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CANONE RAI: I NUMERI DI FANTASIA SUGLI EVASORI E L'AUMENTO DEGLI STESSI
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Comunicato 
29 luglio 2004 0:00
 

Firenze, 29 Luglio 2004. Sono stati diffusi i dati della Rai sul numero di coloro che, al 31 dicembre 2003, hanno pagato il cosiddetto canone, cioe' i nuclei famigliari che pagano la tassa per il possesso di un apparecchio televisivo, anche solo per vedersi delle videocassette o far giocare i figlioli con la playstation. Li ha resi noti il direttore della Direzione Sviluppo Iniziative per gli abbonamenti Rai, Stanislao Argenti, ieri durante un'audizione in commissione di Vigilanza parlamentare.
Le famiglie che lo pagano sarebbero 16.122.000, mentre gli evasori sarebbero 5 milioni.
E' evidente come la Rai possa fare il calcolo di coloro che pagano il canone, ma rimane un mistero come possa asserire che ci sono 5 milioni di evasori.
Sicuramente non e' un calcolo rispetto al numero di apparecchi televisivi venduti, perche' lo stesso nucleo famigliare puo' detenere piu' apparecchi nella propria dimora abituale e in quelle secondarie pagando una sola tassa. E non e' un calcolo neanche rispetto al banale assioma che un nucleo famigliare, per il fatto stesso di esistere, debba possedere una tv: i nuclei famigliari -dati 2002 del censimento Istat 2003- sono 22.100.000, mentre per la Rai i possessori di tv (paganti o meno la tassa) sarebbero 21.122.000. Come si possa dire che 978.000 famiglie non posseggano un televisore. altro mistero.
Quindi non resta che supporre una sorta di approssimazione sensazionalistica, anche per decantare, come ha fatto il direttore Argenti ieri in Vigilanza, le proprie capacita' di riscossione e soprattutto di stanare gli evasori (con metodi intrusivi che anche nella stessa commissione di vigilanza sono stati criticati dall'on.Davide Caparini). Ma c'e' anche da dire che queste decantate capacita' non sono tali, perche' l'anno scorso -sempre dati Rai- su un totale di 19.915.500 famiglie che secondo lei possedevano una tv, gli evasori sarebbero stati 3.699.500, cioe' il 18,57%. Quest'anno, che gli evasori vengono reputati in 5 milioni, la percentuale diventa 23,67. Bel successo!
Noi crediamo che qualcuno stia dando i numeri, nel senso canzonatorio che in genere si da' a questa espressione. Ed e' molto grave, perche' se un ente abilitato alla riscossione di una tassa, per incentivare i contribuenti lo fa con queste approssimazioni. Ve l'immaginate lo Stato che cercasse di fare paura ai suoi evasori fiscali con dati falsi sul gettito e sul non-gettito fiscale? Tutti griderebbero allo scandalo. Ma qui nessuno grida allo scandalo, perche'?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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