Gino, la scrupolosità di portare avanti dogmi e non dogmi
della chiesa è risaputo da parte di Ratzinger. Quindi
quell'immagine non è tanto arbitraria, è discutibile
si, ma non arbitraria come le tue offese. Parte comunque da
un nocciolo di verità, da come viene vista questa persona
da qualcuno... che se permetti non può esprimere la sua
opinione? Se fossimo ai tempi dell'inquisizione, i
miei post già sarebbero stati acquisiti agli atti.
Poi, prima di concludere che Donvito abbia detto che
la libertà di espressione permetta l'insulto, hai letto
con attenzione il post?? Credo proprio di no, e se lo hai
letto, hai travisato tutto.
7 maggio 2005 0:00 - gino
la libertà d'espressione permette anche
l'insulto????
caro DONVITO i suoi interventi
fanno cagare (libertà di esperssione 1).
Se il
presidente ADUC rispecchia l'associazione... poveracci
coloro che vi si rivolgono per problemi veri (libertà di
espressione 2)
7 maggio 2005 0:00 - Roberto
Lasciando alla volgarità gratuita dell'imbecille di
turno, il tempo che merita, soprattutto quando si trattano
argomenti delicati, come la libertà di espressione abbinata
al vilipendio della religione cattolica, faccio i miei
complimenti a Donvito per l'argomento trattato, ma
bisognerebbe ricordare che quando si fa critica e
autocritica, bisognerebbe farlo sempre e non solo quando gli
argomenti trattati ci riguardano più o meno da vicino. Non
dimentichiamoci ad esempio il vilipendio dei
"delinquenti" in divisa del G8 di Genova, fatto
anche da siti ufficiali e ben schierati, oppure il solito
vilipendio per i fatti iracheni dei "criminali
americani", ecc.. Quegli intelligentoni di Indymedia
non mi sembra abbiano protestato tanto quando qualche tempo
fa un giudice senese ha disposto la chiusura e
l'oscuramento a tempo di record del sito
www.mpsclientidelusidellabanca.it fatta eseguire su ordine
del MPS di Siena. O il diritto di cronaca e di critica viene
salvaguardato sempre e comunque, oppure quando ci
schieriamo attivamente (come Indymedia) da questa o quella
parte, mettiamolo sempre in preventivo (che poi è sempre la
solita storia) che a questo mondo c'è chi può e chi
non può, e chi può di solito coincide sempre con quello
più forte (fino a quando il debole insieme a tanti altri
deboli diventa lui il più forte). Indymedia ha fatto solo
un autogol, e francamente non me la sento di condannarli
più di tanto, loro la pensano così, diversamente da me, ma
non per questo debbono essere censurati. Più grave è chi
inganna sapendo di ingannare, ed ha tutte le autorizzazioni
e le benedizioni per poterlo fare. Qualcuno a Siena mi ha
sentito? Meditate, gente, meditate .....
6 maggio 2005 0:00 - Giuseppe P
Chi fissa il limite se questo limite si puo individuare?
Dietro ad una immagine ci può essere sempre una
metafora, un significato che passa silenzioso. Il
creatore di quella immagine, evidentemente vede Ratzinger
come un "gerarca" della Chiesa ed esprime questo
suo pensiero attraverso la forma del fotomontaggio (poteva
usare anche diverse tecniche, come montaggio video, pittura,
scultura, la sostanza non cambia). L'importante è
che queste "rappresentazioni" non abbiano lo scopo
di "proselitismo" ( = stampa della foto in
questione con volatinaggio presso le diocesi).
Se
io voglio esprimere la mia idea ad esempio su Leone IV che
iniziò a vendere le indulgenze - creando una immagine
metaforica... perche non lo posso fare?
L'analisi di Vincenzo Donvito è perfetta e segue una
logica coerente.
Ok, teniamo pure il vilipendio
religioso se vogliamo, a patto di introdurre il vilipendio
della laicità.
6 maggio 2005 0:00 - Antonio
Premetto che non sono credente, anche se non posso fare a
meno di riconoscere che comunque la società occidentale sia
profondamente permeata dai valori espressi dal
cristianesimo, e quindi ho buoni motivi per ritenere che la
mia posizione non sia viziata dal credo religioso. Ciò
premesso, non ritengo che esporre un fotomontaggio in cui
viene mostrato il volto dell'attuale pontefice sul busto
di un ufficiale nazista costituisca esercizio della libertà
di espressione, semmai di un'arrogante libertà di
insulto. Cosa direbbe l'autore di quest'immagine se
qualcuno facesse altrettanto con quella sua (magari
mettendosa sotto una coppola mafiosa)? O con quella dei suoi
referenti? Io lotto per la libertà di espressione, ma la
libertà mia finisce dove iniziano i tuoi legittimi diritti,
tra cui vi è quello a non essere gratuitamente insultati ed
infangati (tra l'altro senza altro motivo che un
probabile astio verso l'organizzazione di cui si fa
parte o verso l'etnia dalla quale si proviene). Sì
per la libertà di informazione e per il diritto di cronaca,
no alla libertà di insulto, sennò si corre il rischio che
qualcuno faccia di tutta l'erba un fascio e metta la
sordina ai media ancor più di come avviene ora.