testata ADUC
BANCA 121. LA PROCURA DI BRINDISI RINVIA A GIUDIZIO 14 PERSONE PER TRUFFA, FRA DI ESSI FUNZIONARI DI PRIMISSIMO LIVELLO, MA MANCANO I "BIG"
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
11 novembre 2004 0:00
 

Firenze 11 novembre 2004. La procura di Brindisi ha concluso le indagini preliminari relative ai prodotti finanziari di Banca 121. Le indagini hanno riguardato sia i prodotti finanziari cosi' detti strutturati (Action 2001, CTZ Action 2002, BTP Tel, BTP equity, CTZ Equity, Bot Strike 2002, BTP Index, ecc), sia i piani finanziari MyWay-4You e simili. Nella lista degli indagati figuravano oltre 60 persone fra le quali l'allora direttore generale di Banca 121 ed il consiglio di amministrazione.
Le indagini si sono concluse con il rinvio a giudizio e la citazione davanti al Tribunale di Brindisi per il giorno 27 gennaio 2005.
Dal decreto di citazione a giudizio, redatto dal PM dott. Pierpaolo Montanaro, apprendiamo che alla responsabile dell'Ufficio "Divisione Privati e Finanza", al responsabile dell'Ufficio di Vigilanza sui servizi d'investimento, al responsabile della Divisione "Coordinamento Filiali" ed al responsabile della "Rete Indiretta" sono stati contestati i reati di cui all'art. 640 del c.p. (truffa) "perche' con piu' azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso fra loro, con artifici e raggiri consistenti nel predisporre e commercializzare l'operazione finanziaria complessa, variamente denominata ma sempre riconducibile all'operazione derivata, denominata "opzione put", prospettando alla clientela circostanze non veritiere, quali la garanzia di restituzione integrale del capitale investito, ed utilizzando moduli contrattuali con clausole inintelligibili, nonche' non evidenziando adeguatamente nelle condizioni generali di contratto che trattavasi di operazione ad altissimo rischio di perdita integrale del capitale investito, ne' l'esistenza di un conflitto di interessi tra clientela e banca, nonche' gli effettivi rischi dell'operazione (in violazione dell'art. 21 lett. b) e c) T.U.F. 27, co. 3 e 28 let. a) Reg. CONSOB) utilizzando, peraltro, per l'operazione acronimi idonei a trarre in inganno".
Come in altri rinvii a giudizio anche in questa occasione sono stati rinviati alcuni promotori finanziari e dipendenti di Banca 121 che hanno venduto i piani finanziari e gli strutturati.
Da sempre sosteniamo che il problema principale di questa vicenda non e' riconducibile, come vorrebbe fare Banca MPS, alla fase di vendita bensi' a quella di progettazione di prodotti finanziari che comportano un ingiustificato profitto per la banca a danno dei clienti.
Non possiamo quindi che accogliere con soddisfazione il rinvio a giudizio delle persone ritenute responsabili della progettazione di tali strumenti.
Allo stesso tempo, non riusciamo a comprendere come sia possibile che l'allora direttore generale ed il consiglio di amministrazione non siano stati chiamati a rispondere del comportamento della banca, che era evidentemente sotto il loro controllo.
Chi ha fissato budget di collocamento ben al di la' della fisiologica capacita' di assorbimento del mercato di strumenti finanziari aleatori e rischiosi, come i piani di finanziamento per l'investimento e strumenti finanziari derivati? Chi ha fissato i prezzi sperequati di obbligazioni negoziate in conflitto di interessi ed opzioni put, in maniera tale da realizzare utili ingiustificati per l'Istituto?
Anche in questo processo, l'avv. Giuseppe Romano, che collabora con l'Aduc per tutte le questioni relative a Banca 121, si battera' affinche' vengano chiamati in causa anche coloro che riteniamo essere i principali responsabili dello sperpero di risparmio realizzato attraverso questi piani finanziari, ovvero la dirigenza di allora della banca a partire dal direttore generale, il consiglio di amministrazione e la proprieta'.
Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la tutela del risparmio
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS