Beh, se in Italia i genitori fossero capaci di educare i
figli, gli albergatori non scriverebbero frasi simili....non
ne avrebbero bisogno! Porto un esempio : in Scandinavia non
sento mai urla, ma voci. I bambini sono educati a parlare,
non a gridare. Mi sembra cosa degna di nota, dato che
spesso, tra adulti, invece di comunicare parlando, si
comunica...urlando. Non condivido poi affatto il detto
secondo cui al bambino tutto è permesso perchè è appunto
un bambino. Questa è solo una scusa patetica per lavarsi la
coscienza, perchè certamente è più facile dire sempre sì
che dire qualche volta no e spiegarne il perchè.
19 ottobre 2005 0:00 - Marika
Mi permetto di commentare, anche se sul secondo punto non
trovo nulla da ridire. I nomadi sfruttano i minori per
ricavarne soldi e quella sentenza gli ha concesso un
pretesto per continuare industurbati. Faccio un appello
a tutti: NON DATE SOLDI A BAMBINI O PERSONE CHE LI
ESPONGONO E QUESTA VERGOGNA FINIRA'.
In
relazione al primo punto, premettendo che sono madre di due
figli piccoli, non mi sento di condannare a priori questi
albergatori. Come ci sono alberghi che ospitano
principalmente famiglie, posso capire che alcuni si
rivolgano ad altri tipi di clientela. E se un bimbo
solo è un angelo, in due son diavoli scatenati.
L'argomento mala educazione genitoriale acuisce il
problema, ma non è la sola fonte. Per me non
costituisce offesa la scelta dell'albergatore di non
ospitare bambini, tanto di strutture che invece li accolgono
a braccia aperte ce ne sono a bizzeffe. Si sa che i bambini
portano soldi, oltre che rumore..... Sono altri i problemi
della vita!!
18 ottobre 2005 0:00 - Paolo
La UE invece di fare elenchi di categorie da non
discriminare farebbe meglio a garantire che non vengano
discriminati i propri cittadini rispetto agli
extracomunitari, e garantire ai propri cittadini lavoro,
casa e assistenza sanitaria e sociale. Dire "qui
non devono entrare bambini" proprio come si proibisce
talvolta "qui i cani non devono entrare" puo'
suonare male, ma secondo me e' non solo legale, ma anche
perfettamente accettabile. Quanti sono i condomini che
non accettano nuove famiglie con animali o bambini piccoli?
Non si tratta di cattiveria, hanno le loro buone
ragioni. D'altra parte non erano quelle stesse
femministe di sinistra che manifestavano contro
l'apartheid in Sud Africa a mettere poi all'ingresso
dei loro circoli "solo per donne, off limits per i
maschi"? Perche' oltre a essere tolleranti
verso cani e bambini non essere tolleranti anche verso chi
vuol starsene in pace? Paolo
PS- Forse una
distinzione andrebbe fatta tra abitazioni e circoli privati,
dove il proprietario decide chi puoi' entrare o no, e
locali pubblici.
18 ottobre 2005 0:00 - mummy
... se Lei sabato scorso fosse stato con me dalla mia
parrucchiera apprezzerebbe la decisione di questo
albergatore: madre compiaciuta con bambino di 6 anni che gli
permetteva di esibirsi per due ore fino all'esaurimento
nervoso delle altre clienti!!!
16 ottobre 2005 0:00 - Pro-teo
Del tutto condivisibile, Donvito, quello che scrive sui
diritti dei bambini; mi lasci dire, tuttavia, che sono
perplesso che ci si stupisca così tanto che un albergatore
possa invitare una famiglia con bambini rumorosi ad
andersene. Purtroppo tutto ciò che ci disturba, che
è un ostacolo al nostro "benessere", che
rappresenta un aggravio delle nostre responsabilità e
fatiche va possibilmente eliminato; oppure usato per il
raggiungimento di un nostro beneficio, costi quel che
costi. Facile compendere che mi riferisco sia
all'aborto sia alla strumentalizzazione degli embrioni,
per scopi terapeutici o per "costruire" un figlio,
magari su misura. Perché dovrei meravigliami degli
albergatori austriaci quando la tristezza di un eccidio di
piccole vite assorda le nostre orecchie? I banmbini
vanno amati fin dal concepimento. Il resto è solo
conseguenza.
16 ottobre 2005 0:00 - Alfredo PEZZILLI
Sono d'accordo. Ma quante famiglie bisognerebbe
buttare fuori da mezzi pubblici e pubblici esercizi,
alberghi ecc. perché i genitori non educano più i loro
figli? La libertà dei bambini finisce dove comincia
quela degli altri. Ed i genitori facciano la loro parte.