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24 giugno 2005 0:00 - serena
Alex,
peccato che questo forum non permetta di editare per correggere, altrimenti avrei aggiunto che, se ci sentiamo in diritto di negare l'adozine ai gay perchè la natura non prevede procreazione tra questi individui, allora non possiamo permetterla neanche a quelle coppie etero a cui la natura ha negato questa possibilità.
E da qui si torna al discorso sui temi referendari...

Purtroppo constato con timore che il cerchio si sta chiudendo, negando diritti e gioie a chi la scienza invece concederebbe:
- no ai matrimoni gay, ergo
- no alle unioni tra gay , ergo
- no alla procreazione assistita, ergo
- no all'aborto.

Tutto in nome di una maggioranza che si sente in diritto di imporre ad altri i propri principi morali.

ps: ho capito perfettamente che hai un pensiero laico. Quello che intendevo dire è che, su temi di interesse sociale, non ci dovrebbe fare influenzare dalla PROPRIA MORALE (scusa il miuscolo, considerala una sottolineatura), ma da principi etici.
Col termine "morale" si intendeno infatti non soltanto quei principi legati alla religione ma anche quelli legati alla educazione ricevuta nella prima infanzia (che esistono in tutti noi).
L'etica, invece, e' conseguenza di una costruzione filosofica volontaria e cosciente.
E' per questo che asserivo che in una società progredita, bisognerebbe sempre optare per scelte etiche, cercando di riconoscere e superare i limiti che la nosta morale (non per forza religiosa)invece ci suggerisce (cosa su cui, come si evince dalle tue ultime righe, leggo con piacere che concordi anche tu).
21 giugno 2005 0:00 - Alex
Serena: non male come discorso, ma ricordo che la natura consente all'essere umano di procreare (e quindi di fare continuare la specie) unendo un soggetto maschile ad uno femminile. Il resto può benissimo esistere, ma da qui a pretendere ciò che non è assolutamente permesso dalla natura mi sembra eccessivo.
Nessuno però impedisce a due persone di vivere insieme.
La morale sull'etica laica va benissimo, ma torno a ripetere che sono ateo quindi i miei pensieri non derivano dal Vaticano. Questo non vuol dire che alcune idee possano avere delle basi comuni.
21 giugno 2005 0:00 - Alex
Stefano, gli organi arrificiali così come i trapianti non vanno contro "la mia morale" in quanto non riguardano un terzo soggetto, quindi l'esempio non è calzante.
Ti invito nuovamente ad avere rispetto per chi ha fatto scelte diverse sul referendum, e peraltro ha pure raggiunto il proprio scopo! Di solito è chi ha vinto che non ha rispetto per chi ha perso, qui è incredibilmente il contrario! Non accetto di essere da te definito disinteressato o ipocrita, tu giudica il tuo di voto e non quello degli altri, o quantomeno parti da una posizione di rispetto.

Il fatto che ci siano cattivi padri o cattivi madri non sposta una virgola: in caso di fecondazione eterologa i due genitori non sono coloro che lo allevano; abbiamo "creato" un essere già adottato. Qui è la questione morale: fino a che punto è giusta questa situazione per il nascituro? Parliamo di questo, non di ali o di rotule in titanio. Un bambino non è un giocattolo che deve rispondere ai capricci di qualcuno. Il fatto che ci siano famiglie con un solo genitore non giustifica la "creazione" di altri soggetti già orfani. E' già una situazione sfortunata, vogliamo prenderla come punto di riferimento?
Sul fatto poi delle coppie gay... beh lasciamo stare del tutto perchè qui sconfiniamo i militi della decenza: le coppie gay non possono riprodursi.
21 giugno 2005 0:00 - serena

Uhm... il post iniziale, secondo me, intendeva porre l'accento sull'esempio di laicità dato dalla Spagna rispetto all'ahimè ormai comprovato asservimento del nostro paese alla morale cattolica: i temi posti sono tanti sono tanti, la conclusione una. Da qui il mio breve intervento.

Ho notato che la discussione si è evoluta su altre strade, in particolare su quale sia la giusta morale da far prevalere (e qui già vedo una contraddizione, perchè il termine "morale" implica di per sé un concetto limitato, quindi individualistico), nel nome della salvaguardia dei soggetti più deboli, i figli, mi sembra alex intenda.

Su chi siano i soggetti più deboli, io ho qualche dubbio.
Se si riconosce un legame gay, non vedo perchè non si debba permettere la sua regolarizzazione a tutti gli effetti. A meno che non lo si riconosca solo ufficiosamente, ipocritamente oserei dire, dal momento che poi gli si intendono negare i diritti più naturali, in nome di una ipotetica “democratica morale”.
Se gli si nega ciò, allora si nega l' esistenza stessa del legame; lo si dovrebbe allora considerare illegale, per cui passibile di pena.
Quindi conviene prima accordarsi se il legame in questione è lecito oppure no, altrimenti qualunque confronto decade.

Il fatto è che, volenti o nolenti, questi legami esistono, da sempre, in natura. Concedere alle coppie omo gli stessi diritti concessi a quelle etero mi sembra sia il positivo sviluppo di una società che voglia dirsi laica, una società che riconosce cioè che la morale dell'individuo rimane la sua propria morale, quindi non oggettivabile nè per forza condivisibile.
All’interno di una società civile, per la formulazione di leggi di carattere nazionale, occorrerebbe infatti sempre optare in favore di un’etica laica ed evitare di ancorarsi a una morale religiosa o comunque a convincimenti particolaristici che niente hanno a che vedere con il funzionamento di una struttura complessa come una società.

Quanto ai figli, alla loro tutela ci penserà chi già oggi provvede a farlo per le coppie etero, che devono superare un giudizio estremamente severo da chi, professionalmente, ha tutti gli strumenti adatti per fare valutazioni in merito.

Questo, il mio pensiero razionale.
Cosa poi mi possa turbare di tutto ciò, a livello emotivo, in quanto individuo etero, è un altro discorso, ma di certo so che a procurarmelo è il Mio Emotivo.

20 giugno 2005 0:00 - Stefano
Sul referendum sei liberissimo di pensarla come credi, io continuerò a dire e a sostenere che chi ha pensato di astenersi ha fatto la scelta più comoda, piu' semplice, piu' ipocrita. Una scelta, per di piu', imbeccata...Bella la provocazione del mio omonimo su Cesana, hai qualcosa da dire a coloro che si rammaricano di non essere andati a votare No?
Il tuo appunto sul volo non e' cogente anche perche' l'odierna scienza medica prevede l'uso di arti e di organi artificiali che forse la tua morale ti fa disapprovare...
Ripeto la domanda, sempre che tu voglia rispondermi: cosa aggiunge a un cattivo padre o a una cattiva madre la natura? Meglio due padri o due madri, dunque. Senza contare, come ti ho gia' detto, che sono frequenti i casi di famiglie con un solo genitore.
20 giugno 2005 0:00 - Alex
Ma qui ci sono Stefano a destra e a manca?
Apprezzo ogni contributo, ma sul referendum non accetto che si vada a fare la gara su chi è stato più bravo; io non ci sono andato per scelta e non mi sento per nulla ipocrita o inferiore a chi è andato a votare SI' o NO, oppure nullo o scheda bianca. Trattandosi di referendum abrogativo, un obiettivo legittimo è quello di non fare raggiungere il quorum. Sul fatto che poi non tutti siano restati a casa consapevolmente è vero ma ripeto che il problema di aver avuto un'affluenza tanto bassa è colpa solo dei comitati promotori (dei quesiti, della materia) e su quello bisognerebbe discutere invece di fare una sterile caccia alle streghe. Perchè bisogna per forza dimostrare che in realtà gli elettori volevano votare SI' ma per altri motivi non si è raggiunto l'obiettivo?? Insomma, nessuno ha obbligato gli elettori a non andare a votare, rispettiamone almeno le scelte!

ps: l'uomo vola con un apparecchio meccanico, non con le ali di un'aquila trapiantate! ;) Per quanto riguarda padri e madri... io credo che esista un solo padre e una sola madre (geneticamente), tutto qui il discorso.
19 giugno 2005 0:00 - Stefano B
Eh no caro Alex,
Perche' non si vuole ammettere una volta per tutte che la scelta dell'astensione, per quanto legittimata dalla legge, era ed e' una scelta ipocrita? Leggendo lo sproloquio di Cesana, alto esponente di quel terreno e scandaloso movimento noto come Comunione e Liberazione, si intravede addirittura il rimpianto per non essere andati a votare. Insomma, visto che si poteva anche vincere, e' stato un vero peccato. Per cortesia...
18 giugno 2005 0:00 - Stefano
Rispondo ai due quesiti:
1) Beh, le motivazioni del non voto sono state interpretate molto bene da qualcuno. Io, che sono andato a votare, sarei meno maturo di chi non si e' nemmeno informato...
2) La natura e' qualcosa che si sventola spesso. L'uomo non ha le ali eppure vola...Non credo che la natura aggiunga qualcosa a un cattivo padre o a una cattiva madre. E, oggigiorno, padri e madri spesso si accollano da soli l'educazione dei loro figli.
PS
Non volevo dare a te in specifico dell'ipocrita
18 giugno 2005 0:00 - Alex
Il titolo riguardava in realtà più temi: ad esempio siamo sicuri che liberalizzare le droghe sia una scelta di libertà? Che quando tutti potranno accedere alle droghe avremo fatto davvero un passo avanti? Un drogato non crea danni agli altri oltre che a se stesso?
Sono tutti problemi diversi che vanno approfonditi uno alla volta, a meno che non si voglia liquidare il tutto dicendo che "siccome siamo nel 2005 si deve poter fare tutto". In questo caso, mi ritiro subito dalla discussione.
18 giugno 2005 0:00 - Alex
Stefano chiariamo due punti:
1) in un referendum abrogativo non è per nulla necessario recarsi alle urne, chi non vuol cambiare la legge già in vigore basta che non voti; poi sui motivi per i quali il 75% degli italiani HA SCELTO di non votare potremo discuterne all'infinito senza arrivare a soluzioni.
2) io non sono mai stato ipocrita, quindi posso essere accusato di tante altre cose ma non di questo! Non sono io a dire che una coppya gay non debba avere figli, ma è la stessa natura a dirlo chiaramente che NON NE PUO' AVERE! Un legamo etero non è uguale a uno gay, ma non lo dico io, è la natura: esiste un papà e una mamma, non due papà o due mamme. Quando una sola coppia gay riuscirà ad avere un figlio naturalmente allore apotremo discutere di aiutare anche le altre che stranamente non ci riescono. Tentativo inutile, occhio a non stravolgere la natura. Inoltre nell'adozione bisogna ricordarsi che si discute della vita di una terza persona, perciò decisioni prese alla leggera possono solo fare un gran danno. Nessuno impedisci e due persone di convivere e di fare le proprie scelte, ma quando si tratta di scelte che riguardano altri soggetti, peraltro più deboli, bisogna starci attenti.
Un padre comunista o fascista è pur sempre un padre perchè ha procreato (magari bisogna dire purtroppo!) ma l'ha fatto secondo natura, non stravolgendone le regole; una coppia omosessuale non sarà mai genitrice di figli.
18 giugno 2005 0:00 - Stefano
Non concordo con Alex per una marea di motivi:
1) Gli Italiani non hanno scelto nulla, anzi, una certa parte ha deciso volutamente di non scegliere pur di ottenere un successo di immagine. Altro discorso sarebbe stato se avessero prevalso i no.
2) E' ipocrita dire di rispettare le idee di tutti e voler vietare a una coppia gay di avere dei figli. Di cosa si ha paura? Se davvero si crede che un legame omosessuale sia analogo a quello etero il problema non dovrebbe sussistere. E se un padre cattolico, comunista, fascista puo' influenzare i propri figli in quel senso, non e' detto che lo possa fare un "padre" gay con i propri figli nella morale sessuale. Ma se anche fosse dove sta il problema? Problemi economici, del resto, su certe questioni gia' esistono: pensiamo alle famiglie di extracomunitari. Hanno mogli che non lavorano e una marea di figli. Per ottenere una casa dallo stato o dal comune, come faranno allora le famiglie di italiani? Che facciamo? Imponiamo limiti riproduttivi agli stranieri? I problemi economici, a proposito delle famiglie gay, sono dei falsi problemi...
Mi chiedo allora dove sia l'impedimento, l'inghippo...
17 giugno 2005 0:00 - Alex
Attenzione un momento... non si tratta di scelte morali relative al fatto se rientrare a casa a mezzanotte o alle 3, ma di decidere come spendere soldi della comunità e come tutelare soggetti più deboli. I discorsi sono molto complicati, non credo siano liquidabili con qualche riga in un forum.
Nessuno vieta a 2 persone di vivere insieme, ma bisogna valutare a parte come e se riconoscerle come famiglia, se fargli adottare figli o farli accedere a tecniche eterologhe, ecc ecc... la scelta morale di vivere insieme non la contesta nessuno, quella di disporre di un individuo terzo (e parte debole in quanto non può dire la sua) è un'altra cosa.
In una società le leggi e le limitazioni della libertà sono necessarie per consentire di vivere tutti assieme limitando i conflitti reciproci, dovuti al fatto che le sfere di libertà inevitabilmente si intersecano. Certe scelte vanno fatte. Non si può nemmeno consentire tutto fidandosi solo della buona fede di tutti.
Poi, se si vuole, si tratta di discutere nel merito la singola questione.
17 giugno 2005 0:00 - beppe
"L'Iran, dopotutto, non e' cosi' lontano dall'Italia."
E ancora continuiamo con questa storia...
Ma la famiglia ha ancora senso oppure dobbiamo in nome di chissa quale libertà continuare con lo sbando e lo sfascio.
Più si va avanti più è peggio....
17 giugno 2005 0:00 - serena
Non sono d'accordo con alex.
Nessuno dovrebbe avere il diritto di imporre la propria morale agli altri.

E' questo che differenzia i paesi laici da quelli fondamentalisti.
17 giugno 2005 0:00 - Alex
"nessuno e' obbligato a divorziare, ad abortire a fare ricerca sulle staminali embrionali o a sposarsi con una persona dello stesso sesso"
Vero, ma esistono dei limiti etici, e gli italiani hanno già avuto la possibilità di confrontarsi e votare su quasi tutti questi punti. Non bisogna confondere la libertà personale con la libertà di incidere sulla libertà altrui, magari di un soggetto più debole.
Giusto o sbagliato, è la maggioranza che decide e gli altri si adeguano, cercando eventualmente di fare cambiare idea agli altri.
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