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Coronavirus e multe. Urge ridimensionamento del multificio e rimessa in discussione del pregresso
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Comunicato di Vincenzo Donvito
4 maggio 2020 15:03
 
  Le multe coronavirus: meteora che alcune settimane fa apriva i tg nazionali e le prime pagine dei giornali, con forze dell’ordine all’opera per punire gli untori di varia tacca che col loro comportamento trasgressivo ed illecito ci dicevano che rischiavano di farci andare tutti in ospedale o, quantomeno, rinchiusi in casa per chissà quanti altri mesi o anni.
Meteora che continua a brillare di luce propria.
E che, Dpcm dopo Dpcm, continua ad aggirarsi nella quotidianità.
Mentre la stragrande maggioranza di cittadini è ligia con civismo e rispetto alle norme, pur rinunciando a comportamenti i cui divieti vengono reputt assurdi in quanto manifestamente non lesivi di nessun interesse pubblico.
E untori che, via via che passa il tempo, si ridimensionano per quel che erano fin dall’inizio: cittadini disinformati, per loro colpa o approssimazione italica nel rapporto con tutto ciò che sia legge e norma ma, SOPRATTUTTO, cittadini alle prese con norme e leggi che dicevano e dicono tutto e nello stesso tempo il loro perfetto contrario. Norme e leggi di ogni tacca e dimensione territoriale delle nostre istituzioni. Norme e leggi che nell’applicazione erano e sono comunque soggette alla valutazione di esseri umani (forze di polizia) condizionati da vari messaggi tipo “dagli all’untore” e moralismi economici stimolati da amministratori in crisi d’astinenza per i vari multifici, ormai prosciugati da traffico e mobilità che non ha solo rischiarato i nostri cieli ma anche le casse delle amministrazioni locali.

Oggi più che mai occorre intervenire, e subito!
Il nuovo Dpcm, a cui anche noi di Aduc quando diamo un consiglio aggiungiamo “salvo diverse indicazioni regionali e/o comunali”, non è da meno. A partire da quel “congiunto” che dovremmo poter raggiungere per giustificare una nostra visita, E quand’anche al congiunto viene dato il significato letterale di “parente”, anche qui, per esempio, sembra (SEMBRA) che si possa andare in quattro familiari in macchina a trovarlo ma non si possa poi stare in casa con lui perché sarebbe assembramento. Etc etc.
Ma con l’ultimo Dpcm siamo solo ad una stazione. Di un lungo percorso che ha già mietuto le sue vittime.

Urge qualcosa che ponga un freno!!
Ora che ci stiamo avvicinando al 16 maggio, data in prorogatio emergenziale a partire dalla quale si contano i 30 giorni che il multato ha per presentare la memoria difensiva al Prefetto, che poi ha tempo 5 (cinque) anni per accettarla o meno, la folla dei multati che si sono accorti che non sempre l’autorità ha ragione cresce a dismisura. Le multe sono economicamente stratosferiche (tantissime vicino ai 500 euro). E il terrore di vedersi respinta la memoria con l’importo che raddoppia diventa un ulteriore tassello dell’impoverimento istituzionale ed economico del rapporto dei singoli con lo Stato e con se stessi. Una ulteriore lacerazione di quella tanto decantata fiducia verso lo Stato per la quale ci hanno subissati di richiesta di amore verso le istituzioni alle prese con l’emergenza… richiesta che rischia di essere al pari dell’altrettanta dichiarazione d’amore del premier Giuseppe Conte verso le banche, per indurle a non fare quello che (più che ogni tanto) svolgono con estrema naturalezza, spillare soldi ai risparmiatori e allo Stato.
In questo contesto di chi dovrà decidere se mangiare o pagare multe (ché i ricorsi, essendo quasi solo Aduc a consigliarli in tutta Italia.. sono un po’ clandestini), occorre un atto d’imperio.

Una decisione drastica.
Qualcosa del tipo “ragazzi, scusate, abbiamo sottovalutato la portata distruttiva di un nostro convincimento che l’ordine si mantenesse solo con il bastone”.
Stiamo qui chiedendo un forte attenuamento della potenza distruttiva del multificio in atto.
Non si può chiedere la sospensione, ché i furbi non mancano mai.
Ma un forte attenuamento da oggi e una riconsiderazione di tutto quanto fatto fino ad oggi.
Cioé: prolungamento di almeno 6 (sei) mesi delle scadenze per pagare e per fare ricorso, rilettura dei prefetti di quanto fino ad oggi conciliato, comunicazione ai singoli su annullamento o conferma della multa ricevuta. Ne va della credibilità dello Stato e della necessaria ed indispensabile fiducia che ogni singolo cittadino deve sviluppare nei confronti dell’emergenza. Che, mentre continua pur se attenuata quella sanitaria, ora sta esplodendo quella economica ed istituzionale.
Grazie a chi ci prenderà in considerazione.

Qui come fare ricorso contro le multe coronavirus
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