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CREME ABBRONZANTI IN MONTAGNA, ATTENZIONE ALLA SCADENZA!
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Comunicato 
29 gennaio 2004 0:00
 

Roma, 29 gennaio 2004. Tempo di montagna, di neve, sole, freddo e vento. La neve riflette i raggi del sole 4 volte piu' della sabbia (+400%) ed ha effetti piuttosto aggressivi sulla pelle. La minore distanza dal sole e il conseguente aumento delle radiazioni, il freddo e il vento completano l'opera. Occorre quindi una buona crema solare per evitare le scottature e danni maggiori, quali il melanoma.
Molti consumatori utilizzano le creme tenute in cassetto dalla passata estate. Ma sono ancora efficaci?
Anche le creme abbronzanti hanno una "scadenza" ma pochi ne sono a conoscenza. La legge (1) prevede che, oltre all'elenco degli ingredienti, sia indicata anche la data entro la quale e' preferibile il consumo se il prodotto ha una scadenza inferiore ai 30 mesi. Per quelle da utilizzarsi oltre i trenta mesi non e' scritta la scadenza, perche' si suppone che entro tale periodo gli abbronzanti vengano utilizzati dal consumatore.
Le creme abbronzanti sono costituite da una emulsione di grasso, acqua e filtro solare ed e' proprio la presenza del grasso che pone il problema della durata delle creme, perche' puo' rapidamente degradarsi, soprattutto se viene esposto al calore (sabbia, sole) e far perdere efficacia al prodotto. Gli abbronzanti acquistati la scorsa estate devono essere controllati: basta sentire l'odore e testare la consistenza. Cattivo odore e una eccessiva fluidita' non depongono a favore del riutilizzo.
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
(1) Legge n.713/86 e D.Lgs. n.126/97
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