Caro Vincenzo, le utopie sono una cosa e la realtà
un'altra. Riconvertire aziende che ora stanno in crisi
per sindrome cinese(ma anche di altri orientali) è molto
tardi e quasi impossibile. Il rilancio di questo benedetto
mondo di nicchia della qualità italiana non arricchirà
tutti gli italiani, ma solo qualcuno; per di più dare
benedetta qualità-qualità-qualità,( vini sempre più
etichettati, vacanze al mare sempre più piene di servizi a
guanti gialli, ristoranti sempre più ricchi di piatti
superlativi ed elaborati-ma carissimi, ecc.) per la grande
massa non regge!!! La grande massa, quel popolo che
sosterrebbe i consumi vuole prodotti buoni (non quelli da
alta sartoria, da olio da 20/30 euro, da vini da 15/50 euro,
da pantaloni da 200 euro) ma prodotti di prezzo abbordabile
per tutti e se ne frega se compra cinese perchè non vuole e
non può regalare i propri risparmi e le proprie smunte
retribuzioni/pensioni a quello che viene chiamato prodotto
d'élite ma in realtà è arricchimento indebito e
speculazione. Metto quì anche un'altro intervento
sul FORUM Dì la tua. E' vero , tutto è made in
China. Ho tirato fuori da un cassetto una ginocchiera
facente parte di un dimenticato kit sportivo composto da
polsini, parastinchi, un reggipalle elastico(tipo tanga da
uomo), ecc. acquistato circa nell'anno 1970 in un
negozio di Cortina d'Ampezzo, a prezzo modico
(rifiniture un pò ruvide non di
""qualità"" ma tutto funzionale).
Ebbene, guardando l'etichetta, c'è Made in
China.!!. Smontando vecchissimi apparati
elettrici-elettronici, quasi dovunque trovo made in
Indonesia, in Giappone, Taiwan, ma spessissimo made in
China. Ora che si lamentano anche gli occhialai del Veneto,
dopo i tessili e gli scarpari che hanno largamente
delocalizzato per produrre a bassissimi costi in Romania, in
Bulgaria, in Cina ecc.vendendo poi in Italia, Europa,ecc.
col proprio marchio di "moda e qualità Italiana"
e lucrando come dei maiali con prodotti a costo bassissimo
ma che rivendevano a prezzo d'élite, dicevo gli
occhialai e tanti altri comparti emergeranno in breve
futuro, ed ora fanno il pianto greco perchè sono
sull'orlo del fallimento. Questa ultima considerazione
la pongo anche all'attenzione del Sig.Pari Giancarlo che
difende per dovere di carica le categorie
CNA/FEDERMODA(Sartorie e pelliccerie), dimenticando che il
giro di acquisti e confezionamenti di prodotti di dette
categorie(come di altre) dai paesi asiatici ha arricchito in
modo esponenziale- sotto l'egida dello, ormai seccante e
rompiscatole concetto della qualità made in Italy (nicchie)
- grande maggioranza di detti importatori e produttori
italiani i quali, lungi dall'adeguare i prezzi
all'equità(concetto ora tanto di moda) li hanno spinti
al rialzo sostenendo che la qualità va pagata- E adesso
piangono, Ma il peggio è che per i loro lucri ora finiti,
lasceranno a casa tantissima ottima mano d'opera
italiana. E d'altro canto tutta la comunità manterrà
altra manod'opera straniera, chiamata a darci una
mano.....per troppa offerta di lavoro!!