Roma, 28 Ottobre 2004. Clamoroso autogol della Fipe-Confcommercio sui prezzi del caffe'. Ieri, nel nostro comunicato stampa avevamo sostenuto che in 4 anni il prezzo medio dell'espresso al bar era aumentato del 26%, passando dalle 1.200 lire (62 centesimi) del 2000 ai 78 centesimi (1.510 lire) del 2004. "L'Aduc deve spiegare una volta per tutte -si legge in una nota dell'associazione degli esercenti- qual e' il campione sul quale elabora il prezzo medio del caffe'. Le nostre analisi si basano invece sulle rilevazioni degli uffici comunali di statistica e sulle indagini svolte sul territorio indicando sempre come e' composto il campione e accertandoci che sia rappresentativo".
Ebbene noi abbiamo preso per buone proprio le analisi fornite dal Centro studi della Fipe-Confcommercio!!! Infatti, sul sito internet della Fipe, il Centro studi compila tabelle dalle quali risulta che nel 2000 (1) il prezzo medio di una tazzina di caffe' e' di 1.200 lire (62 centesimi) e nel 2004 (2) il prezzo sale a 78 centesimi (1.510 lire), con un aumento, appunto, del 26%. Dunque noi non abbiamo fatto nessuna "arbitraria rilevazione dei prezzi", come sostiene la Fipe-Confcommercio, ma abbiamo preso i dati che essa stessa fornisce e l'accusa che "Un'informazione inesatta produce sicuri effetti distorsivi sulla dinamiche di mercato" e la minaccia che "qualcuno prima o poi ne dovra' rispondere", il direttore generale della Fipe-Confcommercio, Edi Sommaria, dovrebbe rivolgerle a se stesso. Quanto alla qualita' riportiamo quanto dichiara di nuovo la Fipe-Confcommercio "...il caffe' servito al bar non e' piu' buono come una volta."(3).
Insomma, che la Fipe-Confcommercio si metta d'accordo con se' stessa!
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.

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(sui prezzi del caffe' nel 2000 in Europa)
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(sui prezzi del caffe' nel 2004 suddivisi per regioni)
(3) Corriere della Sera del 2 Ottobre 2004, pag.22