Potrei avere per favore gli estremi del lavoro originale del
"Wissenschaftliches Institut der AOK"? Esiste
una copia in Internet di questo lavoro? A quale
URL? Quale e' il titolo? Grazie Franco
14 aprile 2005 0:00 - Antonio Attanasio
Commentando la proposta dei farmaci via Internet, un
dirigente del sindacato medico SNAMI si è dichiarato
possibilista (gli altri sindacati sono invece contrari), ma
ha precisato che è "da respingere, a mio giudizio,
l'idea di dotare lo studio dei medici dell'Armadio
farmaceutico, come all'inizio del secolo". La
menzione dell'armadio farmaceutico mi ha fatto pensare:
il medico non può vendere i farmaci che prescrive, perché
altrimenti potrebbe prescriverne in eccesso al fine di
arricchirsi; ma allora perché il farmacista può vendere
farmaci (quelli da banco) senza prescrizione medica? In
sostanza, vendendo i farmaci da banco senza la prescrizione
di una figura sanitaria diversa da lui, il farmacista può
fare quello che non è concesso al medico:
"prescrivere" (anche se solo a voce e non su
carta) i farmaci, e poi venderli! Non dimentichiamo che i
farmacisti ufficialmente e formalmente rivendicano per sè
non solo la funzione di "preparare" i farmaci
(oggi in realtà solo un ricordo) e di dispensare i farmaci
prescritti dai medici o chiesti specificatamente dai
pazienti, ma anche quella di "consigliare" i
pazienti: non è una funzione nascosta, ma pubblicizzata
alla luce del sole! Qualcosa puzza di marcio, secondo me. E
secondo voi?
12 aprile 2005 0:00 - margie
Eviterei accuratamente il paragone con gli US, dato che lì
l'assicurazione è privata (totalmente a pagamento del
cittadino) e non esiste nessun SSNN. Da parte mia sarei
anche contenta di pagare il ticket se il sistema funzionasse
efficacemente e medici e infermieri fossero competenti,
cortesi e volenterosi.
12 aprile 2005 0:00 - Antonio
Pienamente d'accordo sulla prescrizione e quindi il
ricevimento da parte del paziente della quantità di farmaco
strettamente necessaria alla cura. Lo si fa da tempo negli
Stati Uniti con grossi risparmi. Molto meglio investire
in questo piuttosto che consegnare a casa degli italiani
inutili libretti...
12 aprile 2005 0:00 - Ettore Peirano
Ben vengano iniziative di questo genere, la trovo sensata e
utile, peccato che si scontra contro molti interessi e di
conseguenza ci vorrebbe un BUON GOVERNO per recepirla,
chissà se un giorno avremo una classe dirigente che farà
gli interessi della stragrande maggioranza degli Italiani e
non di pochi?