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BONUS BEBE'. FINALMENTE LA RISPOSTA DEL GOVERNO: NOSTRO E' L'ERRORE, VOSTRE LE CONSEGUENZE PENALI
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Comunicato 
17 aprile 2007 0:00
 

Firenze, 17 Aprile 2007. Si puo' sintentizzare cosi' la risposta che il ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme Istituzionali, Vannino Chiti, ha dato all'interpellanza parlamentare dell'on. Donatella Poretti (RnP) sui bonus bebe': l'errore e' nostro ma lo pagate voi.
La vicenda e' nota: agli inizi del 2006 migliaia di famiglie straniere extracomunitarie ricevettero l'invito, da parte della Presidenza del Consiglio, a ritirare alla Posta 1000 euro di bonus bebe' per i nuovi nati nel 2005. Il bonus pero' era riservato a cittadini italiani e comunitari, le lettere erano state inviate alle famiglie extracomunitarie per errore, e tutti i genitori extracomunitari che in buona fede avevano ritirato il bonus si sono visti indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato. Venuto fuori il pasticcio, e partiti i procedimenti penali, nell'agosto del 2006 l'on. Poretti chiedeva con un'interpellanza quali provvedimenti, anche d'urgenza, il Governo intendesse adottare per porre rimedio agli errori commessi dalla presidenza del Consiglio, tenuto conto della gravita' delle conseguenze penali della vicenda, che si ripercuoterebbero altresi' sulle modalita' del soggiorno in Italia
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La risposta del Ministro Chiti e' molto deludente: ammette l'errore della Presidenza del Consiglio dettato dalla fretta di spedire le lettere; ricorda che la Finanziaria 2007 ha disposto che le somme percepite non vengano restituite, e che "nulla si e', invece, disposto con riferimento ai procedimenti penali instaurati"; ritiene infine il Ministro che la violazione potrebbe non costituire reato ma esclusivamente un illecito amministrativo e che comunque, se anche fosse reato, ricadrebbe nell'indulto, per cui i genitori dei bimbi stranieri non finirebbero in carcere.
Peccato che fino ad ora le Procure della Repubblica italiana non siano state di tale avviso.
Una condanna penale per truffa aggravata ai danni dello Stato e' ostativa al rilascio e al mantenimento di carta di soggiorno e permesso UE per soggiornanti di lungo periodo. Abbandonati al loro destino dalle istituzioni, agli imputati non resta che trovarsi un buon avvocato - che costera' decisamente piu' dei mille euro di bonus incassati - e provare al giudice la propria innocenza, anche seguendo i consigli che mesi fa avevamo predisposto in un "Vademecum su difendersi nei processi penali":
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Emmanuela Bertucci - responsabile Aduc Immigrazione

A questo link e' possibile leggere la risposta integrale all'interpellanza parlamentare:
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