patti chiari??? forse si intende che rispondono a ciò che
chiedi con chiarezza e correttamente? ho chiesto ad una
banca cosa mi sarebbe costato trasferire un mio titolo ad
un'altra banca; mi è stato risposto: non c'è alcun
problema; costo senz'altro inferiore a 10 euro; fatto il
trasferimento ho ricevuto il documento con i relativi costi,
pari ad 11 volte l'importo massimo della previsione; che
ne dite della chiarezza di questa banca?? anche certificata
per la qualità???
14 dicembre 2005 0:00 - Fausto
Sono assolutamente d'accordo con lei, e voglio
raccontare la mia storia nella speranza che qualcuno sia in
grado di darmi un valido consiglio.
il 2/11/98 ho
effettuato un'acquisto di Btp per mezzo del servizio
telefonico (telephone banking). Mi aspettavo l'arrivo
entro pochi giorni della nota informativa (eseguito)
mediante posta ordinaria. In proposito, a norma
dell'articolo 61 della delibera Consob n° 11522
(1/7/98), tale documento dovrebbe pervenire entro i
successivi 7 giorni lavorativi. Quasi un mese dopo (il
28/11) ed un paio di solleciti, sono riuscito ad ottenere in
filiale una paginetta ufficiosa, stampata al momento, in cui
si evince ciò che temevo: la quotazione lettera in essa
contenuta è superiore a quella riferitami nel corso della
telefonata. La differenza sul totale del capitale investito
è di circa 40 €; ho ritenuto che non valesse la pena di
presentare reclami, tanto più che ho dimenticato di
registrare la telefonata (la banca però la registrazione
dovrebbe averla!). E' anche possibile che il
documento mi sia stato effettivamente inviato nei termini
previsti (l'addetto allo sportello mi ha assicurato di
non avere la possibilità di saperlo) e si sia invece perso
nei meandri condominiali (dove abito in effetti, il clima si
sta guastando a causa dei soliti nuovi arrivi e lasciare la
posta sensibile alla mercè di chi passa, sta diventando
quantomeno poco saggio). Ho chiesto perciò di
affittare (...affittare!) una cassetta presso la stessa
filiale, così da farvi recapitare tutto ciò che mi
inviano, estratti conto compresi. Maggiore tempismo,
sicurezza per tutti, un nuovo canone da incassare per la
banca e pure un risparmio sulle spese postali. Semplice, no?
No! Niente da fare: "Ne abbiamo solo 100 ed al
momento sono tutte occupate", mi è stato risposto.
Tempo fa chiesi ad un'operatrice telefonica se
fosse possibile l'invio di un SMS di conferma dopo ogni
compravendita. Nemmeno questo hanno voluto
concedermi.
Attenzione! Sto parlando della sede
centralissima di un grande gruppo bancario italiano ....
aderente all'iniziativa 'PattiChiari', ci
mancherebbe! Non proprio una cassa rurale di montagna,
voglio dire. Credo sia soprattutto un'atteggiamento
oppressivo per spingere la gente verso l'internet
banking. Io non possiedo una connessione privata (sto
scrivendo da webpoint), e non ho intenzione di farla al
momento.
Dato che i costi, tra conto titoli e
conti corrente non sono affatto competitivi, ho deciso di
cambiare aria (dopo 15 anni forse è un bene). Solo non
vorrei che succedesse quanto avvenuto a mio fratello (stessa
società, diversa filiale): ben 6 mesi di attesa e
conseguenti perdite finanziarie, per non meglio precisati
controlli sui titoli, prima del loro trasferimento presso la
nuova banca.
Vi scrivo dunque, nella speranza di
avere precise indicazioni sugli espedienti da prendere per
evitare altri problemi. In particolare riporto di
seguito alcuni dubbi e precauzioni su cui vorrei il vostro
parere:
- accorpamento di tutti i fondi azionari
in un'unico fondo obbligazionario, così da ridurre il
rischio connesso ai tempi di attesa ed i costi di
trasferimento. Manco a dirlo, non voglio uscire perchè
subirei un'ingente perdita in conto capitale, che solo
ora sto cominciando a recuperare (è un consiglio dei loro
esperti, che mi trascino fin dai tempi del crollo USA....
per la serie "un investimento a lungo termine è uno a
breve andato a male").
- staccare
un'unico assegno per l'intero importo del conto
corrente in euro a favore della nuova banca? O forse è
meglio lasciare sul conto una somma per il pagamento delle
chiusure?
- ho un conto in divisa, su cui ho
parcheggiato capitale e cedole derivanti da un bond Bei,
acquistato anni fa a 0,63 £/€. Sono riuscito ad aprirlo
dopo molte insistenze (proponevano la conversione a 0,68
£/€, i furbini!). Non mi hanno dato assegni, però. Dato
che preferisco mantenerli in valuta ed acquistare Gilts al
momento opportuno, che cosa è meglio fare?
-
entro quanto devo procedere nel trimestre corrente per non
dover pagare anche il successivo? Sempre che non si tratti
di semestre!
- Avreste un modulo standard da
consegnare allo sportello (o è meglio una raccomandata?)
che, citando gli opportuni riferimenti legislativi, li
obblighi a chiudere tutto nei modi e nei tempi previsti
dalla legge?
- Vaglierò con attenzione ogni
altro consiglio che riteniate opportuno inviarmi in
merito.
Errare è umano, ed io credo di aver
avuto fin troppa fiducia. Il rovescio positivo della
medaglia è che da qualche anno mi sono avvicinato alla
materia (soprattutto statistica applicata alla finanza,
sfruttando i miei ricordi universitari). Più mi
addentro, più capisco che ci si può prendere belle
soddisfazioni, più mi sorprende la bastardaggine di certe
istituti: è troppo comodo rifarsi il trucco finanziando con
una mano fondazioni ed interventi caritatevoli, e pelare
quattrini con l'altra agli ignari correntisti.
Davanti ai boxes, in attesa di essere ricevuto, sapeste
quante proposte da strozzini ho sentito fare (e non solo a
casalinghe e pensionati): fondi dagli
'obiettivi' mirabolanti che sanno a mala pena
replicare un monetario; tassi degni di un Bot trimestrale;
obbligazioni strutturate da sotterrare fino a scadenza (dopo
il pagamento di una cedola e a volte ancora prima): ricordo
un fantastico 4,4,4,0,8.... Sembra una formazione
calcistica: erano ipotetici interessi annui lordi.