primo organo che oggi si cerca di sottrarre alla medicina, in gran silenzio, come sta accadendo, per mezzo di una circolare inviata agli Ordini dei medici italiani che mira ad escludere tutti i medici dalle terapie odontoiatriche.
Rimane un gesto ugualmente clamoroso, che ci fa fare un salto indietro di circa un secolo, quando certe terapie non richiedevano il possesso della laurea in medicina: accettando che alla medicina sia tolta definitivamente una delle più nobili parti del corpo, contigua ai maggiori organi di senso ed al cervello, accetteremmo che la medicina, che è una sola e riguarda integralmente l’organismo umano, venga decapitata da un decreto che si ispira ad una medicina d’organo di stampo prettamente medioevale; se oggi taciamo su questa volontà di rendere off-limits una parte del corpo alle terapie mediche, domani ciò accadrà con altre branche; figure oggi ausiliarie del medico diverranno assegnatarie di terapie in modo autonomo e il risultato sarà che avremo una assistenza sanitaria fatta di figure tecniche che si avvicendano senza alcuna visione d’insieme, ed i nostri figli dovranno accettare di essere trattati come un televisore rotto, cui fatta una veloce diagnosi viene sbrigativamente sostituita una scheda. ( Sempre che il tecnico evocato sia quello competente per la patologia data e di conseguenza l’intervento eseguito sia quello giusto. )

Questo tipo di distribuzione di incarichi, scientificamente insensata, corrisponde all'interesse dei nostri politici di consentire una delega di poteri, e per mezzo di tale elargizione di incarichi costruire nuove figure di supporto, debitrici nei confronti dei loro sponsor politici.

Accettare questa condizione della sanità, voluta nell’interesse di pochi e per effetto di un cambiamento nell’ordine dei poteri economici che si svolge al di sopra delle nostre teste senza chiederci nessun consenso, corrisponde ad accettare la perdita di ogni nostro futuro diritto a cure di qualità ricevute direttamente dal
medico.
1 novembre 2004 0:00 - giovanni de simone
Non dimentichiamoci che il diritto romano fu fatto dai nobili/patrizi, non dai plebei. Le leggi sono sempre state fatte per tutelare i potenti a danno dei deboli, proprio perchè ripeto le fanno i potenti. I politici europei sono al soldo delle multinazionali che oramai hanno più potere degli stati. Con la corruzione oppure - "il fine giustifica i mezzi" -con le minacce ottengono quello che vogliono.
1 novembre 2004 0:00 - giovanni de simone
A tale proposito, mi ricordo di avere mandato e-mail a varie associazioni di consumatori, lamentandomi del fatto che in molte merci nei supermercati viene esposta solamente la dicitura: "merce prodotta in UE" oppure "distribuito da...", senza menzionare il paese e la città di produzione. Cosa sacrosanta per uno che vuole aiutare l'economia della propria regione. No ho ottenuto risposta, forse proprio per i motivi del vs articolo. Grazie
1 novembre 2004 0:00 - iuri giovanni
noi italiani parliamo parlimo e parliamo tanto ma non ci muoviamo mai se invece di parlare riempiamo gli uffici dei signori che dovrebbero AMMINISTRARE LA GIUSTIZIA DI DENUNCE ma non una ' cento, ma centinaia di migliaia i nostri politici capirebbero che non si regala una nazione a poche famiglie
  COMMENTI
  (Da 1 a 4 di 4)