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9 settembre 2005 0:00 - Andrea Faraone
He he infatti e' ovvio che abbiamo operato
in due realta' diverse :

Le cito per sua informazione i caricamenti
di un prodotto che conosco a memoria precisando da subito che la percentuale
del fondo si calcola sul singolo premio
versato mentre la percentuale del fondo
si applica di volta in volta sul CUMULO
dei premi....bella differenza se permette .

comunque non faccio il nome della compagnia e del prodotto me le dico
a memoria i caricamenti annui :


il primo anno :
30 % ma viene poi reintegrato totalmente
al decimo anno ( per vincolare
un minimo il cliente ) con un cosidetto
bonus fedelta' .

dal secondo al quinto anno 5 %

dal quinto anno al decimo il 2,5%

Dal decimo in poi 1,5 %

Minimo garantito con capitalizzazione
composta : 2,5% ( attualmente e' al
4,50 % )

aliquota di partecipazione al fondo
90 % .

Nella polizza vita in pratica non esiste
capitale lordo o netto dal momento che le
imposte sono ridicole ( non ricordo con
precisione la percentuale ma su mille euro
qualche centesimo e di questo sono sicuro )

Da dopo il primo anno si puo' gia' svincolare senza alcuna penale
( lei si riferisce al quel complicato
calcolo che veniva fatto
mettendo in rapporto il capitale con
i premi che non saranno pagati in base
alla lunghezza del contratto ed ai famosi 5 anni di vincolo ...bhe' non lo applica quasi piu' nessuno)


Chiaro e' che se vendo una polizza al
cliente gli dico chiaro e tondo che deve
farlo per tenerla inpiedi almeno dieci
anni senno' e' inutile.

Come vede non e' questo disastro anche
se devo ammettere che pur avendo una supercompagnia devo comunque sempre stare
attento al leggere bene il contratto dato
che delle loro brochure non mi fido per
niente .

Pensi che una volta usci' un prodotto
a premio unico a breve termine che
veniva pubblicizzato con " minimo garantito dell 1 % "....mi leggo il contratto facendomi un paio di calcoli e scopro che con i caricamenti pur applicando l'1 %si perdeva il 5 % .

Il fondo pero' presentava buone opportunita' di crescita perche' era
a medio rischio.

Al contrario della linea della compagnia
l'ho venduto dicedo al cliente che alla
peggio avrebbe perso il 5% ( e non guadagnato l'1 % ).

Le dico questo perche' la maggiorparte
dei prodotti in se per se non e' malvagia
dipende come li vendi l'importante e' che il cliente sappia cosa sta comprando .

L'errore di molti venditori e' quello
di fare i piazzisti e fissarsi con il
prodotto di punta del momento mentre
bisogna parlare con il cliente e capire
quale e' quello piu' adatto per lui.

Per es. se uno si presenta con la fatidica
frase " voglio la pensione " io gli dico
subito :" se vuoi una pensione questo
prodotto puo' costruirtelo ma ci vogliono
i soldi ( almeno 3000 euro annuali per venti anni per una
cosa che sia decente ) se non li hai ti
dico subito che al massimo possiamo pensare ad ottimizzare i tuoi risparmi poi
si vedra' alla peggio ti ritrovi con un
capitale che potrebbe farti comodo per
tua figlia, per te stesso o per una qualche emergenza ".

Vede , se io dicessi la cliente che con
1000 euro l'anno potrebbe costruirsi una
pensione il prodotto diventerebbe una
fregatura mentre nell'altra maniera il
lo stesso prodotto diviene una cosa onesta.


Un conto e' fare l'assicuratore ed un
conto fare il venditore.

Inoltre e' vero che una volta c'erano le penali , pero' i fondi fruttavano anche il 17 % ...erano altri tempi...mi passi un
sigh .

Io per esempio ho una polizza che so che non mi dara' milioni di euro ma semplicemente andra' sicuramente a compensare il tasso di inflazione piu'
qualche altro punto percentuale costruendo appunto un capitale che almeno
sta li' zitto zitto , cresce poco , ma
c'e' e mi fara' certo comodo.

Non mi sento fregato perche' sono quello
che ho comprato ( me lo sono venduto da
solo :) .

Per le polizze infortuni con 150 0 200 euro assicuri tranquillamente un libero
professinista in maniera dignitosa per
100.000 euro di invalidita' permanente
e 100.000 di caso morte 24 ore su 24.

100.000 euro di invalidita' permanente
significano 1000 euro a punto il che significa per esempio se uno si rompe un
polso ( circa il 7 % di I.P. ) calcolando
una franchigia del 3 % prendera' 4000,00 euro che possono fare la differenza nel
periodo in cui non potra' produrre reddito. Certo che non e' il massimo ma
e' ragionevole e se uno vuole bastera'
raddoppiare il premio per avere un massimale di 200.000 euro , il singolo
punto I.P. di 2000,00 euro e 8000,00 euro
a titolo di risarcimento per lo stesso
tipo di danno .

Lei dice bene " bisogna assicurarsi bene "
pero' se uno si fa male senza poter lavorare un conto e' a fine anno vedere
il bilancio reintegrato di 4000,00 euro
ed un conto e' non avere un c.

Se pensa che un fumatore come me spende
circa 120 euro al mese in sigarette...
100 o 200 euro per stareun po' piu' tranquilli non sono poi questo salasso .

Sono d'accordissimo con la polizza personale ma visti i chiari di luna
e lo strapotere attuale delle compagnie
dubito che si arrivera' mai a tanto.

Mi scusi una curiosita' , visto che
conosce l'argomento come vede il nuovo
codice delle assicurazioni nell'ambito
del risarcimento da rca ?








8 settembre 2005 0:00 - Alex
E' proprio un venditore di polizze vita!! ;-)
Infatti dimentica i caricamenti su ogni premio versato(5-10%), il trattenuto annuo (intorno al 1-1,5%), le penalità di uscita anticipata ed il fatto che il minimo garantito (solo a scadenza o in caso di premorienza) è applicato sul capitale netto e non sul lordo, il che a conti fatti è ben poca cosa a scadenza. Queste polizze non sono affatto un debito, ma un guadagno certo a fronte di rischi nulli! In poche parole, il pozzo di petrolio delle assicurazioni!!
Che stiano cambiando i prodotti è anche vero, ma sempre a danno del cliente, con abbassamento dei minimi garantiti e formule sempre più complesse e subdole di caricamenti.
Se poi passiamo alle unit linked i costi sono ancora maggiori, spesso si tratta di fondi di fondi (con somme di spese) dove per un fondo prudente si arriva a trattenere di fatto fino al 3/4% annuo (oltre ai caricamenti), mangiando di fatto tutta la possibilità di rivalutazione.
Mi sembra strano che le compagnie colino a picco per via del minimo garantito perchè è facile tutelarsi con strumenti derivati; magari qualcuno non l'ha fatto sognando un futuro tutto d'oro.

La questione della rca è diversa da compagnia a compagnia e da agenzia ad agenzia, c'è chi non ci punta per niente perchè preferisce altro (dove di sicuro guadagna di più) e si limita a "sopportare" la rca per i clienti migliori. Gli altri se stanno bene, altrimenti chi se ne frega.
E' vero, se si perdono le rca la compagnia non è contenta, ma soprattutto non è contento l'agente se l'assicurato aveva una posizione più interessante. ovviamente per paura di perdere anche il resto. Evidentemente abbiamo operato in due realtà diverse.

Mi permetto però di "correggerla" su una cosa: una polizza infortuni da 150 euro copre a malapena, e con massimali limitati, il "tempo libero" di un dipendente. Un professionista che si crede tutelato da una polizza del genere ha fatto male i propri conti; non che non esistano, sia chiaro, ma una polizza va fatta bene se no non serve a nulla quando poi si presenta il sinistro. E lì nascono i problemi e le insoddisfazioni del cliente.

Come giustamente ha fatto notare, un conto è parlare delle compagnie, ed un conto delle agenzie. Non è detto che se un ramo sia redditizio per la compagnia lo sia necessariamente anche per l'agente. E le compagnie fanno sempre la voce grossa nei confronti degli agenti.
Ovviamente non posso parlare della sua realtà perchè non la conosco, ma non alcun ho motivo di dubitare di quello che dice.

Riguardo al miglioramento della legislazione Rca, io sono per una proposta del genere: polizza personale (obbligatoria) e non più sul veicolo. Ovviamente, a patto che i controlli ci siano perchè se no diventa una giugla.
Ma non sono in grado di fare conti che permettano di valutare la bontà della proposta.
8 settembre 2005 0:00 - Andrea Faraone
Alle compagnie di assicurazioni
non frega niente delle polizze rca
perche' ne hanno tante .
Le disdette di cui lei parla erano mirate a chi aveva avuto sinistri ( a volte anche uno )ed e' un modo come un altro
per diminuire possibili uscite in favore
delle entrate ( sai che novita' ).

Posso dirle che quel periodo
l'ho vissuto anche io e che , almeno dalle mie parti, e' passato .
Ho visto con i miei occhi che quando le rca vanno via sul serio la compagnia corre ai ripari ...altro che non gliene frega niente.

C'e' la famosa frase " rendere un
portafoglio pulito " che significa
ottimizzare i profitti da non scambiare
con " non vogliamo piu' il portafoglio rca" .
Se fosse cosi' compagnie primarie potrebbero tranquillamente smettere di averlo.
Lei ha avuto un' esperienza diretta : crede veramente che ogni
sacrosanta volta che il cliente paga
una rca cio' rappresenti un costo per la compagnia ?
nella mia esperienza personale
non mi tornano proprio i conti .

Inoltre che le polizze vita siano un guadagno e che i caricamenti riescano a divorare il cumulo dei premi al momento del riscatto a mio avviso non e' esatto.
Infatti le polizze attuali con un minimo garantito ( generalmente il 2,5 % con
capitalizzazione composta e non semplice ) si basano
su fondi a gestione separata
( diversamente da quelli che comportano l'acquisizione di quote azionarie e obbligazioni )che attualmente
hanno un trend di 2 o 3 punti
sopra tale minimo garantito.
La compagnia comincia a scoraggiare ed a non proporre piu' tali prodotti poiche' rappresentano liquidita' ma in termini
strettamente finanziari sono un debito
che essa contrae , insomma un nodo che
prima o poi torna al pettine , pur
essendo appetibile ,poiche' garantisce
la disponibilita' del capitale del cliente
per tot. tempo .

Proprio per questo motivo le compagnie (almeno quelle che conosco io ) cominciano a scoraggiarle con provvigioni sempre piu' basse.

Ci sono i fatti non le mie opinioni:
In Germania diverse compagnie sono andate
in crisi ( se non colate a picco ) a
causa delle polizze vita a minimo garantito e se ne e' parlato anche abbastanza in giro , almeno nel settore .

Se c'e' un momento drammatico per le assicurazioni e' quando si presentano gli scaglioni delle polizze vita stipulate 20 anni prima tanto che c'e' tutta una politica aziendale nel mettere a punto prodotti doc per ritardare il riscatto del premio suggerendo versioni privilegiate ( senza caricamenti ) per contenere il capitale in uscita o quanto meno diluirlo nel tempo il piu' possibile.

Per cio' che riguarda le polizze infortuni da 500 euro poi , sono rare anche perche' una polizza da 150 o 200 euro annuali copre sufficientemente
un libero professionista.... il premio
basso la dice lunga su quante ne abbiano.

E' vero che le provvigioni rca non sono
altissime per gli agenti ma non perche'
cio' non rappresenti un guadagno per
la compagnia , la quale , data la sua
natura di societa' votata al
profitto ( come tutte del resto )abbassa
le provvigioni degli agenti ricattandoli
per portare ancora piu' profitto che
va ad "aggiungersi" a quello rca e non a sostituirlo.
E la riprova sa quale e' ?
Che ora ( incredibile ma vero ) molte
compagnie primarie cominciano a compensare
con provvigioni ridicole ( e dico ridicole
per davvero ) anche l'acquisizione dei
premi vita facendo leva sulla riduzione di
quelle rca....ha capito ora di che bestie parliamo?

Posso dirle pero'che anche io per un periodo ho creduto alla banfa del
" diamo un taglio rca " poi ho capito
con il tempo che e' solo un modo come
un altro per ottimizzare le entrate
di una societa' che tendera'
per natura a prendersi sempre di piu' .

Ricordi sempre una cosa : prima della
liberalizzazione delle tariffe i premi
erano la meta' ed i risarcimenti il doppio....non mi pare proprio che dal 1969
al 1996 le compagnie siano sprofondate
nel "baratro " rca.
Come mai prima si reggevano ed ora non
si reggono piu'? e come mai tutte queste lamentele sono partite da quandola tariffa e' stata liberalizzata?
A mio avviso questo dice tutto.

Sono talemnte potenti che si stanno accorpando in 3 o 4 gruppi al massimo.

L'antitrust ha detto no ed ancora no
ad enormi fusioni di gruppi assicurativi
e poi un giorno.....PUFF...e' comparso
un bel si....chissa' a cosa servivano tutti quei no....
Attendo cmq una sua risposta dal momento
che questa discussione si sta
facendo sempre piu' interessante ( almeno
per me ) invitandola a fare una sua proposta su come superare al contempo l'esigenza di una legge
sociale come la 990 votata alla tutela
del danneggiato e la non obbligatorieta'
dell'rca.

saluti



7 settembre 2005 0:00 - Alex
"Ramo vita : che e' un ramo che in genere
rappresenta un debito, quindi liquidita'
che di fatto un giorno dovra' essere restituita con gli interessi
e non puo' certo rappresentare un guadagno "puro ", ma al massimo un obbligazione che offre una liquidita'
da investire, ma pur sempre una obbligazione." Beh coi caricamenti che girano, le penalità di uscita ed i trattenuti annui stia sicuro che le compagnie non fanno la fame; anzi si tratta di un guadagno certo (senza rischi sinistri). Il minimo garantito in realtà non è un problema perchè è comunque molto basso, garantito solo a scadenza ed applicato al capitale netto investito e non al versato. E poi all'agente non gliene può importare di meno, lui le sue provvigioni le ha già prese.

"Polizza infortuni : che interessa in genere soprattutto il libero professionista che si assicura di solito
( quando lo fa ) per un premio di 150,00
euro o 200 euro , e che raramente chiede
massimali per un premio che raggiunga i 500,00 euro annuali ."
Tante polizze da 500 euro non fanno male alle assicurazioni, anzi! E i professionisti ci tengono a queste coperture.

Sulle polizze salute sono d'accordissimo, non c'è molto spazio.

Ha dimenticato il ramo incendi, che costituiscono una bella fetta di premi per la compagnia (e sono polizze non da poco soprattutto per le attività).

"Quello su cui non siamo d'accordo e' sul
fatto che lei sostiene che nessuno
si assicurerebbe piu' se la polizza rca
non fosse obbligatoria mentre io ritengo
il contrario :"
Forse non mi sono spiegato bene: io e lei ci assicuriamo, invece l'extracomunitario senza un soldo no, così come chi lavora in nero ai margini della legge. E sono quelli che provocano i danni peggiori, che ci troveremo a pagare solo noi. Attualmente almeno possono essere fermati i mezzi che circolano senza e non ci sono giustificazioni, estendere legalmente la cosa a tutti gli altri non mi sembra sano per il sistema (se poi le forze dell'ordine preferiscono fermare me invece di loro è un problema diverso).

Ok le dichiarazioni dei redditi: torniamo allo stesso punto, pagano sempre gli stessi!!

C'è sempre un punto da risolvere: il costo. Senza questo è davvero difficile valutare la bontà della proposta.

Ps: non ho bisogno di chiedere al mio assicuratore, ho un'esperienza diretta sufficiente a farmi valutare il tutto. Le assicuro che delle polizze rca non gliene frega niente alle agenzie, anzi anni fa le compagnie mandavano disdette ai clienti che avevano solo polizze rca. Infatti nessuno è pagato per portare polizze rca in agenzia, mentre provvigioni più alte ci sono per tutti gli altri rami e soprattutto il ramo vita. Ovviamente ogni agenzia fa storia a sè, ma è evidente che un portafogli fatto prevalentemente da rca non è buono e non fa guadagnare l'agente e i vari collaboratori.
7 settembre 2005 0:00 - Andrea Faraone
Scusi ma l'accantonamento delle riserve
non e' affatto trascurabile dal momento
che cmq anche se il sinistro ha concluso
il suo decorso , l'anno prima nella sua "versione alterata" ha gia' determinato una tariffa rca piu' elevata
di quanto sarebbe dovuta essere e l'anno
dopo e' gia' sul tavolino un nuovo sinistro da inserire nella riserva.

Le riserve delle assicurazioni sono tra
le argomentazioni piu' discusse in sede
di concertazioni varie , proprio perche'
non e' affatto trascurabile...anzi e' un
fattore fondamentale nella determinazione delle tariffe dell'anno a venire.

Il discorso dei rami elementari che lei
fa e' anch'esso una , mi perdoni , ingenuita': i rami elementari non
possono compensare quello rca anche se
e' vero che l'assicuratore usa la polizza
rca come veicolo per contattare il cliente
dal momento che rappresenta un passaggioobbligato
( e' proprio il caso dirlo )
con il quale si sviluppa un approccio con
il cliente ,ed il 99 % delle agenzie
e gran parte delle societa' assicuratrici
fallirebbero senza di essi , tanto
che questi rappresentano lo zoccolo duro
degli introiti fino al punto che le compagnie devono minacciare spesso gli agenti con riduzioni delle provvigioni
rca per avere dei portafogli vita ed
infortuni decenti .

I rami principali di cui lei parla sono:

Ramo vita : che e' un ramo che in genere
rappresenta un debito, quindi liquidita'
che di fatto un giorno dovra' essere restituita con gli interessi
e non puo' certo rappresentare un guadagno "puro ", ma al massimo un obbligazione che offre una liquidita'
da investire, ma pur sempre una obbligazione.
A riprova di cio' le compagnie tendono
a proporre sempre di piu' prodotti senza
minimo garantito proprio per evitare
la fine che hanno fatto compagnie come
la Bayeriche, suicidatasi proprio a seguitodell'enorme raccolta vita fatta grazie al sistema del multilevel.

Polizza infortuni : che interessa in genere soprattutto il libero professionista che si assicura di solito
( quando lo fa ) per un premio di 150,00
euro o 200 euro , e che raramente chiede
massimali per un premio che raggiunga i 500,00 euro annuali .
Ma mi creda....non c'e' la ressa
per accaparrarsele e rappresentano
una forchetta veramente bassa nella
raccolta dei premi che da soli non potrebbero in alcun modo sostenere
i costi di una impresa o anche solo
di un agenzia .

Le polizze sulla salute : queste non sono
facili da vendere , ed a meno di non avere un cliente con ampia disponibilita', di solito vengono ricercate da chi sa di avere gia' qualche
problemino in vista e di conseguenza generalmente rappresentano un costo a tal punto che c'e' stata una primaria compagnia ( tra le prime tre in Italia ) che ha dovuto togliere dal mercato la propria polizza sanitaria per sostituirla con una "meno rischiosa " ( per la compagnia si intende ).

Quello su cui non siamo d'accordo e' sul
fatto che lei sostiene che nessuno
si assicurerebbe piu' se la polizza rca
non fosse obbligatoria mentre io ritengo
il contrario :

1) perche' se esco scoperto di assicurazione ,il mio timore
e' quello di ammazzare qualcuno
e di rovinare oltre che la vita del malcapitato anche la mia ,oppure semplicemnte di tamponare un bmw
e ritrovarmi accollati 7000 euro di
risarcimento .
2) perche' in italia cmq una certa cultura assicurativa dell'automobile
si e' creata grazie all'
obbligo di legge e le assicuro che spesso
la gente lascia la macchina a casa pur
di non uscire scoperta , ed intendo
scoperta d'assicurazione, non solo
priva di contrassegno.

3)gli extracomunitari che cicolano
scoperti circolano comunque
anche ora .
E se non hanno niente? lo chieda al fondo
vittime della strada ....le risponderanno
che in quel caso si fara' un bel niente,
ma i nullatenenti grazie al cielo non sono
la regola in Italia e chi ha qualcosa cerchera' di non metterlo a rischio solo
per non pagare un premio rca ( se questo
e' ragionevole) .

4) lo stato ha tutti i mezzi necessari
a dar luogo alle opportune rivalse ...le
basti pensare a come sia diventato efficente nella riscossione di multe,
morosita' varie .


Io parto dal presupposto , e ne sono
convinto , che i veicoli non assicurati
sarebbero l'eccezione e non la regola e di
conseguenza credo che una tassa annuale( minima )non ricavata dal premio rca ma dalla dichiarazione dei redditi ,
a sostegno del fondo vittime , potrebbe
garantire la sorte del danneggiato .

Le basti pensare che il fondo oggi con
il versamento del 2% dei premi assicurativi riesce comunque a sostenersi nell'esercizio di tutela del danneggiato
e non solo nell'ambito delle lesioni
personali ma anche dei danni materiali
dal momento che anche questi sono attualmente coperti (anche se con una
franchigia di 500 euro).

E' chiaro che se partissi dal presupposto
che gli italiani in toto non si assicurerebbero piu', condividerei la sua
visione.

Ma lei e' proprio convinto che le persone
che si assicurano temano piu' la polizia
piu' che di creare un incidente sprovvisti di copertura?

Personalmente io temerei la seconda .

Veramente le farebbe cosi' ribrezzo pagare
una minima tassa annuale ( estesa pero' a tutti i cittadini italiani e non solo a chi possiede un auto ) , per poter risarcire coloro che in via eccezionale
sono stati danneggiati da un auto pirata
o scoperta , a fronte di premi ridotti
drasticamente?

Lei provi a chiedere al suo assicuratore
( dico sul serio lo faccia per curiosita' )cosa farebbe senza polizze rca poi mi sapra' dire se una compagnia
correrebbe ai ripari abbassando le tariffe
oppure no.


PS:
a proposito delle compagnie telefoniche:
Sono inseguite eccome....almeno finche'
il cliente non deve risolvere un problema,
e stanno facendo man bassa in tutti i
portafogli di agenzia d'Italia .
Lei avra' capito che almeno questo
forse posso garantirglielo.








6 settembre 2005 0:00 - Alex
Sì' ma chi paga la tassa? La preleviamo dalle assicurazioni? Quindi chi non paga l'assicurazione non paga nulla del tutto. O bisogna creare un altro meccanismo tipo "tassa rai"?
Tu pensi in un sistema del genere chi paga l'assicurazione pagherebbe meno di prima? Io credo esattamente il contrario.

Ovvio che nessuno di noi ha i numeri per fare i conti precisi, ma se uno avanza una proposta almeno un'idea di massima sull'impatto nei costi deve averla, se no la proposta è fine a se stessa e non può essere valutata.

Ho detto che anni fa il ramo era in passivo, in questi ultimi invece è in attivo per quasi tutte le compagnie.
Il fatto che fossero in perdita non era comunque rilevante in quanto il ramo rca porta clientela che viene sviluppata in altri rami (gli assicuratori non ci tengono ad avere clienti solo nel ramo rca). Per questo tutti si tenevano il ramo rca anche se in passivo.

E' vero il meccanismo che dice sulla questione degli accantonamenti, ma comunque i conti devono tornare l'anno successivo quando il costo del sinitro diveta certo, non è una cosa che può reggere nel lungo periodo e quindi l'impatto è assolutamente trascurabile (diciamo che le compagnie utilizzano il sistema a seconda dei risultati che vogliono indicare in bilancio).

Sono d'accordo però che le varie riforme fatte nel corso degli anni non hanno mai portato benefici (se non trascurabili, ma mai economici) ai consumatori.

Ma passiamo ad una considerazione: quanti alla fine cercano di risparmiare sull'rca? Le differenze tra le varie compagnie è notevole (soprattutto con quelle online o telefoniche), eppure non mi pare che queste siano inseguite dai clienti. E' un po' come la benzina, tutti si lamentano ma quasi nessuno guarda il prezzo cercando di andare dove costa meno.
6 settembre 2005 0:00 - Andrea Faraone
I numeri derivano ovviamente da considerazioni a dire poco sommarie
ma comunque ispirate alla percentuale
che viene destinata grosso modo al fondo delle vittime della strada e cioe' il 2 % del premio assicurativo quindi non del tutto fuori dalla realta'( si faccia Lei qualche calcolo ) solo che mentre
oggi il fondo si regge con i premi
assicurativi , con la mia proposta sarebbe
pagato da tutti .
E' chiaro che qui si fanno proposte sommarie da considerarsi solo in funzione del ragionamento fatto anche perche ' se dobbiamo parlare di numeri chiudiamo direttamente la discussione dal momento che non credo che nessuno di noi due sia un ministro o altro delegato ISVAP .


Che l'RCA sia un ramo passivo e' una
BAGGIANATA al quale non credono neppure
gli assicuratori ( chieda pure ), ed e' una passivita'
ottenuta attraverso una serie di compensazioni ed ammortamenti ottenuti
grazie alle riserve di bilancio.

Immagino che anche Lei sappia gia' come funziona:

Arriva una richiesta di risarcimento

l'assicurazione accantona a fine anno
la somma che si ipotizza verra' liquidata
per il sinistro in questione solo che
non c'e' alcun criterio oggettivo con cui
stabilirla esattamente , perche' magari
il sinistro comportera' complicazioni a
seguito di lesioni , magari ci sara' una
causa , magari si perdera' la causa con aggravio di spese processuali , quindi e'
facile capire che l'assicurazione gonfiera'
il risarcimento ipotetico abbattendo l'utile ( non sono un commercialista quindi
forse non uso i termini adatti ma penso
di essere riuscito cmq a farmi capire )

Lo stesso sinistro poi si chiude prima di una qualunque causa ad un costo assolutamente inferiore rispetto quanto
previsto, per non dire dei sinistri catalogati senza seguito ( cioe' ai quali
non viene dato seguito da parte del
danneggiato , presrizioni etc. )

Peccato che allora le riserve di bilancio
fatte saranno gia' state utilizzate come
fattore determinante del ns. caro vecchio
premio rca.


le diro' di piu': le truffe e tutti questi disagi avvertiti dalle assicurazioni
si sono cominciate a sentire dal 1996 in poi....gurda caso dalla liberalizzazione delle tariffe....prima quando il punto biologico non era regolamentato ed un colpo di frusta veniva pagato anche 5000,00
euro ( a volte di piu' ) andava tutto bene
e per giunta pagando tariffe piu' basse della meta'....oggi con tariffe rad-
-doppiate e risarcimenti dimezzati queste
povere compagnie annaspano sempre....
e guardi che se quest' anno le compagnie sono
state costrette a chiudere in attivo il
ramo rca vuol dire che non sono proprio riuscite a nasconderlo e che hanno guadagnato tanto ...ma tanto ....e ancora
tanto . Una compagnia assicuratrice non
e' obbligata a gestire il ramo RCA: se
una societa' ci "rimettesse " si occuperebbe solo di altri rami , e se
gestisce il ramo rca e' perche' ci guadagna
non per beneficenza.

Contesto pero' i suoi dubbi sul fatto
che l'assicurazione non diminuirebbe i premi rca se questi non fossero obbligatori dal
momento che almeno in questo caso sono
certo che tale "evento" deriverebbe da una legge di mercato assoluta non certo inventata da me: se una cosa devi comprarla per forza la paghi di piu'.

Se oggi pagherebbe una polizza con eventi
naturali "qualcosa di piu'" ,
con l'obbligo di legge la pagherebbe "ancora di piu'".

Senza eliminare l'obbligo di legge
si rassegni a pagare sempre e ancora
di piu'.

Il nuovo codice delle assicurazioni non
fara' diminuire di una sola virgola la
polizza rca se non per motivi strumentali per brevi periodi quale gesto "simbolico"
e "politico " ( l'ania gia' parla di
medio periodo che tradotto in termini finanziari significa 10 anni...:
" oggi non ti paghiamo piu' il consulente / avvocato per assisterti,
tu ti affidi a noi , noi ti liquidiamo
un risarcimento minore , e le polizze diminuiranno FORSE tra 10 anni con punte MASSIME del 15 %...." e cioe' chi oggi paga 2500 euro ne paghera'al MASSIMO solo 2125 ,00 .... FORSE ) .


Tutto sto casino del nuovo codice lo hanno fatto le associazioni dei consumatori e tutti dovranno ricordarsi ,
quando le polizze non caleranno , ed i
risarcimenti diminuiranno , che tali
associazioni sono state al fianco
delle lobbi delle assicurazioni in cambio
di qualcosa che secondo me vedremo
presto comparire sulle polizze rca....
numero verde delle associazioni?
indirizzo delle stesse per occuparsi
del problema in cambio di una minima iscrizione?
Insomma secondo me e' nato un nuovo sindacato alle spalle dei cittadini e di
una intera categoria di professionisti
che , in cambio di polizze che continueranno ad aumentare e di risarcimenti minori...la cosa piu' importante pero' sara' la quota d'iscrizione , magari per sporgere un reclamo isvap? sai che soddifazione.













6 settembre 2005 0:00 - contribuente
x Andrea
Ma come verrebbe gestita questa tassa? Chi la pagherebbe, e con che modalità? Non è che rischierebbe di finire come l'assicurazione delle casalinghe, obbligatoria ma solo per chi vuole pagare?
6 settembre 2005 0:00 - Alex
"Alex,
scusi ma allora non ho ben capito il suo punto .
riguardo la sua domanda sul " quando
uno non ha niente su chi fai rivalsa ? "
e' un problema che il fondo vittime della
strada si trova a dover fronteggiare
spesso senza per questo smettere di esistere"
Appunto, ma solo quando il colpevole non è identificato o non è assicurato. Ma se eliminiamo l'obbligo di assicurazione questi casi si moltiplicherebbero. E poi il fondo vittime della strada riguarda solo i danni alla persona e non quelli materiali. Un grosso limite che andrebbe eliminato se l'assicurazione non fosse più obbligatoria. Ma chi paga?

Sulla diminuzione dei costi della Rca non sono per nulla convinto, d'altronde per anni l'rca è stato un ramo in passivo per le compagnie. E poi la concorrenza? Ma quale? Anche nelle banche c'è la concorrenza, eppure...

Riguardo alla polizza casa, è ovvio che assicurando rischi aggiuntivi i costi aumentano (oggi gli eventi naturali sono esclusi da tutte le polizze, quelle che li comprendono costano già di più).

I conti andrebbero fatti con dati alla mano. Per me è impossibile trovarsi a pagare di meno con tale sistema perchè scaricherebbe sulle tasche dei cittadini "migliori" ciò che non pagano quelli "peggiori".
I premi di 1000 euro? Dipende dalla provincia e dalla classe di merito, si trovano anche premi a 200 euro.

"Forte scoraggiamento a circolare sprovvisti di assicurazione ed allo
stesso tempo forse scoraggiamento
delle compagnie ad elevare in maniera
eccessiva i premi assicurativi." Ecco, probiamo a farlo capire agli extracomunitari che già oggi viaggiano sprovvisti di assicurazione (e ovviamente le forze dell'ordine lasciano passare la loro auto e fermano la mia per un conttrollo....

A mio avviso un sistema del genere farebbe pagare di più quelli onesti e meno quelli disonesti: un classico esempio di iniquità. E' un'opinione, ma i conti andrebbero fatti conoscendo tutti i costi e le implicazioni di una tale modifica.
"( secondo la mi proposta)
pagherebbe una tassa annuale di 15 euro a fronte di un premio rca dimezzato..." Da cosa derivano tali numeri?
5 settembre 2005 0:00 - Andrea faraone
Alex,
scusi ma allora non ho ben capito il suo punto .
riguardo la sua domanda sul " quando
uno non ha niente su chi fai rivalsa ? "
e' un problema che il fondo vittime della
strada si trova a dover fronteggiare
spesso senza per questo smettere di esistere.

Riguardo il fatto che lei pagherebbe
sia la tassa che il premio assicurativo
non dovrebbe recarle un grande problema
dato che il premio assicurativo per
ragioni concorrenziali finalmente svincolate dall'obbligatorieta' non sarebbe quello che paga oggi.

Il fatto che l'assicurazione dovrebbe
rapportarsi con il "vendere" il proprio
prodotto senza la certezza che questa
sia garantita dal timore di sanzioni
amministrative , sicuramente porterebbe enormi diminuzioni.

Sul fatto della obbligatorieta' che in pratica esisterebbe comunque sarebbe una cosa positiva e non negativa....
pero' stia tranquillo che tale senso di obbligo (non essendo di legge ma solo motivato dall'ipotesi di incidente ) a fronte di premi di euro 2500,00
si farebbe molto ma molto piu' debole ,
fino a che le assicurazioni non riuscirebbero a renderlo piu' appetibile ,
e finalmente conveniente e proporzionato.

Guardi le dico una cosa: osservi i premi
che si pagano per assicurare la propria
casa riguardo sia la responsabilita'civile che altri danni diretti subiti dal responsabile ( tranne il furto ).

Ipotizziamo 100 mq di appartamento .

Lei pagherebbe intorno ai 150,00 euro
l'anno.

Quando renderanno obbligatoria l'assicurazione per la casa
vedra' questi premi arrivare
anche a piu' 300,00 euro ( tanto per iniziare ....poi con il tempo si sale ) .

Niente paura per ora , mi riferivo all'assicurazione obbligatoria
contro eventi naturali proprosta dal
governo e poi fallita tempo fa.

nell'ambito delle compagnie assicurative si comincio' a parlare
di premi intorno ai 350,00 euro e cioe' piu' del doppio di quanto pagherebbe ora.

Stia tranquillo che senza l'obbligo di legge lei magari ( secondo la mi proposta)
pagherebbe una tassa annuale di 15 euro a fronte di un premio rca dimezzato...
non credo sia cosi' sconveniente ( questo
e' quanto viene destinato grosso modo
da un premio assicurativo di 1000,00 euro ).

Forse non lo sa ma lei la tassa al fondo
la paga gia' ogni qualvolta salda un premio assicurativo ....si tratterebbe
solo di estenderlo a tutti il che ha anche
un senso giuridico e sociale dal momento
che anche il vecchietto che attraversa la
strada in bicicletta , pur non possedendo un auto , e' coperto dal "fondo vittime
della strada " .

A mio avviso in questa maniera si otterrebbero due cose :

Forte scoraggiamento a circolare sprovvisti di assicurazione ed allo
stesso tempo forse scoraggiamento
delle compagnie ad elevare in maniera
eccessiva i premi assicurativi.


Purtroppo siamo su un sito di quelle associazioni che oltre a non evitare che
i premi possano aumentare ancora stanno accollando le
spese consulenziali legali stragiudiziali agli utenti ,evitandogli il rimborso da parte dell'assicuratore .

Certo sara' sempre possibile non fare ricorso a nessun professionista per la propria tutela .....a fronte di risarcimenti quasi dimezzati .

Vedrete fin da ora che i premi assicurativi non dimuniranno mai,
anzi continueranno ad aumentare finche'
qualcosa dovra' accadere qualcosa.

Non si puo' piu' andare avanti cosi' ed
e' assurdo che i consumi di un'intera nazione siano ricattati dalle assicurazioni.

Altra cosa da mettersi bene in testa
e' che la maggiorparte delle assicurazioni
sono gestite piu' o meno direttamente dai politici che sono nel parlamento.

E non parlo solo di Berlusconi con mediolanum ....Unipol
docet....
tra assicuratori sono cose che si sanno
da decenni.




5 settembre 2005 0:00 - Alex
Andrea.. scusa ma io ho detto esattamente questo: mi voglio assicurare per i danni che io faccio agli altri (appunto per evitare importi enormi di rivalsa), non per i danni che gli altri possono fare a me! Questa seconda infatti costa di più.

La proposta di inserire un'ulteriore tassa mi fa rabbrividire.. quando viene introdotto qualcosa di nuovo raramente va a vantaggio del contribuente.

Alla fine con la tua proposta la Rca non sarebbe ufficialmente obbligatoria ma lo sarebbe comunque in pratica. Così pagherei il mio premio ed anche la tassa per pagare i danni di chi non si è assicurato. Non credo che la somma delle due cose mi faccia risparmiare rispetto alla situazione attuale.

In più c'è la questione della rivalsa..... e se uno non possiede niente, o comunque meno di quel che deve pagare, chi paga?? Aumentano ancora le tasse per aumentare il gettito del fondo?

Sono scettico di fronte a queste proposte perchè non mi pare possano migliorare lo stato di fatto.
5 settembre 2005 0:00 - Andrea Farone
Esatto Alex ,
a lei forse sembra poca cosa assciurarsi
per i danni arrecati ad altrui ,ma ha
riflettuto sul fatto che quell'"altrui"
cosi' generico ,se Lei non fosse assicurato
potrebbe bussarle ,alla porta chiedendoLe
il dovuto risarcimento ?

Immaginiamo un sinistro medio con un semplice colpo di frusta quantificato
in euro 1.500,00 oltre ad un danno materiale di 2.500,00 ( mi sto tenendo basso ): sarebbe pronto a pagare immediatamente? oppure in un caso
piu' grave ,magari mortale, con una danno quantificabile in 350.000,00 euro , Lei avrebbe cosi' tante case da non
batterebbe ciglio al loro pignoramento?

A mio avviso la soluzione potrebbe essere
orientata in questa maniera:

La 990 nasce come legge orientata alla tutela del danneggiato innanzitutto , quindi si potrebbe evitare l'obbigatorieta' solo
rendendo cmq certa la sorte di quest' ultimo grazie ad una tassa che sosterrebbe
direttamente il fondo vittime della strada
senza passare per la quota ad esso attualmente destinata del 2% per ogni premio assicurativo .

Mi spiego meglio: Oggi esiste il fondo vittime della strada a tutela di coloro
che vengono danneggiati da pirati della strada o da veicoli non assicurati .
Tale fondo e' sostenuto da una quota destinata da ogni assicurazione esistente,
la quale versa l'equivalente del 2 % per
ogni premio assicurativo incassato nel ramo rca.

Se il fondo non fosse sostenuto dai premi
ma dal gettito fiscale il danneggiato avrebbe comunque la certezza della tutela , l'rca non sarebbe obbligatoria
e spingerebbe i premi verso il basso ,
mentre lo stato non subirebbe perdite
a seguito delle opportune rivalse nei confronti dei singoli cittadini che incautamente , in caso di incidente ,avrebbero circolato sprovvisti di assicurazione( alla fine paga sempre il
responsabile ).
Senza considerare che l'entrata del gettito fiscale creerebbe di certo un
minimo lievitamento fiscale moltiplicato
pero' per ogni singolo lavoratore che
godrebbe pero' del vantaggio di polizze
assicurative minori ....e non sarebbe poco , poiche' cio' porrebbe in parte
tale difficile materia sotto l'influenza
ed il controllo del governo , garantendo
allo stesso tempo certezza di sorte per
il danneggiato ,premi minori a fronte dei
quali sarebbe considerato sconveniente
circolare non assicurati se messi a confronto con le possibili rivalse da parte dello stato avverso i responsabili
del danno.


Se ci pensate anche ora e' cosi':

Il fondo vittime della strada anticipa
i soldi al danneggiato per poi attuare
rivalsa nei confronti del responsabile.

Quindi perche' non rafforzare questo strumento con una quota fiscale minima
pagata da " tutti "(qualunque pedone pur non pagando alcun premio gode infatti della tutela del fondo vittime della strada .

Sa quale e' la cosa buffa? che se non toglieranno mai l'obbligatorieta' dell'rca
anche gli altri prodotti assicurativi ,come quelli pensionistici o del ramo infortuni, non
miglioreranno e sa perche'?

Perche' oggi se una societa 'assicuratrice
vuole mettere a posto il proprio bilancio
non ha certo bisogno di sforzarsi di vendere la polizzetta infortuni di 150 ,00
euro annuali.....carica tutto sull'rca garantita dall'obbligatorieta' ed il gioco
e' fatto .
5 settembre 2005 0:00 - Giovanni
non ho letto tutti i commenti, quindi non so se quello che propongo sia già stato detto, comunque ritengo che ognuno di noi non può occupare due mezzi contemporaneamente, quindi le assicurazioni per responsabilità civile stradale dovrebbero essere sulla persona e non sul mezzo. La soluzione che mi viene in mente è quella di fare delle assicurazioni eventualmente con dei limiti sui mezzi che si possono guidare (fino a x cavalli ad esempio); questo sistema che sarebbe giusto e probabilmente molto più economico per l'utente non viene applicato secondo me, perché comporterebbe un drammatico calo delle entrate per le assicurazioni nelle quali probabilmente la nostra classe politica ha dei seri interessi
1 settembre 2005 0:00 - pier
Francamente mi sto chiedendo se la proposta formulata dalla associazione dei consumatori siano frutto della mancata conoscenza del settore o se ci sono altri interessi non ben definiti.
Rammento che tutte le modifiche introdotte dal legislatore negli ultimi anni non hanno fatto altro che ridurre gli importi liquidati in caso di lesioni senza ridurre alcunchè le polizze.
In altre parole rispetto alla liquidazione antecedente alla riforma del 2001, quando un soggetto subisce dei danni percepisce meno della metà, però nel momento che il consumatore si reca all'agenzia per il pagamento della polizza si vede sempre aumentare l'importo della stessa.
Di più: l'indennizzo diretto da parte della compagnia porterebbe a conseguenze disastrose per il consumatore il quale rischia di vedersi liquidato un danno per un importo inferiore rispetto a quello che si vedrà costretto a corrispondere al riparatore.
E mi chiedo ancora:che fine fara il fermo tecnico?.La compagnia lo corrisponderà?.
...e queste sono solo considerazioni tecniche......
Temo, comunque, che questo mio intervento così polemico nei confronti dell'operato della associazioni dei consumatore non sarà pubblicato...
Temo, comuqnue, che questo mio intervento
26 luglio 2005 0:00 - Gigi
L'indennizzo diretto e la moral suasion non servono a nulla. Anzi, l'indennizzo diretto è solo uno svantaggio per i danneggiati che si devono arrangiare da soli. Per diminuire i premi basterebbero maggiori controlli sulle riserve sinistri fatti arbitrariaramente dalle assicurazioni, introdurre l'obbligatorietà di una franchigia sulle polizze RCA in modo da responsabilizzare tutti gli assicurati e, giustamente, assicurare non il veicolo ma il guidatore.
Gigi
23 luglio 2005 0:00 - Alex
Giuseppe, la proposta della polizza "personale" l'avevo già indicata anch'io. Resta il fatto che il costo dei sinistri è quello, quindi si tratta solo di redistribuire i premi, non di risparmiare in senso assoluto. Se non in minima parte.
Rimane sempre il problema dei controlli: più facile verificare che ogni veicolo sia assicurato, più difficile che lo sia ogni guidatore.
Comunque è stato il presidente Aduc a parlare dell'abolizione dell'obbligatorietà, proprio nell'articolo che stiamo commentando.
Come tante proposte, in teoria (cioè sulla carta) è bellissima e giusta; ma inapplicabile.
22 luglio 2005 0:00 - Giuseppe
Vedo che si è già tragiversato su quanto precedentemente detto. Nessuno ha mai detto di abrogare l'obbligo assicurativo. L'assicurazione R.C.A. dovrebbe rimanere tale ma ne deve rispondere il conducente. Se ho la patente e voglio guidare devo assicurarmi. Il controllo ?: meno costoso e più proficuo. Risarcire i danni causati ?: più rapido e meno soggetto ad imbrogli. Il costo ?: meno oneroso di quanto si potrebbe pensare. Si dovrebbe istituire un numero massimo di incidenti con una penale sempre più alta, in relazione al numero di questi effettuati, ed al raggiungimento del numero massimo porre delle sanzioni altissime fino a limitare o ad inibire l'assicurazione R.C.A. Se questa non è proposta?. Nessuno si farebbe carico di danni altrui.
18 luglio 2005 0:00 - Avvocato di contrabbando
Abrogare l'obbligo di assicurazione è impraticabile: se non sono assicurato e provoco un incidente con danni notevoli, come posso risarcire? Ed alle vittime cosa diciamo: mi scusi, ma non ero assicurato? Oppure dovrebbe essere poi lo Stato a risarcire, e quindi i cittadini onesti dovrebbero farsi carico degli incoscienti?
In Gran Bretagna hanno da poco intrapreso una nuova via per coloro i quali non pagano l'assicurazione: verificato che l'aumento delle multe non e' servito, ora si procede alla rottamazione delle automobili sprovviste di copertura.
17 luglio 2005 0:00 - Alex
Io però ritengo che proprio in Italia togliere l'obbligo dell'RCA sia un boomerang..
La proposta mi sembra assurda: perchè io mi devo assicurare per i danni che posso subire? Quindi io pago un premio non in base alla mia rischiosità ma in base a quella altrui? Se non altro adesso se mi trovo per merito in classe 1 pago meno. Ma avete idea di cosa costi una polizza contro i danni personali, compresi anche i danni materiali? E la rivalsa civile come verrebbe gestita? Chi va a recuperare i soldi da chi non ha niente oppure scappa e non viene nemmeno identificato?
Di fatto si tratterebbe di rendere praticamente obbligatoria una polizza personale, anche per chi ora ne può fare a meno.
Aspetto una proposta concreta perchè si può ragionare solo sulla base di numeri, ma mi pare che una proposta del genere peggiori la situazione invece di migliorarla.
16 luglio 2005 0:00 - Giuseppe
Carissimo Sig. Presidente
il sottoscrittp ebbe ad iniziare un forum, proprio su questo argomento,R.C.A. = Riscossione Coatta Autarchica invitando tutti a svegliarsi ed a proporre iniziative prospettando proprio ciò che Lei oggi evidenzia. Oltre ad Alex pochi sono stati gli intervenuti. Sono però ben lieto che Ella abbia pienamente avallato quanto da me ultimamente suggerito, quale proposta, ed insisterei, se mi permette, con forza civile, ad insistere sul Governo con una petizione.
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