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CELLULARI CON FOTOCAMERA: PROIBITI IN ARABIA SAUDITA. QUANDO IL PECCATO DIVENTA REATO
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Comunicato 
13 ottobre 2004 0:00
 

Roma, 13 Ottobre 2004. Quando il peccato diventa reato. Succede anche con il commercio e l'uso dei cellulari con fotocamera. Infatti, il grande mufti dell'Arabia Saudita, lo Sheikh Abdul Aziz Al-Asheikh, ha emesso una fatwa conto la vendita e l'utilizzo dei telefonini abilitati a scattare e trasmettere foto. Il mufti ha dichiarato."Questi apparecchi, ancorche' utilizzati per scopi utili, dovrebbero essere vietati perche' possono ritrarre immagini peccaminose." Si parla di immagini "spinte"? No, semplicemente del fatto che le donne potrebbero essere fotografate senza il velo quando si trovano in casa. La foto potrebbe essere trasmessa e quindi rendere esplicito cio' che deve essere pubblicamente nascosto, il volto, appunto.
Insomma un credo religioso diventa norma per tutti i cittadini e non solo per coloro che desiderano rispettarlo. Roba da terzo mondo? Non proprio, giacche' pochi mesi fa il Parlamento ha approvato la cosiddetta legge sulla fecondazione assistita, che ripropone lo stesso quesito: una legge improntata a convinzioni religiose puo' essere imposta a tutti i cittadini? Ovvio che no (almeno per noi), ma il modello saudita, con le opportune calibrature, e' stato applicato in Italia. Il commissario in pectore, Rocco Buttiglione, intende trasferire il suo credo nella legislazione europea? Temiamo di si', e allora aspettiamoci altre fatwe.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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