E' morto Bernardo Caprotti (1925-2016), imprenditore. Basterebbe questa attribuzione per elogiarne le doti in un Paese dove gli imprenditori sono merce rara. Il Comune di Milano gli ha attribuito l'Ambrogino d'oro (massima onorificenza) e forse gli dedichera' una strada. E' stato il patron di Esseleunga, una catena di supermercati. Nel 1996 patteggia una condanna per tangenti. Scrive un libro, "Falce e carrello" sul contrasto con le Coop, protette da un sistema di potere che considerava investimento sociale quello delle Coop. Storica e' stata la sua battaglia contro le Regioni e i Comuni che utilizzavano la pianificazione urbanistica "interpretata": per ottenere l'autorizzazione ad aprire un supermercato Esselunga a Firenze dovette aspettare ben 43 anni. E' stato un precursore delle aperture domenicali, facendo i suoi interessi e quelli dei consumatori.
Nel 2010 riceve la laurea honoris causa in architettura dall'universita' La Sapienza di Roma.
Piu' degli ambrogini, crediamo che a Caprotti avrebbe fatto piacere avere una effettiva legge sulla concorrenza che, purtroppo, e' bloccata da due anni in Parlamento dalle solite corporazioni che ha combattuto per tutta la vita.