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14 aprile 2005 0:00 - Alfredo
Sono titolare di un videonoleggio, e possiedo nel negozio un televisore (senza collegamento ad antenne di nessu genere) che utilizzo per verificare il cattivo funzionamento di dvd/vhs eventualmente segnalato dai clienti. Ho ricevuto la visita di 2 ispettori SIAE che mi hanno imposto il pagamento di una tassa, per il televisore, oltre alla tassa della radio, che utilizzo per diffondere musica nel locale. Nello stesso periodo ho ricevuto l'invito della RAI a pagare il canone di abbonamento. L'anno scorso ho pagato SIAE e RAI per un totate di quasi 500 €. Quest'anno non ho intenzione di farlo, ho deciso di pagare solo l'abbonamento alla RAI. La SIAE si rivalga su quello... e l'anno prossimo farò al contrario !
21 marzo 2005 0:00 - FABRIZIO
Domanda:

ma la Benetton, li aveva pagati i diritti alla SIAE ?
18 marzo 2005 0:00 - Andrea
Non sono assolutamente d'accordo con quanto scritto in quest'articolo.
Ogni qualvolta un tuo brano, o quello di un artista qualsiasi, viene prodotto su un cd entrano in gioco tre tipologie di diritti:
- il diritto d'autore (siae)
- la proprietà editoriale
- la proprietà discografica.
Su ogni cd acquistato, non a caso, c'è la dicitura che "tutti i diritti sono riservati".
Cosa significa questa dicitura?
Che nessuna musica, a mio avviso giustamente, può essere utilizzata a fini commerciali senza che vengano assolti i diritti connessi. Che sono quelli dell'autore, ma anche dell'editore e del proprietario dell'opera registrata.
Se così non fosse sarebbe un grave danno per tutti i musicisti!
Provate ad immaginare: scrivo una musica, magari mi autoproduco, stampo il cd e poi chiunque può prenderla e metterla sotto la propria campagna pubblicitaria? o in qualsiasi filmato, audiovisivo, sistema multimediale utilizzato a fini commerciali?
E le leggi del 1941 c'entrano, ma solo in parte...
Mi stupisce che ci si possa scandalizzare non riconoscendo che un'opera dell'ingegno possa essere tutelata!
Poi nell'articolo si fa confusione tra la pubblica diffusione e l'utilizzo editoriale.
Per gli utilizzi in pubblico tipo incontri musicali o sagre paesane è sufficiente chiedere la necessaria autorizzazione siae, come da sempre sanno e fanno tutti gli organizzatori di eventi musicali....qui le case discografiche non c'entrano. Così come tutti gli esercenti commerciali, da sempre, richiedono, pagano e ottengono le necessarie autorizzazioni SIAE alla pubblica diffusione. Forse la Benetton non ha pagato?
Quindi non è vero, come sostiene l'articolo, che "da oggi ci vogliono far pagare". Non è "un nuovo balzello". E' sempre stato così. E se Benetton per i propri fini commerciali intende utilizzare una musica tratta da un CD, sa perfettamente che non può prenderla e usarla facendo finta di niente. Deve chiedere la licenza ai proprietari dell'opera registrata. E se apre un negozio con musica diffusa, deve chiedere le necessarie autorizzazioni alla SIAE.
Credo che debba essere compito di ogni musicista educare al rispetto delle tutele sui diritti riguardanti le opere dell'igegno.
Andrea
18 febbraio 2005 0:00 - V.Donvito
Gentile Fabrizio,
forse non si e' accorto che non stigmatizzavo il pagamento della Siae (su cui avrei da ridire, ma e' un altro discorso, ora), ma il pagamento ulteriore da fare alla Societa' Consortile dei fonografici.... che non mi risulta sia fatto da chiunque diffonde musica in pubblico (inclusi i festival che lei cita). Ed e' per questo che i discografici hanno esultato come una sorta di sentenza apripista su una vincenda in cui, secondo me, non e' affatto scontato che sia come sentenziato dal giudice di Treviso.
18 febbraio 2005 0:00 - FABRIZIO
>>>>>>>>Quindi non solo Siae, ma anche questa tassa dovra’ essere pagata da chi organizza, per esempio, incontri musicali gratuiti o a pagamento e sagre paesane. <<<<<<<<<<<<<<<<<


Gentilissimo Sig. Donvito,

Ma proprio lei, mi vuol far credere che non sapeva che per diffondere musica protetta da diritti d'autore in pubblico (anche se gratuitamente) occorre pagare i diritti d'autore ?

Ma Lei quanti anni ha ?
12 forse ? Non credo proprio !

Ma anche quando vengono organizzati i vari festival dell'Unità o dell'Amicizia, gli organizzatori comunicano alla Siae la lista dei pezzi, gli orari ed i giorni in cui verrà diffusa la musica.

Se vogliamo parlare di costi esorbitanti dei CD e compagnia briscola, io ci sto e posso anche condividere il fatto che hanno raggiunto prezzi da pirateria (appunto !).

Ma per cortesia non diffondiamo messaggi fuorvianti dando la colpa al legislatore solo perché era del 1941.

Leggi giuste e sbagliate sono state fatte sotto il re, sotto il duce e anche sotto la Repubblica ,senza che per questo se ne possa giudicare la bontà in base al "periodo".

Le sembrò giusto che l'on. Amato "spazzolasse" dai nostri conti correnti il (mi sembra) 5 per mille con effetto retroattivo per evitare "spostamenti di valuta ?

Eppure eravamo in piena Repubblica.

Non ricordo cose simili neppure in piena emergenza bellica (con tutto il male che posso pensare di un regime dittatoriale quale é stato il ventennio !

Cordialmente suo affezionato lettore.
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