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BOCCIATURA DL RIFORME CODICE STRADA. LA SBANDATA DI GOVERNO E OPPOSIZIONE SULLA PELLE DEGLI UTENTI. CHIEDIAMO CERTEZZE PER IMPEDIRE CHE CONTINUINO A VINCERE I FURBI DI TUTTE LE RISME, COMPRESI QUELLI DI STATO
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Comunicato 
18 novembre 2005 0:00
 

Firenze, 18 Novembre 2005. La bocciatura in Senato della riforma del codice della strada e', a nostro avviso, un fatto molto grave, non tanto per la mancanza dei provvedimenti nuovi che avrebbero dovuto essere introdotti, ma perche' la conseguenza e' solo quella di una situazione caotica.
Quindi responsabilita' doppia: delle forze di maggioranza e di quelle di opposizione perche' non hanno trovato un accordo e hanno fatto marcire una situazione che, per tutti, non potra' che arrecare danni economici e istituzionali.
Chi avesse ancora qualche dubbio su come talvolta le nostre istituzioni riescono a remare contro gli interessi di se stesse e dei cittadini, questo e' l'ennesimo esempio.
La situazione e' che nei prossimi giorni, allo scadere del dl del Governo dello scorso settembre, diverse norme che stavano cominciando a consolidarsi nella quotidianita', decadono e si torna a vecchi sistemi che, tra l'altro, sono il contrario di cio' che, lo scorso gennaio, aveva sentenziato la Corte Costituzionale. Al centro di tutto c'e' la patente a punti, e le relative multe legate alla contestazione immediata o meno di una infrazione: non dichiarare chi fosse alla guida del veicolo multato e non fermato, costera' di nuovo minimo 357 euro e non piu' 250; il tempo entro cui dichiarare chi era alla guida del mezzo multato e non fermato, tornera' a 30 giorni rispetto ai 60 dal momento della notifica del verbale (e chi nel frattempo, ha aspettato i 60 giorni per denunciare il guidatore, ma sono passati 30 giorni, che fara'?); mentre la sanatoria per i punti levati prima della sentenza della Corte Costituzionale rimane in alto mare. Tra i nuovi provvedimenti che rimangono gravemente in auge, non compresi nel dl di settembre, c'e' quello della confisca delle moto per alcune violazioni, che non sara' piu' sostituita con un provvedimento di sospensione di 90 giorni.
Si vocifera che il tutto dovrebbe essere recuperato nella Finanziaria, ed e' probabile, ma cosa succedera' nel frattempo, visto che il dl scade il 20 novembre? Un periodo piu' o meno lungo di confusioni, disagi, fraintendimenti, alzate di spalle, perdite di tempo per spiegazioni e... soldi, soldi, salute, salute che vanno via dalle tasche e dai corpi degli utenti di questi servizi.
Noi, a questo punto, non abbiamo molto da suggerire, ma chiediamo solo certezza e fermezza, qualunque essa sia. Perche' e' solo su questo che si puo' articolare un consenso e un dissenso con metodi civili e democratici, altrimenti e' solo barbarie, dove vincono i furbi di tutte le risme, compresi quelli di Stato come le amministrazioni che usano le multe non in funzione di ordine pubblico ma per far cassa.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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