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Autovelox Firenze. L'Assessore alla mobilità Mattei indegno rappresentante delle istituzioni in uno Stato di diritto
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Comunicato di Pietro Yates Moretti
21 agosto 2012 12:09
 
 Sull’edizione odierna del quotidiano La Repubblica, l’assessore alla mobilità di Firenze Massimo Mattei si difende in questo modo dalla debacle sugli autovelox illegittimi sui viali di circonvallazione: “Chi contesta gli autovelox dovrebbe parlare con i padri e le madri dei ragazzi morti in un incidente stradale. E le associazioni di pseudo consumatori che vivono solo per contestare gli atti del Comune dovrebbero pensarci su”.
E’ evidente la natura diffamatoria dei commenti di Mattei, che accusa questa associazione -che ha rivelato l’illegittimità dei controlli effettuati dal Comune- di voler profittare a scapito delle vittime di incidenti stradali. Contrariamente ai membri dell’Amministrazione comunale, dalla querela molto facile, non sporgeremo querela perché siamo da sempre contrari ai reati di opinione, che dovrebbero essere espunti dal codice penale. Confidiamo infatti nella capacità dei cittadini di capire e giudicare i fatti, mettendo in gioco anche la nostra reputazione.
Nel caso di specie, è del tutto evidente che gli autovelox sui viali sono illegittimi perché violano il combinato disposto dal Codice della strada e dalla legge 168/2002. Nei centri abitati, gli autovelox fissi possono essere installati esclusivamente su strade di scorrimento, che per essere tali devono avere minime caratteristiche tassative assenti sui viali fiorentini.
La legge è questa, ed il Comune di Firenze la sta violando. Non lo diciamo solo noi, ma ora anche il giudice di pace di Firenze, la Corte Suprema di Cassazione e persino la Corte Costituzionale. L’Assessore spiega che il limite di 50 kmh è previsto dalla legge, e che la sua violazione è quindi una violazione di legge. Ma il principio dello Stato di diritto su cui si basano le democrazie costituzionali come la nostra, presuppone che sia sottoposto alla legge anche -e soprattutto!- chi è preposto a vigilare sul suo rispetto. Sappiamo che nell’Italia -e nella Firenze- degli ultimi decenni, questo principio si è logorato a tal punto da rendere quasi normali tali affermazioni.
Aldilà delle sue offese e la volgare strumentalizzazione del dolore delle vittime della strada, l’Assessore afferma che il Comune ha il potere di violare la legge per sanzionare le violazioni di legge. Troviamo tutto ciò giuridicamente e politicamente ripugnante. Ma siano i cittadini a giudicare.
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