L’Unto del Signore - Lo stellone di buona memoria continua
a proteggere l’Italia, e Dante, ad oltre sette secoli dal
suo viaggio ultraterreno, si sta accreditando come profeta
non meno grande del poeta: finalmente, è arrivato il
Veltro, destinato a salvare l’Italia, e forse il mondo
intero, da tutte le sventure. Bisognerà accendere parecchi
ceri di ringraziamento, e fare ammenda della scarsa fede per
cui si era ritenuto che l’epoca della manna dal cielo
fosse finita da un pezzo.Il segretario del nuovo Partito
Democratico non è stato ancora eletto, ma sembra che tale
adempimento sia del tutto inutile, perché l’incoronazione
è già avvenuta a furor di popolo: Il Sindaco di Roma, pur
non avendo le doti dei generali di Napoleone, è stato
promosso sul campo ed insignito dei gradi di Sindaco
d’Italia. Manca soltanto la proposta, o meglio la pretesa,
di farlo “santo subito”.Eppure, il discorso di Torino,
che ha delineato un programma a dir poco taumaturgico,
capace di risolvere tutti i problemi del bel Paese e di
ricondurlo allo stato di natura caro all’utopia di Gian
Giacomo Rousseau, non ha chiarito l’essenziale, e cioè
quali siano le fonti finanziarie capaci di supportare una
spesa per cui non esiste aggettivazione che non sia
riduttiva. Per la verità, il Nostro pensa ad un ampliamento
del gettito fiscale riveniente non solo e non tanto dalla
lotta all’evasione, ma prima ancora, da virtuose adesioni
di massa al nuovo corso, che vivono soltanto nella fantasia
di certa sinistra “chic”, in cui le utopie si confondono
con studiate ingenuità.Veltroni si presenta sul proscenio
della grande politica come un salvatore della patria,
destinato a compiere il miracolo perché, a differenza dei
suoi “competitors” dell’una e dell’altra sponda, è
l’Unto del Signore. Non a caso, prima di sciogliere la
riserva e di concedersi all’abbraccio liberatorio del
Lingotto, è salito a Barbiana, per “trarre gli auspici”
dalla tomba di don Lorenzo Milani, della cui scomparsa,
proprio in questi giorni, ricorre il quarantennale. Ecco una
strumentalizzazione a dir poco smaccata: invece di mutuarne
il convincimento di ritirarsi in Africa nell’impegno a
favore dei bambini e dei diseredati del terzo mondo, cosa
che aveva pensato di fare alla scadenza del suo mandato in
Campidoglio, è stato folgorato come Paolo sulla via di
Damasco, maturando la decisione del grande sacrificio per il
bene comune, e non solo per quello degli amati progressisti
e compagni di viaggio. Il nuovo Sindaco del terzo millennio
si impegnerà per tutti, e non solo per coloro che lo
avranno votato.A parte il fatto che vendere la pelle
dell’orso prima di averlo ucciso è sempre stato uno sport
piuttosto pericoloso, ciò che lascia di stucco è questa
sorta di “imprimatur” che il buon Walter è andato a
chiedere a don Lorenzo: un Uomo, questo sì con la
maiuscola, che si era donato anima e corpo alla causa degli
umili e degli ultimi, e che non aveva mancato di affermare
in ogni occasione la sua fede democratica, ma proprio per
questo, rigidamente anticomunista. Come Veltroni?Don Lorenzo
ebbe momenti di notorietà, non soltanto con la sua azione
pastorale e con il suo impegno quasi messianico di
educatore, ma nello stesso tempo, con i problemi giudiziari
che lo videro protagonista di una famosa “querelle” con
alcuni Cappellani militari, tra cui il compianto don Luigi
Stefani, esule da Zara, alpino della “Julia”, sensibile
ai valori di un continuo ed impegnativo volontariato come
volle dimostrare con una lunga milizia nella Venerabile
Arciconfraternita della Misericordia fiorentina e nelle
Opere del Soccorso, compresa quella in favore dei profughi
ungheresi, ma attento anche ai principi sacri della patria e
dell’onore: del resto, non erano stati Cappellani militari
Uomini come don Carlo Gnocchi, il Santo dei mutilatini, don
Giulio Facibeni, il fondatore dell’Opera della Divina
Provvidenza “Madonnina del Grappa”, o don Reginaldo
Giuliani, eroe della prima guerra mondiale?Chi conobbe don
Lorenzo Milani e don Luigi Stefani può ben dire che furono
accomunati dall’amore per il prossimo, sebbene l’uno
fosse antesignano del futuro, e l’altro, paladino della
tradizione: due mondi che avrebbero potuto e dovuto
incontrarsi, e che non è giusto riproporre al giorno
d’oggi in un’antitesi strumentale, al pari di certe
improbabili genuflessioni sul povero sepolcro di marmo
bardiglio, non certo di prima scelta, che ricorda meglio dei
proclami avveniristici del Veltro la semplicità e la forza
morale del parroco di Barbiana. Carità di patria esige,
tuttavia, che all’Unto del Signore giunga l’augurio di
poter essere tale fino in fondo, per gestire con esemplare
onestà e correttezza una cosa pubblica fin troppo
bistrattata dai troppi assalti alla diligenza dell’una o
dell’altra fazione, o più verosimilmente, per digerire
gli effetti di una probabile disavventura elettorale dagli
scomodi scranni dell’opposizione, anziché da una
stimolante missione in terra d’Africa, a cui il Veltro ha
dovuto rinunciare in ossequio alla Chiamata.
22 maggio 2007 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Per Lorenzo. Caro Lorenzo, io, un realtà, ho fatto
poco; solo trascrivere quei passi così densi e anche
misteriosi che si trovano nel libro di Isaia. Però, se
questa cosa semplicissima ti ha dato un po' di speranza,
come dici, sono contenta e grata alla vita che ciò avvenga
a causa mia. E ti dico che anche il mio incontro con
questi brani avvenne in un momento di svolta (difficile)
della mia vita. Mi ritrovai a leggere il primo brano
che cito qui la domenica delle Palme del 1971 (allora facevo
la "Lettrice" alla messa) e, mentre leggevo,
sentivo che mi riguardava. E di lì a pochissimo si
dimostrò che era vero. Non so quale sia la tua
"lotta", in cui devi andare avanti, ma ti auguro
di procedere con fiducia e compassione sulla tua strada con
profonda onestà intellettuale. A queste condizioni, a
quanto ho capito io vivendo, nessuno viene abbandonato in
balia di se stesso o degli "avversari".
21 maggio 2007 0:00 - lorenzo
cara Annapaopla Ti ringrazio per questo toccante e
puntuale articolo ;questa mattina mi hai dato un po'
più di speranza per andare avanti nella mia lotta perchè
forse non sono proprio solo . ciao lorenzo
10 aprile 2005 0:00 - Damiel
E' possibile con la crisi che attualmente investe il
sistema sovrapporre i due sistemi e porli sullo stesso
piano, in quanto in entrambi i casi si parla di elette o
eletti; tuttavia questo, penso, non deve trarre in
inganno.
Un sistema gerarchico come quello
sacerdotale, concordando con Mario, si differenzia
presentando una struttura piramidale (con il vertice in
alto) più complessa ed è organizzato secondo una dottrina
che comprende particolari, diciamo, insegnamenti e procedure
di investimento.
Un sistema democratico ha un
potere decisionale che deriva dalla base (può essere
visualizzato come una piramide con il vertice in basso) e
spesso questa volontà decisionale (la storia ci insegna)
può essere orientata da quanti o quante possiedono doti di
leader, ma con scopi che pongono in essere non
necessariamente coerentementi rispetto a quanto raccontoano
di dire; tale aspetto determina che se conferita male la
fiducia ad un/una leader possono seguire un'enormità di
conseguenze gravi prima che la moltitudine-massa
"incantata" prenda consapevolezza, con quanto
comporta il dilatarsi dei tempi di "reazione".
Passiamo all'elezione.
Il
popolo se immiserito nella sua qualità di Popolo Sovrano,
può essere oggetto di un bombardamento mediatico in grado
di trasformare la percezione della realtà che lo circonda,
portandolo a decisioni indotte ed a comportamenti
"consigliati" che denotano i caratteri della
manipolazione delle masse (un poco come la paura
dell'inferno, la caccia alle streghe o la registrazione
di quanti fanno sventolare, volendoci lanciare in ipotesi di
"grande fratello", una bandiera della
pace...).
Il sacerdote / la sacerdotessa (chi ha
competenza nell cose sacre) percorre la sua Via seguendo una
vocazione che col tempo potrà rivelarsi una chiamata sempre
più intellegibile (non trovo attualmente riferimenti in
questo senso nonostante le varie valutazioni che ci
bombardano in questi giorni); tale chiamata, si mostra
subito situazioni complesse da affrontare, ma al contempo
costituisce l'evidenza che le sempre nuove prove da
sostenere sono formative ed offrono le opportunità per
maturare nella propria vocazione iniziale.
La
via sacerdotale è un percorso che trae la sua forza
maggiore dalla solitudine (vista come limite delle
possibilità fisiche e umane) e dal dialogo intimo sul quale
si fonda quella Fede che mostrerà agli altri "senza
mostrare" se si ha di fronte chi ha ricevuto il Crisma
o un/una cabarettista da crociere di qualche roggia
lombarda.
L'Elezione ripeterà nel senso la
frase: "molti sono i chiamati, ma pochi [ \poche ] gli
eletti [ \ le elette ]" e si rivelerà in una
determinazione e una risoluzione non comune; perchè sarà
espressione di quella Volontà identificante un Disegno [
Intelligenza ] che ha un'origine superiore alla volontà
delle moltitudini ed anzi ne diviene guida (sul piano
spirituale, ma non solo).
Nell'antico Egitto
la Guida dei Due Regni, era spirituale e politica. Vi è
però da scrivere che Maat (la Dea di Verità e Giustizia)
operava una forma di correggenza, cosa forse oggi poco
praticabile al punto che è opportuno preferire la soluzione
di sistemi laici.
Infatti i tempi di Dio possono
essere "bibblici" e si deve tener conto che le
persecuzioni, gli olocausti... hanno insegnato cosa non deve
più accadere. La responsabilità di "trasgredire"
in un sistema teocratico non conosce indulti o condoni
(nella forma in cui siamo stati abituati a vedere), tuttavia
la separazione dei poteri (in particolare in Italia con la
pesante presenza di Città del Vaticano) si è dimostrata
una soluzione valida (e consente di operare in tempi più
"ragionevoli").
E' naturale che in
forma laica ogni voce può essere richiesto venga ascoltata,
sarà poi il contenuto che le conferirà tono o la
disperderà confondendola nel caos generale.
In
conclusione vi è in entrambi i casi un'elezione, ma
l'origine del potere come autorità conferita è su due
piani diversi e nel caso della Teocrazia si può ammettere
un'Infallibilità... ma solo una volta che l'uomo /
la donna sono realmente Pontefice Massimo (Il Ponte che
raccorda la realtà umana con la realtà divina e viceversa
[ il potere di legare e dividere le cose in terra e in cielo
]).
In amicizia,
Damiel
9 aprile 2005 0:00 - Damiel
Hail Sancta Propago, non ricordo se alla fine come
si è concluso l'esperimento che voleva accertare quale
fosse la lingua universale; sei aggiornato/aggiornata a
riguardo? Se non ricordo male Federico oltre alla
ricerca dell'armonia nella misura della proporzione
cosmica e lo studio dell'Alkimia ricercava risposta a
questi ed altri quesiti di ciò che si dice/diceva esser
innato. In amicizia, Damiel
8 aprile 2005 0:00 - Mario
X Damiel
il post "La frase corretta
era la seguente: "gli uomini che avevano
responsabilità di governo in passato erano considerati unti
dal Signore. Ma con la democrazia - ha aggiunto - il potere
del governo è nella sovranità del popolo, e quindi
potremmo dire che sono unti dagli elettori".
C'e' un po' di differenza!!!!"
non l'ho scritta io, ma un omonimo. Personalmente
non potre mai paragonare una struttura gerarchica come
quella ecclesiastica alla democrazia, in tal caso credo che
dovrei reiscrivermi alle elementari e ricominciare da
capo.
Senza offesa per nessuno e rispettando le
opinioni di tutti.
Mario operi un paragone tra Teocrazia e Democrazia?
4 aprile 2005 0:00 - Mario
La frase corretta era la seguente:
"gli
uomini che avevano responsabilità di governo in passato
erano considerati unti dal Signore. Ma con la democrazia -
ha aggiunto - il potere del governo è nella sovranità del
popolo, e quindi potremmo dire che sono unti dagli
elettori".
C'e' un po' di
differenza!!!!
25 marzo 2005 0:00 - Damiel
Annapaola, chi non ha il proprio centro di
gravità vuole (e necessità) il riconoscimento da parte
degli altri; quando poi addirittura giudica aspramente chi
si permette di contestarli. Personalmente mi
piace il confronto e stimo le diversità che emergono da un
"sentire" autentico; e per quel poco che forse ho
colto da quanto scritto da Mario, quel che interessa è
porsi dinanzi ad una piccola o grande conoscenza con
l'umiltà dei Filosofi. A proposito della
Pasqua si può, forse, rievocare un'antica affermazione:
Io sono nato, perchè sono morto [ cfr. Riti di passaggio
]. Il Cristianesimo attinge da molte culture
e nel tempo ha rielaborato molti insegnamenti tradizionali,
così, a mio vedere e non solo, abbiamo, possiamo dire, un
tesoro del quale non conosciamo il suo valore.
"Il Signore Dio mi ha dato una lingua da
iniziati".
Ho accostato uno spunto ad altri
spunti.
In Amicizia,
Damiel
21 marzo 2005 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Per Daniel e per Mario. Mi rincresce, ma vado un
po' di fretta perché ho del lavoro arretrato da
svolgere per una data precisa che si avvicina... Dico
solo questo che mi sembra la cosa più importante. Io
ho dato quello che avevo e voi prendete da lì quello che
potete e sapete. Tutto qui. Del resto, ingenerale, gli
autori di un qualunque scritto o dipinto, o musica o altro,
sono sempre almeno due: l'autore in senso stretto e
universalmente riconosciuto come tale, cioè chi produce
quella certa cosa, e poi il lettore, l'ascoltatore,
l'osservatore. Vi ringrazio perché le vostre
osservazioni sono rispettose, come è giusto, nei miei
riguardi, però sono VOSTRE. Che io le condivida o meno, non
incide per niente sulla loro validità, così come ciò che
dice ciascuno di voi non incide né modifica quello che ho
offerto io, almeno ai miei occhi. E questo mi pare
importante, proprio in un forum, in cui il punto essenziale,
secondo me, non è "discutere", cioè stabilire se
ho più ragione io o l'altro (dato che ciascuno ha le
sue sacrosante ragioni di dire ciò che dice), ma piuttosto
accostare a uno spunto di partenza tanti altri spunti.
Di nuovo grazie dell'attenzione e del contributo
prezioso che date.
21 marzo 2005 0:00 - Mario
Per quel poco che conosco e rifacendomi (solo come
spunto) a quanto scritto da Damiel in merito agli
"unti" già dai tempi dell'antico Egitto,
alcune cose mi lasciano un perplesso (tra l'altro
complimenti per il tuo post, scritto veramente molto
bene).
Per la verità non ho ben capito se con
questo post hai cercato di dimostrare una verità oppure ti
sei limitata semplicemente a dare una tua interpretazione (a
farla breve non ho capito la tua posizione rispetto al
cristianesimo ed alla fede in generale).
Di
fatto, il cristianesimo è il sunto di decine di religioni
diverse di cui è andato via via acquisendo ed adattando le
proprie “linee ideologiche” nei luoghi e nei tempi e nei
luoghi fino ad originare “ipocrisie” nei casi di massima
intolleranza verso questa fede.
Se non erro sono
i due figli di Abramo, Isacco e Ismaele che hanno dato
origine all'islam ed al cristianesimo, possiamo quindi
riferirci a questo esempio come ad una prova.
Credo che l'origine più logica sia da ritrovare nelle
origini migratorie del popolo ebreo che finito in
schiavitù sotto diverse culture (vedi Babilonesi ed Egizi)
costruirono una fede basata su un dio che per la prima volta
non è sovrano/dio ma un dio/sovrano. In tal modo
costruirono le parti della filosofia del loro soggetto
religioso e già nell'antico testamento ne possiamo
trovare delle tracce come la personificazione del sovrano
di babilonia nella figura di helel o più definitamente
"demonio" così come lo conosciamo attualmente,
oppure con i miracoli del mar rosso e dell’individuazione
delle acque nel deserto durante il massiccio esodo
capitanato da Mosè (che di fatto era stato allevato come un
principe egizio e quindi conosceva le canalizzazioni e
l’andamento delle maree mentre gli ipotetici eserciti che
li inseguivano no! ).
Sulla questione di cose da
scrivere ce ne sarebbero un mare ma per sintetizzare il mio
pensiero, credo che i concetti storici sono stati
tradizionalmente stravolti, modellati, ricostruiti ed a
volte anche inventati proprio per cercare di aumentare il
coinvolgimento popolare, vedi un Gesù bianco in una
località dove la popolazione è scura, vedi un adattamento
delle varie icone della madonna che tradizionalmente bianca
arriva ad essere anche la “madonna nera”, arrivando ai
giorni nostri con il cristianesimo che conosciamo.
Ecco perché dal tuo post ho evinto solo una spiegazione in
chiave mistica ma non storica della vicenda.
Spero di essere stato chiaro e non confusionario ed in tal
caso scusami non sono molto abituato a scrivere e con questo
post non voglio essere né polemico né offensivo.
Ciao
20 marzo 2005 0:00 - Damiel
Ciao Annapaola,
Israel - può essere interpretato
come chi combatte con Dio; nel senso di Guida ed
Alleanza.
Circa poi il Tremore o il "segno
lasciato da Dio" questo, penso, possa specificare la
conseguenza di uno "stress psicomentale" di chi
Lo, diciamo, avvicina.
Tale stress deriva da un
grado di Coscienza superiore rispetto a quello che
ordinariamente si è abituati a mantenere o sostenere.
...
L'argomento è interessante.
Circa i Perfetti (era una definizione attribuita ad
alcuni catari e catare), mi piace pensare che ve ne siano
ancora ^_^
Ad ogni modo credo che il Sentire sia
qualcosa qualcosa di dinamico in grado di favorire uno
scambio di idee e un dialogo stimolante.
Da dove
viene? Il mio regno non è di questa terra [...]
Ti suggerisce qualche riflessione?
In Amicizia,
Damiel
19 marzo 2005 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Daniel, non ho niente da aggiungere, perché ho scritto
tutto quello che in questo momento so e sento
sull'argomento. Quindi, se te ne vale la pena, rileggi
bene quanto ho scritto. Se non ti soddisfa, pazienza.
Nessuno è perfetto. Dell'Antico Egitto non so
molto, e quindi non mi avventuro su quel terreno,ma non mi
meraviglia il fatto che vi sia una stretta relazione con la
tradizione ebraica (e poi cristiana). In realtà, di nuovo,
sotto il sole non c'è molto da diversi millenni a
questa parte. Mi limito perciò alla tradizione biblica, che
mi è più vicina. Come ho risposto ad Alex, so di aver
messo in luce solo un aspetto, che peraltro mi pare il più
importante per il cristianesimo, di cui fra una settimana si
celebra l'evento fondante. Per gli altri aspetti come
l'unzione dei re e dei profeti nella tradizione ebraica
della Bibbia, spero di mettere insieme il materiale in un
prossimo intervento. Ma la cosa è impegnativa e ho bisogno
di tempo. Quanto ho scritto adesso, invece, per quanto
impegnativa anch'essa, è una cosa che mi appassiona da
parecchi anni, e mi è sembrato di poterla affrontare con
sufficiente tranquillità.
18 marzo 2005 0:00 - Damiel
Annapaola... Qual è il senso del tuo msg? Cosa vuoi
affermare?
La tradizione dell'Unzione era
già presente (come rito tramandato) già nell'Antico
Egitto.
Solitamente identifica anche un re
sacerdote.
Gradirei comprendere...
~§~ Veritas et Iustitia in Corde Tuo ~§~
17 marzo 2005 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Alex, hai ragione. Ho cominciato da questa parte, dato che
c'era l'occasione della domenica delle Palme con
quella lettura di Isaia, però sto pensando proprio a
continuare il discorso nel senso che dici tu. Grazie
dell'apprezzamento e del suggerimento.
15 marzo 2005 0:00 - Alex
Molto bello, profondo e interessante. tuttavia l'
unzione è un apratica molto citata nella Bibbia, basti
pensare alla individuazione di re Davide il più giovane tra
i fratelli unto dal profeta.