La disinformazione è un nemico mortale più del
"carbone pulito".Questa invenzione di €n€l per
far diventare questo obbrobbrio come fosse "fragole e
panna", è una panzana genocida per nascondere la
realtà: il carbone non nasce "pulito",come
vogliono far credere, ne è possibile filtrarne le
particelle micrometriche (nanoparticelle),che ne derivano
una volta combusto.Tale particolato molecolare PM02(di
dimensioni molecolari),viene assorbito dall'organismo e
si fissa negli organi sedimentando metalli pesanti talmente
piccoli che si introducono dentro le cellule attraverso il
sangue,non sono fermate ne dai globuli rossi,ne dagli
anticorpi macrofagi,che lavorano in continuazione per
eliminarle ma non vi riescono facendo infiammare il sistema
immunitario (chiedetevi perchè aumentano i casi di
asma e di allergie).Una volta che queste particelle (o
nanopolveri) si sono "appoggiate" nei tessuti di
un organo, esprimono un tumore,che nell'arco di 20anni
diventa mortale. NOn esistono cure, non esistono rimedi:
ogni secondo che respirate i gas delle centrali assorbite
nanopolveri,e siete condannati. Il carbone combusto a
elevate temperature, e compresso,come fa enel, libera anche
radionuclidi naturali,che allo stato di particolato fine si
esopande nell'atmosfera rilasciando tracce radioattive
insieme a mercurio,arsenico, nichel. Tali
radiazioni,una volta assunte nelle cellule, modificano i
geni che vengono trasmessi attraverso lo sperma e generano
neonati con malformazioni e difetti del sistema
nervoso(vedere cosa è successo in sardegna dove usano
proiettili a uranio impoverito: lo schianto del proiettile
sulle corazze sublima i metalli liberando nuvole innaturali
di nanpolveri,che i militari ele persone che abitano nei
dintorni repirano). fine parte uno Il mercurio
depositato nell'acqua viene acquisito dai pesci,che
subiscono la medesima sorte. Il terreno,attraverso le
precipitazioni acide dovute alla liberazione di CO2, viene
aggredito e i metalli pesanti filtrano nel suolo
raggiungendo le falde acquifere o le colture,tornando nel
corpo di chi se ne ciba.Il "carbone pulito" non
esiste, esiste però la corruzione della stampa e della
tv,che produce false testimonianze di conduttori che, pagati
da chi gestisce il busyness del carbone, vanno a ciarlare
raccontando meraviglie sul carbone.Tutti gli scienziati più
importanti al livello mondiale hanno decretato il carbone il
nemico numero uno della vita, della salute,
dell'ambiente per l'enorme quantità di CO2 e di
nanoparticelle liberati. Istruitevi,informatevi, e
soprattutto diffidate dei pareri delle università (ad
esempio quella dell'Acquila) e degli scienziati pagati
da €n€l, il giudice di Rovigo ha condannato i due
ex amministratori delegati di €n€l Francesco Luigi Tatò
e Paolo Scaroni ed i due ex direttori della centrale per
OMICIDIO COLPOSO PLURIMO,proprio a causa
dell'elevatissimo tasso di mortalità avuto nei
comprensori delle centrali. Enel assolda questi criminali a
norma di impiego e che non dicono mai la verità ma a morire
siamo e saremo noi!Usano false testimonianze di operai che
in realtà non vengono mai esposti e fatti parlare di loro
sponte, ne sono accessibili i registri di medici con le
medie di vita e morte di chi ha lavorato da loro in
produzione: schiere di malati di cancro polmonare e
arsenicosi cronica che non vanno oltre i 55anni. Questo
la dice tutta su un ente che in tv pubblicizza le fonti
rinnovabili però va cercando a tutti i costi di impiantare
micidiali centrali a "carbone pulito" per
concorrere con l'€ni e Sorgenia quando, il 18 luglio,
finirà il monopolio di stato!Loro avranno combustibile di
serie c a prezzo di svendita, moriranno 6mila cinesi
l'anno nelle miniere di carbone, e altrettanti italiani
si ammaleranno e moriranno credendo che sia stata colpa di
chissà quale strana coincidenza.Continueranno a nascondere
i microscopi a scansione ambientale per non far sapere la
verità,ad ammutolire gli scienziati italiani migliori che
sono costretti a fuggire all'estero per dire la
verità,e bersani è il loro cavallo di troia per permettere
tutto questo sulla nostra pelle di inconsapevoli
ignoranti. Le notizie vanno diffuse,vanno fatti
sondaggi pe r bocciare questo cancro,e mandare a casa questi
assassini! L'europa si muove verso le rinnovabili,e noi
abbiamo un ente che si prende gli scarti degli altri per
pagarli meno e farci pagare a noi l'energia come fosse
oro, ma nessuno di loro ci pagherà una inutile
chemioterapia e il funerale.
Allego specifiche
mediche e tecniche che denotano come il carbone è la
peggiore di tutte le scelte:
Effetti
nocivi della combustione del carbone
La
combustione del carbone, come quella di ogni altro composto
del carbonio, produce anidride carbonica (CO2), oltre a
quantità variabili di anidride solforosa, a seconda del
luogo dal quale è stato estratto. L'anidride solforosa
reagisce con l'acqua, formando acido solforoso. Se
l'anidride solforosa viene rilasciata
nell'atmosfera, reagisce con il vapore acqueo ed
eventualmente torna sulla terra in forma di pioggia
acida.
Le emissioni della combustione di carbone
in centrali elettriche rappresenta la più grande fonte
artificiale di anidride carbonica, che secondo la maggior
parte degli studiosi del clima è causa primaria del
riscaldamento globale. Oltre a questo, nelle emissioni degli
impianti sono presenti molti altri inquinanti. Alcuni studi
dichiarano che le emissioni delle centrali elettriche a
carbone siano responsabili della morte prematura di decine
di migliaia di persone, solo negli Stati Uniti. Inoltre,
queste emissioni sono le principali responsabili delle
pioggie acide di alcune nazioni. le centrali elettriche
moderne utilizzano varie tecniche per limitare la nocività
dei loro scarichi e per aumentare l'efficienza della
combustione, anche se queste tecniche non sono utilizzate in
molti paesi, visto che gravano sul costo degli impianti. Per
ridurre le emissioni sono state proposte tecniche di
"sequestro" della CO2, ma non in larga scala.
Il carbone contiene anche tracce di altri elementi,
compresi l'arsenico e il mercurio, che sono pericolosi
se rilasciati nell'ambiente. Il carbone contiene anche
tracce di uranio e altri isotopi radioattivi naturali, che
rilasciati nell'ambiente possono comportare una
contaminazione radioattiva. Sebbene queste sostanze siano
presenti solo in tracce, bruciando grandi volumi di carbone
ne vengono rilasciate quantità significative. Una centrale
a carbone, durante il suo funzionamento, emette
nell'aria più radioattività di quella che emette una
centrale nucleare di pari potenza. (vedi [3] (en) e [4] (en)
per numeri e dettagli)
Il carbone minerale,
qualunque sia la sua qualità (litantrace, antracite,
lignite, torba) e per quanto vagliato e polverizzato,
essendo residuo fossilizzato di materiali lignei e vegetali,
contiene sempre, oltre allo zolfo, anche se in differenti
dosi, maggiori quantità rispetto ai derivati del petrolio
di metalli pesanti (quali nichel, cadmio, piombo, mercurio,
cromo e arsenico) e di alogeni, in particolare fluoro, cloro
e loro composti. L'acido solforico e gli altri acidi
forti, come quelli cloridrico (HCl), fluoridrico(HF) e
nitrico (HNO3) non sono, peraltro, gli unici prodotti
indesiderati della combustione che, se perfetta, dovrebbe
generare solo acqua sotto forma di vapore e anidride
carbonica (o biossido di carbonio – CO2). E' infatti
ben noto che un'ossidazione incompleta (e a maggior
ragione lo sarebbe con un combustibile allo stato solido
anziché liquido o gassoso) produce anche ossidi di azoto
(NOx) e monossido di carbonio (CO). Quest'ultimo, in
particolare, è unanimemente riconosciuto dalla comunità
scientifica internazionale come un gas altamente tossico e
nocivo se si considera che, respirato anche in piccole dosi,
si sostituisce all'ossigeno nella sua insostituibile
funzione vitale fissandosi rapidamente all'emoglobina
del sangue, formando la carbossiemoglobina e causando
situazioni di crisi nell'ossigenazione delle cellule.
Basta, infatti, una concentrazione nell'aria (formata
per circa il 21% da O2, per il 70% da N e minori quantità
di gas inerti) di CO pari solo allo 0,7%, per impegnare
circa la metà dell'emoglobina del sangue. L'azione
tossica si manifesta con cefalea e vomito e porta
rapidamente a uno stato di coma fino al blocco della
respirazione, con collasso vascolare. La presenza del cloro,
inoltre, comporta la formazione e l'emissione
nell'ambiente circostante di microinquinanti quali le
policloro-dibenzodiossine e i policloro-dibenzofurani; le
diossine, in particolare, risultano nocive per l'uomo
anche in concentrazioni di qualche ng/Nm3. Annesse a queste
ultime vi sono le nanopolveri o nanoparticelle (aggregati
molecolari con un diametro compreso indicativamente fra 2 e
200 nm, si parla in particolare di PM0,2 considerando che la
doppia elica del DNA ha un diametro di circa 2 nm), più
sottili e più nocive della PM10 o particolato fine (già
responsabile di malattie cardiogene quali infarto, scompenso
cardiaco, cancro polmonare, ictus) che danno origine alle
nanopatologie.
Queste microscopiche particelle di
materiale inorganico che contiene metalli pesanti come
arsenico, cromo, cadmio, alluminio, penetrano
nell'organismo umano e animale arrivando direttamente
nel sangue (se ingerite attraverso cibi esposti alle polveri
verrebbero poi per la gran parte eliminate tramite le feci e
le urine, ma la quota residua entro circa un'ora
passerebbe attraverso la barriera intestinale annidandosi
nei tessuti degli organi, che non sono poi in grado di
espellerle efficientemente perché bioincompatibili) entro
60 minuti dalla loro inalazione esercitando una forte
reazione di autodifesa degli anticorpi macrofagi che, a loro
volta sono incapaci di aggredire le polveri a causa della
loro ridotta dimensione (inferiori a quelle di un virus e
prossime o eguali a quelle molecolari). Il macrofago
persiste nell'attacco alle nanopolveri, generando una
infezione nel sistema immunitario che da l'origine al
tumore, a loro volta le nanoparticelle oltrepassano le
membrane dei globuli rossi arrivando fino alle cellule,
dove, alterandone le caratteristiche (o alterando le
caratteristiche del DNA), le trasformano in cellule
tumorali.
Queste alterazioni sono presenti anche
nello sperma dell'uomo che, fecondando la donna
trasmette i geni modificati al feto, che a sua volta
presenta malformazioni già dai primi giorni di sviluppo.
Un'associazione di elementi simili è stata riscontrata
al livello epidemiologico e in maniera rilevante nei casi di
soldati ammalatisi durante la prima guerra del Golfo
(sindrome del Golfo), e durante la guerra del Kosovo
(sindrome dei Balcani), dove l'utilizzo massiccio di
proiettili di uranio impoverito generava dallo schianto dei
metalli coinvolti nella perforazione del proiettile sulle
corazze, temperature fino a 2500/3000 °C, entro le quali
questi sublimavano generando nanopolveri dalla
caratteristica sfericità. La sedimentazione negli organi
dell'uomo delle nanoparticelle genera infezioni e tumori
(13 tipi di carcinomi conosciuti) a partire dal primo
deposito fino ai venti anni di permanenza (nei casi di
soggetti più resistenti). L'arsenico assunto nel sangue
e causa di cancro ai polmoni, al fegato, alla vescica, al
rene, alla pelle e all'intestino, si associano quindi
agli effetti distruttivi i granulomi renali permanenti,
alcune malattie del sangue come le trombosi (a causa
dell'indotta trasformazione del fibrinogeno in fibrina),
i tumori (come i Linfoma di Hodgkin) nonché tutti gli stati
patologici causati da concentrazione di elementi inquinanti
nell'organismo. I sedimenti di metalli pesanti non sono
comunque espellibili dall'organismo e vi restano in modo
permanente. Per ridurre a livelli accettabili le suddette
immissioni nell'atmosfera di sostanze nocive, tossiche e
corrosive, di incombusti e di particelle solide,
cancerogene, contenute nei fumi, sarebbe necessario
progettare e costruire dei filtri di concezione
avveniristica che sarebbero, tuttavia, non idonei a
trattenere le emissioni radioattive derivate dalla presenza
del gas radon, che permane nelle particelle del minerale
anche dopo la combustione ad elevata temperatura.
La favola del carbone pulito
L'impianto Igcc di Lakeland
C'è
ancora chi vede negli impianti Igcc la risposta al
riscaldamento globale. Ma é davvero una tecnologia priva di
rischi?
I sostenitori della tecnologia a ciclo
combinato di gassificazione integrata (Igcc), quella che la
Duke e la Vectren vorrebbero utilizzare a Edwardsport
nell'Indiana, affermano a gran voce che l'Igcc è la
risposta al riscaldamento globale dato che questa tecnologia
rende più semplice catturare l'anidride carbonica. Il
loro ritornello è che una volta catturata, l’anidride
possa essere “sequestrata” per migliaia di anni in
formazioni geologiche profonde. Non la vedi, non ci pensi
più.
Nel dicembre 2006, il Dipartimento
dell’Energia statunitense ha ammesso, in un supplemento a
una Dichiarazione di Impatto Ambientale per un impianto Igcc
in Pennsylvania, che "il Dipartimento ha valutato la
capacità del sequestro geologico di ridurre le emissioni di
CO2. Non è una scelta percorribile perché questa
tecnologia non è sufficientemente sviluppata da poter
essere applicata negli impianti proposti per produzioni su
larga scala durante il periodo di prova”.
Questa ammissione è coerente con gran parte delle ricerche,
governative e non, sulla tecnologia del sequestro. In
realtà i risultati delle ricerche più recenti mostrano
come tutta l’idea del sequestro, sia, nella migliore delle
ipotesi, discutibile. E forse persino pericolosa per coloro
che vivono vicino alle aree dove l’anidride carbonica è
stoccata nel sottosuolo.
Gli studi più recenti
hanno evidenziato tre aspetti preoccupanti:
1.
L’anidride carbonica iniettata vicino a faglie sismiche -
la regione dell’Indiana sud-occidentale è la zona della
faglia New Madrid - può in realtà aumentare il rischio di
terremoti, a causa della capacità dell’anidride carbonica
di lubrificare le zolle geologiche, rendendo più facile il
loro spostamento se soggette a pressione proveniente dalla
parte sottostante la superficie terrestre.
2.
L’iniezione di CO2 causa una conversione chimica che in
ultima analisi può danneggiare l’acqua potabile. Si crea
infatti un aumento di acidità che fa sì che elementi
chimici pericolosi fra i quali i metalli filtrino fuori
dalla formazione geologica. Questi inquinanti spesso
riescono ad arrivare alle falde acquifere. Una conversione
chimica di questo tipo potrebbe rendere inutilizzabili
intere falde dalle quali dipendono molte popolazioni.
3. I costi enormi di questa tecnologia, in termini di
investimenti finanziari e di energia.
Gran parte
del dibattito sull'Igcc si é sviluppato intorno al
fatto se sia possibile convertire il carbone in un gas di
sintesi così da utilizzarlo per generare elettricità in
maniera più pulita rispetto alla tecnologia convenzionale
chiamata carbone polverizzato. Il vero motivo per cui le le
aziende di servizi pubblici stanno cercando di costruire
questi impianti è quello di catturare gli enormi
stanziamenti federali e statali pagati dai contribuenti. Per
esempio, la Duke e la Vectren, per costruire il loro
impianto costoso e inquinante, hanno recentemente ricevuto
dal governo federale più di 133 milioni di dollari in
agevolazioni fiscali.
Questo carbone,
erroneamente etichettato come “carbone pulito”, è
risultato per certi versi più pulito di quello polverizzato
dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico, ma
quello che è mancato al dibattito è uno studio concreto su
cosa fare con i prodotti chimici catturati che sono i
sottoprodotti del processo; su quale sarà su scala
commerciale il costo effettivo della costruzione e della
messa in opera delle centrali; su quanta dell’energia
prodotta verrà richiesta per eseguire i sofisticati
processi chimici richiesti, riducendo così l’efficienza
complessiva degli impianti; e infine su qual è il costo
effettivo della cattura del CO2 e del suo stoccaggio
permanente nelle formazioni geologiche sotterranee.
Attualmente nessun progetto Igcc analizza questi temi
in dettaglio. Non solo, la gran parte delle proposte Igcc
non promettono neanche la cattura del carbone, tanto meno il
sequestro.
Si aggiunga a questo il fatto che i
costi per la costruzione di questi proposti impianti Igcc
sono saliti alle stelle. In Minnesota, i documenti del
governo hanno recentemente rivelato che il costo
dell’Excelsior's Mesaba Igcc è salito ad almeno 2155
miliardi di dollari per un impianto da 603 MW. Si arriva
alla cifra enorme di 3.5 milioni di dollari per megawatt,
più alta dei costi attuali delle centrali nucleari. Ciò
vale anche per l’Indiana dove il presidente della Duke
Energy, Jim Rogers ha dichiarato alla stampa un paio di mesi
fa che il costo del loro impianto IGCC a Edwardsport è
cresciuto dagli 1.3 miliardi di dollari all’inizio del
2006 a ben oltre “2 miliardi di dollari” per 630 MW.
Ciò significa un costo per megawatt di 3.17 milioni di
dollari, e in aumento. Nessuna di queste centrali ha
progettato il costo della cattura e del sequestro
dell’anidride carbonica, che i più stimano sarà di
almeno un altro 50% in costi di costruzione più un’altra
grande incognita su quanto in concreto costerà catturare e
conservare l’anidride carbonica.
Utilizzando la
cifra più prudente, il 50%, i costi di costruzione
dell’impianto di Edwardsport potrebbero salire a 4.75
miliardi di dollari equivalenti a più di 7.5 milioni di
dollari per megawatt. Paragonate questo alla centrale
nucleare di Marble Hill, della quale nel 1984 venne bloccata
la costruzione a causa dei costi crescenti. PSI (ora Duke)
disse all’inizio nel 1973 che Marble Hill sarebbe venuta a
costare 700 milioni di dollari per 2260 MW (309.000
dollari/MW). Quando alla fine si arrivò al processo nel
1977, il costo era duplicato a 1.4 miliardi di dollari
(619.000/MW). E quando lo stato dell’Indiana obbligò la
Psi a interrompere la costruzione della centrale, i costi di
costruzione erano saliti a 10 miliardi di dollari (4.4
milioni/MW).
Il confronto fra la tecnologia Igcc
e il nucleare è giustificato. Entrambe sono imprese
rischiose che richiedono contributi governativi sostanziosi
per essere economicamente vantaggiose. Entrambe assicurano
ai loro finanziatori profitti estremamente alti dato che
hanno un profitto basato sul livello di investimenti.
Quando il costo di costruire centrali a carbone
raggiunge un livello simile, TUTTE le alternative dovrebbero
essere prese in considerazione. Estrarre il carbone comporta
distruzione ecologica, bruciarlo causa vari problemi di
salute, smaltirne i rifiuti nelle falde acquifere e nei
fiumi contamina l’acqua potabile. Queste sono ragioni
sufficienti perché si cerchino alternative.
Conoscete anche una sola “comunità del carbone”
prospera? In realtà è vero il contrario. Il carbone è la
rovina di chi è costretto a conviverci, non la salvezza
economica.
John Blair Presidente del gruppo
ambientalista Valley Watch
6 agosto 2006 0:00 - kekkul
Selvaggia Malvezzi, i miei complimenti ho seguito i suoi
lavori (sforzi) a Bassora, e adesso la leggo qui, nonostante
la mia ignoranza in micromacro-economia, la capisco, il suo
scrivere e' fluido e non complicato, grazie per farmi
capire! KeK
Condivido le opinioni in merito alle energie
alternative. Ritengo che una buona parte della colpa
sia anche nostra allorchè eleggiamo, o, peggio, deleghiamo
per la nomina, emeriti cialtroni a caccia di "poltrone
lucrose" e non sputtaniamo chiamiando per
"nome" questa gentaglia buona solo ad attribuire
miliardi di euro ai partiti ed a se stessi valanghe di
stipendi, rimborsi e pensioni.Perchè non diciamo a voce
alta che tali cialtroni sono incapaci di promuovere e
finanziare ricerche per rendere utilizzabili fonti
energetiche come, per esempio, la geotermìa? Infatti
ognuno sa che, scavando in profondità o sfruttando cavità
naturali, si incontra l'aumento di temperatura di un
grado ogni 33 metri circa. Una cavità a 3-4.000 metri di
profondità, munita di un tubo di immissione di acqua e di
un altro per l'emissione di vapore, potrebbe fornire (in
modo rinnovabile e pulito) l'energia termica per il
riscaldamento di intere città. Trasformando
l'energia solare e/o eolica in elettricità, le auto
potrebbero circolare senza inquinare, senza arricchire gli
sceicchi e senza fare guerre in Medio Oriente per la gioia
dei fabbricanti di "cannoni". Ecc. ecc.!
Vox clamans in desertis!