Ha le sue ragioni, signor Pieri e son convinto che è
un'ottima persona. La differenza tra noi uomini
potrà essere una differenza di fede e anche di pensiero, ma
siamo identici nella nostra umanità. La nostra
coscienza, quand'anche non rinfrescata dalla fede - e
spesso avrebbe bisogno di rinfresco - ci permette tuttavia
di distinguere ciò che è bene da ciò che è male e questo
auspico per tutti. Al di là di tutti i pregiudizi (il
che ci renderebbe davvero più somiglianti a esseri liberi)
sarei già contento (badi non "mi accontenterei!")
che anche chi non creda, per il solo buon senso naturale,
viva come se Dio esistesse! Le faccio i migliori
auguri, Enrico Falcinelli.
18 gennaio 2006 0:00 - Gino Pieri
Caro Enrico Falcinelli Grazie per la lunga risposta, e
spero non averlo offeso per confonderlo con un sacerdote,
peró deve riconoscere che ha lo stesso stile, il
linguaggiare dotto, pulito e agradabile, ma, mi scusi
ancora, quando ritirate alcune veritá evidenti, quel che
rimane é il vuoto, o meglio ancora il tentativo di
terrorizarmi con lo sconosciuto.Rimane il falso sillogismo
come quando mi domanda a che médico ricorrerei essendo
malato avendo giá la presunzione di chi é il buon médico,
che deve ancora dimostrarsi. Ognuno, in sana coscienza,
anche senza riconoscere la realtá del Cristo, non puó
divergere dala bontá dei suoi insegnamenti, dalla sua
dottrina, ma mi dica Sr. Enrico, quando é stata applicata?
E da chi? Per che non mi dia del vetero anticlericale non
faró esempi dell'antitesi entre la teoria e la
pratica. Mi dice che ha riscontrato dell'astio nel
mio scritto, si é vero, lo potrebbe anche chiamare odio ma
non é assolutamente contro di lei, é contro questo sistema
che permette il perpetuarsi di favole, panzane e credenze,
per mezzo dell'inquinamento di giovani e vergini menti,a
beneficio di una classe di opportunisti e approfittatori.
Non sto parlando solo di ecclesiastici. Deve aver
capito ora che sono un laico o laicista, come preferisce, un
ateo, ma come tale non bramo la "soluzione finale"
per i religiosi. Non é il nostro credo, che non abbiamo, ma
la nostra etica che ce lo proibisce. Non sono un
missionario, attitudine completamente antitetica alla nostra
filosofia, per voler convertire nessuno,sono completamente
aperto a che ognuno possa avere il suo credo e possa
manifestarlo, non ammetto peró che questi credi estrapolino
dall'ambito strettamente personale e si impongano come
modo di condotta per tutti gli altri cittadini. Questo
mio modo di pensare é ben differente e contrario al modo
professato dai vari teo-con di varie sfumature. Immagini ora
uno stato teocratico cattolico e il conflitto che si
genererebbe tra poco tempo con i nuovi teo-con di pensamento
islamico, ora in franco crescimento. Quindi credo
ancora nell'ottocentesco "Libera chiesa in libero
stato" in cui substituirei appena chiesa per
religioni. Saluti Gino
18 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
X Gino Pieri
Grazie signor Pieri. Veramente
gustoso il suo intervento e la dotta lezione di calcolo
probabilistico che ci offre (anzi, propapilistico come celia
lei!).
Dalla mia mente papalina capisco (pardon!
mi sembra di capire) che lei sostiene che aspettando un
tempo sufficiente, ma anche solo un secondo o un attimo,
ecco che "puff!" e ci nasce un Berlusconi
bell'e fatto, capelli inclusi! è solo una questione di
occorrenze statistiche (occorenze, come celia lei): un primo
ministro come il 12 a Cagliari!
Sarebbe
caruccio, come per la Divina Commedia e la scimmietta, ma un
tantino meno semplice e vede, noi i 15 e più bilioni di
anni non li abbiamo, al massimo solo una diecina di
miliarducci, ma il Berlusca si che ce l’abbiamo!... e per
di più senza capelli! Infatti di “occorenze”
non ne basta una, ce ne vogliono… diciamo proprio
parecchie, senza fare i calcoli?
Comunque non si
preoccupi, la matematica non è pane per tutti ma,
trigonometria a parte, si vive benissimo anche senza!
Per scoprire poi come io sia arrivato a proporre
calcoli di probabilità e il resto, dovrebbe percorrere un
po’ a ritroso gli interventi fatti fin ora su questo tema
e se lo spiegherebbe subito. Mi rendo conto che per
una mente superiore come la sua è deprimente leggersi i
precedenti, prima di intervenire in un discorso, ma nella
mia pochezza non saprei consigliarle altro.
Comunque mi sento molto lusingato di essere stato citato da
lei e mi permetto porgerle i miei più distinti ossequi.
Lucio Musto 18 gennaio 2005 parole 252
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18 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Caro Gino Pieri, mi dispiace deluderla, ma non sono
tonacato e tanto meno ho pensato talvolta di diventarlo.
Sono sposato, ho figli, vado a lavorare come tutti e sono
un bravo professionista (nel ramo della Comunicazione
Sociale) da più di venticinque anni.
Quello che
a lei sembra fantascienza, tanto da giudicarlo
"dolcemente mellifluo", è invece il mio
comportamento educato dall'esperienza
dell'oltretutto particolare mestiere che svolgo a
continuo contatto con la realtà che riguarda
quotidianamente anche lei. Quindi non parlo mai per
sentimento, ma per ravvedutezza dei fatti che, se voglio
portare a casa il pane, devo assolutamente considerare come
concreti, pena il fallimento degli obiettivi che la mia
attività si prefigge, con conseguente perdita economica e
disagio famigliare.
Solo che, evidentemente, lei
è disabituato, e non solo lei, purtroppo, ai rapporti di
reciprocità con chi vive intorno, tanto più se non si
conosce e vive lontano e magari è abituato ai pugni in
faccia che la vita oggi assegna a tutti senza far torto, in
questo, a nessuno.
Io, invece, da par mio, mi
impegno per la ricucitura della capacità di rapporto tra le
persone partendo dal concetto che si può ripartire e ben
ricostruire quello che è strappato, senza doverlo buttare
via, distruggendo tutto. Saremmo altrimenti costretti a
inventare in breve qualcosa di nuovo, tanto in breve - per
essere stati prima costretti a bruciare il passato - da
creare qualcosa di cieco e non durevole.
Seppure
"comunicare" è anche pestare sul muso qualcuno,
lo lascio fare ai tanti che già si impegnano da
professionisti in questo ma, aimé, senza ottenere mai i
risultati che incoscientemente si prefiggono. Io, al
contrario, non mi prefiggo un obiettivo, in quanto
l'educazione al rapporto evidenzia come sia importante
la libertà dell'altro, ma propongo la mia esperienza
per valorizzare tale libertà e tentare
di"elevare", badi, seppur con tutti i miei umani
limiti, lo sguardo di chi per abitudine guarda troppo basso
così da vedere solo i suoi piedi.
Sarebbe già
molto che ognuno riesca a vedere tutto sé stesso, il che
significa la comprensione della situazione di infelicità
che proprio malgrado si trova a vivere; basterebbe quel
tanto di consapevolezza da arrivare ad esigere da sé,
(perché non c'é nessuno che ti leva dai guai con la
leva di emergenza) quella benedetta positività creativa che
stimola il coraggio e l'inventiva per cambiare la vita
e sopratutto il "rapporto" con essa vivendola con
uno spirito diverso da quello con cui uno la vive.
Sono quindi un laico che vive tra i laici; amo Cristo (come
si può essere contro?) e tento costantemente di seguire il
suo esempio, anche perché, tra tutti i grandi maestri di
rapporto con gli uomini, Egli è in maniera INDISCUSSA il
più GRANDE ed anche questo lo dico non solo con tutto il
sentimento e la fede, ma provatamente (a prova di
contraddizione di ateo) e i suoi principi sono
"tecnicamente" ineccepibili ed insuperabili da
qualsivoglia teoria della comunicazione. Nessuno mai potrà
riuscire a dire il contrario.
Poi ognuno potrà
dare le sue interpretazioni sulla realizzazione storica di
tale scibile, ma interpretazioni resterebbero. Sta di fatto
che quella specifica sapienza ha un ché di non umano, visto
che per quanto esperti professionisti nella reciprocità dei
rapporti, continuiamo a ripetere gli stessi sbagli!
Essere cristiani è sicuramente vantaggioso in tale sequela
ma, se vogliamo evitare l'irreparabile è comunque
saggio scegliere l'esperienza più importante per
imparare a vivere pur non diventando cristiani né cattolici
nè altro. Io, una più importante di quella testimoniata da
Cristo, non l'ho mai individuata.
Dica la
verità: se lei avesse una grave malattia, andrebbe da un
medicuccio perché magari della sua stessa corrente di
pensiero o si affiderebbe più volentieri a un grande
esperto, se anche non lo conoscesse fino in fondo tanto da
provarne simpatia?
La morte, infine non deve
mettere paura in quanto tale. San Francesco insegnava che
non era la morte a spaventare, quanto il doverla affrontare
senza essere in stato di grazia. Solo questo preoccupa il
cristiano e mai si intenda, per bocca della persona di fede,
la morte detta come spauracchio.
Come non
credente può pensare che stia esulando da quanto la
concerne, ma sappia che vive le stesse dinamiche umane che
tutti indistintamente viviamo e non può non considerare la
possibilità dell'esistenza di quanto non conosce o
percepisce. Potrà escluderla dai suoi pensieri, il
che la renderà a sé stesso ateo o non credente in Dio, ma
questo non significa che riesca ad escludere tutto quello
che non vede e non conosce. Diversamente avrebbe una forma
mentale di tipo chiuso, tipica del solipsismo, argomento ben
studiato e ponderato; qualora non ne fosse a conoscenza e se
le interessa saperne di più, si legga qualcosa
sull'argomento e capirà ciò che vorrei dire.
Oltretutto, visto che nelle dinamiche umane - che Cristo
dimostrava di conoscere fino in fondo - nulla è casuale,
avendo letto anche quanto scrive al signor Musto, approfitto
per chiudere questa lunga risposta accennando al concetto di
caos e simmetria in natura. Pare che non esista veramente un
caos che si possa dire tale, ma prevalgono equilibri di
simmetria che possono venir rotti talvolta da eventi
concomitanti stabilendo così nuovi ordini di simmetria che
ai nostri occhi somigliano al caos. Nei miei studi
sull'uomo, noto che esistono somiglianze di simmetria
anche tra le interazioni reciproche che insistono tra gli
individui, molto similmente al comportamento di certe specie
animali che, nella difesa del loro territorio si dispongono
naturalmente secondo configurazioni geometriche precise atte
a equilibrare la convivenza autoctona pena l'estinzione
della popolazione stessa (tipica l'osservazione del
comportamento di alcune razze di pesci che vivono in
branco).
Tutto ciò non è fuori luogo. Tali
simmetrie ed eventi in sequenza in qualmodo logica, hanno
avuto un principio che a noi sfugge alla grande. Non lo
vediamo, ma un principio o qualcosa d'altro che non
riusciamo a concepire deve esserci stato. Non mi giudico
così piccolo da ritenermi tanto grande da decidere quello
che è del cosmo e quello che non è. Cerco di vedermi
così, in scala un ad uno, che sarebbe quella reale, perchè
da me stesso parto per cercare di capire la realtà che ho
intorno; è realtà è anche il fatto che esiste certamente
tanto di quell'infinito che né io né nessun altro
avrà mai la possibilità di percepirlo.
Ho
notato dell'astio nel suo rispondere, certamente
immotivato, visto che, in particolare con chi se l'é
presa, astio non dovrebbe averne. So quello che intendo io e
seppure talvolta sbaglio, occupo del mio tempo prezioso
(carpe diem, non sprecare nemmeno un minuto!) per
rapportarmi e crescere, e le mie intenzioni sono sempre di
carattere amichevole. Il signor Musto, con cui sono in
sincera amicizia da tempo, persona di forte carattere che
talvolta può apparire addirittura burbero, è una persona
dall'intelligenza viva ed estremamente comprensivo,
mille interessi e cultura profonda, capace più di me di
rapporti amichevoli e comunicativamente validi.
Se non si riesce a distinguere chi vale la pena attaccare,
può darsi che vi sia del pregiudizio e questo è un male,
sopratutto per sé stessi. Intanto la saluto
caldamente, e la ringrazio del suo spunto personale. A
risentirci.
17 gennaio 2006 0:00 - xxx
No aboliamo il crocefisso e ci teniamo l'ADUC,UN
MOVIMENTO DEMOCRAICO,al servizio dei cittadini,una cosa che
tutti apprezzano,salvo denuunce e minacce da parte
dell'Aduc!! Ahhh !! ahh!!! ahh!!ciao aduc,ciao MOSTO
ciao VINO!!
17 gennaio 2006 0:00 - Gino Pieri
Distinto Sig. Enrico Falcinelli, o dovrei dire Don
Enrico? Se non é dovrebbe essere gesuita o comunque prete,
con lo stesso linguaggio dolce e mellifluo ma estremamente
velenoso, sussurando soltanto sofismas. In primo luogo
non vogliamo scristianizzare l'Italia, vogliamo solo
laicizarla, ossia avere uno stato che tratti tutti i
cittadini alla stessa stregua, senza favoritismi come quelli
che lei gongolante assapora. E poi Don Enrico non mi
venga ancora con questo spauracchio della morte, questo mi
ricorda ancora il terrore che il mio santo parroco voleva
inculcarmi quando ancora bambino, nel lavaggio cerebrale che
succedeva durante l'ora di catechismo. Questo é un
motivo valido per eliminare l'ora di religione da tutte
le scuole insieme al crocifisso, non crede che le menti
puerili e ancora vergini dovrebbero essere rispettate e non
contaminate con fandonie? E ancora sulla morte, perché
averne paura? É l'unico evento realmente democratico,
succede con tutti, beh meno la Vergine Maria, ricchi e
poveri, comunisti e cattolici. Chi teme l'inevitabile?
Paura del dopo? Non avevo nessuna coscenza prima, perché
dovrei averla dopo? DON ENRICO, QUESTA TOCCA A
TUTTI Saluti Cari
17 gennaio 2006 0:00 - Gino Pieri
Distinto Sr. Lucio Musto Scusi se mi intrometto ma
anch'io, come Gianni, sono incapace di calcolare la
propabilitá del sorgere spontaneo della vita. Cosa
c'entra poi questa discussione sulla sovvenzione alla
scuola cattolica non faccio proprio la minima idea. Ma, per
rimanere nel giuoco,comunque vorrei spiegare un pó di
calcolo delle propabilitá in un linguaggio semplice che
anche un cattolico possa capire. Scusi cosí la non
ortodossia matematica. Matematicamente la propabilitá
di occorrere un evento é il rapporto tra il numero di
eventi favorevoli e tutti gli eventi possibili. La certezza
di occorenza é data per 1 e l'impossibilitá é data
per 0.Nel caso dell'occorenza della vita siamo molto
vicini allo zero, ma non é zero e quello che la
propabilitá ci dice é che un evento con propabilitá non
zero, dato un tempo sufficente, DEVE occorrere. Hai
capito? Spiegando meglio all'altezza di una mente
papalina. Immaginati una lotteria con la propabilitá di
guadagnare di 1 in un milione. Bene é possibile che io
giuochi 10 milioni di volte senza vincere ma non é escluso
che vinca la prima volta che giuoco. Chiaro? Bene se
concordi, ma non spero che un seguace della bibbia sia
capace di un raziocinio logico, dovrai convenire che, dato i
15 o piú bilioni di anni disponibili per le varie
combinazioni possibili di atomi, é piú intelligente
credere nella possibilitá statistica e/o propabilistica che
in un dio giocherellone che trastullandosi con dei pupazzi
di argilla all'improvviso si é ficcato in testa di
soffiarci la vita. Ah e non ti scordare la data, 12 ottobre
di 5000 anni fa alle dieci del mattino, GMT. Adesso
veda lei
17 gennaio 2006 0:00 - xxx
Povero don vito (scusa ma sei siciliano,tu il don lo porti,i
preti devono cancellarlo?)come sei vuoto e misero nei tuoi
articoli anti-cattolici.Esisti solo tu,ti guardi allo
specchio,ti vedi meschino e ti metti a scrivere,povero
essere umano!! Ma noi cattolici crediamo in una vita
diversa,in qualcosa oltre il mondo fisico.Ma secondo te
l'universo è sempre esistito,nessun essere SUPERIORE lo
ha creato? A casa tua caro don vito esiste qualcosa che è
sempre esistita ,non ha un fabbricante? La pochezza ROSSA!!!
16 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Io sono un maledetto materialista lo so ed esprimo
liberamente il mio pensiero cosi come rispetto il pensiero
degli altri anche se non lo condivido. Diciamo che ci
sono voluti più o meno 5 miliardi di anni per fare un
essere pensante almeno sul pianeta terra, non c'è
bisogno di fare calcoli,dalle altre parti non sono in grado
di dirlo con certezza. Saluto Roberto, Lucio, Enrico, e
chiudo. Gianni
16 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
X Gianni
Leggo ora il Suo intervento.
Dicotomia è la netta divisione in due parti. Nello
specifico, la sensazione che io ho avuta nei confronti del
suo porsi di fronte ai pregiudizi.
"Scientificamente": vedo che lei è pratico della
materia. Perché non prova a farsi un calcolo
probabilistico di cosa ci vorrebbe per organizzare solo
secondo le leggi del caso (appunto quelle note alla nostra
scienza) il bilioncino di atomi che costituiscono il corpo
di un vivente appunto per renderlo tale, cioè corpo
vivente?
Ricorda il vecchio aforisma (non ne
ricordo l'autore) che diceva: "anche una
scimmia può scrivere la Divina Commedia: basta avere una
scimmia che a velocità infinita batta sui tasti di una
macchina da scrivere per un tempo infinito".
Ci pensa quanto lei ed io siamo più complessi della Divina
Commedia?
Provi a fare anche un calcolo più
facile: per trasformare (secondo la sola legge
evoluzionistica della trasmutazione casuale dei geni senza
alcun intervento esterno)la mano di un primate primigenio
nella mia, quante generazioni e quanto tempo ci saranno
volute?... diciamo quindici anni a generazione ed ignoriamo
i fallimenti? e per contemporaneamente modificare
armonicamente anche la postura (che sono geni diversi),
quante diventano le generazioni?
Alla fine dei
calcoli se la sente di ripetere che
"scientificamente" il pugno di atomi si è
organizzato da solo?
Se si... beato lei!
16 gennaio 2006 0:00 - Roberto
Gianni non perdere il tuo tempo a rispondere a persone
come xxx, come avrai notato cerca solo il pretesto per
insultare la gente, ebrei e comunisti in particolare.
Per quanto riguarda il resto, atomi e anima sono daccordo
con te, nel senso che non credo al soprannaturale e non
credo che sia giusto insegnarlo come un dato di fatto,
quello che non condivido è l'assoluta certezza di come
e da cosa l'uomo derivi, credo che sia proprio perchè
è impossibile saperlo che qualcuno ha messo di mezzo il
soprannaturale, spiega qualsiasi cosa....sia
inspiegabile. Ciao.
16 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
X Gianni
"Natura provvida, che fece sordo il
sommo!"
Mi scusi. Evidentemente, questa vuol
solo essere una battutaccia!.
Buona serata
televisiva!
16 gennaio 2006 0:00 - Franco
Se si legge l'art. 7 della Costituzione Italiana si nota
come i patti tra l'Italia e la Santa Sede siano
vincolati dai Patti Lateranensi, i quali sono modificabili
senza bisogno di procedura della revisione costituzionale.
In altre parole le norme di tali accordi con il Vaticano
sono tutelate dalla nostra Costituzione, senza che
esplicitamente ne facciano parte. Ciò penso che sia una
cosa grave! In altre parole, abbiamo delle leggi ordinarie
che hanno valenza di norme costituzionale, dettate da un
altro Stato. E' un paradosso. Per la mia opinione
bisogna abrogare questo articolo della Costituzione che
annulla essa stessa o almeno riformarlo con la citazione che
i Patti Lateranensi sono accettati dalla Repubblica Italiana
nel rispetto delle leggi Costituzionali.
16 gennaio 2006 0:00 - PAPA RATZINGER
MA KE KROCIFISSEN.METTETE IL SVASTICHEN NELLE SCUOLEN .
SOLO SVASTICHEN HaI HITLER
16 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Il pugno di atomi è realtà,l'essere soprannaturale, lo
spirito, l'anima chiamatela come volete è fantasia, il
giorno che fosse scientificamente riscontrato la loro
esistenza bene ci crederò anche io. Scusate non so
cosa voglia dire dicotomia. I raggi ultravioletti non
si vedono, i raggi x non si vedono ma abbiamo la prova
materiale dei loro effetti per non parlare di una infinità
di altre cose che l'uomo non può percepire ma di cui ne
può misurare gli effetti. Gianni
16 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Abbia pazienza, signor Gianni, ma lei afferma che siamo un
pugno di atomi provenienti da una supernova. A parte il
fatto che occorrono circostanza ben precise per combinare
tali elementi al fine di avere qualcosa come la vita, noto
però come dia spazio alla categoria della
"possibilità" con un affermazione del genere.
Un'apertura simile, sempre secondo logica, accetterebbe
anche la possibilità dell'esistenza di entità divine,
non crede? Allora, forse si potrebbe discutere di
atomi e supernove che da unità di carbonio generano la vita
in condizioni opportune, essendo una posizione mentale
scientificamente galileiana: rigida sul provato ma non
chiusa sulle possibilità. Mi creda: provi a osservare
che una mente che accetta l'apertura alla categoria
delle possibilità non significa assolutamente avere la
benda agli occhi o i paraocchi, come si preferisca, bensì,
una marcia in più per non escludere nulla in questa
vita. La benda agli occhi se la pone, mio malgrado, chi
esclude anche la minima parte della categoria delle
possibilità fidando di recepire razionalemente tutta la
realtà con i propri sensi elementari. Se questo fosse
ragionevolmente umano, per un cieco la luce non esisterebbe,
per il semplice fatto che non la vede. La questione
degli atomi che lei pone, mi fa pensare che sia una persona
creativamente ragionevole. credo che capirà cosa ho inteso
dire.
Saluti Enrico Falcinelli.
16 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
Scusi, signor Gianni, mi sembra ci sia una certa
dicotomia nelle sue parole, e vorrei che mi chiarisse.
Da una parte afferma, e mi sembra ragionevole, che non
le sta bene che si mettano in testa a dei ragazzi delle idee
preconcette. Dall'altra invece l'idea
preconcetta la dà subito lei: "Siamo un pugno di
atomi...ecc."
La mia domanda è: Lei, è
contro "tutte" le idee preconcette o
"solo" contro quelle che non condivide?
Grazie.
16 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Questa sera invece riascolterò con piacere il chiaro di
luna di Behetoven, e se ne avrò voglia guarderò la
prossima puntata di ballarò. Gianni
16 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Spiacente non sono ebreo, quel signore che mi da
dell'ebreo non ha capito niente, mi farebbe piacere
invece che dire stupidate,esprimesse un suo pensiero con una
certa logica se ci riesce ma credo che gli sia molto
difficile se non impossibile. Io comunque non credo in
tutto ciò che è soprannaturale per il semplice motivo che
non esiste per cui per me tutte le religioni sono solo
superstizioni, e ritengo una offensa alla ragione vedere
esporre i loro simboli. Gianni
15 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
Riflessione semimistica
Stasera, concerto in
teatro. Fra l’altro, hanno suonato Haydn: «Die
Sieben Worte des Erlösers am Kreuze” (le sette
parole del Redentore sulla croce).
Oziosamente
pensavo ad un “universo parallelo” senza passione e
resurrezione di Cristo: «Chissà – mi dicevo –
stasera magari al posto di questa musica, avrei
ascoltato un “Ballarò” speciale con Rutelli e
Castelli a tirarsi fatte di vacca in faccia, a nome
mio e degli Italiani tutti.».
Meglio in
quest’universo qui, col Calvario… e gli archi di
Haydn!
15 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Siamo solo un pugno di atomi usciti da una supernova di un
universo di cui non conosciamo ancora perchè esista.Questo
pugno di atomi nl corso del tempo si è evoluto fino a
diventare un uomo che vive pensa per una serie di reazioni
elettrochimiche. Ho cercato di essere essenziale. Se
qualcuno vuole credere che ci sia qualcosa di più,non sono
certo io che voglio negare questa libertà anzi semmai il
contrario. Non accetto che si debba insegnare nelle
scuole a menti vergini queste sciocchezze e non accetto che
ne siano esposti i simboli.Se poi nel corso della vita una
persona si fa delle convinzioni a me non disturba
affatto. Viva la libertà di pensiero,ma la religione
non l'accetta. Gianni
15 gennaio 2006 0:00 - xxx
gianni l'ebreo ha parlato,alziamoci tutti in piede,il
grande gianni ha sentenziato,però nei forni ci sono andati
gli ebrei,non i cristiani,la storia si ripete caro
gianni,preparati,gli sporchi deicidi ebraici che il mondo
odia da sempre sono prossimi al nuovo olocaustico,stavolta
definitivo!!! Tu non stai in Italia a dettarci la tua sporca
religione ebraica,di montati schifosi che dopo 6000 anni
aspettano che cosa,il messia???
15 gennaio 2006 0:00 - Mrs
Il “classico” crocifisso con il Cristo “appeso” è
in effetti un simbolo cattolico. Le religioni cristiane
protestanti non adottano questo simbolo (in realtà non
adottano proprio dei simboli...). Perciò, benché la comune
“ignoranza” associ il cristo crocifisso alla
Cristianità in genere, l’oggettino è proprio un simbolo
della Chiesa Cattolica (di fatto il Vaticano).
Ho
letto qualche altro commento, e mi spiace molto che la
“politica” nei secoli della Chiesa Cattolica (e realtà
affini o simili) abbia indotto tante persone a ritenere che
"La Religione" sia solo quella Cattolica o
“qualcosa del genere”.
Esistono molti tipi
di religione, per fortuna, e non tutte sono basate sulla
creduloneria, anzi ce ne sono alcune che sono fondate sulla
capacità individuale di cercare la verità, anziché sulla
fede; ce ne sono diverse che non prevedono alcuna divinità
in cui credere ciecamente; ce ne sono diverse che non hanno
precetti morali (del tipo “comandamento”) per cui
bisogna fare qualcosa solo perché l’austera divinità (o
istituzione religiosa) te lo impone, anziché perché si
comprende che è etico fare questo anziché quello anche se
non è scritto da nessuna parte...
Io sono atea,
ma questo non significa che io creda di essere solo un corpo
piuttosto che un essere spirituale.
Di fatto, se
tante persone volessero approfondire l’argomento
scientificamente, scoprirebbero che non è mai stato
dimostrato in alcun modo che il Cervello (che poi è solo un
organo) e l’Individuo sono la stessa cosa. In effetti, non
è molto scientifica un’asserzione del genere, ed è una
mera questione di fede credere che si è solo un mucchietto
di celluline!
L’affermazione che, che so, un
sentimento come l’amore nasca da una reazione chimica, è
un’affermazione meramente tendenziosa piuttosto che
un’osservazione scientifica e inconfutabile. Infatti la
reazione chimica del corpo è una conseguenza, un effetto di
ciò che prova l’individuo...
Pensare che
l’Uomo sia una creatura che vive, pensa, agisce soltanto
su una base stimolo-risposta è quanto di meno obiettivo si
possa credere. Se così fosse non ci sarebbe mai stata
alcuna evoluzione, non ci sarebbe la filosofia, non ci
sarebbe l’arte, la matematica, e così via
all’infinito...
Ci sono talmente tante evidenze
che l’Uomo non è (solo) il suo corpo e non esistono di
fatto prove scientifiche contrarie, che ritenere vera ogni
affermazione che asserisca che “l’Uomo è il suo
cervello e questo è tutto” è un vero e proprio ATTO DI
FEDE! ;o)
Solo una persona scientificamente
ignorante, e forse anche molto arrabbiata (con la Chiesa
Cattolica?) può credere pedissequamente ad asserzioni del
genere (e sostenerle a spada tratta, atteggiamento che
proprio mi ricorda tanto l’estremismo religioso...),
magari anche soltanto perché in realtà in qualche maniera
“fa comodo” (un’idea del genere giustifica le persone
nel fare e nel dire un sacco di stupidaggini...).
Una persona che avesse un approccio onesto e scientifico
alla questione dovrebbe, al massimo, limitarsi a dire che
non ci sono prove misurabili in termini fisici o chimici
dell’esistenza di uno spirito, né che ce ne sono che non
esista, né che si hanno certezze (sempre su base
scientifica) su dove e come nascano i sentimenti benché se
ne possano osservare gli effetti... D’altra parte sempre
la stessa persona dovrebbe essere capace di notare che
sarebbe alquanto bislacca la pretesa di misurare lo spirito
con righello e microscopio...
E dulcis in fundo,
la religione non ha a in sé che vedere con Dio e con la
fede, né coi santini, gli idoli e i crocifissi.... ma essa
ha a che vedere con lo spirito e la spiritualità, il
miglioramento spirituale e persino sociale.
Certamente non si può fare a meno di notare che la
religione cattolica oggi è un pout-pourri di idoli piccoli
e grandi, di ignoranza, di creduloneria, di bigottismo, ecc.
ecc. tutte cose per cui è più che comprensibile il
“cipiglio” di chi, fraintendendo notevolmente e
grossolanamente il concetto di religione e confondendolo con
la religione cattolica, si scaglia duramente contro le
religioni in genere...
A tutte queste persone
auguro di tornare ad essere capaci di scoprire la verità,
qualunque essa sia naturalmente, e di essere capaci di
osservarla veramente per ciò che è cosa possibile soltanto
con una intenzione sincera di conoscere anche ciò che è
diverso e senza fissarsi su tanti pregiudizi e
preconcetti.
15 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Tanti discorsi e tante scemenze, per difenere un simbolo di
una religione che adora un dio che non esiste,che si è
inventato l'uomo, in cui hanno bisogno di credere gli
ignoranti e superstiziosi. Lo stesso vale per tutte le
religioni,sono solo una invenzione dell'uomo così come
i vari simboli,crocifisso per i cristiani. Il fatto di non
volere simboli religiosi negli edifici pubblici non ha
niente a che vedere con uno schieramento politico,ma è una
affermazione dello stato che deve essere neutrale di fronte
a ciò in cui il cittadino crede,o vuole credere. Detto
questo ribadisco che le religioni e tutte le sue espressioni
sono frutto della ignoranza e della creduloneria,inculcata
nel cervello della gente da una schiera di persone inutili e
che in questo modo vivono comodamente alle nostre spalle
raccontando favole. Gianni
14 gennaio 2006 0:00 - xxx
Sito ADUC= PCI=SIBERIA=CINA. Abbiate il coraggio di
affrontare il problema,ma già,l'aduc offre spazio
pubblicitario nel suo sito GRATIS,pro missioni
ROSSE,COOP.Gli italiani sono cattolici e non vogliono
rinunciare a fare la festa la domenica,come propone
l'ADUC,per accontentare gli ISLAMICI,o abolire la
domenica per accontentare STALIN il santo protettore
dell'ADUC,...Ma andate al bagno Aduc...
14 gennaio 2006 0:00 - xxx
L'Aduc rappresenta i Fiorentini medievali del
Decamerone,i depravati del tutto lecito e non credo a
niente,ma Aduc,stattene zitta e pensa a giustificarti con
quelli che ti chiedono DI CHE VIVI? Le coop ROSSE ti
finanziano? ma vai a fare moralismo in Siberia ,in CIna,In
Medioriente...salvo chiedere l'intrervento dello stato
italiano ,Quindi di tutti i cittadini,DESTRA compresa per
salvarti la vita..ADUC= Menzogne,Opportunisco,Connivenze...
14 gennaio 2006 0:00 - xxx
io non ho fatto l'intervento firmato da xxx del 14
gennaio 2006,non la penso così. Il crocefisso è cultura
italiana,se gli immigrati o gli sporchi COMUNISTI e
l'ADUC non lo vogliono possono sempre emigrare a EST e
nei paesi Islamici a godersi la democrazia del posto.Lo dico
da tempo Fate un referendum ,creduloni del nulla,poi
appenderemo nei ns luoghi pubblici il ritratto di STALIN
(Aduc) e di Komehini,,,stipendiati rossi...
14 gennaio 2006 0:00 - xxx
Ma io dico a cosa serve il crocifisso a scuola in uno stato
laico. Anche se abbiamo il Vaticano. Alla fine l´
educazione religiosa o meno dipende asolutamente dai
genitori e dalla volonta´ dei figli. Esperienza personale.
Altrimenti di crocifissi ne potete mettere anche 10 per
aula.
Tra l´ altro mettendo magari a disagio gli
appartenenti ad altre religioni.
Personalmente
per esempio provengo da una famiglia cattolica non
praticante che ci (parlo di me e mia sorella) ha lasciato la
liberta´ di recarci a chiesa o meno. Anzi per precisare i
genitori nostri, in particolare nostra madre ci invitava
tutti i fine settimana di andare in chiesa ma non ci
obbligava. E siccome a me personalmente mi andava di piu´
godermi la natura mi facevo durante la messa delle belle
passeggiate. E l´ ora di religione non la facevo neanche
preferendo trascorrere tale tempo stando pure in natura.
Pertanto di crocefissi ne potete mettere anche
10. Vi fate solo ridicoli.
14 gennaio 2006 0:00 - roberta
Quanta acidità, diffidenza, giudizi su intere categorie di
persone, sfiducia generale....ora capisco meglio. Questa
lettera del presidente mi ha permesso di capire IL SUO
CREDO. Meglio così.
14 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
X Claudio Rondi
Leggo sempre con divertito
interesse certe gustose diatribe che si tengono sul nostro
(posso dire così?) forum.
Gustose ed innocue
perché raramente inquadrano il problema posto, come anche
Lei fa notare, ma mirano solo alla scorza. Leggo, e
quasi mai intervengo. Ma non posso esimermi dal
congratularmi con Lei per il suo smaccato ottimismo.
100 anni, lei dice, per una "maggioranza"
musulmana in Italia?... Direi molto, ma molto meno. E poi
è da vedere cosa questi nostri cugini di fede intendono per
maggioranza. Non lo so, ma potrebbe darsi che
ritengano (e comprensibilmente) di valere, riguardo alla
fede, il doppio dei cristiani; il tal caso sarebbero
"maggioranza" solo col 33,(3)% più uno.
Quando poi saranno "maggioranza", e prima che la
shaira sarà legge ben compresa da tutti noi, dovremo
imparare tutti il rigoroso rispetto religioso. Mi sa
che hanno una definizione di bestemmia un pò più rigida
della nostra. E quelli, ai bestemmiatori:
"tagliano la linguettina e ne fanno
suppostina!..." Per cui non sarà male darci per
tempo una regolatina!