Alex, peccato che questo forum non permetta di editare
per correggere, altrimenti avrei aggiunto che, se ci
sentiamo in diritto di negare l'adozine ai gay perchè
la natura non prevede procreazione tra questi individui,
allora non possiamo permetterla neanche a quelle coppie
etero a cui la natura ha negato questa possibilità. E
da qui si torna al discorso sui temi referendari...
Purtroppo constato con timore che il cerchio si sta
chiudendo, negando diritti e gioie a chi la scienza invece
concederebbe: - no ai matrimoni gay, ergo - no
alle unioni tra gay , ergo - no alla procreazione
assistita, ergo - no all'aborto.
Tutto
in nome di una maggioranza che si sente in diritto di
imporre ad altri i propri principi morali.
ps:
ho capito perfettamente che hai un pensiero laico. Quello
che intendevo dire è che, su temi di interesse sociale, non
ci dovrebbe fare influenzare dalla PROPRIA MORALE (scusa il
miuscolo, considerala una sottolineatura), ma da principi
etici. Col termine "morale" si intendeno
infatti non soltanto quei principi legati alla religione ma
anche quelli legati alla educazione ricevuta nella prima
infanzia (che esistono in tutti noi). L'etica,
invece, e' conseguenza di una costruzione filosofica
volontaria e cosciente. E' per questo che asserivo
che in una società progredita, bisognerebbe sempre optare
per scelte etiche, cercando di riconoscere e superare i
limiti che la nosta morale (non per forza religiosa)invece
ci suggerisce (cosa su cui, come si evince dalle tue ultime
righe, leggo con piacere che concordi anche tu).
21 giugno 2005 0:00 - Alex
Serena: non male come discorso, ma ricordo che la natura
consente all'essere umano di procreare (e quindi di fare
continuare la specie) unendo un soggetto maschile ad uno
femminile. Il resto può benissimo esistere, ma da qui a
pretendere ciò che non è assolutamente permesso dalla
natura mi sembra eccessivo. Nessuno però impedisce a
due persone di vivere insieme. La morale sull'etica
laica va benissimo, ma torno a ripetere che sono ateo quindi
i miei pensieri non derivano dal Vaticano. Questo non vuol
dire che alcune idee possano avere delle basi comuni.
21 giugno 2005 0:00 - Alex
Stefano, gli organi arrificiali così come i trapianti non
vanno contro "la mia morale" in quanto non
riguardano un terzo soggetto, quindi l'esempio non è
calzante. Ti invito nuovamente ad avere rispetto per
chi ha fatto scelte diverse sul referendum, e peraltro ha
pure raggiunto il proprio scopo! Di solito è chi ha vinto
che non ha rispetto per chi ha perso, qui è incredibilmente
il contrario! Non accetto di essere da te definito
disinteressato o ipocrita, tu giudica il tuo di voto e non
quello degli altri, o quantomeno parti da una posizione di
rispetto.
Il fatto che ci siano cattivi padri o
cattivi madri non sposta una virgola: in caso di
fecondazione eterologa i due genitori non sono coloro che lo
allevano; abbiamo "creato" un essere già
adottato. Qui è la questione morale: fino a che punto è
giusta questa situazione per il nascituro? Parliamo di
questo, non di ali o di rotule in titanio. Un bambino non è
un giocattolo che deve rispondere ai capricci di qualcuno.
Il fatto che ci siano famiglie con un solo genitore non
giustifica la "creazione" di altri soggetti già
orfani. E' già una situazione sfortunata, vogliamo
prenderla come punto di riferimento? Sul fatto poi
delle coppie gay... beh lasciamo stare del tutto perchè qui
sconfiniamo i militi della decenza: le coppie gay non
possono riprodursi.
21 giugno 2005 0:00 - serena
Uhm... il post iniziale, secondo me, intendeva porre
l'accento sull'esempio di laicità dato dalla Spagna
rispetto all'ahimè ormai comprovato asservimento del
nostro paese alla morale cattolica: i temi posti sono tanti
sono tanti, la conclusione una. Da qui il mio breve
intervento.
Ho notato che la discussione si è
evoluta su altre strade, in particolare su quale sia la
giusta morale da far prevalere (e qui già vedo una
contraddizione, perchè il termine "morale"
implica di per sé un concetto limitato, quindi
individualistico), nel nome della salvaguardia dei soggetti
più deboli, i figli, mi sembra alex intenda.
Su
chi siano i soggetti più deboli, io ho qualche dubbio.
Se si riconosce un legame gay, non vedo perchè non si
debba permettere la sua regolarizzazione a tutti gli
effetti. A meno che non lo si riconosca solo ufficiosamente,
ipocritamente oserei dire, dal momento che poi gli si
intendono negare i diritti più naturali, in nome di una
ipotetica “democratica morale”. Se gli si nega
ciò, allora si nega l' esistenza stessa del legame; lo
si dovrebbe allora considerare illegale, per cui passibile
di pena. Quindi conviene prima accordarsi se il legame
in questione è lecito oppure no, altrimenti qualunque
confronto decade.
Il fatto è che, volenti o
nolenti, questi legami esistono, da sempre, in natura.
Concedere alle coppie omo gli stessi diritti concessi a
quelle etero mi sembra sia il positivo sviluppo di una
società che voglia dirsi laica, una società che riconosce
cioè che la morale dell'individuo rimane la sua propria
morale, quindi non oggettivabile nè per forza
condivisibile. All’interno di una società civile,
per la formulazione di leggi di carattere nazionale,
occorrerebbe infatti sempre optare in favore di un’etica
laica ed evitare di ancorarsi a una morale religiosa o
comunque a convincimenti particolaristici che niente hanno a
che vedere con il funzionamento di una struttura complessa
come una società.
Quanto ai figli, alla loro
tutela ci penserà chi già oggi provvede a farlo per le
coppie etero, che devono superare un giudizio estremamente
severo da chi, professionalmente, ha tutti gli strumenti
adatti per fare valutazioni in merito.
Questo,
il mio pensiero razionale. Cosa poi mi possa turbare di
tutto ciò, a livello emotivo, in quanto individuo etero, è
un altro discorso, ma di certo so che a procurarmelo è il
Mio Emotivo.
20 giugno 2005 0:00 - Stefano
Sul referendum sei liberissimo di pensarla come credi, io
continuerò a dire e a sostenere che chi ha pensato di
astenersi ha fatto la scelta più comoda, piu' semplice,
piu' ipocrita. Una scelta, per di piu',
imbeccata...Bella la provocazione del mio omonimo su Cesana,
hai qualcosa da dire a coloro che si rammaricano di non
essere andati a votare No? Il tuo appunto sul volo non
e' cogente anche perche' l'odierna scienza
medica prevede l'uso di arti e di organi artificiali che
forse la tua morale ti fa disapprovare... Ripeto la
domanda, sempre che tu voglia rispondermi: cosa aggiunge a
un cattivo padre o a una cattiva madre la natura? Meglio due
padri o due madri, dunque. Senza contare, come ti ho
gia' detto, che sono frequenti i casi di famiglie con un
solo genitore.
20 giugno 2005 0:00 - Alex
Ma qui ci sono Stefano a destra e a manca? Apprezzo
ogni contributo, ma sul referendum non accetto che si vada a
fare la gara su chi è stato più bravo; io non ci sono
andato per scelta e non mi sento per nulla ipocrita o
inferiore a chi è andato a votare SI' o NO, oppure
nullo o scheda bianca. Trattandosi di referendum abrogativo,
un obiettivo legittimo è quello di non fare raggiungere il
quorum. Sul fatto che poi non tutti siano restati a casa
consapevolmente è vero ma ripeto che il problema di aver
avuto un'affluenza tanto bassa è colpa solo dei
comitati promotori (dei quesiti, della materia) e su quello
bisognerebbe discutere invece di fare una sterile caccia
alle streghe. Perchè bisogna per forza dimostrare che in
realtà gli elettori volevano votare SI' ma per altri
motivi non si è raggiunto l'obiettivo?? Insomma,
nessuno ha obbligato gli elettori a non andare a votare,
rispettiamone almeno le scelte!
ps: l'uomo
vola con un apparecchio meccanico, non con le ali di
un'aquila trapiantate! ;) Per quanto riguarda padri e
madri... io credo che esista un solo padre e una sola madre
(geneticamente), tutto qui il discorso.
19 giugno 2005 0:00 - Stefano B
Eh no caro Alex, Perche' non si vuole ammettere una
volta per tutte che la scelta dell'astensione, per
quanto legittimata dalla legge, era ed e' una scelta
ipocrita? Leggendo lo sproloquio di Cesana, alto esponente
di quel terreno e scandaloso movimento noto come Comunione e
Liberazione, si intravede addirittura il rimpianto per non
essere andati a votare. Insomma, visto che si poteva anche
vincere, e' stato un vero peccato. Per cortesia...
18 giugno 2005 0:00 - Stefano
Rispondo ai due quesiti: 1) Beh, le motivazioni del
non voto sono state interpretate molto bene da qualcuno. Io,
che sono andato a votare, sarei meno maturo di chi non si
e' nemmeno informato... 2) La natura e'
qualcosa che si sventola spesso. L'uomo non ha le ali
eppure vola...Non credo che la natura aggiunga qualcosa a un
cattivo padre o a una cattiva madre. E, oggigiorno, padri e
madri spesso si accollano da soli l'educazione dei loro
figli. PS Non volevo dare a te in specifico
dell'ipocrita
18 giugno 2005 0:00 - Alex
Il titolo riguardava in realtà più temi: ad esempio siamo
sicuri che liberalizzare le droghe sia una scelta di
libertà? Che quando tutti potranno accedere alle droghe
avremo fatto davvero un passo avanti? Un drogato non crea
danni agli altri oltre che a se stesso? Sono tutti
problemi diversi che vanno approfonditi uno alla volta, a
meno che non si voglia liquidare il tutto dicendo che
"siccome siamo nel 2005 si deve poter fare tutto".
In questo caso, mi ritiro subito dalla discussione.
18 giugno 2005 0:00 - Alex
Stefano chiariamo due punti: 1) in un referendum
abrogativo non è per nulla necessario recarsi alle urne,
chi non vuol cambiare la legge già in vigore basta che non
voti; poi sui motivi per i quali il 75% degli italiani HA
SCELTO di non votare potremo discuterne all'infinito
senza arrivare a soluzioni. 2) io non sono mai stato
ipocrita, quindi posso essere accusato di tante altre cose
ma non di questo! Non sono io a dire che una coppya gay non
debba avere figli, ma è la stessa natura a dirlo
chiaramente che NON NE PUO' AVERE! Un legamo etero non
è uguale a uno gay, ma non lo dico io, è la natura: esiste
un papà e una mamma, non due papà o due mamme. Quando una
sola coppia gay riuscirà ad avere un figlio naturalmente
allore apotremo discutere di aiutare anche le altre che
stranamente non ci riescono. Tentativo inutile, occhio a non
stravolgere la natura. Inoltre nell'adozione bisogna
ricordarsi che si discute della vita di una terza persona,
perciò decisioni prese alla leggera possono solo fare un
gran danno. Nessuno impedisci e due persone di convivere e
di fare le proprie scelte, ma quando si tratta di scelte che
riguardano altri soggetti, peraltro più deboli, bisogna
starci attenti. Un padre comunista o fascista è pur
sempre un padre perchè ha procreato (magari bisogna dire
purtroppo!) ma l'ha fatto secondo natura, non
stravolgendone le regole; una coppia omosessuale non sarà
mai genitrice di figli.
18 giugno 2005 0:00 - Stefano
Non concordo con Alex per una marea di motivi: 1) Gli
Italiani non hanno scelto nulla, anzi, una certa parte ha
deciso volutamente di non scegliere pur di ottenere un
successo di immagine. Altro discorso sarebbe stato se
avessero prevalso i no. 2) E' ipocrita dire di
rispettare le idee di tutti e voler vietare a una coppia gay
di avere dei figli. Di cosa si ha paura? Se davvero si crede
che un legame omosessuale sia analogo a quello etero il
problema non dovrebbe sussistere. E se un padre cattolico,
comunista, fascista puo' influenzare i propri figli in
quel senso, non e' detto che lo possa fare un
"padre" gay con i propri figli nella morale
sessuale. Ma se anche fosse dove sta il problema? Problemi
economici, del resto, su certe questioni gia' esistono:
pensiamo alle famiglie di extracomunitari. Hanno mogli che
non lavorano e una marea di figli. Per ottenere una casa
dallo stato o dal comune, come faranno allora le famiglie di
italiani? Che facciamo? Imponiamo limiti riproduttivi agli
stranieri? I problemi economici, a proposito delle famiglie
gay, sono dei falsi problemi... Mi chiedo allora dove
sia l'impedimento, l'inghippo...
17 giugno 2005 0:00 - Alex
Attenzione un momento... non si tratta di scelte morali
relative al fatto se rientrare a casa a mezzanotte o alle 3,
ma di decidere come spendere soldi della comunità e come
tutelare soggetti più deboli. I discorsi sono molto
complicati, non credo siano liquidabili con qualche riga in
un forum. Nessuno vieta a 2 persone di vivere insieme,
ma bisogna valutare a parte come e se riconoscerle come
famiglia, se fargli adottare figli o farli accedere a
tecniche eterologhe, ecc ecc... la scelta morale di vivere
insieme non la contesta nessuno, quella di disporre di un
individuo terzo (e parte debole in quanto non può dire la
sua) è un'altra cosa. In una società le leggi e
le limitazioni della libertà sono necessarie per consentire
di vivere tutti assieme limitando i conflitti reciproci,
dovuti al fatto che le sfere di libertà inevitabilmente si
intersecano. Certe scelte vanno fatte. Non si può nemmeno
consentire tutto fidandosi solo della buona fede di
tutti. Poi, se si vuole, si tratta di discutere nel
merito la singola questione.
17 giugno 2005 0:00 - beppe
"L'Iran, dopotutto, non e' cosi' lontano
dall'Italia." E ancora continuiamo con questa
storia... Ma la famiglia ha ancora senso oppure
dobbiamo in nome di chissa quale libertà continuare con lo
sbando e lo sfascio. Più si va avanti più è
peggio....
17 giugno 2005 0:00 - serena
Non sono d'accordo con alex. Nessuno dovrebbe avere
il diritto di imporre la propria morale agli altri.
E' questo che differenzia i paesi laici da quelli
fondamentalisti.
17 giugno 2005 0:00 - Alex
"nessuno e' obbligato a divorziare, ad abortire a
fare ricerca sulle staminali embrionali o a sposarsi con una
persona dello stesso sesso" Vero, ma esistono dei
limiti etici, e gli italiani hanno già avuto la
possibilità di confrontarsi e votare su quasi tutti questi
punti. Non bisogna confondere la libertà personale con la
libertà di incidere sulla libertà altrui, magari di un
soggetto più debole. Giusto o sbagliato, è la
maggioranza che decide e gli altri si adeguano, cercando
eventualmente di fare cambiare idea agli altri.