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2 dicembre 2004 0:00 - francesco lillini
ci risiamo a parlare di mercato in un sito di consumatori. ma non abbiamo ancora capito che il libero mercato non esiste. Berlusconi è l'esempio vivente ed insieme a lui il suo complice Bush che non fanno altro che applicare le direttive delle grandi lobbies economiche mondiali. vedi la benzina come sale grazie alla guerra, le energie alternative da utilizzare non sono di proprietà delle società americane, quindi non sidevono usare. Bill Gates brevetta il corpo umano (ma i diritti di autore non erano di DIO?). il sole, la pioggia, l'acqua, il mare, l'aria saranno sicuramente il successivo passo. e l'aduc fa blaterare ancora qualcuno che parla di "liberomercato". ma andate a visitare chi guadagna meno di 1000 € al mese....
2 dicembre 2004 0:00 - Giovanni
Chiudiamo i cancelli dopo che sono scappati i buoi ?!!!!!!!!!!
In Italia si fa così.
I vari governi che si sono succeduti al Parlamento hanno solo pensato ai propri interessi, e specialmente quello attual.Da sempre i prezzi, tendenzialmente, senza alcun controllo da parte dell'autorità sono aumentati indiscriminatamente. Ogni persona in questo paese può fare quello che vuole e specialmente se fa parte di una certa classe politica.Abbassare il carico fiscale non serve a niente se il potere d' acquisto dei lavoratori è ormai al minimo. E poi a chi giova la riforma fiscale? Non certo a chi lavora con un salario minimo, e siamo milioni.
Per ottenere qualche cosa e fare sentire la nostra voce dovremmo effettuare uno sciopero colossale tanto da mettere in ginocchio tutta l'economia nazionale basata sul commercio. NIENTE BENZINA, NIENTE REGALI DI NATALE,NIENTE SPESA A NATALE, NIENTE CINEMA O ALTRI BENI VOLUTTUARI. BASTA CON LE SPECULAZIONI SELVAGGE BASATE SULLE NECESSITA' IMPELLENTI E INDEROGABILI DELLE FAMIGLIE. UN GRIDO SI DOVREBBE LEVARE ALTO NEL CIELO: "BASTA AL LADROCINIO E ALLO SFRUTTAMENTO DEI POLITICI" SALUTI
2 dicembre 2004 0:00 - Vittorio Soldaini
Il messaggio di Fausta del 1° dicembre è un grido che merita considerazione. del tutto inspiegabile,incredibile che mai si legga sulla stampa, sui periodici, sui libri che mai si ascolti da alcuna radio o emittente televisiva, mai nei piani di studi universitari, mai e poi mai, si sia mai riflettuto prima sulla lira, ora sull'euro, sulla natura di queste monete a chi appartengano (poi riprendo da qui), chi decida quante banconote stampare, che mai si sia cercato di capire perchè nelle monete metalliche c'era inciso "repubblica italiana" e sulla carta-moneta dalle mille lire in su c'era, in luogo di "repubblica italiana", la scritta Banca d'Italia (ora sull'euro c'è la sigla, in cinque lingue: che stanno per Banca Centrale Europea), mai, niente di niente! Tutti imbecilli? No! semplicemente diamo per scontato che la moneta sia dello Stato la lira dello Stato Italiano, l'Euro dell'Unione Europea, che la Banca d'Italia appartenesse allo Stato Italiano e la BCE all'Unione Europea... No! Le cose non stanno così. La Banca d'Italia è una Società per Azioni (vedi "il Sole - 24 Ore" del 16 settembre 2002 pag. 7 ) e la BCE appartiene alla banche centrali azioniste della BCE e fra queste la Banca d'Italia che è privata, privatissima!
Di conseguenza gli Stati vanno a prestito dalle banche centrali che stampano a costo zero le banconote e le addebitano al valore facciale allo Stato che oltre ad indebitarsi riconosce gli interessi per tutta la durata che le banconote circolano e, leggete,leggete!:lo Stato
dà anche pari al valore totale nominale (il totale delle cifre stampate sulle banconote) oltre a questo dà anche BOT, CCT, BPT, di pari valore della cifra presa a prestito! Di qui si origina il maledetto debito pubblico che nello stesso tempo è credito privato. La banca Centrale vende alle banche ordinarie i titoli di Stato che li rivendono ai cittadini per mascherare il bidone: nello stesso momento che acquistano in banca i titoli di Stato "sottraggono liquidità", cioè le banconote stampate (bisogna smetterla con la parole "emesse") vengono "ritirate" ed al posto si ricevono i Titoli. Quindi se occorrono altre banconote lo Stato le chiede a prestito ...e così ricomincia la storia. Io ho cercato di tratteggiare velocemente la cosa. La si vuole capire che lo Stato è un cagnolino al guibzaglio delle banche centrali? Se volete approfondire io sono del tutto disponibile [email protected].
Dietro il grido di dolore di Fausta c'è questo crudele bidone per cui siamo schiacciati dal debito. A proposito la "finanziaria" si deve correttamente chiamare Piano annuale del rientro dal debito pubblico, sai la differenza fra destra e sinistra.....! Nessuna, chi governa deve rientrare nel fido che i padroni dello Stato (con la connivenza dei politici che hanno in pugno i ripsettivi partiti).
Se ne vorrà oarlare? Altrimenti lamentiamoci, more soluto, senza arrivare a capo di NULLA.
Grazie dello spazio, siete tutti sempre bravi e Vi apprezzo, ma...se non si dedica attenzione ai rapporti che la Banca Centrale ha con lo Stato....potremo solo piangere e basta.
Vittorio Soldaini
[email protected]
1 dicembre 2004 0:00 - Romanoff
I saldi,io abito a Venezia centro storico e molti negozi non applicano i saldi durante l'anno.
Quelli che applicano i saldi quasi tutti vendono merce che non riescono a smerciare oppure comprano dalle ditte merce fatta per i saldi.Quindi non è vero che si risparmia!!E poi i prezzi esposti sono sempre maggiorati prima della svendita.
I negozianti di abbigliamento guadagnano una alta percentuale sulla vendita,per finire la merce quasi tutta viene fabbricata nei paesi a costo molto basso.
E la rivendono a prezzi altissimi.
1 dicembre 2004 0:00 - Alessandra Cevenini
Non cono daccordo con i saldi. Tutti sanno che,o vengono preventivamente aumentati i prezzi,o vengono messi in vendita articoli fuori commercio! Ribadisco inoltre anche il libero mercato non funzionerebbe: quando è stato deciso di liberalizzare il costo della benzina si è visto il risultato! Non è cambiato nulla in meglio... Il fatto sta che gli esercenti dovrebbero essere più onesti. Con l'avvento dell'euro un po alla volta loro hanno radoppiato gli introiti, invece chi ha lo stipendio fisso l'ha visto dimezzarsi. Per quanto mi riguarda anche quest'anno non farò regali costosi e quei pochi che farò saranno ben ponderati. La tredicesima cercherò di economizzarla per le spese EFFETTIVAMENTE necessarie. Che tristezza!
1 dicembre 2004 0:00 - Adele Del Monte
Sono perfettamente d'accordo sul fatto di abolire i saldi anche perchè secondo me nella stragrande maggioranza sono una presa in giro per il consumatore. Se si vuole rilanciare i consumi piuttosto bisogna che i commercianti ridimensionino i loro profitti, sappiamo tutti quanto ci guadagna ad esempio un commerciante sun un capo di abbigliamento. Non sarebbe piu' equo e conveniente per tutti abolire la sceneggiata dei saldi ridimensionando i prezzi così da dare a tutti la possibilità di acquistare non solo in tempo di saldi?
1 dicembre 2004 0:00 - Fausta
Ma quale saldi, quale consumi! Ormai siamo ridotti alla fame, e questo purtroppo ancora è niente! I nostri stipendi (fissi) sono da piangere 900 euro e che ci fai? no signori miei non sono 1.800.000 della vecchia valuta, ma bensì 900.000 delle vecchie lire. Ridicolo, umiliante e abominevole!
1 dicembre 2004 0:00 - Giorgio Carpi
D'accordo in linea di massima.
I "saldi" in realtà sono semplicemente un periodo durante il quale vengono allentati i controlli sul mercato, ed i mercanti possono così fissare liberamente i prezzi. La "convenienza" dei saldi deriva dai vistosissimi applicati normalmente.
Se il controllo sui prezzi venisse abolito del tutto, ci si potrebbe aspettare che la concorrenza tenderebbe col tempo a far ridurre i margini ed a livellare i prezzi verso il basso. In altri termini, più che di "abolizione" dei saldi proporrei di parlare di abolizione del controllo sui prezzi.
È possibile che in questo modo alcuni operatori potrebbero trovarsi a mal partito fino a dover abbandonare il mercato: si tratterebbe dei meno efficienti, finora protetti dalla struttura "garantista" del nostro mercato attraverso il sistema di licenze, classi di accatastamento degli immobili, buonuscite ed anche controllo dei prezzi. A mio avviso non ci sarebbe niente di male, anzi: diversamente, come sta accadendo ora, non solo i meno efficienti, ma tutto il mercato rischierebbe grosso.
In fin dei conti, la nostra dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere un'economia liberale basata sul libero mercato. O no?
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