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Civismo, menefreghismo e amministratori di condominio
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Comunicato di Alessandro Gallucci
15 febbraio 2017 11:11
 
In fondo, se l’è cercata; questo si sente dire quando una donna con la minigonna è stata violentata. Quante volte abbiamo sentito questa (odiosa) frase?
È la classica reazione nazional-popolare che rinnova la consapevolezza di quanto basso sia il senso civico e di comunità, l’eduzione individuale ed il rispetto delle scelte degli altri cioè della loro libertà. L’adagio, però, non vale per i propri comportamenti. Che cosa diremmo se andati in questura per denunciare un furto in casa, il poliziotto ci rimproverasse per aver lasciato la finestra aperta? La minigonna, evidentemente, è sempre degli altri.
Questa riflessione ci è sorta spontanea dopo aver letto sul Quotidiano del condominio (edito da “IlSole24Ore”), un intervento che fa seguito ad una nostra recente iniziativa in relazione alla nomina giudiziale degli amministratori di condominio. Qui si dice che il problema non sono i Tribunali, ma i condòmini e che “non può certo imputarsi agli amministratori se i condòmini ignorano i loro “diritti” e come fare per esercitarli”. Eccola, un’altra sindrome della minigonna. Quindi il problema della scelta corretta dell’amministratore di condominio non è anche un problema della categoria degli amministratori di condominio? Non è proprio il civismo che dovrebbe stare alla base di una professione che si contraddistingue proprio per la gestione di piccole comunità, quali sono i condomini? Non sarebbe meglio impegnarsi quotidianamente per far conoscere alle persone i propri diritti, non colpevolizzando l’ignoranza, ma ponendosi come fautori del suo superamento? Il tutto si risolve organizzando corsi informativi? Può essere utile, ma non crediamo che sia sufficiente. Quello che bisogna fare è prima di tutto dare l’esempio concreto, operando con ferma osservanza della legge e chiedendo la sanzione di chi le norme non rispetta. Non ci ricordiamo di sostegni quando abbiamo denunciato i corsi on-line irregolari e truffaldini. Siamo davvero sicuri gli amministratori non abbiano responsabilità? E se i condòmini non fossero ignoranti, ma sopraffatti? Le associazioni di amministratori vigilano sui propri associati? Quante sono le sanzioni emanate nell’ultimo anno? Quante espulsioni di persone scorrette? Insomma, siamo sicuri che in fondo i condòmini se la vadano a cercare?
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