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"CODICE DA VINCI" PROIBITO IN LIBANO
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Comunicato 
23 settembre 2004 0:00
 

Roma, 23 Settembre 2004. Vietato la vendita del libro "Codice da Vinci" nel Libano su richiesta di alcuni leader cattolici, perche' ritenuto offensivo per la Cristianita'. Sono state ritirate dalle librerie le copie in lingua francese, inglese e araba e vietata ogni forma di distribuzione. Il motivo? Nel libro si portano alla luce gli enigmi nascosti nei dipinti religiosi di pittori famosi. Che dire? Torna alla mente l'Indice dei Libri proibiti dalla Congregazione del Sant'Uffizio o il romanzo "Versetti satanici" di Salman Rushdie, considerato blasfemo. Dal 1989, Rushdie ha vissuto in clandestinita', dopo la condanna a morte decretata da Khomeini e dal regime degli ayatollah A causa di queste minacce assai concrete (il traduttore giapponese del libro, ad esempio, e' stato assassinato), Rushdie e' stato costretto a vivere in clandestinita' per anni, nel timore che la sentenza fosse eseguita dai vari "fedeli" islamici sguinzagliati allo scopo. Il suo divenne un caso internazionale, rappresentativo dell'intolleranza religiosa della fine del millennio.
Quando il peccato diventa reato i risultati sono questi, speriamo di non dover assistere ad altri falo'.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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