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16 novembre 2004 0:00 - roberta
Mia madre aveva un negozio e bar in un piccolo paese in media valle. Teneva qualsiasi cosa, dal pane, ai giocattoli, ai mangimi x bestie, alle bombole del gas,alla frutta , alla verdura. Teneva tutto ciò che una persona poteva aver di bisogno.
Hanno cominciato ad arrivare anche in zona nostra i vari super e iper e le vendite di mia madre non sono state più sufficienti e, soffrendo, ha dovuto chiudere. Siamo andati al comune per poter ottenere uno sgravio, magari sulla spazzatura ma niente anzi di risposta abbiamo ottenuto una verifica fiscale per 5 anni dove Le richiedevano un totale di 30 milioni delle vecchie lire in quanto il reddito dichiarato non risultava congruo perchè la percentuale di ricarico doveva essere del 30% e lei aveva pagato le tasse sul ricarico del 25%.
Non possono considerare sullo stesso piano i piccoli negozzi di paese con quelli di città! E' tutta un'altra realtà. Se non cambia qualche cosa non solo chiuderanno tutti i negozzi piccoli ma non ci sarà nemmeno nessun furgone che porterà a chi non può muoversi e sono tanti, quello che gli necessita giornalmente perchè nessuno lavora per la gloria.
Per finire voglio anche raccontare come mai è stato chiuso anche il bar.
Nel paese hanno aperto un circolo per così dire privato e quasi tutti i paesani hanno abbandonato il bar di mia madre e si sono trasferiti nel nuovo circolo.
Ogniuno è libero di fare ciò che vuole ma non riteniamo giusto che lo stesso comune che a mia madre ha negato la riduzione di alcune tasse a loro abbia concesso un fondo (ex scuola elementare) gratis e addirittura gli paga anche il consumo dell'energia elettrica. Queste sono le ingiustizie che un cittadino onesto, che ha lavorato una vita, ha come ricompesa.
P.S. Mia madre ha consegnato le licenze in comune e non ha potuto nemmeno venderle perchè con la nuova legge è cambiato tutto e tutti possono ottenere le licenze facilmente.
4 novembre 2004 0:00 - FABRIZIO
Anni fa, li chiamavano "BASOLONI" o "Al Basulòn", in dialetto piacentino.

Erano l'unico modo che consentiva alle popolazioni collinari e montagnose (ma anche quelle che non vivenano in città) di poter fare la spesa.
Il Basolone aveva di tutto, dalle scope al tonno in scatola, alle mutande, al ddt, alla macchina per dare il flit (allora non c'erano i vari Raid o baigon spray).
Se occorreva vi faceva anche da postino e vi portava la vostra lettera al più vicino ufficio postale con un piccolo compenso (oggi, certi postini, non vi portano più neppure la posta in casa ma si limitano a buttarvela davanti a casa).

Ovviamente i costi delle merci risentivano dell'aggravio di questo servizio, ma non c'era altra scelta.

Negli anni 60, la motorizzazione di massa ha fatto si che la gente diventasse libera di spostarsi e di ... scegliersi il proprio negozio.

Con l'auto sono arrivati anche i primi supermercati, e così i Basoloni sono spariti.

Dubito che in Italia potrebbero avere nuova vita, a meno che il governo ci voglia tutti a piedi, anche se, tra il costo della benzina e le tasse sull'auto, non sta scherzando !
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