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11 marzo 2005 0:00 - FABRIZIO
Efr. Sig. Donvito.

in linea di massima potrei anche essere d'accordo con lei, ma ha mai provato ad andare in un porto, ad uno scalo di conteiner di quelli che arrivano dalla Cina e non solo dalla Cina ?

Chi può controllare tutto ciò che arriva ?
E chi riuscirebbe a controllare tutta la filiera commerciale dal conteiner al piccolo rivenditore ?

I primi a favorire tutto ciò siamo noi quando acquistiamo il guscio di cellulare o la borsa finta a pochi euro lungo le passeggiate dei lungomare nostrani.

Io non dico che i dazi siano il toccasana assoluto a quello che sta avvenendo ma credo che:

- Pensare che noi si possa raggiungere i costi dei Cinesi é semplicemente folle e folle é chi lo pensa.

- Credere che i Cinesi diventino nel giro di 2 o 3 anni ricchi come noi e raggiungano il nostro status di benessere é altrettanto folle.

- Invocare per l'Italia l'innovazione, prodotti strategici, industrie che creino prodotti che non subiscano concorrenza, ecc. solo solo parole al vento (aria fritta) dette dai soliti opinionisti ben pagati che, continueranno a "sparare" queste bufale finché potranno ricevere i loro lauti stipendi da favola a compenso delle loro "brillanti opinioni".
( Mi sa che presto finirtà anche per loro !)


- Io sono 30 anni che lavoro nell'industria meccanica e nel manufacturing e posso affermare che siamo ormai (finché potremo) l'ultimo baluardo a difesa dell'economia (non so per quanto, visto che ci stanno già copiando le nostre macchine utensili).

Cosa propongo ?
A questo punto i danni fatti sono irreversibili (almeno nel breve termine).

Certo, si potrebbe tornare ad ingegnarsi e, sopratutto, a farsi su le maniche (io le ho fatte su tutti i santi giorni).

Ma siamo tutti (dico tutti) disposti ad "sporcarci" le mani (nel senso più nobile della parola) ?

Siamo disposti a tornare sui monti, nei campi, nelle nostre vallate, a coltivare la terra ormai abbandonata da 30 anni ?

Se si bene !

Se no, prepariamoci al nostro declino !
Irreversibile !
11 marzo 2005 0:00 - lidio
Siamo sicuri che i prezzi bassi, scelta, qualità, novità e sicurezza siano prerogartive che solo un libero mercato può garantire? Chi controlla la qualità le merci provenienti dall'estremo oriente? E che dire delle condizioni di lavoro in cui operano quelgli operai? Come si fa a competere con chi bara? Mai provato a vincere una corsa podistica avendo i ceppi ai piedi? La competizione va fatta ad armi pari, altrimenti è un suicidio. A meno che... forti interessi non spingano sull'accelleratore del libero mercato per togliere diritti civili e lavorativi frutto di lotte passate ma oggigiorno considerati ingombranti.

Saluti

Lidio
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