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LA BUROCRAZIA NEGA IL DIRITTO A VIVERE E LAVORARE IN ITALIA AD UN CROATO CHE RISIEDE NEL NOSTRO PAESE DALLA NASCITA. QUANDO LA POLIZIA SVOLGE ANCHE LE FUNZIONI DEL TAR.
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Comunicato 
21 febbraio 2005 0:00
 

Firenze, 21 febbraio 2005. Un'altra incredibile vicenda e' capitata al nostro servizio "Aduc-Immigrazione". Le parti attrici sono due: Venezia e Firenze. Ecco la storia.
Il Sig. X, cittadino croato di soli 20 anni, vissuto da sin dopo la nascita sempre a Venezia, ha da sempre il suo permesso di soggiorno. Nel maggio 2004, alla scadenza dello stesso, si reca diligentemente alla Questura di Venezia, dove, con prassi del tutto illegale, gli viene assegnato un appuntamento per l'anno successivo, ossia al 1 luglio 2005, non gia' per il rinnovo suddetto, ma solo per il deposito della documentazione. Morale della favola, X torna a casa senza rinnovo, senza cedola attestante la richiesta di rinnovo (che vale ai fini della regolarita' sul territorio nazionale), e d'ora in poi "irregolare" per volonta' delle stesse autorita', in quanto con permesso appena scaduto. Unica consolazione un bigliettino con su scritta la data dell'appuntamento suddetto. Nel settembre 2004, I si trasferisce a Firenze, dove vive la sua ragazza italiana.
E qui continua la beffa. Il sig. X, che, ripetiamo, e' davvero "italiano", chiede al Comune di Firenze di concedergli la residenza. "No, senza permesso di soggiorno non si puo' fare". Tenta di aprire partita iva all'Agenzia delle Entrate di Firenze: "No perché non hai la residenza". Infine, scortato dai legali, si reca in Questura a Firenze, luogo per legge deputato a raccogliere le dichiarazioni di domicilio sul proprio territorio nonche' ad occuparsene sotto un profilo di regolarita' del soggiorno. La risposta orale dell'addetto allo sportello: "no: primo perche' il permesso e' scaduto. Secondo perche' ormai se ne deve occupare la Questura di Venezia. Terzo perche' non hai la residenza a Firenze. Quarto perche' non hai una partita iva aperta a Firenze". Il legale, che ovviamente e' di diverso avviso, chiede allora che, sia dato al sig.X un rifiuto "vero", come si deve per legge, con l'opportunita' di rivolgersi alla magistratura competente, insomma, chiede che quei "NO" non rimangano sospesi nell'aria, ma vengano messi per iscritto. Niente da fare ,l'addetto si rifiuta.
Cosi', nei confronti del sig. X come di tanti altri, grazie a questi "no" rifilati dietro un vetro, la Questura ed i suoi addetti svolgono la duplice funzione: Pubblica Sicurezza e Tribunale Amministrativo Regionale! A noi sembra piuttosto omissione d'atti d'ufficio, punita dal codice penale. Il legali, dopo ben due tentativi allo sportello, decidono di scrivere al Dirigente dell'Ufficio intimandogli l'accettazione della pratica. Ad oggi la pratica del sig. x non E' stata accettata.
Insomma, ma quanto dovrA' aspettare ancora nella sua posizione di irregolare senza residenza e senza poter eleggere domicilio a Firenze? I tempi di Venezia? Non glielo auguriamo: naturalmente, a maggio 2005, con ogni probabilitA', la Questura di Venezia si dichiarera' "incompetente" al rinnovo, perche' X non dimora piu', ne' lavora sul territorio di sua competenza!!

Emmanuela Bertucci e Claudia Moretti
Responsabili del Servizio Aduc -Immigrazione
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