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1 giugno 2005 0:00 - Rosario Vesco
Non capisco come mai un management "scafato", da multinazionale quale è la Fiat, non si accorga che i messaggi pubblicitari che arrivano all'ascoltatore danno una evidentissima idea (dalla pubblicità del periodo della Duna in poi) che le macchine Fiat siano solamente apprezzata dai TONT (mi scusi il noto comico, ma il nome se lo è scelto lui) o comunque, dicevo, da persone con personalità esteriore non apparentemente esaltante. Tutto il contrario dal mondo di sogni che tutte le altre marche propinano. Ciò fa bene il paio con le sperimentazioni estetiche del tutto insufficienti che accompagnano molti prodotti recenti, come se ci fosse una "cupio dissolvi" della struttura Fiat, e me ne dispiace perchè ha accompagnato la storia nostra e dei nostri padri.
1 giugno 2005 0:00 - antonio lucenti
buoni buoni e zitti zitti non mi pare tanto...all'Alitalia, con i danni che hanno fatto, sono ancora a pestare i piedi per ammazzare una volta ancora il cadavere più volte resuscitato;
scioperi delle ferrovie e dei trasporti, sono all'ordine del giorno;
medici e avvocati sono sempre sul piede di guerra come gli insegnanti......

Mi pare che tutti abbiano diritti e doveri ...minga ( a Milano si diceva così)

Tra un po' si dovrà anche dare la pensione di reversibilità alle coppie di fatto, gay......................

sono io che la vedo così? o è proprio così?
30 maggio 2005 0:00 - Giuseppe P.
x Fabrizio:

il moderatore si comporta in maniera bizzarra, a volte pare che sia trasparente e autotizza la pubblicazione di post che hanno l'unico scopo di offesa personale, a volte no.

PS. Nei forum democratici ad autorizzazione preventiva, si sostituisce la parte tagliata o con un OMISSIS o con altra specificazione che spiega i motivi del taglio.
30 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
PS:

Mi piacerebbe sapere perché il moderatore mi ha censurato la frase pronunciata dal Presid. del Consiglio, visto che era di pubblico dominio.

Forse dava fastidio a qualcuno ?
30 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
La Fiat sta crollando, l'industria italiana sta perdendo colpi, tutta la produzione italiana sta arrancando.

Nelle aziende, si vive alla giornata e si sta buoni buoni zitti zitti sperando, domani, di trovare ancora i cancelli aperti e/o la propria scrivania ancora al suo posto.

I dipendenti sono ormai disposti a tutto (ci manca solo di prostituirsi !!) pur di salvaguardare il proprio posto di lavoro.

Accettano trasferimenti di reparto, di mansione, di città, accettano di fare le cose più disparate e nessuno osa parlare di mobbing, meglio stare zitti !

Di richieste di aumenti nessuno osa più parlarne, di contratti aziendali nessuno osa farne cenno, il contratto nazionale, l'ultimo siglato, e mai accettato dalla CGIL in quanto ritenuto "offensivo", aveva dato mediamente si e no 50 euro lordi da spelmarsi in 3 anni, una pizza al mese con la moglie (e basta).

Dalle mie parti abbiamo detto che:
"piuttost che gniint, l'he mei piuttost !"

Traduzione:
piuttosto di niente, é meglio.... piuttosto.. !

Ma gli statali no, loro ce l'anno fatta !

Hanno vinto il braccio di forza che vedeva loro proporre "solo" 95 miseri euro mentre loro ne volevano "addirittura" 100 !

Bene !

Ma qualcuno si é chiesto dove si tireranno fuori ?

Come può, la macchina statale al servizio dei cittadini (e specialemnte di quelli che producono beni e ricchezza) pretendere molto di più di quanto questi possano dare ?

Non era forse corretto legare l'aumento agli statali all'aumento di produttività del paese ?

Se il PIL non aumenta, come si possono concedere tanti soldi allo stato ?

Ricodatevi la metafora della pecora ....... !
28 maggio 2005 0:00 - Paolo
Questi imprenditori (spesso spalleggiati da Ciampi) che fanno i loro sporchi interessi infischiandosene di tutti, delocalizzando, licenziando, sostituendo lavoratori italiani con immigrati inutili e dannosi, aumentando i prezzi e riducendo gli stipendi, sono gli stessi che poi vanno a piagnucolare e chiedere soldi allo Stato, e solidarieta' a quegli stessi cittadini che propri essi hanno ridotto in miseria lasciandoli senza lavoro. A parita' di altre condizioni varrebbe la pena di non comprare italiano se non altro per fargliela pagare, per fargli sentire che hanno bisogno di noi, e che se non ci danno lavoro (come previsto dall'art. 18 della Bossi-Fini, che pero' il leghista ministro del lavoro Maroni non applica mai) e relativi stipendi, che le loro merci le vadano a vendere ai loro amici scafisti, ai negri, arabi, filippini e tutti quelli che ci hanno rubato lavoro e stipendio e contributi, con tanto di benedizione del Papa.
Paolo
27 maggio 2005 0:00 - antonio lucenti
fabrizio, si sono azzittiti tutti,, anche margie.
complimenti
19 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
Parole giuste quelle pronunciate dal Sig. Lucenti.
Terribili, dure, ma giuste.

E io, visto che l'argomento é attuale, mi sentirei di aggiungere anche 2 considerazioni sulle recenti scandalose richieste di aumento degli statali:

Da oltre 30 anni lavoro nel comparto metalmeccanico e ho lavorato alle dipendenze di varie ditte costruttrici di macchine utensili tra le più importanti italiane.

Per anni abbiamo avuto il vento il poppa, parlo degli anni 70 e 80, quando i 3 più grossi costruttori mondiali di macchine utensili e robotica, anzi, gli unici significativamente parlando, erano, nell'ordine, Giappone, Germania e Italia.

Abbiamo esportato in tutto il mondo il nostro prodotto e ricevuto riconoscimenti a livello mondiale per la ricerca e per la sofisticazione dei nostri macchinari.

Posso dire che abbiamo portato ricchezza e valuta straniera in Italia ?

Posso dire che abbiamo contribuito ad arricchire il nostro paese ?

OK ! bene, grazie !

Tutti ne abbiamo avuto benefici, sotto forma di contratti nazionali dei metalmeccanici ghiotti, di contratti spesso anche integrativi aziendali e, spesso, anche di interessanti benefit a livello personale che l'azienda POTEVA RICONOSCERE AL LAVORATORE per il semplice motivo che da tutto questo circolo virtuoso si generava valore aggiunto.

Cioé in parole povere, si esportavano macchine e si importava valuta pregiata !

Ne abbiamo beneficiato tutti e, quindi, anche i servizi, e di conseguenza anche chi, come lo stato, che é al servizio del cittadino con i suoi enti, uffici e servizi.

Nei primi anni 90, tra il 92 ed il 93 ci fu la prima pesante crisi mondiale e, specie da noi, varie ditte si videro crollare gli ordinativi.

Il gruppo di cui ero dipendente, un bel giorno ci disse molto semplicemente che non solo non era più in grado di pagare i fornitori, ma neppure gli stipendi !!!

Qualcuno protestò, si fece qualche manifestazione (in cui peraltro nessuno credeva, sindacati compresi).
Avevamo capito che il posto fisso non esisteva più.

Vi fu chi, come me, che dopo vari mesi (8) di stipendi mai pagati, trovò un'altra collocazione, ma vi fu anche chi, non trovando altra collocazione andò a fare i lavori più umili e/o svariati, come progettisti elettronici che andarono a raccogliere pomodori o collaudatori che andarono a fare gli imbianchini.

Alla fine, un gruppo di 2500 dipendenti, si ridusse a poche centinaia di addetti. dei quali, buona parte fu messa in mobilità o prepensionata.

Molti di noi dovettero cambiare radicalmente abitudini, molti si trovarono ad elemosinare i lavori meno gratificanti, altri, ma pochi, riuscirono a ricollocarsi in altre aziende, ovviamente a condizioni economiche inferiori.
Io fui fortunato e riuscii, pur se a fatica, e accettando forti compromessi e riduzioni di stipendi, a restare nel comparto.

Perché vi ho raccontato tutto ciò ?

Perché vorrei riprendere la frase pronunciata giorni fa dal Pres. del Cons. quando disse:

<>

In effetti, 2 anni fa, nell'ultimo rinnovo del contratto dei metalmeccanici, la contrattazione nazionale ha dato esiti da fame, circa la metà di quanto oggi "pretendono" gli statali.

E' vero che si é data libertà alle aziende che se lo potevano permettere di siglare contratti integrativi aziendali dipendenti dalle condizioni economiche e di salute delle aziende stesse, ma quasi nessunal'ha fatto !

E per il semplice motivo che non c'é più spazio per nulla !

Ma se lo stato e i servizi che lo stato mi fornisce possono essere pagati solo col frutto di quello che la produzione é in grado di guadagnare, con che coraggio possono chiedermi più di quanto io sia in grado di poratare a casa ?

Giorni fa, mi ha chimato quel tal ragioniere che annualmente mi compila il modello unico e mi ha detto che quest'anno vuole "un pò di più" (mi ha chiesto solo il 50% in più !!)

"sai" diceva, "é auementata la benzina, la luce, il gas, e ho dovuto dare l'aumento alla mia segretaria.

Sapete cosa gli ho risposto ?

L'ho ringraziato dicendogli che da quest'anno l'UNICO imparerò a farmelo da solo !

La stessa cosa ha chiesto qualche mese fa l'amministratore del condominio per giustificare una sua richiesta di aumento.

Tutti d'accordo, in assemblea, gli abbiamo risposto che se voleva, poteva continuare a farlo allo stesso prezzo dell'anno prima, se no, potevamo anche fare a meno dell'amministratore e tornare ad arrangiarci da soli.

In fin dei conti per pagare qualche bolletta, qualche fattura e cambiare qualche lampadina (che già ci cambiavamo da soli) possiamo anche fare a meno dell'amminitratore.

Ed infine, a mio figlio che mi ha chiesto un recente e consistente aumento della paghetta, ho risposto che il mio stipendio é lo stesso da anni, per cui..... a buon intenditor, poche parole !

Forse qualcuno dovrebbe meditare bene se valga di più chiedere aumenti che nessun sistema produttivo oggi può permettersi o se invece, non sia il caso di ringraziare Dio per avere anche un posto di lavoro !

Molto importante !!!!

Non dimeticate mai questi punti basilar1:

1) La ricchezza di una comunità si basa su quello che la comunità stessa riesce a produrre.

2) La ricchezza si produce essenzialmente i 2 importanti maniere: Industria e agricoltura

3) Se tutto ciò produce e funziona, allora si fa valore aggiunto e se c'é valore aggiunto si potranno anche avere le risorse da destinare ai servizi "al servizio" delle produzione.

Insomma, in soldoni, se la trippa c'é per me che la produco, allora ce n'é anche per voi che mi assistete a produrla, e ce la possiamo dividere !

Ma se di trippa non c'é, cosa vogliono costoro ?
Ne vogliono più di quanta io sia in grado di farne ?

Ebbene, la facciano loro se sono capaci !

Il pastore sapiente la pecora con giudizio.

Il pastore avido, la tosa a tal punto che la pecora...... morirà di freddo e non darà più lana !

Non fateci morire di .... freddo !
19 maggio 2005 0:00 - antonio lucenti
io credo, ma chiunque può argomentare il contrario, che il caso della Fiat e della sua eterna dipendenza dal "pubblico" sia un effetto ed insieme una causa del deterioramento dell'Italia del lavoro.
Ha creato dei precedenti ed indicato la strada della crescita finanziata dallo Stato , invece che dall'imprenditore.
Con la vergognosa connivenza dei sindacati.
Qualche no bisogna dirlo anche ai bambini:l'acquiescenza è diseducativa.
Si parla sempre e solo di diritti, si usano parole definitive come garanzia del posto di lavoro, garanzia della salute, frasi che non hanno senso.
Quando il lavoro non c'è, non c'è.
Se uno non è capace, deve cambiare mestiere, non divenire un "consumatore di risorse".
Si può garantire la cura, non la salute.
E via discorrendo si creano gli equivoci.
E si sono creati.E sono divenuti punti fermi e reali.
( Oggi Berlusconi parla di non tassare le rendite, e dice una sciocchezza: le rendite sono già tassate, eccome...ma il vizio della demagogia e dell'equivoco rimane)
Monteprezzemolo tuona contro il governo che non aiuta gli industriali. Ma perchè dovrebbe farlo, se uno dei risultati ottenuti da questo comportamento è la situazione della Fiat?
Se non crede nella propria azienda l'imprenditore proprietario, perchè ci dovrebbe credere un altro?
Se un lavoratore ritira il 50% di quello che paga l'azienda è frutto anche di questo andazzo: diamo tutto a tutti quelli che chiedono ( Vedi la vergogna della storia Alitalia, scioperi compresi).
La Swissair è fallita e basta.
Non siamo competitivi perchè non ci sono i presupposti di economicità e di impegno, non si sono mai premiati i migliori e si sono sostenuti i mediocri.
E i mediocri ci troviamo.
Si cerca di risparmiare quando non ce ne sono più, non quando c'è crema che affiora...........
E non c'è neppure la capacità o l'umiltà di imparare dagli altri.
18 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
Sono perfettamente d'accordo con il fatto che Fiat ha continuato a "ciucciare" alla tetta materna anche quando era già in età di fare il soldato !

Che dire però, se ciò non fosse accaduto, quali tensioni sociali avremmo avuto ?
Quali manifestazioni ?

Nel male e nel bene, Fiat nell'ultimo trentennio ha significato tra diretti ed indotto, centinaia di migliaia di posti di lavoro garantiti e giri di lavoro e denaro in tutto il settore metalmeccanico nazionale.

Probabilmente se si fosse impedito l'uso allegro e sconsiderato della CIG, come quello che c'é stato, FIAT sarebbe arrivata prima all'epilogo, o forse no ?

E' difficile dirlo.

E' meglio mantenere lavoratori sul posto di lavoro, piuttosto che mantenerli comunque ma disoccupati a casa ?
Credo di si.
Ma anche questo é difficile dirlo.

I problemi Fiat sono i problemi di un trentennio dell'industria metalmeccanica italiana, l'unica che ancora resiste dopo che tutti gli altri comparti hanno fallito (chimica, elettronica, siderurgica, ecc.)

Negli anni 60 e 70 però almeno Fiat, Lancia, e Alfa sfornavano macchine meravigliose.

E' vero, arruginivano, si rompevano, non costavano poco, ma erano bellissime.

Ora, forse, non arruginiscono più e, sempre forse, si rompono quanto le altre (anche le Mercedes si rompono ultimamente), ma in compenso sono diventate orribili o, nella migliore delle ipotesi, insignificanti !

I costruttori devono capire che la macchina si compra innanzi tutto col colpo di fulmine, col cuore, non con la testa.

E ad una bella donna, spesso si é portati a perdonare anche i difetti e le mancanze, purché sia bella ed affascianante, da mostrare agli amici.

Chi oggi si accinge a decidere l'acquisto di un'auto sceglie in base al gusto, non in base al numero di airbag.

Forse sarebbe meglio che i "Signori della Fiat" scendessero dal loro trono e passassero in mezzo a gente comune come noi, a chiedersi perché piace una 206 o perché si fanno carte false pur di avere una Golf.

O ancora meglio perché la gente compra una Passat e la vuole familiare (invece di una schifezza come la Multipla).

Che la loro Stilo "parli", probabilmente non gliene frega a nessuno (anche perché ormai parlano tutte), ma se pensavano di insidiare il segmento Golf, beh, hanno preso troppi colpi di sole !!

Termino.
Sul concetto delle parti di provenienza estera, non sarei troppo fiscale.

Oggi é uso in tutto il mondo del manufacturing concentrare la produzione di parti minori e componentistica nelle zone del mondo dove la produzione é più a buon mercato e garantisce qualità e ripetitività.

Audi fa costruire molti particolari in Brasile e Volkswagen ne fa fare anche in Cina, ma questo non significa che siano parti scadenti e neppure che l'auto non sia tedesca.

Quello che importa é che l'idea, il progetto, lo studio, lo syling, il ciclo produttivo, e ovviamnete, la messa insieme di tutti i componenti, siano fatti a regola d'arte e con risorse nazionali.

Abbiamo tutti visto le auto che fiat faceva in Polonia, come andavano e che percentuali di guasti avevano.

E questo capitava perché si iniziava prima a portare treni e treni di parti, ma anche operari e tecnici, in quel paese, dove forse si pagavano meno tasse, dove i servizi costavano meno, ecc, poi si passava alla seconda fase:

Acquisire (cioé comprare) le parti, prima di provenienza italiana, sui mercati locali sperando (e riuscendo)di spuntare costi più bassi.

Poi si passava a introdurre tutto il personale locale lasciando solo 1 o 2 dirigenti italiani.

E i risultati si vedevano subito.
Spinterogeni che si crepavano, pompe acqua che perdevano, vetri fatti male, verniciature scadenti ecc.
Portiere che si staccavano dalle cerniere !

Ora c'è solo da farsi 2 domande:

1) Tutto ciò si poteva evitare ?
2) E' possibile oggi porvi rimedio ?
18 maggio 2005 0:00 - Alessandra
la fiat non ne azzecca una, ne di macchina ne di pubblicità...parlo per esperienza propria, in famiglia ci siamo visti carbonizzare, sotto gli occhi una seicento nuova di appena tre mesi con sei mila chilometri effetuati,la macchina parcheggiata sotto casa alle sei del pomeriggio ha preso fuoco alla una della notte, per un cortocircuito (come da relazione dei vigili del fuoco). Come risposta la fiat ha risposto che il cortocircuito non è dipeso da un difetto di fabrica, quindi anche se in garanzia la macchina non veniva sostituita. Volete miglior pubblicità di questa? Le case tedesche francesi giapponesi ...... non solo ringraziano ma cambiano le macchine che si incendiano da sole nel pieno della notte.....tutta la nostra famiglia vive ancora nell'incubo.... una fiat? mai piu nemmeno se me la regalassero. E voi siete sicuri che la vostra fiat nuova in garanzia non prenda fuoco? un consiglio levatela dal garage o da ulteriori macchine vicine......
18 maggio 2005 0:00 - antonio lucenti
E' effettivamente una pubblicità sciocca, che solamente una direzione sciocca poteva approvare. Non si tratta di pubblicizzare un vino o un formaggio, un prodotto naturale e legato veramente ad una zona geografica.
Un'auto lo sappiamo tutti che è frutto di un insieme di parti costruite da più fabbriche di svariate nazionalità.
Che la direzione sia sciocca lo si vede anche dalle mancanza di copertura dei segmenti di mercato. L'industria automobilistica italiana ha ciucciato troppo dalla tettona dello Stato, ed è rimasta alla preadolescenza.
17 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
Lobster, ti faccio i miei complimenti per la tua laurea in ingegneria elettronica e ti suggerisco di tenertela stretta che, prima o poi, verrà buona !

Ti capisco benissimo e so cosa significa laurearsi in ingegneria !

Te lo dice uno che 33 anni fa ci ha provato e, nonostante tutte le fatiche e l'impegno, non ci é riuscito e che, nonostante sia riuscito a fae un discreta carriera, rimpiange molto il fatto di aver perso una simile opportunità.

Oggi ho un figlio di che sta facendo ingegneria meccanica e spero che fra 2 anni possa arrivare dove non é arrivato suo padre.

Vedrai che ci sarà un riscatto, prima o poi, di chi "sa fare" su chi sa solo "parlare" !!!

Ancora complimenti e auguri !
17 maggio 2005 0:00 - pippo
Ma i cinesi? Fino a quando si penserà che la nostra concorrenza diretta arriva dall'europa, beh non credo che si vada molto lontano. I cinesi, dicevo, sono in grado di copiare bene e forse anche meglio,il meglio del mercato automobilistico europeo e proporlo a prezzi ribassati a meno della metà e forse anche meno. Personalmente non li condivido, ma se dovesse servire a far dare una mossa ai nostri imprenditori, ben vengano.
17 maggio 2005 0:00 - ROLO
UNA SERA DELL'ANNO 1996, MENTRE MI ACCINGEVO A RITIRARE LA MIA FIAT PUNTO 90 ELX DOPO UN TAGLIANDO, MI SONO SENTITO DIRE DA UN CAPOMECCANICO CHE BISOGNA ESSERE DEFICIENTI A NON TELEFONARE PRIMA PER VEDERE SE L'AUTO ERA PRONTA, LA SERA DOPO HO PAGATO E CIAO FIAT.. ORA SONO SODDISFATTO PROPRIETARIO DI UNA VW GOLF V 2000 TDI. P.S. IL MECCANICO X IL TAGLIANDO LA VIENE A RITIRARE DOVE LAVORO E POI ME LA RIPORTA ALLA SERA. CHE DIFFERENZA EH..
17 maggio 2005 0:00 - libero
La FIAT dovrebbe affidarsi, più che ai sensi di colpa degli italiani, alla volontà di migliorare il prodotto che vende.
E soprattutto l'ipocrisia fa da padrona: non mi pare che le auto FIAT siano prodotte sempre in Italia così come non dubito del fatto che i fornitori del gruppo siano stranieri!!!
Saluti
17 maggio 2005 0:00 - Lobster
> Però, alcune sere fa sentivo una trasmissione che diceva che
> negli ultimi 25 anni, in italia, ci siamo riempiti di dottori
> in lettere, scienze politiche, comunicazione, economia e commercio,
> legge, marketing, sociologia, filosofia, ma.... di ingegneri ......
> pochini !!!!!

Non e' vero, gli ingegneri ci sono e sono anche tantini, e' che
in questo paese, dove l'innovazione tecnologica e' solo una cosa
di cui parlare ai talk show, sono finiti tutti in un sottoscala.

Nel sottoscala, qui con me, ing. elettronico di ex-belle speranze.

Saluti,
Lobster
17 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
negli anni 70, avevo da poco preso la patente, il massimo per uno della mia età era comprare una Alfa Romeo Giulia Super o un GT Junior, ma c'era anche chi adorava la Lancia Fulvia coupè, che mieteva allori ovunque.

Chi non poteva arrivare a comprare Alfa o Lancia, era comunque ben felice ed orgoglioso di salire su una gloriosa 124 coupè o spider, ma anche su una sbarazzina 850 (coupè o spider).

Poi arrivò tutta la serie dei 128, dopo la berlina, la prima macchina a trazione anteriore Fiat già debuttante nel 69, arrivò la Rally e la coupè sport (entrambe da me possedute) e la strabiliante 128 X-1-9 a motore centrale carrozzata da Bertone.

Cosa é successo da allora ?

E successo che l'industria italiana, invece di far tesoro di tanta bellezza, e di tanta larga "audience" ha preferito iniziare a fare delle economie:

Portiere che arrugginivano fino a bucarsi dopo solo 2 o 3 anni, maniglie che si staccavano, vetri che esplodevano, motori che vi lasciavano a piedi sull'autostrada alla prima coda con l'acqua che bolliva, cruscotti che cigolavano ad ogni minina buca, ecc. ecc.

A tutto questo, si unì rapidamente una elevatissima conflittualità operaria e sindacale (su cui non mi pronuncio in quanto ognuno avrà la sua idea) che portò a boicottaggi criminali come lasciar cadere bulloni nei motori, dimenticare (?)di mettere l'olio nelle coppe, serrare male manicotti dell'acqua (successo a me) con l'irreparabile fuoriuscita acqua e conseguente fusione delle testa.

Ma anche auto che, se le guardavate bene, notavate che tra il cofano e il parafango a Dx c'era il doppio dello spazio che c'era nello stesso punto a Sx !!!

Fiancate che, se osservate in controluce, apparivano come se fossero di 2 colori diversi !

E gli stranieri ?
Gli stranieri non si fecero attendere !

Cominciarono ad inondarci di Kadett e di Escort che costavano il 25% meno della corrispondente 128, ci proposero delle BMW che costavano come o poco più di una Alfa o una Lancia ma in compenso non arrugginivano dopo 2 anni !!

Ricordo che erano i primi anni 70 (73-74) e si cominciò a vedere in televisione uno spot che diceva:

"Compra italiano se non vuoi lasciare a piedi l'auto italiana !"

Cosa è successo dopo quello spot lo sappiamo tutti:

L'auto Italiana passò da un 75% del mercato al 15-20% di oggi, per cui sentire pronunciare ancora oggi simili stupidaggini mi fa pensare che in 30 anni non abbiamo imparato nulla !!

I Tedeschi, i Francesi, gli Svedesi, non sono Cinesi e con loro non possiamo accampare scuse che lavorino sottoprezzo.

Se non riusciamo neppure a fare un'auto decente che conquisti almeno 1 segmento di mercato, quando 30 anni fa eravamo leader in molti di tali segmenti, allora vuol dire che abbiamo buttato via 30 anni.

Un esempio per tutti:

nel 74 la Volkswagen era sul punto di fallire dato che l'unica macchina che faceva era il maggiolino (dal 36 !).

Quello stesso maggiolino che nel 1936, Ferdinand Porche (che diventerà poi il papà della Porche), aveva ideato e proposto ad Adolf Hitler di realizzare, seduti una sera in una birreria di Monaco, davanti ad un boccale di birra.

Quello stesso maggiolino che, non sapendo come chiamarlo, Adolf, prendendo un cartoncino sottobicchiere rotondo, con una matita vi disegnò sopra una W dicendo: "dobbiamo fare una macchina (wagen)" e poi, disegnandovi sopra una V aggiunse: "e dopo che l'avremo fatta, dovremo fare in modo di mettere il popolo (volks) sulla macchina !" e così nacque il celebre marchio con la "V" a cavallo della "W" , disegnato sopra un sottobicchiere rotondo di cartone !

Non vi ho certo raccontato questa storia (vera) per fare una lode a colui che poi massacrò 6 milioni di ebrei, ma solo per dirvi che da quel 1936, la VW arrivò al 72 col rischio di chiudere per fallimento, anzi, erano ormai in corso le procedure per farlo.

Ma qualcuno aprì i cassetti di una vecchia ditta ormai anch'essa fallita e sulla via della liquidazione, una ditta che aveva il difetto di avere delle buone idee ma nessuno che potesse realizzarle, quella ditta era la NSU-auto union (l'Audi di oggi) che più della Prinz e di qualche strampalato prototipo innovativo quanto improponibile come la RO-80 col motore Wankel, non aveva fatto altro.

Solo che in quei cassetti, c'erano due disegni di vetture "nuove", disegnate da un italiano, un certo sig. Bertone, lo stesso che aveva disegnato auto splendide come l'L'Alfa 2000 GT.

2 vetture che, se si fosse potuto, avrebbero messo in produzione, ma mancavano i soldi.

Qualcuno però ci credette e si tentò quest'ultima carta:

La VW acquistò quei disegni e mise in produzione quelle 2 nuove quanto insospettate auto, smettendo finalmente di fare auto col motore posteriore e iniziando quel filone già anticipato 30 anni prima da Lancia della trazione anteriore (ricordate l'Ardea ?)

La prima la chiamarono come un maglione, o come uno sport: .. la GOLF.

Per la seconda si inventò un nome di fantasia che non sigbificava nulla : ...PASSAT... !

Oggi il gruppo VW é il numero 1 in europa e ai primo posti al mondo e ha dimostrato di poter fare belle macchine anche con marchi in passato snobbati e ritenuti "scarcassoni" come Skoda o Seat.

La Fiat, che ha detenuto per anni il controllo di Seat era riuscita a "domolirne" qualità ed immagine, regalandola poi alla VW come si regala una vecchia auto al demolitore (spernado che non ci faccia pagare le spese della demolizione).

Volkswagen ne ha fatto un marchio di qualità.

Possibile che noi Italiani e noi Fiat-Alfa-Lancia non siamo capaci di fare altrettanto ?

Forse é giunto il momento, visto che GM non ha voluto comprare Fiat, che la compri la VW ?

Può darsi !
E se servisse a rilanciare i marchi,..... magari !!

Però, alcune sere fa sentivo una trasmissione che diceva che negli ultimi 25 anni, in italia, ci siamo riempiti di dottori in lettere, scienze politiche, comunicazione, economia e commercio, legge, marketing, sociologia, filosofia, ma.... di ingegneri ...... pochini !!!!!

Forse é questo il nostro problema !!
17 maggio 2005 0:00 - Mario
Egr. Mastrantoni,

hai anticipato il mio pensiero con questo post.

La Fiat chiede aiuto agli italiani ed intanto il lavoro lo porta nei paesi dell'est.

ps. senza contare che la pubblicità fatta da quel brasiliano è veramente oscena (prego trasformare l'eufemismo rappresentato dalla parola "oscena" con il termine peggiore che possa venire in mente ad ogni uno che legge)

Saluti.
17 maggio 2005 0:00 - Enzo
Che dire? Ormai siamo continuamente ammorbati da gente che parla, parla, parla, ecc. Il concetto di coerenza è ormai sconosciuto ai più.
Ad ogni modo, intanto cominciamo a spegnere la TV che non ci perdiamo nulla!
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