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CREMARE E DISPERDERE LE CENERI: L'IMPOSSIBILITA' DI NON ESSERE ILLEGALI. AUTODENUNCIA ALLA MAGISTRATURA
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Comunicato 
14 novembre 2005 0:00
 

Firenze, 14 Novembre 2005. Sembra che la cremazione in Italia stia prendendo piede, tant'e' che lo scorso anno l'8% dei corpi dei defunti ha seguito questa sorte (45 mila su 550 mila decessi). Solo cinque anni fa erano il 5% e dieci anni fa il 2%. Niente a che fare con Paesi come la Svizzera (70%), l'Olanda (50%), Francia e Spagna (circa 20%). Una scelta ecologica, civica ed economica che parte da considerazioni pratiche (spazio e riesumazione dei corpi per la loro eliminazione definitiva), ma che, nonostante la legge approvata fin dal 2001e la cui attuazione e' praticamente demandata alle Regioni e da queste ai Comuni, non funziona come dovrebbe. L'esperienza che raccontiamo e' stata vissuta in una delle Regioni che in materia e' considerata all'avanguardia, la Toscana, ma che nei fatti crediamo meriti un solo aggettivo: ridicola. Figlie della burocrazia e dell'avidita' economica delle specifiche amministrazioni, le norme in materia sono un sorta di inno alla persecuzione del cittadino che vuole essere ligio ai doveri e alle leggi. I nostri due protagonisti, figli di una madre che e' venuta a mancare improvvisamente e che aveva sempre espresso il desiderio della dispersione delle proprie ceneri in mare, hanno voluto andare fino in fondo alla questione, non rassegnandosi a dover diventare delinquenti per dar corpo a quanto previsto da norme che nel contempo rendono impossibile l'esercizio di questo diritto. Per cui hanno rispettato la loro madre e, rispettosi anche della legge, hanno provveduto ad autodenunciarsi presso la procura della repubblica di Firenze, chiedendo al magistrato di agire contro di loro.
Vediamo un breve sunto della lettera di autodenuncia che Claudia e Pietro Moretti hanno inviato al magistrato fiorentino (il testo completo e' a questo indirizzo: clicca qui)
: "Lo scorso 3 novembre e' morta nostra madre ... ha spesso espresso la sua ferma volonta' di essere cremata e che le sue ceneri fossero disperse, non in un cimitero, ma in mare...La mattina stessa della morte, avvenuta a Siena, ci siamo recati dall'ufficiale di stato civile .... e richiedere autorizzazione alla cremazione e alla dispersione delle ceneri... "Qui a Siena ci vuole il testamento per l'autorizzazione alla dispersione", ci dice l'ufficiale (ndr. ma c'era solo una volonta' espressa piu' volte, ma non un testamento)... abbiamo cominciato una lunga ricerca dei regolamenti di Siena e di altri comuni in materia ... abbiamo saputo che a Firenze la dispersione delle ceneri era consentita su alcuni tratti dell'Arno ... abbiamo quindi chiesto all'ufficiale di Siena se poteva concederci l'autorizzazione alla dispersione in Arno.... ma non era possibile, autorizzandoci invece al al trasporto delle ceneri al cimitero a Firenze ... per chiedere li' l'autorizzazione ... Il Comune di San Vincenzo (Livorno) e' l'unico che abbiamo trovato, sul mare, che consentiva la dispersione, ma le autorizzazioni avevano tempi jurassici. Abbiamo quindi chiesto ad un Comune vicino, Marina di Bibbona (dove da bambini la mamma ci portava al mare e dove conserviamo una casa), ma questa amministrazione non ha un regolamento attuativo della legge regionale ... Sconfitti e amareggiati ... abbiamo scelto fra un'irraggiungibile autorizzazione e la volonta' di nostra madre.
Domenica mattina, all'alba, abbiamo disperso le ceneri a largo di Marina di Bibbona, celebrando finalmente il nostro funerale.
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