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BLACK-OUT 28 SETTEMBRE
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Comunicato 
29 ottobre 2003 0:00
 

UN PROBLEMA DI GRANDI STRATEGIE E SENZA RESPONSABILITA' ITALIANA? ANCORA TUTTO DA STABILIRE. E INTANTO IN CIRCA 700 MILA HANNO SEGUITO LE INDICAZIONI DELL'ADUC PER LA RICHIESTA DI RIMBORSO FORFETTARIO

Firenze, 29 Ottobre 2003. Sembra che il black-out energetico dello scorso 28 settembre sia solo un problema di grandi strategie energetiche e, soprattutto, c'e' tanta voglia di individuare dei responsabili che siano esterni alla gestione italiana. Per ora alle accuse dell'Ucte (organismo per il coordinamento europeo dei gestori del trasporto elettrico) al gestore svizzero Etrans di esserne il responsabile, corrisponde una secca smentita di quest'ultimo, e quindi tutto e' aperto.
Questo e' importante perche' proprio ieri 28 ottobre sono scaduti i trenta giorni di tempo entro cui gli utenti del servizio italiano avrebbero dovuto fare richiesta di rimborso forfettario di 25,82 euro. E, almeno stando alle lettere fino ad oggi arrivate nella nostra sede, sono circa 700 mila i titolari di un contratto elettrico che si sono avvalsi dei nostri consigli per inoltrare la richiesta al proprio gestore.
Su questo rimborso se ne sono sentite di tutti i colori, cosi' come di altrettanti colori sono state le risposte arrivate individualmente a diversi utenti, ma tutto quello che e' stato detto ha una sola e spiccata caratteristica: cercare di lavarsene le mani facendo a scaricabarile e mostrando una conoscenza delle norme e dei diritti quantomeno approssimativa e sbagliata.
Per far capire questa situazione valga un solo esempio di un utente titolare di due contratti, uno domestico e l'altro aziendale. Alla richiesta di rimborso per quello domestico, il gestore gli ha risposto che e' previsto solo per gli utenti non-domestici. Mentre alla richiesta di rimborso per quello aziendale, il gestore gli ha risposto che e' possibile solo per gli utenti domestici. Chiaro, no?
Una confusione a cui ha contribuito, suo malgrado, anche l'Autorita' per l'Energia, citando sue delibere che non prevedono il rimborso, ma si tratta di delibere che l'Aduc non ha mai tirato in gioco e che, tra l'altro, non escludono un rimborso per black-out. Le norme di riferimento della richiesta di rimborso (non automatico) consigliate dall'Aduc, sono quelle del codice civile e della carta del servizio elettrico che, al contrario di quanto vuol far credere l'Enel, non e' stata abrogata da alcuna disposizione del Garante.
Dal punto di vista normativo ci sentiamo in una botte di ferro e per questo abbiamo consigliato gli utenti a fare la richiesta che, di fronte alla indisponibilita' del gestore, dovra' essere fatta valere davanti al giudice di pace, soprattutto quando sara' ufficialmente acclarata la responsabilita' del gestore (responsabilita' che quest'ultimo, gia' nelle risposte di diniego che sta inviando a chi ha fatto la richiesta, ha stabilito di non avere ..).
L'importante e' avere chiare le idee sui termini legali e di diritto e non farsi scoraggiare o intimidire dalle reazioni scomposte del gestore. Perche' se il black-out dello scorso 28 settembre e' stato un grosso problema italiano, non ci sembra giusto che a pagarne lo scotto siano gli italiani che pagavano per quel servizio, ma chi, dovendolo fornire a certi standard, non lo ha fatto e che, per questo, e' giusto che rimborsi chi ha fatto con lui un contratto.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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