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17 gennaio 2006 0:00 - FABRIZIO
Rispondo volentieri a Lobster e a Lucio ringraziandoli delle loro considerazioni.

Qualcuno ha giustamente detto che i metalmeccanici e in generale tutti coloro che producono beni nell'industria manufatturiera, non possono tirare la giacca degli imprenditori oltre un ragionevole limite al di la del quale, gli imprenditori, preferiscono chiudere ed andarsene in Cina o in Romania.

Giustissimo !!!
Sono pienamente e totalmente d'accordo !
La Cina si sa.... é molto vicina !

E' per questo che 4 anni fa, al precedente rinnovo, peraltro rifiutato dalla CGIL (che però non ha rifiutato gli aumenti concessi, anche se da fame), tutti i metalmeccanici hanno abbozzato ed hanno accettato l'elemosima.

Ci si é resi conto che era il massimo che si poteva spuntare e, come diciamo noi al mio paese:

"piuttosto che niente... meglio il... piuttosto ...!"

Probabilmente, anche stavolta finirà così e piuttosto che niente, accetteremo il.. piuttosto !

Ma vi siete mai chiesti perché gli operai metalmeccanici e non solo quelli, esasperati da anni di contrattazioni da fame hanno deciso di usare "le stesse armi" da sempre usate da coloro che ricoprono incarichi nella pubblica aministrazione e nei servizi pubblici ?

Semplicemente perché hanno visto che sono armi più efficaci.

Fermare un treno fa un certo rumore ed effetto, fermare una fresalesatrice o un trapano ..... non gliene può fregar nessuno !

Ma la cosa che fa ancor più rabbia é rendersi conto che, se da una parte, il privato imprenditore, é solo a dover contrattare le richieste, é tutto ciò che accetterà di concedere, lo dovrà recuperare in qualche modo sul prodotto che vende, ammesso di poterlo fare ed ammesso di restare sul mercato, lo stato, invece, dopo aver fatto un pò di melina, e far finta di trattare, calerà le classiche braghe e concederà aumenti insostenibili ma che scaricherà sulle tasse e sugli oneri sociali, cioé, sul prodotto interno che, per effetto di questi aumenti sciagurati concessi dallo stato, incapace di fare il pugno di ferro, e che costerà sempre di più e diverrà più difficile da piazzare all'estero.

Un esempio per tutti é il recente contratto dei dipendenti dell'amministrazione provinciale della mia città cui é stato concesso un aumneto dell'11% (undici percento !!!!!!) assolutamente vergognoso !!!!

Signori miei, finisco e non vado oltre ma vorrei fare una proposta provocatoria:

Nessun contratto del pubblico impiego, dei servizi, dei trasporti, della sanità, della scuola, e in generale di ogni altro lavoratore indiretto potrà essere superiore al ragionevole aumento contrattuale sostenibile riconosciuto all'industria, all'agricoltura ed agli altri eventuali comparti "PRODUTTIVI" !

Gli UNICI, ricordiamolo, a mantenere in piedi questo paese !!!

L'italia é come una grande famiglia e i settori produttivi sono come il capofamiglia che porta a casa uno stipendio.

Lo stipendio dell'Italia arriva dall'estero, dalle esportazioni e da nessuna altra parte, ricordiamocelo.

E ricordiamoci che questa famiglia (l'Italia) ha delle uscite (spese) speventose per energia e materie prime, comprate solo all'estero, da trasformare e da rivendere sempre all'estero.

In casa mia, ai miei familiari, non posso lasciar spendere più di quanto io guadagni e se il mio commercialista, quello che mi fa i conti delle tasse, mi chiede un aumento maggiore di quanto possa permermi, gli risponderò che non glielo posso dare.

Non posso dare a lui più di quanto io possa ottenere, e se insiste, potrei anche rispondergli che posso fare a meno di lui !

Può il comparto statale e dei servizi ciedere ed ottenere aumenti superiori a quelli che riescono ad ottenere i comparti direttamente produttivi ?

No di certo !
Però é quello che da sempre succede.

Avete capito adesso perché i metalmeccanici si stanno inca...z..zando ?

Perché sono stufi di vedersi aumentare le tasse sulla busta per mantenere 10 milioni di persone che si lamentano sempre ..... a gamba sana (come dicono al mio paese).
16 gennaio 2006 0:00 - Lobster
Fabrizio, a leggerti mi viene voglia di andare per strada domani
(e' stato proclamato un altro sciopero dei metalmeccanici) e
bloccare il mondo intero. Hai ragione su molte cose e, soprattutto,
le tue considerazioni spargono sale su delle ferite che di tutto
hanno bisogno tranne che di sale.

Pero' stamattina sotto casa mia s'e' formato un ingorgo, erano le
sette e mezza e gli automobilisti incivili-bestie-maledette hanno
cominciato a suonare. Risultato, hanno svegliato mia moglie e il
mio bambino (5 mesi e mezzo) e l'ingorgo e' rimasto li' com'era.

Stamattina avrei preso a cinghiate quelle merde, tutte quante, una
ad una. Come faccio, domani ad andare in strada e comportarmi pure
io come quelle merde? Devo rompere le palle pure io come hanno
rotto le palle a mia moglie e al mio bambino quelle merde di
automobilisti?

Strapperemmo un buon rinnovo contrattuale anche senza bloccare
le strade, se fossimo intransigenti. L'unico problema e' che
l'intransigenza costa parecchio e dovremmo pagarla solo noi, di
tasca nostra, molti di noi (anche i leader sindacali, ahime')
preferiscono essere intransigenti a spese degli altri.

Beh... "c'e' chi dice no" diceva il Vasco. Bene, io dico no. Io
non faccio pagare ad altri il prezzo delle mie lotte, non me la
prendo con chi non c'entra, voglio continuare a poter dare delle
merde (a testa alta) a chi si ferma sotto casa mia a suonare il
clacson alle 7:30 di mattina e quindi domani non vengo a lavorare
ma non partecipo neanche a queste manifestazioni odiose.

Saluti,
Lobster
16 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
X Fabrizio

Vedo che ha centrato il problema: per amor di sintesi voglio aggiungere:

- Se l’Alitalia mi lascia a terra, piglio un’altra compagnia: ma non solo oggi. Sempre.
- Se la Fiat vende le macchine troppo care (dice lei perché gli costano di più) è inutile fare la campagna patriottica: compriamo le Toyota.
- Se il manifatturiere porta i suoi macchinari in Romania non è perché gli piacciono i Rumeni
- Se il salame aumenta perché i norcini sono a manifestare e producono meno, ci arrangeremo a mangiarne di ungherese o ci convertiremo ai Wurstel, pure se ci piacciono di meno.
- Le ferrovie austriache hanno fatto due giorni di sciopero negli ultimi ventitré anni: gli italiani viaggiano in macchina, e pure i turisti che vengono a trovarci. Facendo il pieno oltre confine.
- Se per lottare per i miei diritti blocco il camion dei cavoli sull’autostrada, non straccio solo il giorno di paga mio, ma anche quello del camionista e dell’ortolano. E chi pagherà il cavolo di più?... sempre io!

Naturalmente sono solo esempi. Senza voler urtare la suscettibilità di nessuno!
16 gennaio 2006 0:00 - FABRIZIO
Premetto che appartengo alla categoria dei metalmeccanici ma premetto anche che sono in linea di massima contro tutti quelli che bloccano trade e pubblici servizi.
Siano essi tute blu o camici bianchi, piloti, infermieri ecc.

Il problema casomai é capire cosa muove queste persone che scendono sulle rotaie, sulle autostrade o nelle piazze.

Per anni e anni in Italia le manifestazioni sono sempre state divise in 2 grandi categorie:

Quelli che col loro sciopero bloccavano il paese e ....... tutti gli altri che invece non bloccavano nulla !

E così avevamo (anzi, abbiamo), marittimi che bloccano migliaia di famiglie e auto al seguito sui piazzali dei porti, in agosto, con 40 gradi all'ombra, piloti che bloccano famiglie, con bambini e bagagli nelle sale di aspetto di aeroporti senza neppure sapere se e quando partiranno, ferrovieri che fermano treni con migliaia di persone senza un goccio d'acqua da bere e stipati in carrozze che più che vagoni passeggeri sembrano vagoni bestiame.

Poi ci sono tutti quelli che invece, a parte qualche corteo che al massimo rallentava qualche automobilista, di fatto non bloccavano nessuno e di conseguenza non se li filava nessuno !!

Mentre le prime categorie, riuscivano sempre ad ottenere risultati congrui, grazie all'arma del ricatto del blocco di migliaia di persone in situazioni al limite del tracollo, gli altri, e tra questi i metalmeccanici, non erano considerati da nessuno, non erano ascoltati da nessuno e nessuno, neppure lo stato, avvertiva la necessità o l'urgenza di chiudere vertenze ormai trascinate da anni.

Ma il colmo di tutto ciò, é che se dovessimo valutare l'importanza per un paese di tipo economico capitalistico industriale, che rivestono le categorie produttive come appunto i metameccanici, i chimici, gli elettrici, i tessili ecc. scoprirtemmo che sono proprio coloro che tengono in piedi il paese !!!!!!

Paese, il nostro, che essendo fortemente dipendente dall'estero per l'acuisto di materie prime ed energia, può permettersi di non fallire solo a patto di riequilibrare la bilancia esportando manufatti.

Capita così che invece, coloro che sono al servizio delle categorie manufatturiere, e del paese in generale, quindi trasporti, pubblica amministrazione, sanità, scuola, servizi, ecc. ecc. proprio per il loro maggiore coinvolgimento col pubblico, riescano ad ottenere potere contrattuale e risultati molto superiori alle categorie dalle quali sono in realtà mantenuti !!

Orbene, molto probabilmente, i metalmeccanici, stufi di essere sempre cornuti, mazziati ed accomtentati con briciole a fronte di legittime richieste, beh, hanno scoperto che per farsi sentire occorre fare come i ferrovieri, i marittimi, i piloti !!

Ed allora perché tanto scandalizzarsi ?

Sono d'accordo con voi, bloccare pubblici servizi, strade, ecc é sbagliato !

Ma allora, se é sbagliato per i metalmeccanici, lo é anche per i marittimi, i ferrovieri, e ferrotramvieri ecc.

Oppure gli scioperi ci fanno piacere solo quando a farli sono i casellanti delle autostrade ?

Se i metalmeccanici si limitassero a fermare gli impianti delle fabbriche sapete chi se ne interesserebbe ?

Nessuno, proprio nessuno, neppure gli imprenditori stessi cui, al giorno d'oggi, interessa solo trovare la scusa buona per chiudere, licenziare tutti e portare gli impianti e i macchinari in Cina o in Romania.

Ma se tutte le aziende produttive dovessero chiudere, me lo dite dove questo paese va a trovare i soldi per pagare i ferrovieri, la sanità, la scuola, e....... i 10 milioni di dipendenti dello stato tra cui, molti, saranno pure quelli che si sono scandalizzati perché una manciata di operai metalmeccanici hanno bloccato qualche strada ??

Pensiamoci bene prima di sparare sulle categorie produttive !

Poi, se vogliamo abolire tutte le forme di sciopero che danneggiano l'utenza... beh, sfondate una porta aperta !!!
16 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
Sciopero!

Di scioperi posso parlarne, perché ne ho fatti tanti, ed innumerevoli altri sofferti. Non perché sia mai stato imprenditore, mai avuta nessuna azienda, io, ma soffrivo per gli scioperi inutili, capziosi e promulgati per fini diversi e lontanissimi da quelli dichiarati.

Originariamente lo sciopero era la protesta del lavoratore esasperato che urlava al suo tirannico datore di lavoro: «Sono talmente vessato che non vivo più con la paga che mi dai! mi è di meno danno il rinunciarvi del tutto!».
Per rendere più incisivo e visibile lo stato di disagio, e per coordinare la protesta, c’erano i Sindacati.

Poi i Sindacati si trasformarono in organi di potere, partiti nei partiti, arbitri fra gli arbitri, e “fare il sindacalista” divenne un mestiere, come il contadino, l’idraulico, il dentista o l’avvocato. E nacque la specializzazione. Il sindacalista era tanto più bravo quanto più riusciva a spremere l’azienda ed impastoiarla a favore dei suoi rappresentati. Ed il sindacato tanto migliore quanto più alzava polvere e faceva chiasso.
Fosse giusta o oggettivamente sbagliata la protesta, ed i costi ragionevolmente sopportabili o perniciosi per la stabilità dell’azienda diventava secondario… Fallita un’azienda ce n’erano altre da mungere, e sindacato e sindacalisti vivevano ormai solo di proteste e manifestazioni, di là attingendo forza e potere. “Giusta causa” e la “Difesa del lavoratore” divenuti ormai solo vuoti eufemismi.

Così è ancora oggi. Cominciando a ragionarci su insieme sei mesi o un anno prima della scadenza dei contratti, rappresentanti dei lavoratori e degli interessi dell’azienda potrebbero serenamente trovare il punto di compromesso ragionevolmente soddisfacente per entrambe le parti.
Si tratta in fondo di persone degne sia dall’una parte che dall’altra sedute intorno ad uno stesso tavolo per affrontare e risolvere lo stesso problema…
Ma non si vedrebbe l’ “azione dura e vincente del Sindacato”, e qualche facinoroso urlerebbe “al sindacato venduto al padrone!” ed incapace di “vincere la battaglia” ed ottenere il massimo, più del massimo, tutto!

Ricordo una “vittoria esaltante” dei nostri sindacati. L’applicazione della scala mobile di Milano (la città allora più cara) a tutti noi sparsi per l’Italia. Quella volta si, che “i sindacalisti ci seppero fare!”… Ma in fondo lo sapevamo tutti che non era cosa ben fatta.

Ed allora, a beneficio unico della visibilità del sindacato si aspetta la scadenza dei contratti, o si cercano scuse banali o motivazioni artefatte e si comincia la “dura, inevitabile lotta”. E giù a perdere paghe, ma soprattutto giorni e giorni di lavoro. I prezzi aumentano? i clienti si rivolgono ad altri fornitori ed altre compagnie?... e che ce ne importa? Noi scioperiamo per i nostri diritti!
E così ci ritroviamo con la Fiat e l’Alitalia, una volta gioielli ed orgoglio della nazione ed ora argomento di barzelletta e scherno per i fratelli d’oltralpe. E purtroppo non sono da sole!

L’imprenditore si è fatto furbo ed ha imparato a difendersi dallo sciopero selvaggio? e noi scioperiamo non più contro di lui, ma contro altre categorie di persone che si faranno sentire al posto nostro. E che c’importa se oltre al danno sociale che procuriamo direttamente, ne procuriamo un altro indiretto?... noi lottiamo per i “nostri” diritti!... e blocchiamo i treni di tutti!
Il nostro prodotto non è più competitivo sul mercato? e noi scioperiamo ancora di più così “il governo”, i fondi ce li dà “lui”, di “tasca sua”, e noi abbiamo l’aumento l’abbiamo lo stesso!
E dove piglia i soldi il governo?... Beh quelli “so’ fatti sua”!... noi, scioperiamo!

Ecco, questa è l’Italia di noi furbetti.

Lucio Musto 16 gennaio 2005 parole 581
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15 gennaio 2006 0:00 - gianni
Quando non ho risorse per la mia famiglia trovo giustificato rompere i coglioni a tutti!!!
Cominciando da te che lieve lieve vai al lavoro con la tua auto piena di benzina.
A te che porti la cravatta.
A te che vai trovando il ricambio per la cucina.
A te che scrivi disturbato per il disagio.
Io lo sciopero lo pago con un pranzo in meno.
15 gennaio 2006 0:00 - max
si certo,l'aduc ha ragione non si possono creare disagi hai cittadini!! ma... non si puo' arrivare al punto che passi un anno che è scaduto il contratto senza che gli imprenditori,i politici e anche altre associazionifra cui anche l'aduc non ne menzionano per niente!!!mentre quando scadono i contratti ai medici o agli insegnanti se ne parla subito al tg1, e quasi subito si risolvono con lauti aumento, mentre ai metalmeccanici viene proposto l'equivalente di 2caffè al giorno(in cambio pero' di piu' lavoro)mentre sui metalmeccanici c'è ..l'oblio di tutti!!! visto che i consumatori sono anche metalmeccanici cercate di informarvi sui problemi di chi lavora duro per 1000 o piu' euro al mese!!!
12 gennaio 2006 0:00 - Alex
Operaiaccio, non confondiamo le cose: lo sciopero e le manifestazioni (autorizzate) sono sacrosante. Danneggiare gli altri lavoratori per ottenere dei vantaggi proprio non è civile!
Non si stava parlando di scioperi ma di occupazioni di strade.
12 gennaio 2006 0:00 - Lobster
Operaiaccio, quindi per ottenere un aumento di stipendio (perche' per
quello stavamo scioperando, non per chissa' quali diritti) e' lecito andare a rompere le palle a gente che con
quell'aumento non c'entra niente? La gente che sta andando al lavoro, a
fare la spesa, a portare i figli a scuola, e resta imbottigliara negli
ingorghi causati dalle proteste incivili di alcuni (?) di noi che colpa
ne ha? Ci aiuta questo atteggiamento irresponsabile ad avere un contratto di lavoro migliore? Io penso proprio di no.

Secondo me la cosa bisognerebbe risolverla tra noi (lavoratori) e loro
(datori di lavoro). Io no capiro' mai perche' invece di tanti scioperelli
da due ore non si possa tirare fuori un po' le palle e fare un bello
sciopero con fabbriche semideserte per 2-3 giorni in tutto il paese. Allora
si' che quelli di Federmeccanica calerebbero un po' la cresta.

Eh beh certo... ci vorrebbero le palle...

Saluti,
Lobster
12 gennaio 2006 0:00 - antonio lucenti
costringete a scioperare?
e tu che mi costringi fisicamente, mi metti nell'impossibilità REALE di non poter lavorare?
a te come faccio a "scioperarti " contro?
intelligentone!
12 gennaio 2006 0:00 - operaiaccio
parlate così perchè per quegli stracci di diritti che vi ritrovate lo sciopero lo fanno gli altri.

troppo comodo parlare a pancia piena.

quando c'è uno sciopero bisognerebbe dire:"hanno ragione, invece di dare loro i diritti che gli spettano, li costringete pure a scioperare"

11 gennaio 2006 0:00 - Alex
da: xxx
Data: 11 Gennaio 2006

Alex,sei proprio un ignorante di rifondazione Com..gli agricoltori sono stati gli ultimi a scendere in piazza e gli unici cui la polizia ha fatto interrompere gli scioperi e gli unici denunciati alla magistratura.Comunque dopo la giornata di sciopero gli agricoltori hanno lavorato la notte per mandare avanti le loro aziende,il loro è stato uno sciopero di imprenditori non di dipendenti...le cose sono ben diverse caro Alex...informati..

XXX parli di cose che non conosci!
Nessuno ha parlato.. e fermo in strada e con disagi per diversi giorni ci sono stato io! Certo perchè loro le manifestazioni le fanno quando in azienda hanno poco da fare e possono rompere le palle agli altri.
Gli ultimi?? Io sto parlando di 10 anni fa per la questione delle quote latte!
E sarei io l'ignorante di rifondazione comunista?
11 gennaio 2006 0:00 - antonio lucenti
Lo sciopero è oramai una modalità di protesta antistorica, ricattatoria e perciò antisociale.
Il principio di provocare danni all'esercito nemico può essere identificato accettato col nome di guerra, ma la scelta di infliggere danno all'inerme e all'incolpevole è propria del terrorismo.

Le grandi adunate tuttavia danno gioia ai nostalgici cossutta, ai bertinotti, e giustificano l'esistenza dei sindacati.
Purtroppo.
11 gennaio 2006 0:00 - xxx
Alex,sei proprio un ignorante di rifondazione Com..gli agricoltori sono stati gli ultimi a scendere in piazza e gli unici cui la polizia ha fatto interrompere gli scioperi e gli unici denunciati alla magistratura.Comunque dopo la giornata di sciopero gli agricoltori hanno lavorato la notte per mandare avanti le loro aziende,il loro è stato uno sciopero di imprenditori non di dipendenti...le cose sono ben diverse caro Alex...informati..
11 gennaio 2006 0:00 - xxx
Cara Aduc ,ti sei scagliata contro questi scioperi solo xchè non indetti dalla CGIL? Oggi a Venezia c'è un altro blocco delle strade,dopo quello di lunedì...i soliti metalmeccanici,se lavorano scioperano xchè inquinano,se non lavorano scioperano perchè non prendono lo stipendio. Noi non Metalmeccanici o non chimici abbiamo le palle piene di gentaglia che blocca la città.Non fingete di essere contrari a queste gazzarre di popolo,le avete inventate voi PCI-CGIL.Ora vi disturbano?
10 gennaio 2006 0:00 - Alex
Hanno cominciato gli agricoltori anni fa a spalmare letame sulle autostrade ed a bloccare le strade.. alla fine hanno ottenuto quello che volevano senza pagare per i loro atti di inciviltà.
Gli altri non hanno fatto altro che seguirli a ruota.
Finchè tutto sarà sempre tollerato non saremo davvero in un paese civile.
10 gennaio 2006 0:00 - Lobster
Da metalmeccanico non posso che esprimere il mio rammarico leggendo queste notizie.

Chi blocca strade e ferrovie e' un incivile, indipendentemente dal motivo per cui lo fa.

Saluti,
Lobster
10 gennaio 2006 0:00 - xxx
Mi conforta vedere che anche l'Aduc comincia a ragionare.Sono anni che le categorie forti e sindacalizzate fanno quello che vogliono pur di ottenere vantaggi personali.Un povero dipendente di officina meccanica,se blocca una strada lo arrestano.Perchè lo stesso gesto compiuto da mille,tremila persone resta impunito? Per non parlare dei vandali in certe manifestazioni,vedi festa di capodanno in Piazza S. Marco a Venezia. E' possibile che bande di ubriachi e drogati distruggano vetrine,insudiciano muri,rompano bottiglie e spargano immondizie in piazze pubbliche assistiti dalle forze dell'ordine che non possono intervenire altrimenti sono FASCISTI. Idee di Fausto Bertinotti,Pannella,D'Alema,anche Vs.cara Aduc,...Se questa è la democrazia ,ben venga ,mi auguro che arrivi presto la dittatura,non so quale ma una che metta ordine.
10 gennaio 2006 0:00 - Alex
Colpa di chi finora ha alla fine accettato tutte queste manifestazioni accontentando le loro richieste e non facendo pagare le conseguenze di azioni illegali.
Ma come al solito si privilegia il voto alle questioni di principio.
E così quelli che contano poco ne pagano sempre le conseguenze. (d'altronde il contratto degli autoferrotranvieri dopo la protesta nelle città lo pagano tutti gli automobilisti con l'aumento delle accise)
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