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AUMENTANO LE TARIFFE ELETTRICHE?
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Comunicato 
1 marzo 2003 0:00
 
LO STATO LAVORA PER NOI O NOI LAVORIAMO PER LO STATO E I SUOI BOIARDI?

Firenze, 1 Marzo 2003. L'Autorita' per l'energia elettrica e il gas, Filippo Ranci, ci fa sapere che dovremo aspettarci diversi aumenti delle tariffe delle bolletta elettrica. Tutto come previsto, niente di eccezionale. Non ci sono venti di guerra o di presunta tale che hanno fatto preoccupare il nostro Garante, si' da mettere le mani avanti. Perche' cosi' almeno avrebbe avuto una giustificazione (virtuale, ma pur sempre giustificazione), mentre sentirci ripetere che e' tutto nella normalita' dei fatti che la bolletta aumenta, mentre gli stipendi sono li' come merce di scambio per i nostri sindacalisti che cercano di ancorarli all'inflazione programmata piuttosto che reale, sembra quasi una commedia di quelle che, vista la stagione, ben si prestano ad allietare i primi pomeriggi dei nostri bimbi vestiti a maschera.
Eppure non e' spettacolo, non e' fantasia artistica, non e' litania protestataria che si alimenta di cio' che gli offre il momento. E' la realta'.
Nonostante dall'inizio dell'anno qualcuno ha cominciato a raccontarci che si e' aperto il mercato della liberalizzazione elettrica e che gigantesche possibilita' di risparmi, di qualita' e di scelta sono nel futuro del consumatore medio italiano, tutti i giorni dobbiamo avere a che fare con la bolletta marcata Enel (forse qualcuno ha un riscossore diverso, ma siamo li'), che sottosta' agli aumenti di cui sopra: programmati per il nostro futuro energetico ed economico (sic!).
Intanto l'Enel ha sempre piu' le caratteristiche di quelle aziende che, nel gergo di chi sa le cose, si chiamano multiutility. Mentre si perde nelle informazioni degli addetti ai lavori il livello e la quantita' di scambio di Genco che l'Enel dovrebbe fare per rendersi affidabile verso il Garante, l'azienda elettrica ha gia' consolidato il suo duopolio nel mondo delle comunicazioni, etc.. cioe' sta investendo soldi, non debiti. Soldi che ha guadagnato con le nostre bollette.
Il consumatore medio, di quelli che quando vanno da una stanza all'altra del proprio appartamento spengono la luce per risparmiare, pero', si fa questa domanda: ma se l'Enel e' proprieta' dello Stato, lo sara' perche' lo Stato vuole che un settore cosi' delicato e strategico sia sotto il suo controllo per evitare speculazioni e far si' che il bene di questa azienda sia a vantaggio del bene pubblico. Ok estendere questo presunto bene pubblico anche ad altri settori (come Wind-Infostrada), ma perche' i vantaggi del cosiddetto bene primario devono uscire dalla tasche degli italiani per entrare in quelli di movimenti della finanza per questa o quell'altra azienda . perche' anche in questo ne dovremmo trarre un vantaggio . ma dov'e' questo vantaggio? Per ora la bolletta sta per essere nuovamente aumentata, il mondo italiano delle comunicazioni si avvia al duopolio con Telecom (quindi, altroche' mercato libero), per la finanza e i capitali che girano .. lasciamo perdere, oh teste' litigato con il mio istituto di credito che cercava di rifilarmi la solita bufala finanziaria che, si sa, il mercato italiano, offre questo.
C'e' qualcosa che non torna?
Probabile.
Ma per farlo comprendere, a chi e' costretto a pagare quella e non altra bolletta energetica pena il taglio della luce, quantomeno bisognerebbe fargli arrivare un messaggio che qualcuno "sta lavorando per lui" (magari diminuendo e non aumentando la bolletta elettrica), perche' per ora, al nostro rimane solo la percezione di stare continuando a lavorare per la ricchezza dei funzionari dell'Enel e dello Stato, i loro boiardi e annessi e connessi.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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