ci risiamo a parlare di mercato in un sito di consumatori.
ma non abbiamo ancora capito che il libero mercato non
esiste. Berlusconi è l'esempio vivente ed insieme a lui
il suo complice Bush che non fanno altro che applicare le
direttive delle grandi lobbies economiche mondiali. vedi la
benzina come sale grazie alla guerra, le energie alternative
da utilizzare non sono di proprietà delle società
americane, quindi non sidevono usare. Bill Gates brevetta il
corpo umano (ma i diritti di autore non erano di DIO?). il
sole, la pioggia, l'acqua, il mare, l'aria saranno
sicuramente il successivo passo. e l'aduc fa blaterare
ancora qualcuno che parla di "liberomercato". ma
andate a visitare chi guadagna meno di 1000 € al mese....
2 dicembre 2004 0:00 - Giovanni
Chiudiamo i cancelli dopo che sono scappati i buoi
?!!!!!!!!!! In Italia si fa così. I vari governi
che si sono succeduti al Parlamento hanno solo pensato ai
propri interessi, e specialmente quello attual.Da sempre i
prezzi, tendenzialmente, senza alcun controllo da parte
dell'autorità sono aumentati indiscriminatamente. Ogni
persona in questo paese può fare quello che vuole e
specialmente se fa parte di una certa classe
politica.Abbassare il carico fiscale non serve a niente se
il potere d' acquisto dei lavoratori è ormai al minimo.
E poi a chi giova la riforma fiscale? Non certo a chi lavora
con un salario minimo, e siamo milioni. Per ottenere
qualche cosa e fare sentire la nostra voce dovremmo
effettuare uno sciopero colossale tanto da mettere in
ginocchio tutta l'economia nazionale basata sul
commercio. NIENTE BENZINA, NIENTE REGALI DI NATALE,NIENTE
SPESA A NATALE, NIENTE CINEMA O ALTRI BENI VOLUTTUARI. BASTA
CON LE SPECULAZIONI SELVAGGE BASATE SULLE NECESSITA'
IMPELLENTI E INDEROGABILI DELLE FAMIGLIE. UN GRIDO SI
DOVREBBE LEVARE ALTO NEL CIELO: "BASTA AL LADROCINIO E
ALLO SFRUTTAMENTO DEI POLITICI" SALUTI
2 dicembre 2004 0:00 - Vittorio Soldaini
Il messaggio di Fausta del 1° dicembre è un grido che
merita considerazione. del tutto inspiegabile,incredibile
che mai si legga sulla stampa, sui periodici, sui libri che
mai si ascolti da alcuna radio o emittente televisiva, mai
nei piani di studi universitari, mai e poi mai, si sia mai
riflettuto prima sulla lira, ora sull'euro, sulla natura
di queste monete a chi appartengano (poi riprendo da qui),
chi decida quante banconote stampare, che mai si sia cercato
di capire perchè nelle monete metalliche c'era inciso
"repubblica italiana" e sulla carta-moneta dalle
mille lire in su c'era, in luogo di "repubblica
italiana", la scritta Banca d'Italia (ora
sull'euro c'è la sigla, in cinque lingue: che
stanno per Banca Centrale Europea), mai, niente di niente!
Tutti imbecilli? No! semplicemente diamo per scontato che la
moneta sia dello Stato la lira dello Stato Italiano,
l'Euro dell'Unione Europea, che la Banca
d'Italia appartenesse allo Stato Italiano e la BCE
all'Unione Europea... No! Le cose non stanno così. La
Banca d'Italia è una Società per Azioni (vedi "il
Sole - 24 Ore" del 16 settembre 2002 pag. 7 ) e la BCE
appartiene alla banche centrali azioniste della BCE e fra
queste la Banca d'Italia che è privata,
privatissima! Di conseguenza gli Stati vanno a prestito
dalle banche centrali che stampano a costo zero le banconote
e le addebitano al valore facciale allo Stato che oltre ad
indebitarsi riconosce gli interessi per tutta la durata che
le banconote circolano e, leggete,leggete!:lo Stato dà
anche pari al valore totale nominale (il totale delle cifre
stampate sulle banconote) oltre a questo dà anche BOT, CCT,
BPT, di pari valore della cifra presa a prestito! Di qui si
origina il maledetto debito pubblico che nello stesso tempo
è credito privato. La banca Centrale vende alle banche
ordinarie i titoli di Stato che li rivendono ai cittadini
per mascherare il bidone: nello stesso momento che
acquistano in banca i titoli di Stato "sottraggono
liquidità", cioè le banconote stampate (bisogna
smetterla con la parole "emesse") vengono
"ritirate" ed al posto si ricevono i Titoli.
Quindi se occorrono altre banconote lo Stato le chiede a
prestito ...e così ricomincia la storia. Io ho cercato di
tratteggiare velocemente la cosa. La si vuole capire che lo
Stato è un cagnolino al guibzaglio delle banche centrali?
Se volete approfondire io sono del tutto disponibile
[email protected]. Dietro il grido di dolore di
Fausta c'è questo crudele bidone per cui siamo
schiacciati dal debito. A proposito la
"finanziaria" si deve correttamente chiamare Piano
annuale del rientro dal debito pubblico, sai la differenza
fra destra e sinistra.....! Nessuna, chi governa deve
rientrare nel fido che i padroni dello Stato (con la
connivenza dei politici che hanno in pugno i ripsettivi
partiti). Se ne vorrà oarlare? Altrimenti
lamentiamoci, more soluto, senza arrivare a capo di
NULLA. Grazie dello spazio, siete tutti sempre bravi e
Vi apprezzo, ma...se non si dedica attenzione ai rapporti
che la Banca Centrale ha con lo Stato....potremo solo
piangere e basta. Vittorio Soldaini [email protected]
1 dicembre 2004 0:00 - Romanoff
I saldi,io abito a Venezia centro storico e molti negozi non
applicano i saldi durante l'anno. Quelli che
applicano i saldi quasi tutti vendono merce che non riescono
a smerciare oppure comprano dalle ditte merce fatta per i
saldi.Quindi non è vero che si risparmia!!E poi i prezzi
esposti sono sempre maggiorati prima della svendita. I
negozianti di abbigliamento guadagnano una alta percentuale
sulla vendita,per finire la merce quasi tutta viene
fabbricata nei paesi a costo molto basso. E la
rivendono a prezzi altissimi.
1 dicembre 2004 0:00 - Alessandra Cevenini
Non cono daccordo con i saldi. Tutti sanno che,o vengono
preventivamente aumentati i prezzi,o vengono messi in
vendita articoli fuori commercio! Ribadisco inoltre anche il
libero mercato non funzionerebbe: quando è stato deciso di
liberalizzare il costo della benzina si è visto il
risultato! Non è cambiato nulla in meglio... Il fatto sta
che gli esercenti dovrebbero essere più onesti. Con
l'avvento dell'euro un po alla volta loro hanno
radoppiato gli introiti, invece chi ha lo stipendio fisso
l'ha visto dimezzarsi. Per quanto mi riguarda anche
quest'anno non farò regali costosi e quei pochi che
farò saranno ben ponderati. La tredicesima cercherò di
economizzarla per le spese EFFETTIVAMENTE necessarie. Che
tristezza!
1 dicembre 2004 0:00 - Adele Del Monte
Sono perfettamente d'accordo sul fatto di abolire i
saldi anche perchè secondo me nella stragrande maggioranza
sono una presa in giro per il consumatore. Se si vuole
rilanciare i consumi piuttosto bisogna che i commercianti
ridimensionino i loro profitti, sappiamo tutti quanto ci
guadagna ad esempio un commerciante sun un capo di
abbigliamento. Non sarebbe piu' equo e conveniente per
tutti abolire la sceneggiata dei saldi ridimensionando i
prezzi così da dare a tutti la possibilità di acquistare
non solo in tempo di saldi?
1 dicembre 2004 0:00 - Fausta
Ma quale saldi, quale consumi! Ormai siamo ridotti alla
fame, e questo purtroppo ancora è niente! I nostri stipendi
(fissi) sono da piangere 900 euro e che ci fai? no signori
miei non sono 1.800.000 della vecchia valuta, ma bensì
900.000 delle vecchie lire. Ridicolo, umiliante e
abominevole!
1 dicembre 2004 0:00 - Giorgio Carpi
D'accordo in linea di massima. I "saldi"
in realtà sono semplicemente un periodo durante il quale
vengono allentati i controlli sul mercato, ed i mercanti
possono così fissare liberamente i prezzi. La
"convenienza" dei saldi deriva dai vistosissimi
applicati normalmente. Se il controllo sui prezzi
venisse abolito del tutto, ci si potrebbe aspettare che la
concorrenza tenderebbe col tempo a far ridurre i margini ed
a livellare i prezzi verso il basso. In altri termini, più
che di "abolizione" dei saldi proporrei di parlare
di abolizione del controllo sui prezzi. È possibile
che in questo modo alcuni operatori potrebbero trovarsi a
mal partito fino a dover abbandonare il mercato: si
tratterebbe dei meno efficienti, finora protetti dalla
struttura "garantista" del nostro mercato
attraverso il sistema di licenze, classi di accatastamento
degli immobili, buonuscite ed anche controllo dei prezzi. A
mio avviso non ci sarebbe niente di male, anzi:
diversamente, come sta accadendo ora, non solo i meno
efficienti, ma tutto il mercato rischierebbe grosso. In
fin dei conti, la nostra dovrebbe (il condizionale è
d'obbligo) essere un'economia liberale basata sul
libero mercato. O no?