COMMENTI
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9 dicembre 2005 0:00 - ADOC Padova
In riferimento alla ragazzata “stile Gianburrasca del nuovo Millennio” e ai relativi commenti , sentiamo la necessità di porci alcune domande esistenziali.
I sogni sono desideri? E le azioni dei “sognatori” sono giustificabili in quanto realizzazioni di desideri?
Ma che divertimento c’è nel somministrare popper (una sostanza eccitante) a una persona non consenziente?...Chi, del resto, non vorrebbe farsi quotidianamente un bel bicchiere di acqua e popper durante il lavoro?
Perché punire un così sano divertimento?
Certamente è semplicistico e comodo relativizzare e generalizzare certi episodi che cercano di rompere la “ferrea gerarchia” scolastica fondata sulla legge del più forte. Alla fine dei conti, queste ragazzate sono purissima espressione delle infinite capacità dei poveri sottomessi a quel regime militare che crea tanta frustrazione. Quindi perché non sublimare le pulsioni represse nell’aggressione dell’altro per puro divertimento?
Pur si fosse trattato semplicemente di peperoncino, (che può risultare fatale in caso di allergia), la questione rimane la seguente: bisogna giustificare sempre e comunque queste ragazzate che degenerano spesso in maleducazione, bullismo e violenza, ormai “normalità”?
Forse 15 giorni di sospensione sono una punizione inadatta, è vero; infatti 15 giorni di lavoro socialmente utile risulterebbero maggiormente formativi rispetto a un periodo di vacanza.
Il problema della circolazione di sostanze eccitanti e/o stupefacenti tra i ragazzi sarebbe imputabile alla scuola che non riesce a insegnare la “vita”, piuttosto che alla famiglia? Non è forse quest’ultima a mettere i soldi in mano ai ragazzi senza curarsi dell’uso che ne fanno? E, ad ogni modo, dovrebbe considerarsi eccezione fortunata la mancata denuncia da parte della docente, poiché segno di interesse e non tanto del contrario.
È vero, la scuola non insegna la vita, come utopisticamente si vorrebbe, ma è la vita attraverso gli errori, che vanno riconosciuti come tali, a costruire sé stessa.
E in ultima analisi, le famiglie, cellule fondanti della società e dello Stato, dove sono?
ADOC Padova
8 dicembre 2005 0:00 - Alias
Probabilmente tale articolo meritava tali commenti. Ambedue sono superficali nella analisi e tendono a generalizzare un episodio . Lo stesso non può essere considerato come paradigma dell'insufficienza del sistema scolastico italiano. Troppo semplice, nevvero? Il dato più eclatante è, purtroppo, quello comunicato appena qualche giorno addietro dall'Istat: vi sono in Italia 6 milioni di analfabeti! Eccovi di che parlare.
8 dicembre 2005 0:00 - Enrico Falcinelli
Ma, signor presidente, le pare un ragionamento sano quello che espone? Sono convinto che lo ha fatto apposta tanto per tirar su i discorsi. Se io le mettessi una pastiglia di "non so cosa" in un suo bicchiere, lei cosa farebbe? Posso capire il liberalismo che le sinistre tentano di portare avanti (e non solo le sinistre, a mio avviso!) ma il libertinismo è un calcio sulle palle per tutti! Lei lo vorrebbe un calcio sulle palle? Non credo!
Saluti.
7 dicembre 2005 0:00 - xxx
vincenzo donvito
smettila di farti di sostanze stupefacenti.
scrivi solo cazzate sei un idiota
7 dicembre 2005 0:00 - nadia
paolo la scuola è anche momento di aggregazione e gli insegnanti devono si insegnare nozioni e tecniche ma anche sviluppare la capacità di critica con colloqui e confronti, non indottrinare ma appassionare alla cultura come ricchezza per il valore e la dignità degli uomini, la vita senza passioni è arida la scuola che vedi tu è arida
7 dicembre 2005 0:00 - Paolo 1
Non la penso come Donvito, e stavolta nemmeno come Nadia.
A scuola ci si va per studiare (o piu' precisamente per ascoltare le lezioni dei testi e la loro spiegazione, piu' interrogazioni, etc, per studiare si potrebbe anche studiare a casa), non per chiacchierare, fare carnevalate o peggio.
Io sono uno di quelli che quando va al cinema lo fa per guardarsi il film, non per chiacchierare con i vicini.
A scuola si e' attivi nello studiare quello che c'e' in programma.
Non ho mai sentito il bisogno di poter considerare gli insegnanti come degli amici, di confidarmi con loro, o cose del genere. Agli insegnanti sta di insegnare certe nozioni, che poi io usero' come mi pare opportuno. Devono fornire dati e date. Non devono imporre valori, indottrinare, fare il lavaggio del cervello, dire cosa sia giusto o no, a quale religione o partito appartenere.
Faccio un esempio concreto: sono contrario alla "educazione" sessuale, potrei essere favorevole alla istruzione sessuale (una illustrazione completa e dettagliata di tutto quello che si puo' fare, con uno o piu' partner di uno o piu' sessi, e chi piu' ha piu' ne metta, poi saro' io a decidere cosa fare o sperimentare, non mi va che siano gli insegnanti a dire se si debba restare scapoli, sposare una donna o un uomo o un gatto, non sono affari loro).
7 dicembre 2005 0:00 - orlandofurioso
Non capisco l'indignazione verso l'insegnante.
Ai miei tempi avevamo messo la polvere per starnutire (o per grattare, non ricordo più bene) alla prof. di diritto, e lei ha fatto un bel mazzo a tutta la classe.
Mi sembra normale
6 dicembre 2005 0:00 - xxx
Vincenzo donvito,se lei crede che i ns ragazzi entrando a scuola vadano in caserma credo proprio che Lei sia un coglione. Faccia un esame di coscienza,ma già lei non crede alla coscienza,comunque vada a cagare.Se è convinto delle sue idee sporche ROSSE,gli studenti dell'EST sono liberi e vanno a scuola entusiasti,promuova un'assemblea nazionale COMUNISTA per discuterne.Ma ne dia pubblicità,io non sono obbligato a leggere questo schifo di sito.
6 dicembre 2005 0:00 - Marco
Il gesto sconsiderato è stato confessare: se uno fa una cosa così deve essere pronto ad andare fino in fondo. Ma poi perché scegliere proprio quella sostanza? Sperava forse che la professoressa gli sarebbe cascata fra le braccia o cha avrebbe fatto lo spogliarello sulla scrivania? Penso che sia stata una scelta infelice. Con la classica puntina da disegno sulla sedia, si sarebbe divertito molto di più e, anche sospeso dalla scuola, alla fine sarebbe andato tutto bene.
La sessuofobia purtroppo colpisce molti ambiti, e non solo la scuola.
6 dicembre 2005 0:00 - nadia
in realtà io con i miei professori ho sempre cercato un confronto e un rapporto si alla pari ma di fiducia fra chi deve insegnare e chi deve imparare ed anche ho sempre preteso il dialogo , ma anche se c'è stato spazio per gli scherzi e le risate sottoporre a ridicolo un insegnante non lo condivido . ci sono insegnanti bravi e insegnanti indegni , questi ultimi li ho sempre affrontati con fermezza ma con lealtà anche a quattrodici anni, le goliardie esagerate diventano di cattivo gusto .....non sono un insegnante ma credo che questo sia uno dei mestieri più difficili ed impegnativi
e richiedono talento nel suscitare l'interesse dei ragazzi inoltre penso che la scuola debba essere si meno schematica e più creativa e questo dipende da chi ci lavora e da chi la organizza , però sono anche convinta dell'autorevolezza (non autoritarismo) degli insegnanti
6 dicembre 2005 0:00 - xxx
Vi risulta che i nipoti di Bertinotti F.siano (o siano stati) in un asilo privato,come pure i figli di rutelli e d'alema in una scuola angloamericana di Roma,spero che l'Aduc così precisa ed imparziale nelle informazioni risponda.Grazie.
6 dicembre 2005 0:00 - xxx
Credo che vincenzo donvito sia fuori di testa.Ma cosa dobbiamo dare di più ai nostri studenti? Quanto costa la scuola a noi genitori,ma che cazzo vuole donvito che gli studenti vadano a insegnare? abbiamo 7 dipendenti ogoni alunno (tra insegnanti,bidelli ,segretari) .Ma donvito vergonati,tra occupazioni,sciperi,lassismo,allagamenti di scuole,teppismo,vanno a scuola per niente.Questi ragazzi sanno cosa fanno e sono responsabili ,o accettano le regole o si imprigionano ..donvito vai a scuola in Cina (Tienammen non so come si scriva) è la tua palestra .La riforma Moratti è stata fatta da un governo di maggioranza.Ma non sta bene a te e ai compagni Rossi,allora è tutto uno sciopero.Ma le leggi in un paese democratico le fa la maggioranza o la minoranza.Donvito vai a lavorare nelle miniere cinesi e lì combatti per i diritti civili,qui in Italia sei oltre il limite del decente e andresti arrestato.
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