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1 agosto 2005 0:00 - Luca
x Margie
trovo il tuo post molto sensato fa piacere vedere che c'è gente che non PRETENDE!

al contrario di lalla.. non vuole "gli obblighi" che un matrimonio comporta MA PRETENDE i diritti... soprattutto la pensione di reversibilità! PATETICA
31 luglio 2005 0:00 - Alex
Lalla come al solito la parola "diritti" abbonda ma la parola "doveri" non esiste. Se comunque viene estesa la giurisprudenza del matrimonio alle coppie di fatto cosa cambia? A quel punto dovresti essere contraria anche a quelle imposizioni, che "obbligano" chi convive a certe disposizioni di legge. Oppure è solo la parola "matrimonio" che ti da fastidio?
Scusa se ho scritto più di 3 parole (sole, cuore, fluoro...) spero x te che tu abbia letto lo stesso fin qui.
30 luglio 2005 0:00 - lalla
margie, io sono favorevole alla convivenza,meno al matrimonio come istituzione, apposta vorrei gli stessi diritti.xò se a questo punto la legge è così bisogna adattarsi.
30 luglio 2005 0:00 - Alex
"contraria al matrimonio come istituzione "
Ma perchè uno dovrebbe essere contro ad una istituzione? Ci sono delle regole, ed in questo caso ci si può benissimo non attenere. Non vi piace la parola matrimonio? Peccato perchè il problema di fatto è solo questo, non vedo cosa ci sia di più oltre a delle firme ed all'assunzione di responsabilità; se non si vogliono queste allora è inutile.
Io potrei essere contrario ad altre istituzioni, ma in uno stato civile ci sono delle regole e vanno rispettate. Le cose si possono anche cambiare, ma quando c'è qualcosa di concreto; non ho capito qual è il problema del matrimonio se non nell'essere a priori contro.
30 luglio 2005 0:00 - margie
Vediamo le cose da un altro punto di vista. Ho appena detto che sono convivente. Non per obbligo, ma per scelta. I motivi sono lunghi da spiegare sul forum, però posso dirti che, nel momento in cui fosse approvato un c.d. patto di solidarietà, probabilmente preferirei sposarmi.
30 luglio 2005 0:00 - lalla
margie, grazie x la tua risposta,a me piacerebbe che le coppie di fatto godessero degli stessi diritti di quelle sposate,tu dici che qualora volessi un figlio programmeresti il matrimonio. mettiamo il caso che una in coppia convivente lei rimane incinta senza averlo programmato, x garantire leggittimità e diritti al nascituro deve ricorrere al matrimonio "riparatore"? se la coppia è contraria al matrimonio come istituzione in generale,deve farlo x forza altrimenti i figli nn godranno degli stessi diritti di quelli degli individui sposati? nn amo molto i compromessi, io nn lo trovo giusto.buona giornata.
30 luglio 2005 0:00 - margie
Lalla, parlo da convivente, quindi sono direttamente interessata alla questione...Il mio discorso è scomodo, va contro i miei stessi interessi. Ma qualche volta dobbiamo pensare che ci sono interessi maggiori dei nostri, strettamente privati.
Tu mi poni l'esempio del figlio di fatto : innanzitutto, nel momento in cui il figlio è riconosciuto dal padre, questi ha gli stessi diritti dei figli legittimi. Certo, non ti nascondo che dal punto di vista morale lo trovo molto discutibile : se decidessi una gravidanza, programmerei contestualmente il matrimonio. Mi sembra il minimo che si possa garantire ad un figlio, non trovi?
Quanto alla pensione di reversibilità, beh, è chiaro che il convivente more uxorio non ha i diritti di un coniuge. Ma ti faccio un esempio pratico : con un testamento si può ovviare a tutto. E' sufficiente lasciare la quota di legittima ai propri eredi (genitore o figli o coniuge) e disporre liberamente della quota, che potrà essere intestata al convivente superstite. Il tutto può essere integrato con altre formule patrimoniali, la più economica è sicuramente la stipula di polizze assicurative : vita, per garantire una rendita impignorabile, insequestrabile ed esente da diritti successori; morte, per garantire dal rischio di decesso appunto ed alternativa alla pensione di reversibilità; sanitaria, per garantire il convivente in caso di malattia o invalidità.
Insomma, con un po' di buon senso, le strade ci sono, non trovi? Con simpatia.
29 luglio 2005 0:00 - Alex
Esite un isituto che si chiama matrimonio; se una persona è così sensibile ai diritti dei propri cari si sposa. Se non lo fa vuol dire che non gliene importa nulla e non vuole assumersi impegni. Le coppie (e parlo di quelle etero, visto che per legge quelle omosessuali non possono sposarsi) che scelgono di non sposarsi e di convivere lo fanno per una loro scelta, quindi se ne assumono consapevolmente le conseguenze.
Lalla, comunque con una bella assicurazione sulla vita si risolve tutto.
29 luglio 2005 0:00 - lalla
margie grazie della risposta, xò al compagno nn danno la pensione di reversibilità se uno dei 2 muore? i figli delle coppie di fatto hanno gli stessi diritti di quelli che hanno i genitori sposati?
28 luglio 2005 0:00 - margie
Sì, Lalla, un altro modo c'è : scegliere di convivere e fare testamento in favore del proprio convivente, in modo da non intaccare quote di legittima.
23 luglio 2005 0:00 - Ciribiribi
Non mi meraviglia che la sinistra pur di raggranellare qualche voto in più non esiti a regolamentare anche questo.

Il voto in più è solo di qualche "CHECCA" che così vedrebbe "quasi" parificato il suo rapporto culatone al matrimonio.

Non credo che ciò faccia piacere a quelle coppie "specialmente uomini" che hanno scelto la convivenza per evitare quelle assurde situazioni in cui migliaia di uomini si sono ritrovati a seguito di una separazione.

Qualunque "ONESTO" avvocato civilista dovrebbe dire cosa deve aspettarsi un marito in tribunale in caso di separazione e questo INDIPENDENTEMENTE dalle ragioni.

L'uomo in tribunale non conta un CAZZO è e rimane sempre il capo espiatorio, la donna ne esce SEMPRE con dei vantaggi economici e morali.

Che adesso il legislatore voglia regolamentare anche questo lo trovo DISGUSTOSO e ARROGANTE proprio degno della SINISTRA!

Se una coppia VUOLE il matrimonio si sposa!

Se non si è sposata ci sarà una ragione???

Ne vedremo delle belle con Mortadella e compagni al Governo!!

22 luglio 2005 0:00 - lalla
margie, hai ragione, tuttavia mi fa pensare il fatto che se uno sia contrario al matrimonio come istituzione, come firma, ma voglia semplicemente vivere insieme ad una persona x avere delle garanzie debba x forza fare quel passo, nn c'è un altro modo?
22 luglio 2005 0:00 - Alex
E quindi vogliono una forma alternativa di contratto? Per avere dei diritti serve rispettare delle formalità, seguire delle procedure: ad oggi queste si chiamano matrimonio. Può cambiare il nome, ma non la sostanza e il principio; chi si assicura dei diritti dovrà anche sobbarcarsi dei doveri e delle responsabilità. Proprio quello che oggi non vuole la maggior parte delle coppie che convivono. Da qui la scelta di non sposarsi, niente in realtà contro il matrimonio, ma solo una scelta.
22 luglio 2005 0:00 - margie
appunto, Lalla : il matrimonio è un contratto, un negozio giuridico (lo so che è una definizione brutta, ma così è definito dal codice civile). Se un uomo o una donna vogliono determinate garanzie, devono appunto sposarsi. La convivenza more uxorio è antitetica al matrimonio : come si fa ad ufficializzarla? Mi sembra un controsenso. Penso che il patto di soliarietà proposto dalla sinistra sia solo un escamotage per dare un'alternativa laica ad una coppia omosessuale che altrimenti non potrebbe sposarsi e vedere quindi riconosciuti i propri diritti. Per una coppia eterosessuale, invece, mi sembra un duplicato inutile.
22 luglio 2005 0:00 - lalla
margie ovviamente si, io credo che l'indipendenza sia la miglior cosa, xò penso anche a quelle situazioni in cui uno dei 2, vuoi x età, vuoi x altri motivi è impossibilitato a lavorare,o magari hanno semplicemente preso la decisione che solo 1 dei 2 lavori,come possono assicurarsi una certezza economica? so che è antipatico parlare in questi termini, d'altronde xò il matrimonio è un contratto.
22 luglio 2005 0:00 - Alex
Lalla sei un po' confusa, io non ti ho mai impedito di credere/non credere. Sei tu che ti occupi di cose che non ti riguardano, utilizzando fonti discutibili e notizie ingigantite e/o create ad arte. Per il solo scopo di "buttare fango sulla chiesa". Questo la dice lunga.

Adesso vuoi anche decidere per conto di margie? Allo stato attuale, chi vuole quei diritti firma, altrimenti libero di fare altre scelte pagandone le conseguenze.
22 luglio 2005 0:00 - margie
lalla, anch'io penso che sia solo burocrazia : ecco perchè non mi sono mai sposata. Però è anche vero che le persone dovorebbero contare sulle proprie forze e se il proprio compagno venisse sfortunatamente a mancare, dovrebbero contare sul proprio lavoro e non sull'assistenzialismo.
22 luglio 2005 0:00 - lalla
da: Alex
Data: 21 Luglio 2005

Io amo il mio cane ma non lo posso sposare. Ti sembra giusto?

Ti ricordo che per la Chiesa Gesù è il figlio di Dio, quindi inutile che insisti con la tua idea. Anche per me è una fesseria, ma lascio che gli altri credano a ciò che vogliono.
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alex, lascia che gli altri nn credano ciò ciò che vogliono!

margie, io credo che se x esempio in una coppia nn sposata, contraria al matrimonio come istituzione, convivente da parecchi anni muore il compagno, la compagna dovrebbe avere tutti i diritti legali che avrebbe avuto se fosse stata invece sposata. cmq credo che il matrimonio ci sia laddove c'è l'amore, una firma su un registro è solo burocrazia.
22 luglio 2005 0:00 - margie
Io faccio parte di una coppia di fatto e sono contraria ad equipararla al matrimonio : non mi sono sposata proprio perchè sono contraria all'istituzione in sè. Il PAC farebbe comodo solo alle coppie omosessuali e a chi conta su di un'assistenzialismo a vita.
Chi vuole avere i diritti (e i doveri) derivanti dall'istituzione del matrimonio, deve sposarsi. Mi sembra limpido come l'acqua.
21 luglio 2005 0:00 - Alex
Io amo il mio cane ma non lo posso sposare. Ti sembra giusto?

Ti ricordo che per la Chiesa Gesù è il figlio di Dio, quindi inutile che insisti con la tua idea. Anche per me è una fesseria, ma lascio che gli altri credano a ciò che vogliono.
21 luglio 2005 0:00 - lalla
la chiesa ha come rappresentante gesù che è stato concepito al di fuori del matrimonio e con paternità sconosciuta, ma di quale famiglia parlano? la famiglia esiste solo dove c'è amore, basta con l'ipocrisia.le coppie di fatto hanno gli stessi diritti di quelle sposate.
21 luglio 2005 0:00 - NESSUNO
Grazie per questa citazione di Manzoni. E' molto bella e giusta.
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