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14 marzo 2006 0:00 - cino 1
patti chiari??? forse si intende che rispondono a ciò che chiedi con chiarezza e correttamente? ho chiesto ad una banca cosa mi sarebbe costato trasferire un mio titolo ad un'altra banca; mi è stato risposto: non c'è alcun problema; costo senz'altro inferiore a 10 euro; fatto il trasferimento ho ricevuto il documento con i relativi costi, pari ad 11 volte l'importo massimo della previsione; che ne dite della chiarezza di questa banca?? anche certificata per la qualità???
14 dicembre 2005 0:00 - Fausto

Sono assolutamente d'accordo con lei, e voglio raccontare la mia storia nella speranza che qualcuno sia in grado di darmi un valido consiglio.

il 2/11/98 ho effettuato un'acquisto di Btp per mezzo del servizio telefonico (telephone banking). Mi aspettavo l'arrivo entro pochi giorni della nota informativa (eseguito) mediante posta ordinaria. In proposito, a norma dell'articolo 61 della delibera Consob n° 11522 (1/7/98), tale documento dovrebbe pervenire entro i successivi 7 giorni lavorativi. Quasi un mese dopo (il 28/11) ed un paio di solleciti, sono riuscito ad ottenere in filiale una paginetta ufficiosa, stampata al momento, in cui si evince ciò che temevo: la quotazione lettera in essa contenuta è superiore a quella riferitami nel corso della telefonata. La differenza sul totale del capitale investito è di circa 40 €; ho ritenuto che non valesse la pena di presentare reclami, tanto più che ho dimenticato di registrare la telefonata (la banca però la registrazione dovrebbe averla!).
E' anche possibile che il documento mi sia stato effettivamente inviato nei termini previsti (l'addetto allo sportello mi ha assicurato di non avere la possibilità di saperlo) e si sia invece perso nei meandri condominiali (dove abito in effetti, il clima si sta guastando a causa dei soliti nuovi arrivi e lasciare la posta sensibile alla mercè di chi passa, sta diventando quantomeno poco saggio).
Ho chiesto perciò di affittare (...affittare!) una cassetta presso la stessa filiale, così da farvi recapitare tutto ciò che mi inviano, estratti conto compresi.
Maggiore tempismo, sicurezza per tutti, un nuovo canone da incassare per la banca e pure un risparmio sulle spese postali. Semplice, no?
No! Niente da fare: "Ne abbiamo solo 100 ed al momento sono tutte occupate", mi è stato risposto.
Tempo fa chiesi ad un'operatrice telefonica se fosse possibile l'invio di un SMS di conferma dopo ogni compravendita.
Nemmeno questo hanno voluto concedermi.

Attenzione! Sto parlando della sede centralissima di un grande gruppo bancario italiano .... aderente all'iniziativa 'PattiChiari', ci mancherebbe!
Non proprio una cassa rurale di montagna, voglio dire.
Credo sia soprattutto un'atteggiamento oppressivo per spingere la gente verso l'internet banking. Io non possiedo una connessione privata (sto scrivendo da webpoint), e non ho intenzione di farla al momento.

Dato che i costi, tra conto titoli e conti corrente non sono affatto competitivi, ho deciso di cambiare aria (dopo 15 anni forse è un bene).
Solo non vorrei che succedesse quanto avvenuto a mio fratello (stessa società, diversa filiale): ben 6 mesi di attesa e conseguenti perdite finanziarie, per non meglio precisati controlli sui titoli, prima del loro trasferimento presso la nuova banca.

Vi scrivo dunque, nella speranza di avere precise indicazioni sugli espedienti da prendere per evitare altri problemi.
In particolare riporto di seguito alcuni dubbi e precauzioni su cui vorrei il vostro parere:

- accorpamento di tutti i fondi azionari in un'unico fondo obbligazionario, così da ridurre il rischio connesso ai tempi di attesa ed i costi di trasferimento. Manco a dirlo, non voglio uscire perchè subirei un'ingente perdita in conto capitale, che solo ora sto cominciando a recuperare (è un consiglio dei loro esperti, che mi trascino fin dai tempi del crollo USA.... per la serie "un investimento a lungo termine è uno a breve andato a male").

- staccare un'unico assegno per l'intero importo del conto corrente in euro a favore della nuova banca? O forse è meglio lasciare sul conto una somma per il pagamento delle chiusure?

- ho un conto in divisa, su cui ho parcheggiato capitale e cedole derivanti da un bond Bei, acquistato anni fa a 0,63 £/€. Sono riuscito ad aprirlo dopo molte insistenze (proponevano la conversione a 0,68 £/€, i furbini!). Non mi hanno dato assegni, però. Dato che preferisco mantenerli in valuta ed acquistare Gilts al momento opportuno, che cosa è meglio fare?

- entro quanto devo procedere nel trimestre corrente per non dover pagare anche il successivo? Sempre che non si tratti di semestre!

- Avreste un modulo standard da consegnare allo sportello (o è meglio una raccomandata?) che, citando gli opportuni riferimenti legislativi, li obblighi a chiudere tutto nei modi e nei tempi previsti dalla legge?

- Vaglierò con attenzione ogni altro consiglio che riteniate opportuno inviarmi in merito.

Errare è umano, ed io credo di aver avuto fin troppa fiducia. Il rovescio positivo della medaglia è che da qualche anno mi sono avvicinato alla materia (soprattutto statistica applicata alla finanza, sfruttando i miei ricordi universitari).
Più mi addentro, più capisco che ci si può prendere belle soddisfazioni, più mi sorprende la bastardaggine di certe istituti: è troppo comodo rifarsi il trucco finanziando con una mano fondazioni ed interventi caritatevoli, e pelare quattrini con l'altra agli ignari correntisti.
Davanti ai boxes, in attesa di essere ricevuto, sapeste quante proposte da strozzini ho sentito fare (e non solo a casalinghe e pensionati):
fondi dagli 'obiettivi' mirabolanti che sanno a mala pena replicare un monetario; tassi degni di un Bot trimestrale; obbligazioni strutturate da sotterrare fino a scadenza (dopo il pagamento di una cedola e a volte ancora prima): ricordo un fantastico 4,4,4,0,8.... Sembra una formazione calcistica: erano ipotetici interessi annui lordi.

Cordiali saluti


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