Riguardo al divorzio per gli sposati in chiesa, vi faccio
notare che in effetti è così come voi dite! La Chiesa non
accetta la sentenza di divorzio dello Stato italiano, e a
sua volta lo Stato - in quanto 'laico' - non può
non concedere un divorzio solo perché incidentalmente la
cerimonia è avvenuto in una chiesa! Dopo il divorzio per la
Chiesa i due sono ancora sposati (e peccaminosamene
separati!), per lo Stato invece no. E credo sia giusto
così. Ricordo che, de iure, i divorziati non
potrebbero fare la comunione! Ma del resto... affari
loro, no? Ci tenevo solo a dire che una presa di posizione
della Chiesa ha ricadute dirette e talvolta pesanti anche
verso chi non dovrebbe esserne influenzato. Questo succede
principalmente perché il rispetto viene insegnato solo come
principio astratto, ma regolarmente ignorato ogniqualvolta
un gerarca (oops, uno della gerarchia) apre bocca,
condannando a raffica di qua e di là.
Saluti
Marco, da Bologna.
2 febbraio 2005 0:00 - Giuseppe P.
Predicare l'astinenza da parte della chiesa non è cosa
criminale, è uno dei pilastri per una istituzione che basa
tutto sul peccato originale. Non mi va quindi di contestare
quello che predicano... tanto a praticare l'astinenza in
realtà ci sono solo persone o che hanno disturbi
psicologici o che praticano di nascosto l'attività
sessuale (la chiesa si regge sulla doppia morale).
Sono d'accordo con te quando parli di divorzio del
matrimonio cristiano, non ha senso per chi crede, e da anti
clericale sostengo "ti sei sposato in chiesa? niente
divorzio". Non si tratta di essere bigotti,
purché si parli di matrimonio religioso. Quindi se
vuoi divorziare, sposati al comune (che scandalo
c'è?).
Il nemico non è la chiesa, il nemico
è l'ignoranza della gente.
2 febbraio 2005 0:00 - Luca
Sull'uso del preservativo la posizione della chiesa
e' CRIMINALE. Ma dico io: come si fa credibilmente a
imporre l'astinenza come strumento di lotta per
l'AIDS? A parte l'aborto, posizione che comprendo ma
non condivido, sugli altri temi credo che ci siano
moltissimi cattolici di idee ben più liberali. Sul
divorzio, pero', sono io a essere rigido e bigotto: se
uno si sposa in chiesa dovrebbe accettarne tutte le
conseguenze. Insomma, un matrimonio non è solo una festa,
le foto ecc...Per la stessa ragione trovo ridicoli coloro
che fanno ricorso alla sacra rota.
1 febbraio 2005 0:00 - lindoro
Credo che la questione sia che la Chiesa - che giustamente
dice la sua su ogni cosa - purtroppo influenza il
comportamento complessivo delle persone, incidendo
significativamente sulle libertà di ciascuno. I motivi di
questo possono essere profondi e molti, ma qui citerò solo
i due che ritengo fondamentali. (1) Il sostituire la propria
forma morale (che ognuno come è noto si dovrebbe formare
come meglio crede) con dettami provenienti dall'esterno
(e per intenderci questo vale con ogni genere di ideologia,
che personalmente combatto) (2) accogliere solo quelle
posizioni morali che non si scontrano con i propri desideri
o convinzioni del punto 1, ed essere inflessibili con le
prime e morbidi con le seconde. (per esempio se si prova
antipatia o soggezione del preservativo, una condanna morale
può essere una buona scusa per non usarlo. Ma purtroppo
questa posizione è ipocrita e pericolosissima) Un
altro esempio: sapevate che il numero di crimini a danni di
omosessuali ha storicamente avuto dei picchi in quei periodi
nei quali la Chiesa tornava esplicitamente a condannarla? In
un Paese laico questo non dovrebbe accadere, ma nel nostro
il giustificare il proprio odio per il diverso con una
posizione morale e di massima della Chiesa è evidentemente
un atteggiamento diffuso. Per questo ciò che dice la Chiesa
ha ricaduta sulla società tutta. Purtroppo questi
meccanismi inquinano un libero scambio di posizioni, di idee
e anche di contrasti. Sono un convinto difensore della
libertà di opinione (benché non sia minimamente
d'accordo quasi con ogni cosa provega dalla Chiesa) sia
istituzionale che personale, e per questo mi felicito per lo
spontaneo cambiamento della Chiesa su questioni pragmatiche
e di fondo, che incidono centralmente sulla salute e sulla
vita delle persone. Me ne felicito perché questo è un
passo verso la libertà di ciascuno di decidere
_liberamente_ ciò che sente meglio per sé, senza che gli
sia imposto o vietato dal di fuori. Siamo già portatori di
fin troppi divieti e imposizioni interne per sommarvene
altri.
1 febbraio 2005 0:00 - Carlo F.
Io mi chiedo a chi e quanto possa importare
l'approvazione o meno del preservativo da parte della
Chiesa: chi ne fa uso perchè rischia il contagio di certo
non segue gl'insegnamenti della Chiesa (e quindi non si
preoccupa se il papa approva o no). Chi li segue non teme
certo il contagio. Penso sia solo un modo comodo di dare la
colpa alla Chiesa, piuttosto che seguire vie + faticose e
scomode per arginare il problema.
31 gennaio 2005 0:00 - Roberto
x Stars .. a parte il fatto che mi sembra di sentir
parlare un fanatico di una qualsiasi setta religiosa,
ammettiamo che dio esista e che suo figlio gesù sia sceso
sulla terra per salvarci, credi davvero che a quei tempi ci
fossero i preservativi e che gesù abbia predicato di non
usarli? Sono tutte interpretazioni degli uomini, gli
stessi uomini che grazie alla loro veste da prete ed al loro
potere hanno briciato presunte streghe e torturato innocenti
prigionieri politici, quindi cerca di ragionare con la tua
testa e non farti riempire la testa di fregnacce. Hai
21 anni e parlare di amore vero dall'alto della tua
esperienza è un po' prematuro. Stampa su un foglio le
riche che hai scritto e rileggitele tra 10 anni, vedrai che
non tutto è nero o bianco. Ciao Roberto.
PS Non si scrive in stampatello nei forum, lo si usa
per evidenziare una singola parola o al masimo una frase, è
talmente poco leggibile....
31 gennaio 2005 0:00 - Giuseppe P.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole.
L'importante è non estendere la propria morale,
limitante di fatto, al resto dell'universo.
Poi perche dovremmo avere a tutti i costi la benedizione
della chiesa per l'eutanasia, aborto, divorzio, la
ricerca e l'omosessualità? Non siamo un paese laico
indipendente?
30 gennaio 2005 0:00 - LORELLO
ANDATE A CAGARE, VOI ED IL PRESERVATIVO
30 gennaio 2005 0:00 - stars
IO HO 21 ANNI, NON SONO VECCHIO E NEMMENO BRUTTO, MA NON
CONDIVIDO L'USO DEL PRESERVATIVO ATTRIBUENDO UN CERTO
CREDITO ALL'ASTENSIONE. PERSONALMENTE CI TENGO A VIVERE
UN AMORE VERO E NON COME QUELLI FALSI DELLA TIVU' E PER
ME QUESTA E' SOLO UNA DIMOSTRAZIONE CHE IL MALE(DICIAMO
PURE SATANA)CONTINUA A DILAGARE E AD ESSERE ONNIPRESENTE.
PURTROPPO IL PROBLEMA STA NEL FATTO CHE BISOGNA TRATTENERSI.
IL PRESERVATIVO NON COMBATTE I DIVORZI O COMUNQUE LE
INCOMPRENSIONI TRA LE COPPIE, E QUESTE, CHE CI SONO, ECCOME,
NON PORTANO LA FELICITà E L'ARMONIA IN UNA FAMIGLIA.
SONO PIENAMENTE CONTRARIO AL PRESERVATIVO E SPERO CHE LA
CHIESA POSSA ESSERE "MARTIRE" E NON
"COMPLICE" DI QUESTA SPROVVEDUTA CAMPAGNA. MEGLIO
MORIRE CHE FARE UN TORTO A
DIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! SPERO CHE LA COSCIENZA
UMANA POSSA MUOVERSI IN QUESTO SENSO. AL CREATORE POI LA
GIUSTIZIA DIVINA.
20 gennaio 2005 0:00 - Daniela
In realtà non voglio commentare ciò che è scritto in
questa pagina. Commento invece l'atteggiamente del
presidente che dal canto suo si pone (forse perchè è
presidente) in una posizione di supremazia assoluta e invece
di spiegare cosa è effetivamente successo si premette di
tirare le somme su comportamenti morali. Questo non giova
certo all'informazione e al pluralismo ma fomenta il
mdodo comune di pensare superficiale e privo di criticità.
Sarebbe stato più opportuno riferire la notizia in modo
super partes, commentarla con sano distacco e portare ognuno
alle sue belle riflessioni. Questo il presidente lo sa fare?
20 gennaio 2005 0:00 - Riccardo Fanti
SPAGNA: CARD. BARRAGAN, TUTTA LA CHIESA E' CONTRARIA
ALL'USO DEL CONDOM Citta' del Vaticano, 19 gen.
(Adnkronos) - ''Smentisco assolutamente che la
conferenza episcopale spagnola accetti l'uso del
preservativo. La posizione dei vescovi iberici e' la
stessa di tutta la Chiesa. Non si accetta l'uso del
profilattico neanche come soluzione al problema
dell'Aids''. E' quanto dice
all'ADNKRONOS il cardinale Javier Lozano Barragan,
presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della
salute, smentendo quanto riportato oggi dai media, secondo i
quali, nell'interpretare le parole di ieri del portavoce
della Conferenza Episcopale Spagnola, il sacerdote Juan
Antonio Martinez Camino a colloquio con il ministro
socialista della Sanita', Elena Salgado, la 'Chiesa
spagnola si e' dichiarata a favore dell'utilizzo del
preservativo nel'ambito della prevenzione
dell'Aids. (Nik/Opr/Adnkronos)