COMMENTI
|<   <- (Da 61 a 76 di 76)  
28 giugno 2005 0:00 - Giuseppe P.
Roberto, probabilmente le tue sofferenze saranno diventate più acute quando hai fatto i "lavoretti" a scuola per le feste della mamma, quando hai iniziato il contatto con la scuola.
Magari i tuoi compagni di scuola ti avranno chiesto "dove sta tua madre? perche vivi con i nonni?"

Sentirsi l'eccezione alla regola.
Ovviamente non ho nessun dubbio che tu abbia sofferto per la sua non presenza al di là dell'ambiente scolastico, soprattutto perche la sua assenza in questo caso era determinata dalla sua mancanza improvvisa.

Non sarà il caso tuo, pero a volte le maggiori sofferenze, quando magari non si ha mai conosciuto un padre o una madre sono determinate dalla società.
Il compagno-di-scuola, voce-sincera-ma-terribilmente-cattiva che fa notare la tua "diversità" è secondo me a creare il problema maggiore. I problemi dervivano cioè dall'osservazione del paradigma (padre-madre), fatto passare come "unica perfezione e soluzione".

Per essere più chiaro, faccio un esempio banale. Ricordo ad esempio, alle scuole medie c'era una ragazza che all'ora di religione usciva, perche testimone di geova. Beh, oggi non mi ritengo più cristiano, pero tutti la guardavano come "strana", come se uscendo dall'aula commettesse qualcosa di grave. Forse lei percepiva questa nostra reazione e soffriva un po'.

Ovviamente la questione "genitori" non ha paragoni con questo esempio, perche la sofferenza che si può provare dal rapporto con gli altri, è amplificata all'infinito per alcuni.

La teoria che il bambino diventa malato da grande se non è vissuto con il padre e la madre è solo un teorema basato sull'"autoavverarsi della profezia": si profetizza il problema che il bambino potrà avere e subire danni... ci si comporta con questi bambini in tal modo... da far avverare il teorema iniziale. Quindi i danni maggiori sono causati dal nostro approccio ai bambini che non hanno una "famiglia regolare".

Poi basta guardare la natura e gli animali. Quindi non si puo chiamare la natura in causa, per giustificare un'imposizione sociale di fatto.

Sintetizzando: un bambino con un padre, o con una madre, soffriranno o avranno danni proprio perche la società li difinisce "fuori norma". E' la società a far sorgere in loro il problema del solo-genitore. Non è un problema "naturale", ma "sociale".
28 giugno 2005 0:00 - Roberto
Lalla,
mia madre è morta che ero bimbo ed io ho passato qualche anno con i nonni, non per questo sono un individuo malato (credo), ma ti assicuro che ho sofferto non poco e certe cose ti segnano (come dice Tarcisio), non reputo l'omossessualità una malattia e non è quello il motivo per cui non mi pare giusto che una coppia gay abbia la possibilità di adottare figli, il problema è che non c'è un limite netto e preciso delle cose, ognuno ne ha uno suo molto personale che non è più sbagliato di altri ma solo diverso, quindi credo che qualsiasi legge a proposito sarebbe giusta ed ingiusta allo stesso tempo. Io personalmente darei un bimbo ad una coppia gay solo se non ci fossero al mondo più coppie eterosessuali in cerca di un figlio, ma questa è na mia opinione personale.
Ciao.
28 giugno 2005 0:00 - Giuseppe P.
Fare i genitori è un mestiere molto difficile, non tutti sono portati, c'è chi ha la vocazione chi no. Chi ha la possibilità di diventarlo senza esserne in grado, facendo poi tanti danni, e chi non ha la possibilità ma con tanti punti di merito e grande sentimento di maternità/paternità.

Non parlei tanto di figli alle coppie.
Ma figli ai single. Questo è il punto.
Di certo, non accetto la morale di chi si azzarda a parlare di come la famiglia debba essere conformata... quando non la ha.
Non puoi guidare se non hai la macchina.

Ultima osservazione: nel desiderare la genitorialità, dovremmo cercare di eusarire prima i minori abbandonati negli istituti e poi magari ricorrere alla fecondazione.

Forse "da grande", il mio ruolo nella società sarà quello prendermi cura di un minore rifiutato da un bella coppia modello eterosessuale.

I moralisti sarebbero anche capaci di dire ideologicamente che il minore starebbe meglio in istituto piuttosto che allevato da un/una single: perche pongono la loro ideologia malata all'interesse vero del minore.

x guido pistellato:
metti insieme droga e divorzio, tu sì invece che hai grandi valori... dovresti un po' vergognartene. Ma le persone come te non erano rimaste totalmente lobotomizzate* dopo i gloriosi referendum degli anni 70?
Si rifanno ancora vive?

* metafora
27 giugno 2005 0:00 - Stefano
Nessuno di coloro che difende la famiglia "etero", per cosi' dire, riesce a dare risposte soddisfacenti a una semplice domanda, che continuero' a ripetere: qual'e' il quid affettivo in piu' dei genitori etero dato dalla natura ? Qui non si sta parlando di riproduzione (complimenti a Roberto per l'eleganza!)
27 giugno 2005 0:00 - lalla
roberto, scusami ,ma io nn sono d'accordo con te, quanti bambini perdendo in vari modi, uno dei 2 genitori, vengono cresciuti da due figure dello stesso sesso? (mamma e nonna x esempio) nn mi sembra che vengano fuori individui malati. e poi la nostra società, anche a causa della religione, è sessista e maschilista, quindi con i genitori gay nn ci sarebbe nessun tipo di discriminazione sessista e magari farebbero crescere i giovani con la visione del sesso come qualcosa di naturale e nn di peccaminoso, riducendo di gran lunga la nascita delle perversioni sessuali. io personalmente nn ci trovo nulla di male nel fatto che i gay possano avere bambini,meglio che lasciarli in orfanotrofio, mi spiace solo x chi ha dei pregiudizi in merito, nn bisogna pensare all’omosessualità solo dal punto di vista negativo, xchè gli eterosessuali secondo me li superano. X quanto riguarda l’estinzione della specie, credo che le coppie omosessuali saranno sempre in minoranza rispetto agli etero, e poi forse con il divieto da parte del sig ruini alle coppie che nn possono avere figli, di sottoporsi ad interventi di fecondazione “artificiale” l’estinzione la rischiamo davvero!
27 giugno 2005 0:00 - Alex
"Come gia' affermato altrove, la natura non da' nulla di piu' a un "padre" o a una "madre" dal punto di vista affettivo"
Sì ma non è la Verità assoluta, è un tuo punto di vista.
Riguardo alla definizione di famiglia parla la costituzione.
Se il tuo ragionamento è valido allora anche il single avrebbe diritto di avere un figlio, così come non vedo perchè vietare la bigamia o altre pratiche tipiche dei paesi arabi.
27 giugno 2005 0:00 - NESSUNO
Per D.P.
Pier Giorgio ha centrato il problema dell'identià su Internet, e non ho altro da aggiungere.
Continuo a chiamarmi "NESSUNO" per diversi motivi, uno dei quali è vedere le reazioni degli interlocutori....
Lo sa poi perché mi piace questo nome? Perché così non mi verrà mai in mente di dire a un altro: "Lei non sa chi sono io!!!!".
Se Lei si è offeso, mi rincresce, non era nelle mie intenzioni, ma la contraddizione in cui è incorso è così palese e così classica che mi pareva un delitto alla Sua intelligenza non fargliela notare... Infatti, sono convinto delle sue buone intenzioni. Ma non si rende conto della violenza tremenda che sta nelle sue parole:
"il disumano matrimonio tra "diversi"; "questa gigantesca operazione demagogica che vuole minare nel modo più pericoloso e più infame l'istituzione della famiglia....".
Questo nel suo primo intervento che mi ha spinto a chiederLe come si comporterebbe se un suo figlio o figlia fosse gay.
Non dubito che li amerebbe, ci mancherebbe... Quindi qualcosa si è mosso, meno male. Ma la violenza non è diminuita dato che mi attribuisce pensieri che non ho, come quello che sarei favorevole al matrimonio fra omosessuali. Mi dispiace deluderLa, ma mi è indifferente. Personalmente sono allergico ai rapporti di coppia e vivo una vita seriamente celibataria da fare invidia a preti e monaci, ma ciò non mi impedisce di guardare con simpatia chiunque (etero o omosessuali)ha voglia di stare insieme,di "mettere su famiglia".
Io non sono sicuro che "matrimonio" e "famiglia" siano appannaggio di due persone eterosessuali, come dice Lei, anche se per ora le cose sono state così. Ma il concetto e la realtà di "famiglia" e di "matrimonio" è cambiato molto nel corso dei secoli, ed è diverso oggi da società a società.
Lei afferma anche che "i diversi non hanno il diritto etico e tantomeno legale di appropriarsi di valori a cui non possono o non vogliono dare contenuto". Quali sono questi valori così inarrivabili da delle persone che sono gay? A me, come valori di una unione tra due persone, mi viene in mente il piacere di stare insieme, la capacità di sopportarsi, poi la lealtà, il senso di responsabilità reciproca, l'apertura alla fecondità del rapporto (e la fecondità non è solo quella materiale di fare figli "propri") e mi pare che il desiderio di vedere riconosciuta ufficialmente la propria unione sia la dimostrazione che questi valori sono riconosciuti e apprezzati tanto da osare di VIVERLI in prima persona e in un ambiente che è ancora parecchio ostile.


27 giugno 2005 0:00 - guido pistellato
il sig. Mastrantoni ha un grande concetto di famiglia e società, quella che sta emigrando dall'est europeo in Europa occidentale ora, la vediamo tutti.Grande esempio di civiltà, di valori, di etica,le grandi libertà dei compagni comunisti, che vorrebbe instaurare da noi,divorzio,aborto,droga libera,grandi valori da difendere...
27 giugno 2005 0:00 - Roberto
Lalla,
i bimbi hanno bisogno di amore, ma credo che l'amore di 2 omossessuali non sia la scelta migliore.
Se la natura ha fatto si che per sodomizzazione non si rimane incinti, ci sarà anche un motivo, immagina una bella società di omossessuali, estinta dopo un batter di ciglio.
Che poi 2 gay si sposino tra loro e si amino non ci vedo nulla di male, ma mettere loro in mano la vita di un bimbo, non mi sembra il caso, non escludo che alcune famiglie eterosessuali possono essere anche peggiori, ma su questo non si può far nulla.
Ciao.
25 giugno 2005 0:00 - lalla
nessuno può permettersi di decidere chi e come dobbiamo essere e soprattutto chi dobbiamo amare, la famiglia è un'ipocrisia, come la chiesa,che manifesta contro l'amore, i bambini hanno bisogno di crescere nell'amore e basta.
25 giugno 2005 0:00 - Stefano
Come gia' affermato altrove, la natura non da' nulla di piu' a un "padre" o a una "madre" dal punto di vista affettivo. Lo stilema dell'autorevolezza paterna e della dolcezza materna e' in molti casi un patetico luogo comune. Una famiglia gay, e dico famiglia perche' trattasi di due persone che vogliono come altri, vivere insieme il loro rapporto anche davanti alla legge e davanti alla comunità, possono dare ai loro figli tutto l'affetto e l'amore che abbisognano. Quindi ben vengano i genitori gay, sopratutto in un mondo dove ci sono sempre di piu' bambini con disagi e problematiche. E non diamo la colpa alla società, alla televisione brutta e cattiva o altro. Evitiamo le ridicole campagna di censura pepetrate dal MOIGE, un movimento di genitori che ritiene corretto avocare ad altri (la società, la televisione appunto) l'educazione dei propri figli.
25 giugno 2005 0:00 - Pier Giorgio
Carissimo d.p. il presentarsi ad un "forum" con le generalità anagrafiche e con il numero di scarpa e le preferenze enologiche non ha alcun valore, proprio per la natura del sistema stesso.! E poi, come hai fatto tu (che a quanto pare ti sigli """d.p."""?!, che sali sul di un'inutile pulpito di anti-privacy, che te ne faresti delle generalità (forse vuoi individuare personalmente il Partecipante (novella Gestapo), per punirlo poi delle sue malefatte ideologiche o di qualche strafalcione che non ti aggrada?) Ma che ce ne facciamo noi delle tue inutili generalità anche se fossi un esimio presidente del consiglio, o un "don perignon" qualsiasi ???? Sai, importano molto di più i pareri degli intervenuti anonimi, che le loro smanie anagrafiche da espressione di persona importante.
24 giugno 2005 0:00 - d. p.
Caro sig."nessuno" ,se io avessi un figlio gay lo amerei esattamente come amo i miei figli attualmente. Ciò che non hai capito è che il "matrimonio" , la "famiglia", sono appannaggio , che a te piaccia o no, di due persone eterosessuali che decidono di formare un nuovo nucleo che, nel suo piccolo, darà impulso al cammino dell'umanità. I "diversi" sono per me liberi di vivere e convivere come meglio credono ma non hanno il diritto etico e tantomeno legale di appropriarsi di valori a cui non possono o non vogliono dare contenuto. Detto questo invito te , se vorrai replicare , a presentarti , come ho fatto io, con nome e cognome, ed invito il responsabile di questa rubrica a non "pubblicare" scritti di anonimi così come è buona norma giornalistica e come vuole il comune senso del vivere civile. Ma,forse pretendo troppo da un signor "nessuno"...
24 giugno 2005 0:00 - Giuseppe P.
Qua di disumano non ci sono i rapporti gay, ci sei tu caro domenico "tollerante".

Siamo arrivati anche a diventare illogici nelle parole, dico A ma intendo Z.

Ruini ha deciso di dettare legge, perche non ha mai pensato di diventare parlamentare?
23 giugno 2005 0:00 - NESSUNO
"SONO UN TOLLERANTE PER NATURA.... PERO'....".
CARO INTOLLERANTE NEI FATTI, E SE PROPRIO UNO DEI TUOI FIGLI FOSSE GAY O UNA FIGLIA LESBICA, CHE FARESTI? LI AMMAZZERESTI, MI PARE DI CAPIRE.
23 giugno 2005 0:00 - domenico.polistina
Sono un tollerante ,per natura, verso il "diverso",in tutte le forme esso si esprima nel pensiero e nei fatti.
Da quando si è discusso e,purtroppo,iniziato a istituzionalizzare (per il momento in Spagna)il disumano matrimonio tra "diversi" sento il dovere a tutela dell'integrità materiale e psicologica dei miei figli e di tutti gli altri adolescenti ,che come è chiaro rappresentano il futuro della società,di schierarmi nel modo più fermo possibile contro questa gigantesca operazione demagogica che vuole minare nelmodo più pericoloso e più infame l'istituzione della famiglia la quale sta per diventare l'ultima spiaggia della sicurezza,del diritto ad esistere e ad esprimersi dei nostri figli.Altre istituzioni che avevano garantito ciò per secoli sono già state spazzate via in nome di una fraintesa "libertà" che è diventata solo una immensa prateria desolata e priva di qualunque tipo di valori con le conseguenze che sono sotto gli occhi di ognuno di noi.
  COMMENTI
|<   <- (Da 61 a 76 di 76)