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CONDONO
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Comunicato 
18 aprile 2002 0:00
 

MULTE PER DIVIETO DI SOSTA?
UN BUON METODO PER INCENTIVARE LA SITUAZIONE ATTUALE, CHE E' AL COLLASSO

Firenze, 18 Aprile 2002. Tre deputati di Forza Italia, Giovanni Marras, Luigi Vitali e Gianantonio Arnoldi hanno presentato un emendamento all'articolo 8 del disegno di legge per la riforma del sistema fiscale dello Stato. Spalleggiati da alcune associazioni di consumatori, chiedono il condono per le multe al codice della strada, relativamente alla sosta vietata. Le motivazioni sono racchiuse nel fatto che, siccome in Italia si e' usato il condono in ogni settore, non si capisce perche' non debba essere fatto altrettanto per le multe piu' diffuse, quelle appunto di sosta vietata. Infrazioni a cui gli automobilisti sarebbero stati costretti per mancanza di adeguati spazi per la sosta, con il contraltare di amministrazioni comunali che vedrebbero queste entrate come quelle piu' consistenti per i loro bilanci. I nostri deputati si domandano se chi ha avuto una multa del genere sia considerato socialmente piu' pericoloso di chi ha commesso stupri, rapine, corruzioni e spaccio di droghe.
A parte la confusione tra condono e amnistia -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- che non e' cosa da poco per chi e' legislatore a tutti gli effetti, la proposta in se' lascia esterefatti. A maggior ragione se consideriamo che ha l'appoggio anche del presidente della commissione Bilancio della Camera, l'on. Giancarlo Giorgetti.
E' vero che tutte le amministrazioni comunali mettono in bilancio preventivo anche gli introiti da multe al codice della strada, facendo una previsione di buona amministrazione (quella che per l'appunto fa quadrare i bilanci) basandosi sul tasso di inadempienza a norme e leggi dei suoi amministrati. Ma se qualcuno pensa che questo andazzo amministrativo possa essere superato col perdono, il condono, la clemenza, cioe' tutti quei concetti che, trasformati in norma, prevedono l'esistenza di sudditi a cui viene elargita' la magnanimita' del Leviatano, siamo molto lontani da meccanismi che possano ridare credibilita' alle amministrazioni e fiducia in esse da parte degli amministrati. Sarebbe il trionfo dei furbi e della incapacita' amministrativa: il colpo di spugna che non sanerebbe una situazione, ma preparerebbe il terreno alla continuita' e alla necessita' di altri condoni/perdono. Da una parte verrebbero premiati quegli automobilisti che non hanno pagato a tempo debito il dovuto (o fatto ricorso nel caso sussistessero gli estremi di una ingiustizia), e dall'altra l'inefficienza di un'amministrazione che non e' in grado neanche di gestirsi cio' che ha privilegiato per fare cassa (cioe' il minimo di una semplice tenuta contabile).
Dove sarebbe lo stimolo e l'esempio perche' cio' non succeda piu'? Da alcuna parte. La situazione multe e' gia' al collasso in molti Comuni italiani, e la medicina che viene proposta e' come dare una pacca sulla spalla a chi l'ha alimentata. Non c'e' una farmaco miracoloso per questa situazione da collasso, che, invece, necessita' di buona e oculata amministrazione e certezza del diritto. Una cura lunga e difficile a cui il legislatore potrebbe rispondere facilitando, per esempio, i tempi e i modi per i ricorsi: dando quindi il giusto a chi non ha commesso infrazioni, ma non equiparandolo a chi invece l'ha commessa e -complice l'inefficienza dell'amministrazione- si avvale delle sue carenze per spuntarla.
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