Non capisco come mai un management "scafato", da
multinazionale quale è la Fiat, non si accorga che i
messaggi pubblicitari che arrivano all'ascoltatore danno
una evidentissima idea (dalla pubblicità del periodo della
Duna in poi) che le macchine Fiat siano solamente apprezzata
dai TONT (mi scusi il noto comico, ma il nome se lo è
scelto lui) o comunque, dicevo, da persone con personalità
esteriore non apparentemente esaltante. Tutto il contrario
dal mondo di sogni che tutte le altre marche propinano. Ciò
fa bene il paio con le sperimentazioni estetiche del tutto
insufficienti che accompagnano molti prodotti recenti, come
se ci fosse una "cupio dissolvi" della struttura
Fiat, e me ne dispiace perchè ha accompagnato la storia
nostra e dei nostri padri.
1 giugno 2005 0:00 - antonio lucenti
buoni buoni e zitti zitti non mi pare
tanto...all'Alitalia, con i danni che hanno fatto, sono
ancora a pestare i piedi per ammazzare una volta ancora il
cadavere più volte resuscitato; scioperi delle
ferrovie e dei trasporti, sono all'ordine del
giorno; medici e avvocati sono sempre sul piede di
guerra come gli insegnanti......
Mi pare che
tutti abbiano diritti e doveri ...minga ( a Milano si diceva
così)
Tra un po' si dovrà anche dare la
pensione di reversibilità alle coppie di fatto,
gay......................
sono io che la vedo
così? o è proprio così?
30 maggio 2005 0:00 - Giuseppe P.
x Fabrizio:
il moderatore si comporta in maniera
bizzarra, a volte pare che sia trasparente e autotizza la
pubblicazione di post che hanno l'unico scopo di offesa
personale, a volte no.
PS. Nei forum democratici
ad autorizzazione preventiva, si sostituisce la parte
tagliata o con un OMISSIS o con altra specificazione che
spiega i motivi del taglio.
30 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
PS:
Mi piacerebbe sapere perché il moderatore mi
ha censurato la frase pronunciata dal Presid. del Consiglio,
visto che era di pubblico dominio.
Forse dava
fastidio a qualcuno ?
30 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
La Fiat sta crollando, l'industria italiana sta perdendo
colpi, tutta la produzione italiana sta arrancando.
Nelle aziende, si vive alla giornata e si sta buoni
buoni zitti zitti sperando, domani, di trovare ancora i
cancelli aperti e/o la propria scrivania ancora al suo
posto.
I dipendenti sono ormai disposti a tutto
(ci manca solo di prostituirsi !!) pur di salvaguardare il
proprio posto di lavoro.
Accettano trasferimenti
di reparto, di mansione, di città, accettano di fare le
cose più disparate e nessuno osa parlare di mobbing, meglio
stare zitti !
Di richieste di aumenti nessuno
osa più parlarne, di contratti aziendali nessuno osa farne
cenno, il contratto nazionale, l'ultimo siglato, e mai
accettato dalla CGIL in quanto ritenuto
"offensivo", aveva dato mediamente si e no 50 euro
lordi da spelmarsi in 3 anni, una pizza al mese con la
moglie (e basta).
Dalle mie parti abbiamo detto
che: "piuttost che gniint, l'he mei piuttost
!"
Traduzione: piuttosto di niente, é
meglio.... piuttosto.. !
Ma gli statali no, loro
ce l'anno fatta !
Hanno vinto il braccio di
forza che vedeva loro proporre "solo" 95 miseri
euro mentre loro ne volevano "addirittura" 100
!
Bene !
Ma qualcuno si é chiesto
dove si tireranno fuori ?
Come può, la macchina
statale al servizio dei cittadini (e specialemnte di quelli
che producono beni e ricchezza) pretendere molto di più di
quanto questi possano dare ?
Non era forse
corretto legare l'aumento agli statali all'aumento
di produttività del paese ?
Se il PIL non
aumenta, come si possono concedere tanti soldi allo stato
?
Ricodatevi la metafora della pecora ....... !
28 maggio 2005 0:00 - Paolo
Questi imprenditori (spesso spalleggiati da Ciampi) che
fanno i loro sporchi interessi infischiandosene di tutti,
delocalizzando, licenziando, sostituendo lavoratori italiani
con immigrati inutili e dannosi, aumentando i prezzi e
riducendo gli stipendi, sono gli stessi che poi vanno a
piagnucolare e chiedere soldi allo Stato, e solidarieta'
a quegli stessi cittadini che propri essi hanno ridotto in
miseria lasciandoli senza lavoro. A parita' di altre
condizioni varrebbe la pena di non comprare italiano se non
altro per fargliela pagare, per fargli sentire che hanno
bisogno di noi, e che se non ci danno lavoro (come previsto
dall'art. 18 della Bossi-Fini, che pero' il leghista
ministro del lavoro Maroni non applica mai) e relativi
stipendi, che le loro merci le vadano a vendere ai loro
amici scafisti, ai negri, arabi, filippini e tutti quelli
che ci hanno rubato lavoro e stipendio e contributi, con
tanto di benedizione del Papa. Paolo
27 maggio 2005 0:00 - antonio lucenti
fabrizio, si sono azzittiti tutti,, anche margie.
complimenti
19 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
Parole giuste quelle pronunciate dal Sig. Lucenti.
Terribili, dure, ma giuste.
E io, visto che
l'argomento é attuale, mi sentirei di aggiungere anche
2 considerazioni sulle recenti scandalose richieste di
aumento degli statali:
Da oltre 30 anni lavoro
nel comparto metalmeccanico e ho lavorato alle dipendenze di
varie ditte costruttrici di macchine utensili tra le più
importanti italiane.
Per anni abbiamo avuto il
vento il poppa, parlo degli anni 70 e 80, quando i 3 più
grossi costruttori mondiali di macchine utensili e robotica,
anzi, gli unici significativamente parlando, erano,
nell'ordine, Giappone, Germania e Italia.
Abbiamo esportato in tutto il mondo il nostro prodotto e
ricevuto riconoscimenti a livello mondiale per la ricerca e
per la sofisticazione dei nostri macchinari.
Posso dire che abbiamo portato ricchezza e valuta straniera
in Italia ?
Posso dire che abbiamo contribuito ad
arricchire il nostro paese ?
OK ! bene, grazie
!
Tutti ne abbiamo avuto benefici, sotto forma di
contratti nazionali dei metalmeccanici ghiotti, di contratti
spesso anche integrativi aziendali e, spesso, anche di
interessanti benefit a livello personale che l'azienda
POTEVA RICONOSCERE AL LAVORATORE per il semplice motivo che
da tutto questo circolo virtuoso si generava valore
aggiunto.
Cioé in parole povere, si esportavano
macchine e si importava valuta pregiata !
Ne
abbiamo beneficiato tutti e, quindi, anche i servizi, e di
conseguenza anche chi, come lo stato, che é al servizio del
cittadino con i suoi enti, uffici e servizi.
Nei
primi anni 90, tra il 92 ed il 93 ci fu la prima pesante
crisi mondiale e, specie da noi, varie ditte si videro
crollare gli ordinativi.
Il gruppo di cui ero
dipendente, un bel giorno ci disse molto semplicemente che
non solo non era più in grado di pagare i fornitori, ma
neppure gli stipendi !!!
Qualcuno protestò, si
fece qualche manifestazione (in cui peraltro nessuno
credeva, sindacati compresi). Avevamo capito che il
posto fisso non esisteva più.
Vi fu chi, come
me, che dopo vari mesi (8) di stipendi mai pagati, trovò
un'altra collocazione, ma vi fu anche chi, non trovando
altra collocazione andò a fare i lavori più umili e/o
svariati, come progettisti elettronici che andarono a
raccogliere pomodori o collaudatori che andarono a fare gli
imbianchini.
Alla fine, un gruppo di 2500
dipendenti, si ridusse a poche centinaia di addetti. dei
quali, buona parte fu messa in mobilità o
prepensionata.
Molti di noi dovettero cambiare
radicalmente abitudini, molti si trovarono ad elemosinare i
lavori meno gratificanti, altri, ma pochi, riuscirono a
ricollocarsi in altre aziende, ovviamente a condizioni
economiche inferiori. Io fui fortunato e riuscii, pur
se a fatica, e accettando forti compromessi e riduzioni di
stipendi, a restare nel comparto.
Perché vi ho
raccontato tutto ciò ?
Perché vorrei riprendere
la frase pronunciata giorni fa dal Pres. del Cons. quando
disse:
<>
In effetti, 2
anni fa, nell'ultimo rinnovo del contratto dei
metalmeccanici, la contrattazione nazionale ha dato esiti da
fame, circa la metà di quanto oggi "pretendono"
gli statali.
E' vero che si é data libertà
alle aziende che se lo potevano permettere di siglare
contratti integrativi aziendali dipendenti dalle condizioni
economiche e di salute delle aziende stesse, ma quasi
nessunal'ha fatto !
E per il semplice motivo
che non c'é più spazio per nulla !
Ma se lo
stato e i servizi che lo stato mi fornisce possono essere
pagati solo col frutto di quello che la produzione é in
grado di guadagnare, con che coraggio possono chiedermi più
di quanto io sia in grado di poratare a casa ?
Giorni fa, mi ha chimato quel tal ragioniere che
annualmente mi compila il modello unico e mi ha detto che
quest'anno vuole "un pò di più" (mi ha
chiesto solo il 50% in più !!)
"sai"
diceva, "é auementata la benzina, la luce, il gas, e
ho dovuto dare l'aumento alla mia segretaria.
Sapete cosa gli ho risposto ?
L'ho
ringraziato dicendogli che da quest'anno l'UNICO
imparerò a farmelo da solo !
La stessa cosa ha
chiesto qualche mese fa l'amministratore del condominio
per giustificare una sua richiesta di aumento.
Tutti d'accordo, in assemblea, gli abbiamo risposto che
se voleva, poteva continuare a farlo allo stesso prezzo
dell'anno prima, se no, potevamo anche fare a meno
dell'amministratore e tornare ad arrangiarci da
soli.
In fin dei conti per pagare qualche
bolletta, qualche fattura e cambiare qualche lampadina (che
già ci cambiavamo da soli) possiamo anche fare a meno
dell'amminitratore.
Ed infine, a mio figlio
che mi ha chiesto un recente e consistente aumento della
paghetta, ho risposto che il mio stipendio é lo stesso da
anni, per cui..... a buon intenditor, poche parole !
Forse qualcuno dovrebbe meditare bene se valga di più
chiedere aumenti che nessun sistema produttivo oggi può
permettersi o se invece, non sia il caso di ringraziare Dio
per avere anche un posto di lavoro !
Molto
importante !!!!
Non dimeticate mai questi punti
basilar1:
1) La ricchezza di una comunità si
basa su quello che la comunità stessa riesce a
produrre.
2) La ricchezza si produce
essenzialmente i 2 importanti maniere: Industria e
agricoltura
3) Se tutto ciò produce e funziona,
allora si fa valore aggiunto e se c'é valore aggiunto
si potranno anche avere le risorse da destinare ai servizi
"al servizio" delle produzione.
Insomma, in soldoni, se la trippa c'é per me che la
produco, allora ce n'é anche per voi che mi assistete a
produrla, e ce la possiamo dividere !
Ma se di
trippa non c'é, cosa vogliono costoro ? Ne
vogliono più di quanta io sia in grado di farne ?
Ebbene, la facciano loro se sono capaci !
Il
pastore sapiente la pecora con giudizio.
Il
pastore avido, la tosa a tal punto che la pecora......
morirà di freddo e non darà più lana !
Non
fateci morire di .... freddo !
19 maggio 2005 0:00 - antonio lucenti
io credo, ma chiunque può argomentare il contrario, che il
caso della Fiat e della sua eterna dipendenza dal
"pubblico" sia un effetto ed insieme una causa
del deterioramento dell'Italia del lavoro. Ha
creato dei precedenti ed indicato la strada della crescita
finanziata dallo Stato , invece che
dall'imprenditore. Con la vergognosa connivenza dei
sindacati. Qualche no bisogna dirlo anche ai
bambini:l'acquiescenza è diseducativa. Si parla
sempre e solo di diritti, si usano parole definitive come
garanzia del posto di lavoro, garanzia della salute, frasi
che non hanno senso. Quando il lavoro non c'è, non
c'è. Se uno non è capace, deve cambiare mestiere,
non divenire un "consumatore di risorse". Si
può garantire la cura, non la salute. E via
discorrendo si creano gli equivoci. E si sono creati.E
sono divenuti punti fermi e reali. ( Oggi Berlusconi
parla di non tassare le rendite, e dice una sciocchezza: le
rendite sono già tassate, eccome...ma il vizio della
demagogia e dell'equivoco rimane) Monteprezzemolo
tuona contro il governo che non aiuta gli industriali. Ma
perchè dovrebbe farlo, se uno dei risultati ottenuti da
questo comportamento è la situazione della Fiat? Se
non crede nella propria azienda l'imprenditore
proprietario, perchè ci dovrebbe credere un altro? Se
un lavoratore ritira il 50% di quello che paga l'azienda
è frutto anche di questo andazzo: diamo tutto a tutti
quelli che chiedono ( Vedi la vergogna della storia
Alitalia, scioperi compresi). La Swissair è fallita e
basta. Non siamo competitivi perchè non ci sono i
presupposti di economicità e di impegno, non si sono mai
premiati i migliori e si sono sostenuti i mediocri. E
i mediocri ci troviamo. Si cerca di risparmiare quando
non ce ne sono più, non quando c'è crema che
affiora........... E non c'è neppure la capacità
o l'umiltà di imparare dagli altri.
18 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
Sono perfettamente d'accordo con il fatto che Fiat ha
continuato a "ciucciare" alla tetta materna anche
quando era già in età di fare il soldato !
Che
dire però, se ciò non fosse accaduto, quali tensioni
sociali avremmo avuto ? Quali manifestazioni ?
Nel male e nel bene, Fiat nell'ultimo trentennio
ha significato tra diretti ed indotto, centinaia di migliaia
di posti di lavoro garantiti e giri di lavoro e denaro in
tutto il settore metalmeccanico nazionale.
Probabilmente se si fosse impedito l'uso allegro e
sconsiderato della CIG, come quello che c'é stato, FIAT
sarebbe arrivata prima all'epilogo, o forse no ?
E' difficile dirlo.
E' meglio
mantenere lavoratori sul posto di lavoro, piuttosto che
mantenerli comunque ma disoccupati a casa ? Credo di
si. Ma anche questo é difficile dirlo.
I
problemi Fiat sono i problemi di un trentennio
dell'industria metalmeccanica italiana, l'unica che
ancora resiste dopo che tutti gli altri comparti hanno
fallito (chimica, elettronica, siderurgica, ecc.)
Negli anni 60 e 70 però almeno Fiat, Lancia, e Alfa
sfornavano macchine meravigliose.
E' vero,
arruginivano, si rompevano, non costavano poco, ma erano
bellissime.
Ora, forse, non arruginiscono più e,
sempre forse, si rompono quanto le altre (anche le Mercedes
si rompono ultimamente), ma in compenso sono diventate
orribili o, nella migliore delle ipotesi, insignificanti
!
I costruttori devono capire che la macchina si
compra innanzi tutto col colpo di fulmine, col cuore, non
con la testa.
E ad una bella donna, spesso si é
portati a perdonare anche i difetti e le mancanze, purché
sia bella ed affascianante, da mostrare agli amici.
Chi oggi si accinge a decidere l'acquisto di
un'auto sceglie in base al gusto, non in base al numero
di airbag.
Forse sarebbe meglio che i
"Signori della Fiat" scendessero dal loro trono e
passassero in mezzo a gente comune come noi, a chiedersi
perché piace una 206 o perché si fanno carte false pur di
avere una Golf.
O ancora meglio perché la gente
compra una Passat e la vuole familiare (invece di una
schifezza come la Multipla).
Che la loro Stilo
"parli", probabilmente non gliene frega a nessuno
(anche perché ormai parlano tutte), ma se pensavano di
insidiare il segmento Golf, beh, hanno preso troppi colpi di
sole !!
Termino. Sul concetto delle parti
di provenienza estera, non sarei troppo fiscale.
Oggi é uso in tutto il mondo del manufacturing concentrare
la produzione di parti minori e componentistica nelle zone
del mondo dove la produzione é più a buon mercato e
garantisce qualità e ripetitività.
Audi fa
costruire molti particolari in Brasile e Volkswagen ne fa
fare anche in Cina, ma questo non significa che siano parti
scadenti e neppure che l'auto non sia tedesca.
Quello che importa é che l'idea, il progetto, lo
studio, lo syling, il ciclo produttivo, e ovviamnete, la
messa insieme di tutti i componenti, siano fatti a regola
d'arte e con risorse nazionali.
Abbiamo tutti
visto le auto che fiat faceva in Polonia, come andavano e
che percentuali di guasti avevano.
E questo
capitava perché si iniziava prima a portare treni e treni
di parti, ma anche operari e tecnici, in quel paese, dove
forse si pagavano meno tasse, dove i servizi costavano meno,
ecc, poi si passava alla seconda fase:
Acquisire
(cioé comprare) le parti, prima di provenienza italiana,
sui mercati locali sperando (e riuscendo)di spuntare costi
più bassi.
Poi si passava a introdurre tutto il
personale locale lasciando solo 1 o 2 dirigenti
italiani.
E i risultati si vedevano subito.
Spinterogeni che si crepavano, pompe acqua che perdevano,
vetri fatti male, verniciature scadenti ecc. Portiere
che si staccavano dalle cerniere !
Ora c'è
solo da farsi 2 domande:
1) Tutto ciò si poteva
evitare ? 2) E' possibile oggi porvi rimedio ?
18 maggio 2005 0:00 - Alessandra
la fiat non ne azzecca una, ne di macchina ne di
pubblicità...parlo per esperienza propria, in famiglia ci
siamo visti carbonizzare, sotto gli occhi una seicento nuova
di appena tre mesi con sei mila chilometri effetuati,la
macchina parcheggiata sotto casa alle sei del pomeriggio ha
preso fuoco alla una della notte, per un cortocircuito (come
da relazione dei vigili del fuoco). Come risposta la fiat ha
risposto che il cortocircuito non è dipeso da un difetto di
fabrica, quindi anche se in garanzia la macchina non veniva
sostituita. Volete miglior pubblicità di questa? Le case
tedesche francesi giapponesi ...... non solo ringraziano ma
cambiano le macchine che si incendiano da sole nel pieno
della notte.....tutta la nostra famiglia vive ancora
nell'incubo.... una fiat? mai piu nemmeno se me la
regalassero. E voi siete sicuri che la vostra fiat nuova in
garanzia non prenda fuoco? un consiglio levatela dal garage
o da ulteriori macchine vicine......
18 maggio 2005 0:00 - antonio lucenti
E' effettivamente una pubblicità sciocca, che solamente
una direzione sciocca poteva approvare. Non si tratta di
pubblicizzare un vino o un formaggio, un prodotto naturale e
legato veramente ad una zona geografica. Un'auto lo
sappiamo tutti che è frutto di un insieme di parti
costruite da più fabbriche di svariate nazionalità.
Che la direzione sia sciocca lo si vede anche dalle mancanza
di copertura dei segmenti di mercato. L'industria
automobilistica italiana ha ciucciato troppo dalla tettona
dello Stato, ed è rimasta alla preadolescenza.
17 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
Lobster, ti faccio i miei complimenti per la tua laurea in
ingegneria elettronica e ti suggerisco di tenertela stretta
che, prima o poi, verrà buona !
Ti capisco
benissimo e so cosa significa laurearsi in ingegneria !
Te lo dice uno che 33 anni fa ci ha provato e,
nonostante tutte le fatiche e l'impegno, non ci é
riuscito e che, nonostante sia riuscito a fae un discreta
carriera, rimpiange molto il fatto di aver perso una simile
opportunità.
Oggi ho un figlio di che sta
facendo ingegneria meccanica e spero che fra 2 anni possa
arrivare dove non é arrivato suo padre.
Vedrai
che ci sarà un riscatto, prima o poi, di chi "sa
fare" su chi sa solo "parlare" !!!
Ancora complimenti e auguri !
17 maggio 2005 0:00 - pippo
Ma i cinesi? Fino a quando si penserà che la nostra
concorrenza diretta arriva dall'europa, beh non credo
che si vada molto lontano. I cinesi, dicevo, sono in grado
di copiare bene e forse anche meglio,il meglio del mercato
automobilistico europeo e proporlo a prezzi ribassati a meno
della metà e forse anche meno. Personalmente non li
condivido, ma se dovesse servire a far dare una mossa ai
nostri imprenditori, ben vengano.
17 maggio 2005 0:00 - ROLO
UNA SERA DELL'ANNO 1996, MENTRE MI ACCINGEVO A RITIRARE
LA MIA FIAT PUNTO 90 ELX DOPO UN TAGLIANDO, MI SONO SENTITO
DIRE DA UN CAPOMECCANICO CHE BISOGNA ESSERE DEFICIENTI A NON
TELEFONARE PRIMA PER VEDERE SE L'AUTO ERA PRONTA, LA
SERA DOPO HO PAGATO E CIAO FIAT.. ORA SONO SODDISFATTO
PROPRIETARIO DI UNA VW GOLF V 2000 TDI. P.S. IL MECCANICO X
IL TAGLIANDO LA VIENE A RITIRARE DOVE LAVORO E POI ME LA
RIPORTA ALLA SERA. CHE DIFFERENZA EH..
17 maggio 2005 0:00 - libero
La FIAT dovrebbe affidarsi, più che ai sensi di colpa degli
italiani, alla volontà di migliorare il prodotto che
vende. E soprattutto l'ipocrisia fa da padrona: non
mi pare che le auto FIAT siano prodotte sempre in Italia
così come non dubito del fatto che i fornitori del gruppo
siano stranieri!!! Saluti
17 maggio 2005 0:00 - Lobster
> Però, alcune sere fa sentivo una trasmissione che diceva
che > negli ultimi 25 anni, in italia, ci siamo
riempiti di dottori > in lettere, scienze politiche,
comunicazione, economia e commercio, > legge,
marketing, sociologia, filosofia, ma.... di ingegneri
...... > pochini !!!!!
Non e' vero, gli
ingegneri ci sono e sono anche tantini, e' che in
questo paese, dove l'innovazione tecnologica e' solo
una cosa di cui parlare ai talk show, sono finiti tutti
in un sottoscala.
Nel sottoscala, qui con me,
ing. elettronico di ex-belle speranze.
Saluti, Lobster
17 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
negli anni 70, avevo da poco preso la patente, il massimo
per uno della mia età era comprare una Alfa Romeo Giulia
Super o un GT Junior, ma c'era anche chi adorava la
Lancia Fulvia coupè, che mieteva allori ovunque.
Chi non poteva arrivare a comprare Alfa o Lancia, era
comunque ben felice ed orgoglioso di salire su una gloriosa
124 coupè o spider, ma anche su una sbarazzina 850 (coupè
o spider).
Poi arrivò tutta la serie dei 128,
dopo la berlina, la prima macchina a trazione anteriore Fiat
già debuttante nel 69, arrivò la Rally e la coupè sport
(entrambe da me possedute) e la strabiliante 128 X-1-9 a
motore centrale carrozzata da Bertone.
Cosa é
successo da allora ?
E successo che
l'industria italiana, invece di far tesoro di tanta
bellezza, e di tanta larga "audience" ha preferito
iniziare a fare delle economie:
Portiere che
arrugginivano fino a bucarsi dopo solo 2 o 3 anni, maniglie
che si staccavano, vetri che esplodevano, motori che vi
lasciavano a piedi sull'autostrada alla prima coda con
l'acqua che bolliva, cruscotti che cigolavano ad ogni
minina buca, ecc. ecc.
A tutto questo, si unì
rapidamente una elevatissima conflittualità operaria e
sindacale (su cui non mi pronuncio in quanto ognuno avrà la
sua idea) che portò a boicottaggi criminali come lasciar
cadere bulloni nei motori, dimenticare (?)di mettere
l'olio nelle coppe, serrare male manicotti
dell'acqua (successo a me) con l'irreparabile
fuoriuscita acqua e conseguente fusione delle testa.
Ma anche auto che, se le guardavate bene, notavate che
tra il cofano e il parafango a Dx c'era il doppio dello
spazio che c'era nello stesso punto a Sx !!!
Fiancate che, se osservate in controluce, apparivano come se
fossero di 2 colori diversi !
E gli stranieri
? Gli stranieri non si fecero attendere !
Cominciarono ad inondarci di Kadett e di Escort che
costavano il 25% meno della corrispondente 128, ci proposero
delle BMW che costavano come o poco più di una Alfa o una
Lancia ma in compenso non arrugginivano dopo 2 anni !!
Ricordo che erano i primi anni 70 (73-74) e si
cominciò a vedere in televisione uno spot che diceva:
"Compra italiano se non vuoi lasciare a piedi
l'auto italiana !"
Cosa è successo dopo
quello spot lo sappiamo tutti:
L'auto
Italiana passò da un 75% del mercato al 15-20% di oggi, per
cui sentire pronunciare ancora oggi simili stupidaggini mi
fa pensare che in 30 anni non abbiamo imparato nulla !!
I Tedeschi, i Francesi, gli Svedesi, non sono Cinesi e
con loro non possiamo accampare scuse che lavorino
sottoprezzo.
Se non riusciamo neppure a fare
un'auto decente che conquisti almeno 1 segmento di
mercato, quando 30 anni fa eravamo leader in molti di tali
segmenti, allora vuol dire che abbiamo buttato via 30
anni.
Un esempio per tutti:
nel 74 la
Volkswagen era sul punto di fallire dato che l'unica
macchina che faceva era il maggiolino (dal 36 !).
Quello stesso maggiolino che nel 1936, Ferdinand Porche (che
diventerà poi il papà della Porche), aveva ideato e
proposto ad Adolf Hitler di realizzare, seduti una sera in
una birreria di Monaco, davanti ad un boccale di birra.
Quello stesso maggiolino che, non sapendo come
chiamarlo, Adolf, prendendo un cartoncino sottobicchiere
rotondo, con una matita vi disegnò sopra una W dicendo:
"dobbiamo fare una macchina (wagen)" e poi,
disegnandovi sopra una V aggiunse: "e dopo che
l'avremo fatta, dovremo fare in modo di mettere il
popolo (volks) sulla macchina !" e così nacque il
celebre marchio con la "V" a cavallo della
"W" , disegnato sopra un sottobicchiere rotondo di
cartone !
Non vi ho certo raccontato questa
storia (vera) per fare una lode a colui che poi massacrò 6
milioni di ebrei, ma solo per dirvi che da quel 1936, la VW
arrivò al 72 col rischio di chiudere per fallimento, anzi,
erano ormai in corso le procedure per farlo.
Ma
qualcuno aprì i cassetti di una vecchia ditta ormai
anch'essa fallita e sulla via della liquidazione, una
ditta che aveva il difetto di avere delle buone idee ma
nessuno che potesse realizzarle, quella ditta era la
NSU-auto union (l'Audi di oggi) che più della Prinz e
di qualche strampalato prototipo innovativo quanto
improponibile come la RO-80 col motore Wankel, non aveva
fatto altro.
Solo che in quei cassetti,
c'erano due disegni di vetture "nuove",
disegnate da un italiano, un certo sig. Bertone, lo stesso
che aveva disegnato auto splendide come l'L'Alfa
2000 GT.
2 vetture che, se si fosse potuto,
avrebbero messo in produzione, ma mancavano i soldi.
Qualcuno però ci credette e si tentò
quest'ultima carta:
La VW acquistò quei
disegni e mise in produzione quelle 2 nuove quanto
insospettate auto, smettendo finalmente di fare auto col
motore posteriore e iniziando quel filone già anticipato 30
anni prima da Lancia della trazione anteriore (ricordate
l'Ardea ?)
La prima la chiamarono come un
maglione, o come uno sport: .. la GOLF.
Per la
seconda si inventò un nome di fantasia che non sigbificava
nulla : ...PASSAT... !
Oggi il gruppo VW é il
numero 1 in europa e ai primo posti al mondo e ha dimostrato
di poter fare belle macchine anche con marchi in passato
snobbati e ritenuti "scarcassoni" come Skoda o
Seat.
La Fiat, che ha detenuto per anni il
controllo di Seat era riuscita a "domolirne"
qualità ed immagine, regalandola poi alla VW come si regala
una vecchia auto al demolitore (spernado che non ci faccia
pagare le spese della demolizione).
Volkswagen ne
ha fatto un marchio di qualità.
Possibile che
noi Italiani e noi Fiat-Alfa-Lancia non siamo capaci di fare
altrettanto ?
Forse é giunto il momento, visto
che GM non ha voluto comprare Fiat, che la compri la VW
?
Può darsi ! E se servisse a rilanciare i
marchi,..... magari !!
Però, alcune sere fa
sentivo una trasmissione che diceva che negli ultimi 25
anni, in italia, ci siamo riempiti di dottori in lettere,
scienze politiche, comunicazione, economia e commercio,
legge, marketing, sociologia, filosofia, ma.... di ingegneri
...... pochini !!!!!
Forse é questo il nostro
problema !!
17 maggio 2005 0:00 - Mario
Egr. Mastrantoni,
hai anticipato il mio pensiero
con questo post.
La Fiat chiede aiuto agli
italiani ed intanto il lavoro lo porta nei paesi
dell'est.
ps. senza contare che la
pubblicità fatta da quel brasiliano è veramente oscena
(prego trasformare l'eufemismo rappresentato dalla
parola "oscena" con il termine peggiore che possa
venire in mente ad ogni uno che legge)
Saluti.
17 maggio 2005 0:00 - Enzo
Che dire? Ormai siamo continuamente ammorbati da gente che
parla, parla, parla, ecc. Il concetto di coerenza è ormai
sconosciuto ai più. Ad ogni modo, intanto cominciamo a
spegnere la TV che non ci perdiamo nulla!