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18 giugno 2005 0:00 - Paolo
Faccio parte del partito degli scettici. Come Autore ed Alex. Gli aiuti se li sono mangiati minoranze di privilegiati, parte finiti nei loro conti in banca o sperperati, parte spesi per acquistare armi. Con la cancellazione del debito potranno farne dei nuovi, di debiti. E alla fin fine tutto ricade sulle nostre spalle, di noi contribuenti occidentali, non tutti ricchi (soprattutto quelli che pagano le imposte).
Hano speso milioni di dollari per avvertire i negri dell'Africa che a fare l'amore senza prerservativi si prende l'AIDS, e quelli continuano a infischiarsene, la RAI, pro Africa, ha candidamente ammesso che un 50% dei militari (categoria su cui esiste un minimo di statistiche sanitarie) sono contagiati, in svariati paesi africani. Altri milioni di dollari sarebbero buttati via.
Negli anni settanta Kissinger si dichiaro' ottimista, non ostante il momentaneo avanzare del comunismo, perche' secondo lui nel Terzo mondo c'era un atteggiamento culturale che li avrebbe fregati, un atteggiamento di cui in Europa ci si e' liberati da tempo: gli uomini fanno la guerra, e magari un po' di politica, lavorare e' roba da schiavi, bestie e donne. Niente di strano che in certi posti si trovi gente disposta a marciare per giorni e giorni a pancia vuota e a combattere duramente (tra di loro, nelle guerre di liberazione nazionale, e di nuovo tra di loro), le istruzioni per usare un Kalshnikov o un missile le capiscono anche se scritte in cinese, anche senza leggerle, ma se metti loro in mano una vanga perche' zappino un po' e coltivino di che sfamarsi, all'improvviso diventano ciechi e sordi e paralitici.
I mercanti di armi avranno una loro piccola parte di responsabilita', ma il 99% della responsabilita' e' di quei popoli, che le armi le comprano e le usano, a meno di non volerli assolvere in blocco per infermita' mentale e metterli tutti sotto tutela.
Qualche mese fa ho letto di un africano laureatosi in medicina in Italia, a Parma, che insieme a suoi amici ha raccolto fondi (con feste e altro) e aperto un ospedale nel suo paese di origine; questa degna persona ha pubblicamente ammesso che la loro difficolta' maggiore sono le tangenti che devono pagare ai loro doganieri per portare in patria le medicine per curare i loro connazionali. Un negro degno della massima stima, che e' venuto qui a imparare cose per aiutare i suoi compatriotti, e poi lo sta facendo davvero, non come quelli che arrivati qui si imboscano a fare i medici della mutua vita natural durante, un medico cui auguro buona fortuna, ma finche' da quelle parti la maggioranza della gente continuera' a comportarsi come quei doganieri corrotti, per quei popoli c'e' poco di buono da potersi aspettare.
Paolo
16 giugno 2005 0:00 - Alex
Mattia, tu invece presti soldi gratis? Se sì, fammelo sapere che potrei anche chiedertene un po' (ovviamente senza garanzia di rimborso).
Dopo forse potrai apprezzare maggiormente lo srorzo che hanno fatto questi paesi, che comunque di problemi di bilancio ne hanno già per proprio conto.
16 giugno 2005 0:00 - Angelo
A mio parere assolutamente no!
E come se fosse stato offerto un ricchissimo pasto a chi già à, e le briciole,(minuscole briciole) a chi non a niente. Grazie
15 giugno 2005 0:00 - Mattia
Generosità? Quei soldi sono il prodotto di anni di interessi! Tale "atto di generosità" non è che un modo strumentale di prendere atto che quei soldi non sarebbero mai tornati indietro. E' facile dare con un mano un aiuto e con l'altra prendere le risorse di questi paesi a proprio vantaggio.
15 giugno 2005 0:00 - Alex
Molti di quei paesi avranno nuovamente l'importo disponibile da spendere in armamenti e politiche a favore del regime. Spero che siano state valutate attentamente le situazioni dei singoli paesi oggetto dell'iniziativa, sperando che non siano paesi come l'Iraq dove l'80% del Pil veniva speso a favore del regime (soprattutto spese militari) lasciando morire la popolazione di fame.
In effetti potrebbe essere tutto inutile
15 giugno 2005 0:00 - NESSUNO
Maglio che niente!
Ho letto in articoli di persone che si interessano da vicino al problema, come Susan George, che oltretutto questi famosi debiti dei paesi poveri, in realtà, sono solo gli interessi usurai che gli hanno fatto i paesi ricchi.
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