x Margie trovo il tuo post molto sensato fa piacere
vedere che c'è gente che non PRETENDE!
al
contrario di lalla.. non vuole "gli obblighi" che
un matrimonio comporta MA PRETENDE i diritti... soprattutto
la pensione di reversibilità! PATETICA
31 luglio 2005 0:00 - Alex
Lalla come al solito la parola "diritti" abbonda
ma la parola "doveri" non esiste. Se comunque
viene estesa la giurisprudenza del matrimonio alle coppie di
fatto cosa cambia? A quel punto dovresti essere contraria
anche a quelle imposizioni, che "obbligano" chi
convive a certe disposizioni di legge. Oppure è solo la
parola "matrimonio" che ti da fastidio? Scusa
se ho scritto più di 3 parole (sole, cuore, fluoro...)
spero x te che tu abbia letto lo stesso fin qui.
30 luglio 2005 0:00 - lalla
margie, io sono favorevole alla convivenza,meno al
matrimonio come istituzione, apposta vorrei gli stessi
diritti.xò se a questo punto la legge è così bisogna
adattarsi.
30 luglio 2005 0:00 - Alex
"contraria al matrimonio come istituzione "
Ma perchè uno dovrebbe essere contro ad una istituzione? Ci
sono delle regole, ed in questo caso ci si può benissimo
non attenere. Non vi piace la parola matrimonio? Peccato
perchè il problema di fatto è solo questo, non vedo cosa
ci sia di più oltre a delle firme ed all'assunzione di
responsabilità; se non si vogliono queste allora è
inutile. Io potrei essere contrario ad altre
istituzioni, ma in uno stato civile ci sono delle regole e
vanno rispettate. Le cose si possono anche cambiare, ma
quando c'è qualcosa di concreto; non ho capito qual è
il problema del matrimonio se non nell'essere a priori
contro.
30 luglio 2005 0:00 - margie
Vediamo le cose da un altro punto di vista. Ho appena detto
che sono convivente. Non per obbligo, ma per scelta. I
motivi sono lunghi da spiegare sul forum, però posso dirti
che, nel momento in cui fosse approvato un c.d. patto di
solidarietà, probabilmente preferirei sposarmi.
30 luglio 2005 0:00 - lalla
margie, grazie x la tua risposta,a me piacerebbe che le
coppie di fatto godessero degli stessi diritti di quelle
sposate,tu dici che qualora volessi un figlio programmeresti
il matrimonio. mettiamo il caso che una in coppia convivente
lei rimane incinta senza averlo programmato, x garantire
leggittimità e diritti al nascituro deve ricorrere al
matrimonio "riparatore"? se la coppia è contraria
al matrimonio come istituzione in generale,deve farlo x
forza altrimenti i figli nn godranno degli stessi diritti di
quelli degli individui sposati? nn amo molto i compromessi,
io nn lo trovo giusto.buona giornata.
30 luglio 2005 0:00 - margie
Lalla, parlo da convivente, quindi sono direttamente
interessata alla questione...Il mio discorso è scomodo, va
contro i miei stessi interessi. Ma qualche volta dobbiamo
pensare che ci sono interessi maggiori dei nostri,
strettamente privati. Tu mi poni l'esempio del
figlio di fatto : innanzitutto, nel momento in cui il figlio
è riconosciuto dal padre, questi ha gli stessi diritti dei
figli legittimi. Certo, non ti nascondo che dal punto di
vista morale lo trovo molto discutibile : se decidessi una
gravidanza, programmerei contestualmente il matrimonio. Mi
sembra il minimo che si possa garantire ad un figlio, non
trovi? Quanto alla pensione di reversibilità, beh, è
chiaro che il convivente more uxorio non ha i diritti di un
coniuge. Ma ti faccio un esempio pratico : con un testamento
si può ovviare a tutto. E' sufficiente lasciare la
quota di legittima ai propri eredi (genitore o figli o
coniuge) e disporre liberamente della quota, che potrà
essere intestata al convivente superstite. Il tutto può
essere integrato con altre formule patrimoniali, la più
economica è sicuramente la stipula di polizze assicurative
: vita, per garantire una rendita impignorabile,
insequestrabile ed esente da diritti successori; morte, per
garantire dal rischio di decesso appunto ed alternativa alla
pensione di reversibilità; sanitaria, per garantire il
convivente in caso di malattia o invalidità. Insomma,
con un po' di buon senso, le strade ci sono, non trovi?
Con simpatia.
29 luglio 2005 0:00 - Alex
Esite un isituto che si chiama matrimonio; se una persona è
così sensibile ai diritti dei propri cari si sposa. Se non
lo fa vuol dire che non gliene importa nulla e non vuole
assumersi impegni. Le coppie (e parlo di quelle etero, visto
che per legge quelle omosessuali non possono sposarsi) che
scelgono di non sposarsi e di convivere lo fanno per una
loro scelta, quindi se ne assumono consapevolmente le
conseguenze. Lalla, comunque con una bella
assicurazione sulla vita si risolve tutto.
29 luglio 2005 0:00 - lalla
margie grazie della risposta, xò al compagno nn danno la
pensione di reversibilità se uno dei 2 muore? i figli delle
coppie di fatto hanno gli stessi diritti di quelli che hanno
i genitori sposati?
28 luglio 2005 0:00 - margie
Sì, Lalla, un altro modo c'è : scegliere di convivere
e fare testamento in favore del proprio convivente, in modo
da non intaccare quote di legittima.
23 luglio 2005 0:00 - Ciribiribi
Non mi meraviglia che la sinistra pur di raggranellare
qualche voto in più non esiti a regolamentare anche
questo.
Il voto in più è solo di qualche
"CHECCA" che così vedrebbe "quasi"
parificato il suo rapporto culatone al matrimonio.
Non credo che ciò faccia piacere a quelle coppie
"specialmente uomini" che hanno scelto la
convivenza per evitare quelle assurde situazioni in cui
migliaia di uomini si sono ritrovati a seguito di una
separazione.
Qualunque "ONESTO"
avvocato civilista dovrebbe dire cosa deve aspettarsi un
marito in tribunale in caso di separazione e questo
INDIPENDENTEMENTE dalle ragioni.
L'uomo in
tribunale non conta un CAZZO è e rimane sempre il capo
espiatorio, la donna ne esce SEMPRE con dei vantaggi
economici e morali.
Che adesso il legislatore
voglia regolamentare anche questo lo trovo DISGUSTOSO e
ARROGANTE proprio degno della SINISTRA!
Se una
coppia VUOLE il matrimonio si sposa!
Se non si è
sposata ci sarà una ragione???
Ne vedremo delle
belle con Mortadella e compagni al Governo!!
22 luglio 2005 0:00 - lalla
margie, hai ragione, tuttavia mi fa pensare il fatto che se
uno sia contrario al matrimonio come istituzione, come
firma, ma voglia semplicemente vivere insieme ad una persona
x avere delle garanzie debba x forza fare quel passo, nn
c'è un altro modo?
22 luglio 2005 0:00 - Alex
E quindi vogliono una forma alternativa di contratto? Per
avere dei diritti serve rispettare delle formalità, seguire
delle procedure: ad oggi queste si chiamano matrimonio. Può
cambiare il nome, ma non la sostanza e il principio; chi si
assicura dei diritti dovrà anche sobbarcarsi dei doveri e
delle responsabilità. Proprio quello che oggi non vuole la
maggior parte delle coppie che convivono. Da qui la scelta
di non sposarsi, niente in realtà contro il matrimonio, ma
solo una scelta.
22 luglio 2005 0:00 - margie
appunto, Lalla : il matrimonio è un contratto, un negozio
giuridico (lo so che è una definizione brutta, ma così è
definito dal codice civile). Se un uomo o una donna vogliono
determinate garanzie, devono appunto sposarsi. La convivenza
more uxorio è antitetica al matrimonio : come si fa ad
ufficializzarla? Mi sembra un controsenso. Penso che il
patto di soliarietà proposto dalla sinistra sia solo un
escamotage per dare un'alternativa laica ad una coppia
omosessuale che altrimenti non potrebbe sposarsi e vedere
quindi riconosciuti i propri diritti. Per una coppia
eterosessuale, invece, mi sembra un duplicato inutile.
22 luglio 2005 0:00 - lalla
margie ovviamente si, io credo che l'indipendenza sia la
miglior cosa, xò penso anche a quelle situazioni in cui uno
dei 2, vuoi x età, vuoi x altri motivi è impossibilitato a
lavorare,o magari hanno semplicemente preso la decisione che
solo 1 dei 2 lavori,come possono assicurarsi una certezza
economica? so che è antipatico parlare in questi termini,
d'altronde xò il matrimonio è un contratto.
22 luglio 2005 0:00 - Alex
Lalla sei un po' confusa, io non ti ho mai impedito di
credere/non credere. Sei tu che ti occupi di cose che non ti
riguardano, utilizzando fonti discutibili e notizie
ingigantite e/o create ad arte. Per il solo scopo di
"buttare fango sulla chiesa". Questo la dice
lunga.
Adesso vuoi anche decidere per conto di
margie? Allo stato attuale, chi vuole quei diritti firma,
altrimenti libero di fare altre scelte pagandone le
conseguenze.
22 luglio 2005 0:00 - margie
lalla, anch'io penso che sia solo burocrazia : ecco
perchè non mi sono mai sposata. Però è anche vero che le
persone dovorebbero contare sulle proprie forze e se il
proprio compagno venisse sfortunatamente a mancare,
dovrebbero contare sul proprio lavoro e non
sull'assistenzialismo.
22 luglio 2005 0:00 - lalla
da: Alex Data: 21 Luglio 2005
Io amo il mio
cane ma non lo posso sposare. Ti sembra giusto?
Ti ricordo che per la Chiesa Gesù è il figlio di Dio,
quindi inutile che insisti con la tua idea. Anche per me è
una fesseria, ma lascio che gli altri credano a ciò che
vogliono. --------------------------------- alex,
lascia che gli altri nn credano ciò ciò che vogliono!
margie, io credo che se x esempio in una coppia nn
sposata, contraria al matrimonio come istituzione,
convivente da parecchi anni muore il compagno, la compagna
dovrebbe avere tutti i diritti legali che avrebbe avuto se
fosse stata invece sposata. cmq credo che il matrimonio ci
sia laddove c'è l'amore, una firma su un registro
è solo burocrazia.
22 luglio 2005 0:00 - margie
Io faccio parte di una coppia di fatto e sono contraria ad
equipararla al matrimonio : non mi sono sposata proprio
perchè sono contraria all'istituzione in sè. Il PAC
farebbe comodo solo alle coppie omosessuali e a chi conta su
di un'assistenzialismo a vita. Chi vuole avere i
diritti (e i doveri) derivanti dall'istituzione del
matrimonio, deve sposarsi. Mi sembra limpido come
l'acqua.
21 luglio 2005 0:00 - Alex
Io amo il mio cane ma non lo posso sposare. Ti sembra
giusto?
Ti ricordo che per la Chiesa Gesù è il
figlio di Dio, quindi inutile che insisti con la tua idea.
Anche per me è una fesseria, ma lascio che gli altri
credano a ciò che vogliono.
21 luglio 2005 0:00 - lalla
la chiesa ha come rappresentante gesù che è stato
concepito al di fuori del matrimonio e con paternità
sconosciuta, ma di quale famiglia parlano? la famiglia
esiste solo dove c'è amore, basta con
l'ipocrisia.le coppie di fatto hanno gli stessi diritti
di quelle sposate.
21 luglio 2005 0:00 - NESSUNO
Grazie per questa citazione di Manzoni. E' molto bella e
giusta.