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20 maggio 2007 0:00 - Angelo
Siamo nelle mani dei NAPOLETANI!!

PECORINA SCRAGNO & C.O
20 maggio 2007 0:00 - Pro Fonti Rinnovabili
La disinformazione è un nemico mortale più del "carbone pulito".Questa invenzione di €n€l per far diventare questo obbrobbrio come fosse "fragole e panna", è una panzana genocida per nascondere la realtà:
il carbone non nasce "pulito",come vogliono far credere, ne è possibile filtrarne le particelle micrometriche (nanoparticelle),che ne derivano una volta combusto.Tale particolato molecolare PM02(di dimensioni molecolari),viene assorbito dall'organismo e si fissa negli organi sedimentando metalli pesanti talmente piccoli che si introducono dentro le cellule attraverso il sangue,non sono fermate ne dai globuli rossi,ne dagli anticorpi macrofagi,che lavorano in continuazione per eliminarle ma non vi riescono facendo infiammare il sistema immunitario
(chiedetevi perchè aumentano i casi di asma e di allergie).Una volta che queste particelle (o nanopolveri) si sono "appoggiate" nei tessuti di un organo, esprimono un tumore,che nell'arco di 20anni diventa mortale. NOn esistono cure, non esistono rimedi: ogni secondo che respirate i gas delle centrali assorbite nanopolveri,e siete condannati.
Il carbone combusto a elevate temperature, e compresso,come fa enel, libera anche radionuclidi naturali,che allo stato di particolato fine si esopande nell'atmosfera rilasciando tracce radioattive insieme a mercurio,arsenico, nichel.
Tali radiazioni,una volta assunte nelle cellule, modificano i geni che vengono trasmessi attraverso lo sperma e generano neonati con malformazioni e difetti del sistema nervoso(vedere cosa è successo in sardegna dove usano proiettili a uranio impoverito: lo schianto del proiettile sulle corazze sublima i metalli liberando nuvole innaturali di nanpolveri,che i militari ele persone che abitano nei dintorni repirano). fine parte uno
Il mercurio depositato nell'acqua viene acquisito dai pesci,che subiscono la medesima sorte.
Il terreno,attraverso le precipitazioni acide dovute alla liberazione di CO2, viene aggredito e i metalli pesanti filtrano nel suolo raggiungendo le falde acquifere o le colture,tornando nel corpo di chi se ne ciba.Il "carbone pulito" non esiste, esiste però la corruzione della stampa e della tv,che produce false testimonianze di conduttori che, pagati da chi gestisce il busyness del carbone, vanno a ciarlare raccontando meraviglie sul carbone.Tutti gli scienziati più importanti al livello mondiale hanno decretato il carbone il nemico numero uno della vita, della salute, dell'ambiente per l'enorme quantità di CO2 e di nanoparticelle liberati.
Istruitevi,informatevi, e soprattutto diffidate dei pareri delle università (ad esempio quella dell'Acquila) e degli scienziati pagati da €n€l,
il giudice di Rovigo ha condannato i due ex amministratori delegati di €n€l Francesco Luigi Tatò e Paolo Scaroni ed i due ex direttori della centrale per OMICIDIO COLPOSO PLURIMO,proprio a causa dell'elevatissimo tasso di mortalità avuto nei comprensori delle centrali. Enel assolda questi criminali a norma di impiego e che non dicono mai la verità ma a morire siamo e saremo noi!Usano false testimonianze di operai che in realtà non vengono mai esposti e fatti parlare di loro sponte, ne sono accessibili i registri di medici con le medie di vita e morte di chi ha lavorato da loro in produzione: schiere di malati di cancro polmonare e arsenicosi cronica che non vanno oltre i 55anni.
Questo la dice tutta su un ente che in tv pubblicizza le fonti rinnovabili però va cercando a tutti i costi di impiantare micidiali centrali a "carbone pulito" per concorrere con l'€ni e Sorgenia quando, il 18 luglio, finirà il monopolio di stato!Loro avranno combustibile di serie c a prezzo di svendita, moriranno 6mila cinesi l'anno nelle miniere di carbone, e altrettanti italiani si ammaleranno e moriranno credendo che sia stata colpa di chissà quale strana coincidenza.Continueranno a nascondere i microscopi a scansione ambientale per non far sapere la verità,ad ammutolire gli scienziati italiani migliori che sono costretti a fuggire all'estero per dire la verità,e bersani è il loro cavallo di troia per permettere tutto questo sulla nostra pelle di inconsapevoli ignoranti.
Le notizie vanno diffuse,vanno fatti sondaggi pe r bocciare questo cancro,e mandare a casa questi assassini! L'europa si muove verso le rinnovabili,e noi abbiamo un ente che si prende gli scarti degli altri per pagarli meno e farci pagare a noi l'energia come fosse oro, ma nessuno di loro ci pagherà una inutile chemioterapia e il funerale.

Allego specifiche mediche e tecniche che denotano come il carbone è la peggiore di tutte le scelte:



Effetti nocivi della combustione del carbone

La combustione del carbone, come quella di ogni altro composto del carbonio, produce anidride carbonica (CO2), oltre a quantità variabili di anidride solforosa, a seconda del luogo dal quale è stato estratto. L'anidride solforosa reagisce con l'acqua, formando acido solforoso. Se l'anidride solforosa viene rilasciata nell'atmosfera, reagisce con il vapore acqueo ed eventualmente torna sulla terra in forma di pioggia acida.

Le emissioni della combustione di carbone in centrali elettriche rappresenta la più grande fonte artificiale di anidride carbonica, che secondo la maggior parte degli studiosi del clima è causa primaria del riscaldamento globale. Oltre a questo, nelle emissioni degli impianti sono presenti molti altri inquinanti. Alcuni studi dichiarano che le emissioni delle centrali elettriche a carbone siano responsabili della morte prematura di decine di migliaia di persone, solo negli Stati Uniti. Inoltre, queste emissioni sono le principali responsabili delle pioggie acide di alcune nazioni. le centrali elettriche moderne utilizzano varie tecniche per limitare la nocività dei loro scarichi e per aumentare l'efficienza della combustione, anche se queste tecniche non sono utilizzate in molti paesi, visto che gravano sul costo degli impianti. Per ridurre le emissioni sono state proposte tecniche di "sequestro" della CO2, ma non in larga scala.

Il carbone contiene anche tracce di altri elementi, compresi l'arsenico e il mercurio, che sono pericolosi se rilasciati nell'ambiente. Il carbone contiene anche tracce di uranio e altri isotopi radioattivi naturali, che rilasciati nell'ambiente possono comportare una contaminazione radioattiva. Sebbene queste sostanze siano presenti solo in tracce, bruciando grandi volumi di carbone ne vengono rilasciate quantità significative. Una centrale a carbone, durante il suo funzionamento, emette nell'aria più radioattività di quella che emette una centrale nucleare di pari potenza. (vedi [3] (en) e [4] (en) per numeri e dettagli)

Il carbone minerale, qualunque sia la sua qualità (litantrace, antracite, lignite, torba) e per quanto vagliato e polverizzato, essendo residuo fossilizzato di materiali lignei e vegetali, contiene sempre, oltre allo zolfo, anche se in differenti dosi, maggiori quantità rispetto ai derivati del petrolio di metalli pesanti (quali nichel, cadmio, piombo, mercurio, cromo e arsenico) e di alogeni, in particolare fluoro, cloro e loro composti. L'acido solforico e gli altri acidi forti, come quelli cloridrico (HCl), fluoridrico(HF) e nitrico (HNO3) non sono, peraltro, gli unici prodotti indesiderati della combustione che, se perfetta, dovrebbe generare solo acqua sotto forma di vapore e anidride carbonica (o biossido di carbonio – CO2). E' infatti ben noto che un'ossidazione incompleta (e a maggior ragione lo sarebbe con un combustibile allo stato solido anziché liquido o gassoso) produce anche ossidi di azoto (NOx) e monossido di carbonio (CO). Quest'ultimo, in particolare, è unanimemente riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale come un gas altamente tossico e nocivo se si considera che, respirato anche in piccole dosi, si sostituisce all'ossigeno nella sua insostituibile funzione vitale fissandosi rapidamente all'emoglobina del sangue, formando la carbossiemoglobina e causando situazioni di crisi nell'ossigenazione delle cellule. Basta, infatti, una concentrazione nell'aria (formata per circa il 21% da O2, per il 70% da N e minori quantità di gas inerti) di CO pari solo allo 0,7%, per impegnare circa la metà dell'emoglobina del sangue. L'azione tossica si manifesta con cefalea e vomito e porta rapidamente a uno stato di coma fino al blocco della respirazione, con collasso vascolare. La presenza del cloro, inoltre, comporta la formazione e l'emissione nell'ambiente circostante di microinquinanti quali le policloro-dibenzodiossine e i policloro-dibenzofurani; le diossine, in particolare, risultano nocive per l'uomo anche in concentrazioni di qualche ng/Nm3. Annesse a queste ultime vi sono le nanopolveri o nanoparticelle (aggregati molecolari con un diametro compreso indicativamente fra 2 e 200 nm, si parla in particolare di PM0,2 considerando che la doppia elica del DNA ha un diametro di circa 2 nm), più sottili e più nocive della PM10 o particolato fine (già responsabile di malattie cardiogene quali infarto, scompenso cardiaco, cancro polmonare, ictus) che danno origine alle nanopatologie.

Queste microscopiche particelle di materiale inorganico che contiene metalli pesanti come arsenico, cromo, cadmio, alluminio, penetrano nell'organismo umano e animale arrivando direttamente nel sangue (se ingerite attraverso cibi esposti alle polveri verrebbero poi per la gran parte eliminate tramite le feci e le urine, ma la quota residua entro circa un'ora passerebbe attraverso la barriera intestinale annidandosi nei tessuti degli organi, che non sono poi in grado di espellerle efficientemente perché bioincompatibili) entro 60 minuti dalla loro inalazione esercitando una forte reazione di autodifesa degli anticorpi macrofagi che, a loro volta sono incapaci di aggredire le polveri a causa della loro ridotta dimensione (inferiori a quelle di un virus e prossime o eguali a quelle molecolari). Il macrofago persiste nell'attacco alle nanopolveri, generando una infezione nel sistema immunitario che da l'origine al tumore, a loro volta le nanoparticelle oltrepassano le membrane dei globuli rossi arrivando fino alle cellule, dove, alterandone le caratteristiche (o alterando le caratteristiche del DNA), le trasformano in cellule tumorali.

Queste alterazioni sono presenti anche nello sperma dell'uomo che, fecondando la donna trasmette i geni modificati al feto, che a sua volta presenta malformazioni già dai primi giorni di sviluppo. Un'associazione di elementi simili è stata riscontrata al livello epidemiologico e in maniera rilevante nei casi di soldati ammalatisi durante la prima guerra del Golfo (sindrome del Golfo), e durante la guerra del Kosovo (sindrome dei Balcani), dove l'utilizzo massiccio di proiettili di uranio impoverito generava dallo schianto dei metalli coinvolti nella perforazione del proiettile sulle corazze, temperature fino a 2500/3000 °C, entro le quali questi sublimavano generando nanopolveri dalla caratteristica sfericità. La sedimentazione negli organi dell'uomo delle nanoparticelle genera infezioni e tumori (13 tipi di carcinomi conosciuti) a partire dal primo deposito fino ai venti anni di permanenza (nei casi di soggetti più resistenti). L'arsenico assunto nel sangue e causa di cancro ai polmoni, al fegato, alla vescica, al rene, alla pelle e all'intestino, si associano quindi agli effetti distruttivi i granulomi renali permanenti, alcune malattie del sangue come le trombosi (a causa dell'indotta trasformazione del fibrinogeno in fibrina), i tumori (come i Linfoma di Hodgkin) nonché tutti gli stati patologici causati da concentrazione di elementi inquinanti nell'organismo. I sedimenti di metalli pesanti non sono comunque espellibili dall'organismo e vi restano in modo permanente. Per ridurre a livelli accettabili le suddette immissioni nell'atmosfera di sostanze nocive, tossiche e corrosive, di incombusti e di particelle solide, cancerogene, contenute nei fumi, sarebbe necessario progettare e costruire dei filtri di concezione avveniristica che sarebbero, tuttavia, non idonei a trattenere le emissioni radioattive derivate dalla presenza del gas radon, che permane nelle particelle del minerale anche dopo la combustione ad elevata temperatura.





La favola del carbone pulito

L'impianto Igcc di Lakeland

C'è ancora chi vede negli impianti Igcc la risposta al riscaldamento globale. Ma é davvero una tecnologia priva di rischi?

I sostenitori della tecnologia a ciclo combinato di gassificazione integrata (Igcc), quella che la Duke e la Vectren vorrebbero utilizzare a Edwardsport nell'Indiana, affermano a gran voce che l'Igcc è la risposta al riscaldamento globale dato che questa tecnologia rende più semplice catturare l'anidride carbonica. Il loro ritornello è che una volta catturata, l’anidride possa essere “sequestrata” per migliaia di anni in formazioni geologiche profonde. Non la vedi, non ci pensi più.

Nel dicembre 2006, il Dipartimento dell’Energia statunitense ha ammesso, in un supplemento a una Dichiarazione di Impatto Ambientale per un impianto Igcc in Pennsylvania, che "il Dipartimento ha valutato la capacità del sequestro geologico di ridurre le emissioni di CO2. Non è una scelta percorribile perché questa tecnologia non è sufficientemente sviluppata da poter essere applicata negli impianti proposti per produzioni su larga scala durante il periodo di prova”.

Questa ammissione è coerente con gran parte delle ricerche, governative e non, sulla tecnologia del sequestro. In realtà i risultati delle ricerche più recenti mostrano come tutta l’idea del sequestro, sia, nella migliore delle ipotesi, discutibile. E forse persino pericolosa per coloro che vivono vicino alle aree dove l’anidride carbonica è stoccata nel sottosuolo.

Gli studi più recenti hanno evidenziato tre aspetti preoccupanti:

1. L’anidride carbonica iniettata vicino a faglie sismiche - la regione dell’Indiana sud-occidentale è la zona della faglia New Madrid - può in realtà aumentare il rischio di terremoti, a causa della capacità dell’anidride carbonica di lubrificare le zolle geologiche, rendendo più facile il loro spostamento se soggette a pressione proveniente dalla parte sottostante la superficie terrestre.

2. L’iniezione di CO2 causa una conversione chimica che in ultima analisi può danneggiare l’acqua potabile. Si crea infatti un aumento di acidità che fa sì che elementi chimici pericolosi fra i quali i metalli filtrino fuori dalla formazione geologica. Questi inquinanti spesso riescono ad arrivare alle falde acquifere. Una conversione chimica di questo tipo potrebbe rendere inutilizzabili intere falde dalle quali dipendono molte popolazioni.

3. I costi enormi di questa tecnologia, in termini di investimenti finanziari e di energia.

Gran parte del dibattito sull'Igcc si é sviluppato intorno al fatto se sia possibile convertire il carbone in un gas di sintesi così da utilizzarlo per generare elettricità in maniera più pulita rispetto alla tecnologia convenzionale chiamata carbone polverizzato. Il vero motivo per cui le le aziende di servizi pubblici stanno cercando di costruire questi impianti è quello di catturare gli enormi stanziamenti federali e statali pagati dai contribuenti. Per esempio, la Duke e la Vectren, per costruire il loro impianto costoso e inquinante, hanno recentemente ricevuto dal governo federale più di 133 milioni di dollari in agevolazioni fiscali.

Questo carbone, erroneamente etichettato come “carbone pulito”, è risultato per certi versi più pulito di quello polverizzato dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico, ma quello che è mancato al dibattito è uno studio concreto su cosa fare con i prodotti chimici catturati che sono i sottoprodotti del processo; su quale sarà su scala commerciale il costo effettivo della costruzione e della messa in opera delle centrali; su quanta dell’energia prodotta verrà richiesta per eseguire i sofisticati processi chimici richiesti, riducendo così l’efficienza complessiva degli impianti; e infine su qual è il costo effettivo della cattura del CO2 e del suo stoccaggio permanente nelle formazioni geologiche sotterranee.

Attualmente nessun progetto Igcc analizza questi temi in dettaglio. Non solo, la gran parte delle proposte Igcc non promettono neanche la cattura del carbone, tanto meno il sequestro.

Si aggiunga a questo il fatto che i costi per la costruzione di questi proposti impianti Igcc sono saliti alle stelle. In Minnesota, i documenti del governo hanno recentemente rivelato che il costo dell’Excelsior's Mesaba Igcc è salito ad almeno 2155 miliardi di dollari per un impianto da 603 MW. Si arriva alla cifra enorme di 3.5 milioni di dollari per megawatt, più alta dei costi attuali delle centrali nucleari. Ciò vale anche per l’Indiana dove il presidente della Duke Energy, Jim Rogers ha dichiarato alla stampa un paio di mesi fa che il costo del loro impianto IGCC a Edwardsport è cresciuto dagli 1.3 miliardi di dollari all’inizio del 2006 a ben oltre “2 miliardi di dollari” per 630 MW. Ciò significa un costo per megawatt di 3.17 milioni di dollari, e in aumento. Nessuna di queste centrali ha progettato il costo della cattura e del sequestro dell’anidride carbonica, che i più stimano sarà di almeno un altro 50% in costi di costruzione più un’altra grande incognita su quanto in concreto costerà catturare e conservare l’anidride carbonica.

Utilizzando la cifra più prudente, il 50%, i costi di costruzione dell’impianto di Edwardsport potrebbero salire a 4.75 miliardi di dollari equivalenti a più di 7.5 milioni di dollari per megawatt. Paragonate questo alla centrale nucleare di Marble Hill, della quale nel 1984 venne bloccata la costruzione a causa dei costi crescenti. PSI (ora Duke) disse all’inizio nel 1973 che Marble Hill sarebbe venuta a costare 700 milioni di dollari per 2260 MW (309.000 dollari/MW). Quando alla fine si arrivò al processo nel 1977, il costo era duplicato a 1.4 miliardi di dollari (619.000/MW). E quando lo stato dell’Indiana obbligò la Psi a interrompere la costruzione della centrale, i costi di costruzione erano saliti a 10 miliardi di dollari (4.4 milioni/MW).

Il confronto fra la tecnologia Igcc e il nucleare è giustificato. Entrambe sono imprese rischiose che richiedono contributi governativi sostanziosi per essere economicamente vantaggiose. Entrambe assicurano ai loro finanziatori profitti estremamente alti dato che hanno un profitto basato sul livello di investimenti.

Quando il costo di costruire centrali a carbone raggiunge un livello simile, TUTTE le alternative dovrebbero essere prese in considerazione. Estrarre il carbone comporta distruzione ecologica, bruciarlo causa vari problemi di salute, smaltirne i rifiuti nelle falde acquifere e nei fiumi contamina l’acqua potabile. Queste sono ragioni sufficienti perché si cerchino alternative.

Conoscete anche una sola “comunità del carbone” prospera? In realtà è vero il contrario. Il carbone è la rovina di chi è costretto a conviverci, non la salvezza economica.

John Blair Presidente del gruppo ambientalista Valley Watch
6 agosto 2006 0:00 - kekkul
Selvaggia Malvezzi, i miei complimenti ho seguito i suoi lavori (sforzi) a Bassora, e adesso la leggo qui, nonostante la mia ignoranza in micromacro-economia, la capisco, il suo scrivere e' fluido e non complicato, grazie per farmi capire!
KeK
20 aprile 2006 0:00 - paolo enrico
Esistono tutta una serie di fattori che rallentano la buona riuscita delle opere da compiere in questo paese, tra questi non di poco conto é l'ineducabilità dei cittadini, che altro non é che il risultato della mancata messa in pratica, da parte dei diretti responsabili ed istituzioni tutte, dei presupposti che forniscano il supporto primo sul quale cominciare a lavorare. L'Italia e la sua "pigrizia istituzionale" sono la malattia, in effetti, ed é necessario uno sforzo comune non da poco per far sì che la situazione cambi.
15 aprile 2006 0:00 - Corrado Lemme
Condivido le opinioni in merito alle energie alternative.
Ritengo che una buona parte della colpa sia anche nostra allorchè eleggiamo, o, peggio, deleghiamo per la nomina, emeriti cialtroni a caccia di "poltrone lucrose" e non sputtaniamo chiamiando per "nome" questa gentaglia buona solo ad attribuire miliardi di euro ai partiti ed a se stessi valanghe di stipendi, rimborsi e pensioni.Perchè non diciamo a voce alta che tali cialtroni sono incapaci di promuovere e finanziare ricerche per rendere utilizzabili fonti energetiche come, per esempio, la geotermìa?
Infatti ognuno sa che, scavando in profondità o sfruttando cavità naturali, si incontra l'aumento di temperatura di un grado ogni 33 metri circa. Una cavità a 3-4.000 metri di profondità, munita di un tubo di immissione di acqua e di un altro per l'emissione di vapore, potrebbe fornire (in modo rinnovabile e pulito) l'energia termica per il riscaldamento di intere città.
Trasformando l'energia solare e/o eolica in elettricità, le auto potrebbero circolare senza inquinare, senza arricchire gli sceicchi e senza fare guerre in Medio Oriente per la gioia dei fabbricanti di "cannoni". Ecc. ecc.!
Vox clamans in desertis!
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