da Antonio Salve ragazzi, sono un panificatore
del Nord barese ed entro nel Vostro armonioso dibattito solo
per sperare di riuscire a spiegare Fabrizio che purtroppo
per noi non tutte le città sono redditizie come la tua.
Da noi il pane prodotto quasi esclusivamente con lievito
madre con lavorazioni che si svolgono in 10 - 13 ore si
mantiene bene per minimo tre giorni, viene venduto al
dettaglio a circa € 1,50 X Kg mentre all'ingrosso a
€ 1,00 Kg. Considera poi che in tutto il meridione
dilaga il fenomeno dell'abusivismo che porta tanta
concorrenza sleale ed è cosi svilluppato e tollerato dalle
autorità nonostante i Nostri insistenti Esposti che è
stata presentata nel 2004 dall'On. Francesco Maria
Amoruso una interrogazione parlamentare al Ministro della
Salute e a quello delle finanze. Poi devi considerare
oltre ai costi di produzione e del personale che Andrea ha
ben spiegato, a Noi la Farina non viene venduta a 0,12 €
al Kg ma ad un prezzo spesso di parecchio superiore a quello
di vendita dei supermercati. A questo devi aggiungere
che negli ultimi due anni sono aumentati i costi per la
tenuta della contabilità, l'esazione alla camera di
commerci che è passata da l. 143.000 ad € 80,00 ,
l'aumento di tutte le tasse comunali (da noi la tassa
per i rifiuti solidi si paga € 1,90 x mq x le abitazioni
mentr per gli esercizzi commerciali e di circa € 0,25 in
più x mq, sono aumentati i costi per l' haccp e per no
dilungarmi oltre finiamo col costo del confezionamento alla
vendita al dettaglio del prodotto(Buste, il quale prezzo
dipende da quello del petrolio ecc. ecc. Detto tutto
questo dopo averti evidenziato che mezzo Kg di pane col
quale si sfama una famiglia di due o più persone si vende
a meno di una tazzina di caffe, io purtroppo anche se lavoro
dalle 12 - 16 ore al giorno non sono ancora riuscito a
comprarmi un Mercedes serie C o E e devo accontentarmi di
girare ancora per un bel pò con il mio vecchio 190 di 22
anni.
30 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
E saranno pure superficiali (le mie osservazioni) ma sta il
fatto che nella mia città, avere un panificio significa
passarsela molto bene e ben al di sopra degli
"standard".
Mi dispiace per la tua
Meriva presa a rate, ma il mio panettiere viaggia in ML, la
moglie in classe A, il figlio in serie 3 (anche lui fa il
pane) e hanno una villa bellissima alle porte della
città.
Mestiere senz'altro duro il loro e su
questo concordo.
Direi che lavorano parecchio e
si meritano il "companatico".
Levatacce
notturne e poi il negozio tutto il giorno da seguire.
Beh, chi non risica non rosica, é vero, ma costoro,
non solo risicano, ma rosicano anche ed assai (e non solo
pane) !
E se la gente comincia a farsi il pane in
casa, ... beh, qualche motivo ci sarà pure !
O
forse sei tu che hai sbagliato città ?
28 maggio 2005 0:00 - andrea
Replico a Fabrizio. Le tue osservazioni sono molto
superficiali. Molto probabilmente si tratta di fornai che
producano quasi esclusivamente per il proprio punto vendita,
aziende gestite a livello familiare, su cui grava in maniera
molto irrilevante la spesa per il personale, magari dove la
moglie è adetta alla vendita in negozio e il figlio dà una
mano in laboratorio. Il nucleo familiare in questo caso
incamera il ricarico del punto vendita, il profitto della
produzione, lo stipendio per la manodopera e naturalmente
l'utile dell'impresa. Inoltre ci sarebbero da
valutare altri fattori che possono influenzare la resa
dell'attività, come l'ubicazione dell'azienda,
la situazione economica generale (adesso è peggiorata), la
concorrenza ecc.. A titolo puramente informativo a febbraio
ho comprato la Meriva a rate.
26 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
Lo dicevo che prima o poi un panettiere (si chiamano ancora
così ?) avrebbe fatto capolino sul Forum.
caro
Andrea, il tuo é un mestiere benedetto e io sono grato a
tutti quelli come te che ci fanno ancora mangiare un
eccellente pane.
Lungi da me denigrare la
categoria e ancor più lungi dall'acquistare quelle
schifezze in plastica che chiamano pane.
Un bel
pezzo di pane caldo croccante é la cosa più bella del
mondo !!
So anche che il vostro é un mestiere
duro, ci si alza di notte e si lavora quando gli altri
dormono tranquillamente!
Però, .... però... non
venite a piangere miseria perché tutti i panettieri della
mia città, almeno quelli che conosco personalmente,
viaggiano in ML, hanno fior di palazzi, e fior di ville,
insomma , non mi paiono proprio dei morti di fame.
Ciò non toglie che sia un mestiere duro e che pochi ormai
sono disposti a fare, però.... dai, suvvia, non lamentatevi
!!!
Un cordiale saluto e un augurio che
continuino ad esistere i panettieri !!! Evviva il pane
Italiano !
26 maggio 2005 0:00 - andrea
Sono un panificatore, mi sento di differire sul conto della
serva che avete pubblicato. Condiderate che
l'alimentarista (ormai categoria in via di estinzione)ha
un ricarico lordo sul pane anche fino al 100%, per il
servizio che svolge: mettere in una busta il pane. Il
produttore invece deve sostenere il costo per il personale,
molto elevato, cosiderate che il fornaio lavora di notte ed
ha una paga maggiorata del 50% per il lavoro notturno e di
conseguenza un'elevata spesa per INPS, INAIL, TFR, 13a,
14a e tutto quanto è correlato alle retribuzioni. Inoltre
va considerato l'ammortamento e la manutenzione degli
impianti, la messa o il mantenimento a norma della
struttura. Lo sapete allora dove va a farsi benedire il
tanto decantato business? Chiaramente le grandi imprese
possono meglio ammortizzare questi costi. Quindi facciamo
largo alle grandi multinazionali, evviva la globalizzazione,
l'omologazione e il pane fatto con lo stampino.
25 maggio 2005 0:00 - FABRIZIO
Gente che si fa il pane da soli, gente che si pittura le
stanze da soli, gente che si ripara la macchina, cambia
l'olio, le candele, gente che si rifà l'impianto
elettrico di casa ecc.
Stiamo diventando un
popolo di "do it yourself" (fatelo da voi) !
E' un segno dei tempi ?
Credo che sia
piuttosto un brutto segno, il segno che ci stiamo chiudendo
in noi stessi in una specie di ristagnazione dove chi sa
fare qualcosa si arrangia e chi non sa o non può fare, paga
! (se é in grado di pagare).
E' il
segno di un'Italia che cambia, dove le famiglie devono
fare già i conti dalla prima settimana per vedere se e come
arriveranno al 27 del mese (ol al 31 o al 10 di quello
succesivo).
Senza volere, siamo un pò anche noi
la causa di un mercato che si chiude in se stesso e che fa
circolare sempre meno denaro, aumentando questa chiusura
!
Una spirale involutiva, brutto segno !!
Ieri sera sentivo Ballarò e pur non avendo mai avuto
simpatia per certi politici e per certi sindacalisti con i
piedi al caldo, ho sentito Angeletti dire una cosa giusta
che, sinora, ho sentito dire da pochi (o da nessuno):
In Italia ci sono 2 categorie:
Quelli che
devono rigare diritto sui prezzi e che non posso
permetettersi il lusso di svaccarli perché sarebbero
irrimediabilmente messi fuori gioco e fuori mercato
(industrie, attività produttive e relativi dipendenti
ovviamente) e quelli che invece, possono fare ciò che
vogliono !
Non voglio farvi un elenco di questi
ultimi, sarebbe come sparare sulla crocerossa, e
l'elenco sarebbe lungo ed antipatico e confermerebbe che
in Italia c'é chi coi prezzi può fare il buono e
cattivo tempo alla faccia nostra.
L'unico
consiglio che mi sento di dare é di cominciare ad osservare
bene le monetine di ferro o rame che abbiamo in tasca,
pensare mentalmente a quante lirette corrispondevano e
cominciare a ponderare bene le nostre spese.
Poi
c'é anche chi si farò il pane il casa o tante alte
cose.
Certo, una buona idea, poco adatta però a
famiglie che escano di casa alle 7:30 del mattino per andare
a lavorare e ritornino a casa dopo le 18 o oltre. E
d'altra parte oggi, se non si lavora in 2 non si riesce
a vivere, specie se avete affitto o mutuo da pagare.
Magari, se proprio non abbiamo il tempo per farci il
pane, possiamo però imparare a cambiarci da soli le
lampadine in condominio, invece che sbraitare, come fanno
molti, con l'amministratore affinché ci mandi un
elettricista da 50 euro a lampadina !
Si comincia
sempre dalle piccole cose ! Dal pane o dalle lampadine
!
25 maggio 2005 0:00 - Mario Greco
Io è da quasi 2 anni che non acquisto più il pane che da
noi costa 3-4 euro al chilo, è gommoso ed immangiabile dopo
24 ore se non messo in congelatore...
Ho
acquistato la macchina del pane a circa 80 euro e sforno
ogni giorno pane fresco ad un costo molto contenuto
1-1.5euro/kg considerando tutto.
Questa la
ricetta per ottenere un ottimo pane: - mettere in un
bicchiere 200ml circa di acqua con 7gr di sale (un
cucchiaino da te colmo) ed un cucchiaino piccolo di malto
(una specie di miele). Scaldare tutto al microonde per
45sec. (in modo da rendere l'acqua tiepida ma non
calda0). - nel contenitore mettere nell'ordine
200gr di farina 0, 50gr di farina integrale, 40gr di farina
di grano duro, 10 gr di lievito fresco, 15gr di olio
extravergine, 10gr di farina di frumento maltata, 100gr di
farina manitoba. Impostare il programma più lungo 3:50
circa. Spero di esservi stato utile!