pienamente d'accordo a non danneggiare la gente che
lavora e che non centra niente con lo sciopero. I sindacati
si devono aggiornare e cambiare forme di lotta , senza
andare dietro ai partiti .
15 febbraio 2006 0:00 - Lucio Musto
X Elio
diciamo bene: i sindacati
"dovrebbero" essere i lavoratori, ed i
sindacalisti "dovrebbero" essere quelli che
dedicano il loro tempo (o almeno quello che mancano in
fabbrica o alla scrivania) alla difesa e protezione dei
lavoratori dalle angherie ed ingiustizie cui sono fatti
oggetto dal "patronato".
A lei risulta
che sia così?... mi congratulo! Come sono cambiati, ed in
meglio, sindacati e sindacalisti, dai miei tempi!
Ai miei tempi, quand'ero impiegato prima e funzionario e
dirigente poi, per normale carriera amministrativa, il
"posto" di sindacalista era ambito sopratutto
perché offriva sbocchi politici e di potere all'interno
dell'azienda e tanto, tanto tempo libero per fare altre
cose "al di fuori" dello stabilimento. Poi, a
contratto scaduto, si cominciavano le "battaglie"
(a suon di detrazioni in busta paga) per ottenere le
"Vittorie" che spesso erano vittorie di Pirro, o
le "Grandi Vittorie", onerose abbastanza da far
fallire l'azienda.
Questa la mia
esperienza.
Ma probabilmente io avevo un
osservatorio falsato, ed i vari ex sindacalisti che mai
hanno preso una pala o una pratica in mano ed ora sono pezzi
grossi della politica, sono diventati tali per "meriti
speciali" che io non sono intelligente abbastanza da
comprendere.
Comunque, meglio se ha ragione
lei. Auguri!
15 febbraio 2006 0:00 - Alex
"ma il sindacato sono i lavoratori"
Eh
in teoria sì, ma ne dubito proprio! Un sindacato dovrebbe
essere un'organizzazione di lavoratori, invece è sempre
più una forza politica con peso politico. Tant'è che
si occupa di tutto tranne che dei lavoratori e del loro
potere d'acquisto, salvo scioperi selvaggi e
manifestazioni politiche.
15 febbraio 2006 0:00 - Elio
Da una breve ricerca in internet sul numero di dipendenti
pubblici in Europa:
"La ricerca OCSE-PUMA ha
provato a dare una risposta in chiave comparativa con altri
paesi dell’Unione europea. Poiché però gli altri Paesi
hanno loro criteri per individuare i dipendenti pubblici (e
probabilmente, proprio come accade da noi, ne hanno più
d’uno), l’utilità dello strumento comparativo, in
mancanza di termini di comparazione omogenei, si presenta
assai scarsa. Ad ogni buon conto, da questa ricerca
risulta che la media di dipendenti pubblici per abitanti
dell’Italia – 54 ogni 1000 abitanti – non è superiore
a quella degli altri Paesi. La stessa media risulta in
Germania: 54 dipendenti pubblici ogni 1000 abitanti
(4.433.600 dipendenti del settore pubblico per 82.1 milioni
di abitanti), 53 in Spagna (2.101.724 per 39.5 milioni di
abitanti) assai superiore la stessa media in Francia: 79
ogni 1000 abitanti (4.704.087 lavoratori pubblici per 59.3
milioni di abitanti)."
Questo solo per una
corretta informazione.
Per Lucio Musto: ma
il sindacato sono i lavoratori, cosa facciammo, sciopero
contro noi stessi, e gli aumenti ce li diamo da soli???
Non scherziamo, e` come se i pensionati, invece di
protestare contro il governo per le pensione da fame che
legifera, se la prendessero contro i Patronati Sindacali che
li aiutano a compilare pratiche burocratiche a volte
incomprensibili. Infine, non facciamo la solita guerra
tra poveri, ma rivendichiamo un trattamento da Paese Civile
(per i lavoratori, i pensionati, ...) a chi ci governa, che
sia di destra, di centro o di sinistra!!!
2 febbraio 2006 0:00 - FABRIZIO
"......Perche` in Francia gli stipendi sono il 30%
superiori ai nostri? Ed in Germania addirittura quasi
il doppio!!!....."
Semplice !
La Germania, ad esempio, ha quasi il doppio di
abitanti rispetto a noi ma ha la metà di dipendenti della
pubblica amministrazione.
Se lo stato pesa meno,
costa anche meno.
E se costa meno, il prelievo
sugli stipendi é inferiore, le aziende pagano meno tasse, i
contributi costano meno ecc. ecc.
Il nostro é
uno stato strano:
Una volta le amministrazioni,
facevano tutto in casa.
Nei comuni c'erano
tra i dipendenti gli stradini, gli acquaioli, i netturbini,
gli operari, i falegnami, gli spazzaneve, ecc. ecc.
Oggi tutte le attività sono state
"spostate" all'esterno, alle "spa",
ma le persone non sono state licenziate (giustamente non si
poteva) ma dirottate su altre attività.
E se
queste attività non esistevano, le si sono
"inventate" !!!
Risultato:
Una macchina pubblica ingorda, che non é mai dimagrita e
che anzi costa sempre di più a fronte di servizi che in
compenso dobbiamo continuare a pagare ad enti
"esterni", a strane "spa" che di spa
hanno solo il nome e che sponsorizzano squadre di basket,
team corse, che fanno assunzioni di dirigenti con stipendi
con uno zero in più dei nostri e, guarda caso, sempre di
"un preciso partito" (guarda caso).
Aziende spa, dove più che la meritocrazia vale la tessera,
anzi, vale SOLO la tessera (ma non tutte vanno bene
!!!).
Altrimenti mi devono spiegare perché un
sindacalista diventa presidente di una ex municipalizzata
trasporti, un politico diventa A.D. di una ex
municipalizzata dell'immondizia, un dirigente di partito
viene nominato presidente di una ex municipalizzata
dell'acqua.
E, dulcis in fondo, si scopre che
tutte queste aziende spa, hanno come maggiore
azionista....... il comune e la provincia e che i bilanci
vengono ripianati allegramente con aumenti dell'acqua
del 250% !!! O della tassa (pardon, si chiama tariffa) dei
rifiuti del 180 %
Adesso avete capito perché in
Germania hanno il doppio del nostro stipendio, girano in
Mercedes e si sono potuti permettere di inglobare, sostenere
e dare un lavoro a 30 milioni di ex abitanti della DDR ?
Oppure prendere una fabbrica fatiscente di
auto-baracconi come erano le SKODA e farne in pochissimi
anni una auto eccellente, a basso costo, assemblata con
moltissime parti comuni ad AUDI-VW ma venduta a prezzi
concorrenziali ?
O ancora, comprarsi una fabbrica
sempre in rovina come era la SEAT, svenduta o regalata dalla
FIAT che non sapeva più che cosa tirarci fuori (a parte le
Panda-Marbella e le Ritmo-Ronda) e farne uno dei marchi più
apprezzati d'europa tra le classi piccole e medie di
grande diffusione ?
Provate a dare una risposta
ma per piacere, non ditemi: "ma loro sono
tedeschi" perché vi assicuro, ve lo dice uno che
ci ha lavorato assieme, presi uno per uno, non sono meglio
di noi !
Sono solo meglio organizzati e meglio
amministrati !
Esattemente come NON siamo noi !!!
1 febbraio 2006 0:00 - Lucio Musto
X Elio
Sicuro che la colpa dei ritardi dei 13
mesi sia SOLO degli industriali?
Se si, (io non
lo so sono un vecchio pensionato) perché dal "prossimo
rinnovo" non cominciamo a scioperare al primo giorno di
contratto scaduto, ma contro i sindacati, che avrebbero
dovuto "tutelarci" per tempo? e farci
trovare, alla scadenza, il nuovo accordo già pronto?
1 febbraio 2006 0:00 - Elio
Facciamoli pagare agli industriali, che ci mettono 13 mesi
per rinnovare un contratto, che chiede solo il recupero
dell'inflazione. Perche` in Francia gli stipendi
sono il 30% superiori ai nostri? Ed in Germania
addirittura quasi il doppio!!! In piu da loro i
medicinali costano la meta`!!! (esperienza diretta!!!)
Ma poi l'utente non e` forse anche un lavoratore
disperato ?!?
25 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
Io vorrei sempre sapere chi nel tempo è rimasto indietro,
nella strada degli adeguamenti economici.
Quanto
ai danni... Non dovrebbe pagarli chi li fa, i
danni?... o sto bestemmiando?... io li fo e tu li
paghi?...
24 gennaio 2006 0:00 - Alex
Posto che i contratti nazionali dovrebbero rinnovarsi in
automatico perche' equiparerebbero gli stipendi al costo
della vita
Hai inventato la scala mobile. Ma è
già stata abolita.
Io resto sempre per la
legalità, quindi danneggiare deliberatamente persone/cose
è condannabile. Da questa posizione non mi sposterò mai;
il contratto lo deve rinnovare Federmeccanica.. che si
manifesti davanti alla sua sede impendendo ai suoi
dipendenti di entrare. Prima o poi devono ascoltare.
Per il resto.. alla fine sono d'accordo con
Fabrizio.
24 gennaio 2006 0:00 - FABRIZIO
Alex, OK di tutto, sono d'accordo Ttti i
lavori hanno pari dignità e ci mancherebbe.
Il
discorso purtroppo ormai si é avvitato su se stesso per cui
é meglio chiuderlo.
Prima di chiuderlo però
volevo semoplicemente dire che il mio sfogo era
essenzialmente dovuto a 2 cose:
- La prima, é
che mi ha dato fastidio leggere il titolo del "chi paga
i danni" da parte del Sig. Mastrantoni il quale, invece
di difendere una sacrosanta categoria di lavoratori, non ha
avuto meglio da dire che chiedere loro i danni per qualche
auto o treno fermato.
Non ho visto uguale
accanimento neppure in altre manifestazioni ben più
plateali e probabilemnte più "costose" di altre
categorie, e questa é la prima cosa che mi ha fatto venire
la mosca al naso.
- La seconda é che, nonostante
sia vero quel che tu dici che tutti i lavori hanno pari
dignità e su questo sono pienamente d'accordo, esiste
una differenza tra la categorie produttive e che,sono
praticamente tutte private, e le categorie del pubblico
impiego.
Accade che mentre le prime, devono
confrontarsi coi mercati stranieri e non possono permettersi
di andare fuori mercato, le pubbliche amministrazioni
agiscono in monopolio.
Le prime, se i lavoratori
chiedono cifre non sostenibili, rischiano essi stessi di
mettersi fuori mercato, le seconde scaricheranno
inevitabilmente i costi sociali sull'intero paese e
quindi anche sulla parte produttiva che ne soffrirà
ulteriormente divenendo essa stessa ulteriormente meno
competitiva.
Solo che mentre i metalmeccanici non
hanno mai avuto ascolto, chissà perché, gli statali sono
sempre più "ascoltati".
Io non sono
uno di quelli che dice che il pubblico impiego é fatto da
gente che non fa nulla, e ci mancherebbe (qualcuno però
si....) !
Dico solo che la Germania, paese a noi
vicino, in Europa e con l'Euro, ha quasi il doppio dei
nostri abitanti e la metà di impiegati dello stato !
eppure é un paese che funziona e che, notizia di ieri
sui principali giornali fimanziari, come produzione
industriale, é davanti a Cina Giappone e USA !!!!
Ed avendo lavorato anche per alcuni tempi in Germania, e
conosciuto da vicino realtà industriali tedesche come la
VW, l'AUDI, ed altre, ti assicuro che non ho mai visto
un tedesco sudare e neppure fare gli straordinari
serali.
Resta solo da chiedersi come facciano a
costruire auto e beni che vendono più dei nostri, con
prezzi ormai allineati al mercato, pagando stipendi che sono
IL DOPPIO dei nostri !!
Qualcuno me lo spiega
?
Forse il modello Italia va ristudiato ?
24 gennaio 2006 0:00 - QUITTO
Pagheranno sempre i cittadini in qualsiasi sciopero..... Ma
secondo voi i parlamentari subiscono dei disagi se i vari
sindacati proclamano lo sciopero? Ma per favore.....
Pagheranno sempre i cittadini..... Comunque vada!!! Sarà
sempre il povero cristo ad arrivare tardi al lavoro, a
perdere degli appuntamenti, a non poter andare in clinica
per delle visite mediche prenotate mesi prima, sarà sempre
il cittadino a pagarne le conseguenze. Come siete
ridicoli....
24 gennaio 2006 0:00 - B. Gori
Buongiorno, vorrei intervenire a quanto Lei dice. Posto
che i contratti nazionali dovrebbero rinnovarsi in
automatico perche' equiparerebbero gli stipendi al costo
della vita (con l'avvento dell'Euro dovrebbero
almeno quintuplicare per me le trattative), intervenire in
manifestazioni è l'unico mezzo per dar voce al
disappunto. C'e' una distinzione da fare
pero', se sciopera un pilota dell'Alitalia lascia a
terra le persone che a loro volta amplificano
inevitabilmente il disagio, se sciopera un metalmeccanico
non andando semplicemente a lavorare non se ne accorge
nessuno. Credo che Le sia chiaro che per ottenere
qualcosa bisogna portare avanti le proprie tesi in un quadro
il piu' amplificato possibile, recando purtoppo disagi
ai vari utenti. Il conto di tutto cio' andrebbe
semplicemente girato a chi non rinnova i contratti.
Cordiali Saluti
23 gennaio 2006 0:00 - Alex
Non è la stessa cosa Fabrizio, infatti l'alitalia
blocca i propri servizi e non tutta l'operatività
dell'aeroporto oppure di altri mezzi di trasporto. Non
eroga un proprio servizio e ci perde, sia dal punto di vista
economico che dell'immagine. E' ovvio che in
qualche modo la clientela ne venga coinvolta, ma proprio in
quanto clientela e non cittadino generico (ma io mi chiedo..
perchè le persone prenotano ancora voli Alitalia?? passate
alla concorrenza, almeno non rischiate di rimanere a
piedi) Tra l'altro ho scritto le stesse cose quando
è stato il turno degli agricoltori o delle proteste per
qualche centrale o discarica. Fabrizio, meglio non
entrare nel merito delle categorie produttive, considera che
tutte lo sono e che ogni mestiere ha la propria dignità,
non necessariamente per produrre bisogna avvitare bulloni,
anzi le economie più moderne (tipo Inghilterra) puntano di
più sul terziario e sulla ricerca. Infine, i
metalmeccanici hanno anche il vantaggio di essere numerosi;
prova a vedere come sono stati considerati altri contratti
(chiusi in fretta e furia a danno dei lavoratori) senza
nemmeno avere l'onore della cronaca. Io credo che
se giustifichiamo ogni forma di protesta si può creare
un'escalation che porterà chiunque a sentirsi
autorizzato a fare ciò che vuole pur di ottenere qualcosa
(a proprio vantaggio). Detto questo sulle
rivendicazioni economiche possono avere tutte le ragioni del
mondo.
23 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
X Alex
L'ADUC , l'Associazione a Difesa
degli Utenti ed i Consumatori potrebbe farla,
l'indagine..., ma pensi che i Sindacati glielo
permetterebbero?
22 gennaio 2006 0:00 - FABRIZIO
Caro Alex, i piloti non danneggiano solo l'alitalia
ma anche tutti coloro che vengono bloccati a terra ed ai
quali l'alitalia si limita a rimborsare il biglietto ma
non certo i danni indiretti dovuti ad esempio ad affari non
conclusi, manifestazioni non presenziate, merci non partite
ecc, ecc,
E chi blocca strade, treni ed
autostrade in fin dei conti non fa nulla di diverso.
Gli autisti fermati dai metalmeccanici non
c'entravano nulla ? Certo, ma anche la gente
bloccata a terra dai piloti, con questi non c'entrava
nulla !
E no ! Troppo comodo dire che i
metalmeccanici non possano fermare qualche treno, fatto
accaduto per la prima volta dopo 60 anni di repubblica.
Marittimi, ferrovieri e piloti sono 60 anni che lo
fanno.
Io l'ho sempre detto: Fin che i
metalmeccanici non fermeranno anche loro qualcosa, non se li
filerà nessuno !
Troppo comodo prendersela con
una delle poche categorie produttive rimaste nel paese !
Mi spiace solo dover prendere atto che a parte me, te
e qualcun altro, nessuno ha preso parte a questa discussione
e nessun altro metalmeccanico é venuto qui a dire la
sua.
E' proprio vero, .... non se li fila
nessuno !!!
22 gennaio 2006 0:00 - Alex
Fabrizio.. piccola differenza: i piloti fermano un loro
servizio ed arrecano un danno alla loro azienda.
Bloccando le autostrade ed i treni (altro che qualche...) i
metalmeccanici hanno invece danneggiato gente che non
c'entrava nulla. Per il resto, la mia opinione è
che l'alitalia così com'è dovrebbe fallire,
perchè se non riesce a guadagnare avendo in pratica il
monopolio sulle rotte più favorevoli è davvero dura! Sta
in piedi ancora giusto perchè statale. Così come sono
d'accordo (l'ho scritto a suo tempo) che chi
manifesta e crea danni deve essere individuato e punito
(anche economicamente, per risarcimento danni).
L'indagine che suggerisce Lucio è interessante.. ma non
so chi è in grado di farlo con dati effettivi ed ufficiali.
22 gennaio 2006 0:00 - FABRIZIO
E delle distruzioni e dei saccheggi fatti dai no-global e
dai tifosi ultrà nel nome di chi sa cosa ?
Di
questi non se ne lagna mai nessuno !
Ma li
paghiamo tutti noi, coi nostri soldi.
Comunque i
metameccanici non hanno distrutto nulla e se l'hanno
fatto é giusto che paghino.
Hanno solo fermato
qualche treno.
In compenso oggi i piloti da 15000
euro al mese stanno fermando gli aerei dell'alitalia
(pagata da noi !!!!!!!!)
Saluti
22 gennaio 2006 0:00 - Lucio Musto
Proposta:
Perché qualcuno capace di fare i
calcoli aritmetici ed in grado di procurarsi i dati non
pubblica una tabella comparativa di reddito fra alcune
categorie di lavoratori e relativa evoluzione nel tempo?
Per esempio (e solo per esempio, per carità!) si
potrebbe dire: Quando guadagnavano un maestro
elementare, un bancario neo-assunto, un operaio FIAT alla
catena di montaggio ed un manovale edile a Brescia nel
1950?... e nel 1970?... e nel 1990?... ed oggi?
Penso che potrebbe essere interessante! Certo più che
intervistare singoli lavoratori. Ognuno infatti può avere
la legittima sensazione "di essere il più tartassato
di tutti!"... ed essere in errore. Perché ovviamente
non può essere che tutti stiano "peggio di
tutti"!
21 gennaio 2006 0:00 - Alex
Fabrizio, il tuo ragionamento non fa una piega. Ma
parlavo di contratti siglati più o meno nello stesso
periodo (questo scadeva solamente un anno dopo, il fatto è
che non è stato aggiornato per tempo). Non è giusto
che ci siano categorie che sono più tutelate in ragione del
maggior danno che possono provocare. La distruzione di
qualcosa e l'arrecare danno ad altri non possono mai
essere giustificati soprattutto se si tratta solo di
interessi di parte.
21 gennaio 2006 0:00 - autonomo
Detto da FABRIZIO : Per quanto riguarda il Belgio, non mi
metto neppure a discuterne in quanto considero il Belgio un
paese neppure minimamente confrontabile con nostro
meraviglioso paese e con la meravigliosa e plurimillenaria
intelligenza Italica ! ..........e aggiungerei
ignoranza italica, visto che da millenni ci siamo fatti
comandare dagli invasori....se non tutt'ora (chiusa
parentesi).... però immaginate se ad ogni singolo
cittadino che manchi qualcosa, più o meno necessaria, si
mettesse a scioperare bloccando il lavoro di chi certo non
può soddisfare le richieste degli scioperanti, dove si
arriverebbe. se i signori metalmeccanici o chiunque
altro avesse la benchè minima intelligenza
"millenaria" di dove andare a manifestare, forse
eviterebbe di farsi maledire di chi non ha potuto lavorare
per colpa loro.....hanno mai pensato di andare al
quirinale?...non se ne parla nemmeno, visto che vi ci manda
a scioperare è qualche politico invischiato magari con gli
approfittatori dei sindacati (dio li fulmini, cgil cisl uil
e chi più na ha più ne metta)
21 gennaio 2006 0:00 - mauro
le motivazioni non contano. ognuno ha le sue. ma nessuno
deve poter arrecare danno ad altri (che non hanno nulla a
che fare)per difendere i propri interessi calpestando i
diritti degli altri.ciao a tutti.
21 gennaio 2006 0:00 - FABRIZIO
Mio caro Alex, ti conosco per una persona pacata e
moderata, (credo come me), e per questo mi permetto di
replicare alla tua risposta certo che leggerei con
attenzione le mie parole e ci ragionerai su.
Va
detto intanto che nell'ultimo contratto, siglato oltre 4
anni fa, i metalmeccanici ottennero meno di 70 euro a fronte
di una inflazione che ne avrebbe giustificati almeno 100,
che era la richiesta di allora.
Tanté che CGIL
ed altri sindacati "duri e puri" non firmarono mai
il contratto ritenendolo iniquo.
Solo
successivamente a ciò avvennero i rinnovi del pubblico
impiego che diedero 95 euro.
Ciò disturbò
alquanto i lavoratori privati, i quali si domandarono come
si potevano dare 95 euro agli statali se chi li doveva
mantenere, cioé il privato, ne aveva portati a casa solo 70
!
Se mi aumentano lo stipendio del 3% non posso
aumentare il mensile ai miei figli o dei miei collaboratori
del 5% !
E' chiaro questo concetto ?
Ho già avuto modo di dire che nella famiglia
"Italia" lo stipendio lo porta a casa l'export
e che quando la stessa famiglia "Italia" compra
all'estero, é come se facesse la spesa !
Una
famiglia non può spendere più di quanto guadagna ! Se no
si indebita.
La differenza tra un imprenditore e
lo stato é che il primo deve rendersi appetibile e
concorrenziale se non vuole fallire, invece lo stato non ci
pensa neppure !
Una volta lo stato si indebitava
e stampava BOT e carta moneta con risultati di inflazioni al
27 e fino al 30 % negli anni fine 70 primi 80.
Oggi non può più farlo (c'é l'Euro) e allora
scarica sulla massa i suoi costi e le inefficienze, incapace
di eliminarle.
Sprechi, ruberie, disastri,
inefficienze, tutte cose che vengono scaricate sul povero
cittadino e che nessuno, né i governi di sinistra, né
quelli di destra, sono riusciti ad eliminare, né a
ridurre.
Tutti costi che continuano a gravare
solo ed esclusivamente sullo stipendio "Italia" e
cioé sul rapporto tra l'import e l'export e cioé
tra lo stipendio e la spesa che fa questa grande famiglia
quando va al supermercato che si chiama "mercato
globale".
E se i metalmeccanici hanno avuto
quello che chiedevano non c'é da scandalizzarsi.
In realtà chiedevano anche qualcosa di più a livello
di contratti integrativi ma in pratica lì é stato concesso
poco o nulla ad esclusione di chi oggi ha i minimi di legge
e che ha ottenuto 130 euro annui da dividere su 13 buste
paghe (10 euro lordi al mese, 5 netti cioé neppure una
pizza senza birra ed in piedi).
Quello che hanno
ottenuto lo hanno ottenuto senza gravare di una lira sulla
testa degli italiani e caso mai, se dovranno fare i conti,
lo faranno coi mercati e non con lo stato.
Una
cosa deve essere chiara per tutti: Se i nostri prodotti
esportati non sono competitivi, non é colpa, o non lo é
soltanto, di chi li fa.
A formare il prezzo di un
prodotto concorrono tante cose:
-I costi
elevatissimi dell'energia a causa di politiche
sciagurate e miopi che ci hanno messo in condizioni di
dipendere totalmente da fonti fossili importate e
costosissime oltreché fortemente inquinanti e che oggi ci
mettono pure a rischio di black out energetico ! Oggi,
si fa tutto con l'energia !
- I costi
elevatissimi per leggi, decreti, norme fiscali, giuridiche
ecc, che costringono anche un lattaio a pagarsi un
commercialista per compilare la dichiarazione dei redditi o
che costringono una azienda artigiana a spendere cifre
assurde per assoldare esperti di 626, di inquinamento
chimico, acistico, di vibrazioni, di sicurezza ecc. che gli
costano più di 3 dipendenti produttivi ma .... non
producono nulla.
-Costi altissimi di oneri
fiscali previdenziali e sociali per i quali un dipendente
costa 2000 euro ma ne porta a casa 1000.
Per
questo, dico io, i metalmeccanici si sono finalmente
inc.....zati, e per forza, .. si sono stufati di mantenere
un'altra famiglia oltre alla propria !!!!!
E
chi osa scaldalizzarsi o chiedere i danni per qualche treno
fermato, si faccia un esame di coscienza e ringrazi che in
questo paese esistano ancora gli "operaiacci brutti
sporchi e cattivi" !!!
PS: Per quanto
riguarda il Belgio, non mi metto neppure a discuterne in
quanto considero il Belgio un paese neppure minimamente
confrontabile con nostro meraviglioso paese e con la
meravigliosa e plurimillenaria intelligenza Italica !
Ciao a tutti Viva L'Italia
20 gennaio 2006 0:00 - Alex
I risultati sono comunque di ingiustizia sociale. I
metalmeccanici hanno ottenuto 100 euro di aumento, gli
statali di 95 (mi pare, ma forse di più), altri contratti
meno fino ad arrivare al gomma-plastica (meno numeroso) con
85. Chi crea più danni viene premiato, gli altri
restano nel loro brodo. Non credo debba essere questo
il principio.
20 gennaio 2006 0:00 - orlandofurioso
Tempo fa lavoravo in Belgio, che non si può certo definire
uno stato totalitario governato da una feroce dittatura.
La prima volta che dei lavoratori in sciopero hanno cercato
di occupare una stazione ferroviaria sono stati caricati
dalla polizia a cavallo, ed in dieci minuti gli è passata
la voglia.
20 gennaio 2006 0:00 - FABRIZIO
Sig. Primo,
Non si allarghi troppo ! Ed
eviti di dire che
"chiunque desidera
protestare contro qualcosa ha un obiettivo preciso: il danno
all'utente"
I metalmeccanici, categoria
di cui mi onoro da 30 anni di far parte, per decenni e
decenni ha ottenuto aumenti da fame a fronte di
manifestazioni che nessuno si filava neppure.
Nessuno ha mai pensato a chiedere i danni ai
"traghettisti", che qualche anno fa hanno lasciato
me, mia moglie e 2 figli allora piccoli, su un piazzale al
sole per 2 giorni, senza notizia, nulla da mangiare, da bere
e da ripararsi dal sole, con gente che defecava e urinava
dove poteva e con scene da apocalisse ferragostiana !
Nessuno ha mai chiesto danni per le giornate di
residence e alberghi irrimediabilmente perse e non più
godibili né rimborsabili.
Come ho avuto modo di
scrivere su un forum parallelo, se i metameccanici hanno
"scoperto" questa nuova linea di protesta, é
perché hanno preso atto che funziona meglio di quanto
sinora fatto.
Almeno a giudicare dagli aumenti
concessi dai governi tutti, ai vari ferrovieri, marittimi,
tramvieri, sanitari e potrei proseguire
all'infinito.
E badi che chi le sta scrivendo
non é un "opearaiaccio brutto sporco e cattivo"
come molti giuidicano i metalmeccanici, bensì un
funzionario quadro di 7° livello, con 30 anni di esperienza
e con un discreto reddito e che potrebbe anche
infischiarsene delle richieste di chi, come accade nella
ditta in cui lavoro (e in tante altre), dopo 20 anni di
esperienza porta a casa si e no 1000 euro.
Un
famoso e indipendente giornale finanziario, giorni fa,
commentando il lungo trascinarsi del contratto, spiegava che
in italia i metalmeccanici dell'industria sono 1,6
milioni ai quali vanno aggiunti altri del settore
artigianale indotto per totali 2 milioni.
Questi
2 milioni, proseguiva l'articolo, da soli, portano a
casa il 50 % del fatturato attivo che la produzione
industriale italiana fa.
Questo significa che lo
"stipendio" della "famiglia" Italia, per
la metà, lo porta a casa un metalmeccanico !
Il
restante 50% viene assicurato da agricoltura, tessile,
chimico, turismo ed altri minimi comparti grazie ai quali
entra valuta pregiata nel paese.
Valuta con la
quale, mio caro sig. Primo, paghiamo:
- Petrolio
e gas con cui tutti gli italiani si muovono e si scaldano
(anche lei)
- Materie prime con cui, i
metalmeccanci, fanno i prodotti che voi vengono riesportati,
nonchè quelli che gli italiani (e lei) acquistano.
- tutti i prodotti che gli italiani preferiscono
acquistare all'estero, a volte per necessità, a volte
per esterofilia, disdegnando simili prodotti nazionali.
E dulcis in fundo, con questi soldi, ci si pagano pure
gli stipendi di quelli che sono definiti lavoratori dei
comparti "improduttivi" cioé dei servizi, della
pubblica amministrazione, dello stato in generale ecc.(e
forse anche il suo).
Tutti settori, chiamati
anche "terziario, servizi, sociale, ecc." e che
non potrebbero esistere se non ci fosse un
"primario" che ne giustifica l'esistenza (e
che ne paga il costo),
Quindi non spariamo sui
poveri "sporchi metalmeccanici" perché senza di
loro, forse molti di coloro che qui mi leggono e scrivono,
non avrebbero di che pagarsi lo stipendio.
E se
proprio vi stanno sullo stomaco, provate a pensare se
poteste eliminarli fisicamente. Pensate come farebbe il
nostro paese senza quel 50% di fatturato prezioso che entra
in cassa !
Ho già avuto modo di scriverlo, se
fossi parlamentare, proporrei l'introduzione di una
legge che impedisse di riconoscere aumenti al personale
statale superiori a quelli che il comparto produttivo possa
assicurare, ma questa mi rendo conto é un'utopia !
E rendiamoci conto conto che se lo stato, quando
concede ai suoi dipendenti aumenti a volte vergognosi quando
insostenibili, scaricandone poi i costi sul contribuente,
parimenti un industriale non può scaricare le richieste sul
prodotto perché rischierebbe di uscire dal mercato e
chiudere.
Si comprende quindi la grossa
difficoltà tra trovare un amediazione tra metalmeccanici il
cui stipendio in tutti questi lunghi anni ha perso potere
d'acquisto, (anche per colpa di aumenti delle tasse
dirette ed indirette), ed imprese che devono stare sul
mercato.
E fa male leggere che lo stato in queste
mediazioni non ci vuole entrare perché "é una
faccenda privata tra industria e lavoratori privati !)
Bravo questo stato che se ne frega della pecora che
gli dà la lana, pronto però a pretendere di tosarla più
possibile se ne ha bisogno.
Non so che mestiere
faccia lei, Sig. Primo, ma forse, metà del suo stipendio,
se riesce a prenderlo, glielo sta pagando il lavoro di un
metalmeccanico, quindi ci pensi prima di sparare sulla
categoria.
Un caro saluto da parte di un
metalmeccanico
20 gennaio 2006 0:00 - Pipino il breve
Questa di mescolare le questioni della squadra del cuore con
i SACROSANTI diritti al lavoro e ad una DOVEROSA
retribuzione denota proprio una miope visione. Secondo
me fareste bene ad occuparvi solo in maniera
"tecnica" ed "asettica" dei problemi dei
consumatori, lasciando perdere discorsi più vasti, che
sinceramente non mi paiono alla vostra portata.